Here is a sample of the 45 problems included in this selection of math puzzles.
Bob wants to buy a drink for a beautiful lady. He must walk to the bar and then walk to her. What's the shortest path that he can take?
Your iPod seems to be playing the same songs over again. Is there something wrong with the shuffle feature, or might the songs be playing randomly?
You have 100 dimes, and I have 99 pennies. At the same time, we will toss our coins in the air and let them fall on the floor. Then we meticulously count the outcomes of our tosses. You win if you show more heads than I do. What’s the probability that you will win?
And of course, the puzzle that provides the title. What do an infinite tower, a classic physics puzzle, and coin flipping have in common?
L'anno scorso avevo recensito (e apprezzato) il primo ebook di Presh Talwalkar, raccolta dei problemi logico-matematici che posta settimanalmente sul suo blog. Lui è più bravo di me a mettere a posto le cose, e così è già pronta la raccolta dei suoi problemi del 2012, dal titolo che sembra quello di un film della Wertmüller. Anche questo volume è piacevole come il primo. Stavolta i problemi non sono divisi in sezioni ma mischiati assieme; l'enfasi è indubbiamente sui problemi di tipo combinatorio e probabilistico, e questi ultimi prediligono le situazioni in cui la risposta è controintutiva. Per la precisione, non si deve parlare tanto di "risposta" quanto di "soluzione": non viene infatti dato semplicemente il risultato, ma Presh spiega come trovarlo, spesso partendo dall'osservazione di casi più semplici per riuscire ad avere un'idea di come quanto trovato si possa generalizzare. Spesso viene data più di una soluzione: c'è un problema - «A fun math sequence» - che è risolto in almeno tre modi diversi, a seconda di cosa voi intendete per "modo diverso". Tutto questo mostra l'amore di Talwalkar per la matematica, amore che ha anche spiegato all'interno del testo; per lui è naturale spiegare alla gente perché la matematica è bella. Non posso fare a meno di essere d'accordo con lui, e apprezzo la sua scelta di creare parecchi problemi partendo da cose che gli sono accadute nella vita di tutti i giorni. In fin dei conti, se qualcuno si abitua a cercare le connessioni matematiche in quello che fa, sarà presto in grado di capirlo meglio; allo stesso tempo poi riuscirà a capire meglio anche la matematica, perché la vedrà, non la starà semplicemente guardando. D'altro canto i problemi del libro li si può prima o poi risolvere, e se non ci si riesce c'è sempre la traduzione; ma tutti noi continueremo a trovarci di fronte ad altri problemi per tutta la vita...