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Architect and Engineer: A Study in Sibling Rivalry

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Bound in the publisher's original black cloth over boards. Profusely illustrated throughout.

530 pages, Hardcover

First published March 28, 2008

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Andrew Saint

35 books2 followers
Andrew John Saint is an English architectural historian and Professor at the Bartlett School of Architecture, University College, London.

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237 reviews11 followers
June 28, 2024
1. GENERALE

Il pregio principale di questo libro è la struttura.

Perché un saggio soddisfi le condizioni essenziali del suo formato deve porre in modo chiaro la propria tesi, l'antitesi principale, il proprio argomento e il modo in cui tratterà con i relativi limiti.

ASSUNTO: La figura dell'architetto è distinta da quella dell'ingegnere, ma le due convivono nello spazio di lavoro (talvolta nella stessa persona).

INTERROGATIVO: In che modo la figura di architetto si distinse da quella dell'ingegnere e viceversa?

TESI: La figura dell'architetto e quella dell'ingegnere si distinsero in modo sempre più netto a causa dell'emergere di occasioni specialistiche di lavoro, che di conseguenza hanno distinto il modo di formazione.

ANTITESI: La figura dell'architetto si distingue da quella di ingegnere per ragioni di formazione. In breve, "architetto" è un gruppo di competenze che può condividere alcuni elementi con il gruppo di competenze "ingegnere", ma non condividono la profondità di queste competenze. L'architetto è più legato allo studio della storia dell'arte e del disegno, l'ingegnere alle attuali tecniche di costruzione e delle loro basi matematiche. L'architetto ha una mente che si orienta in senso estetico, l'ingegnere ha una mente che si orienta in senso utile di rapporto tra richiesta di un servizio e stabilità del risultato. Di solito l'architetto disegna e DOPO osserva aspetti strutturali e pratici. L'ingegnere osserva soprattutto gli aspetti strutturali e dopo la funzionalità dei servizi.

Saint ricorderà come nel 1989 si tenne una conferenza il cui tema era la riconciliazione tra le due figure. Allora, i più teorici insistettero su una separazione netta, mentre le persone più coinvolte in lavori effettivi tendevano a raccontare aneddotica in cui mostravano lo svolgersi della cooperazione con i suoi aspetti integrativi, conflittuali e reciprocamente stimolanti.

Quest'ultimo approccio è quello scelto anche da Saint. L'autore infatti non cercherà delle ragioni ontologiche per la differenza, ma parlerà del modo in cui si sono svolti alcuni processi di lavoro nei vari cantieri.

2. STRUTTURA

Il libro è una raccolta di 6 saggi collegati dal tema della "rivalità cooperativa " di architetti e ingegneri.

Ecco i titoli e in breve il contenuto dei saggi:

CAP 1. "LAVORI IMPERIALI E DEGNI RE"

Gli argomenti principali sono 3.

1. RINASCIMENTO Il modo in cui il rinascimento di stampo Platonico abbia dato preminenza al disegno rispetto alla costruzione (Palladio, Vasari), trascurando l'ingegneria degli impianti, infrastrutture e militare. Per il rinascimento il pensiero conduceva al mondo delle idee, non a costruire in questo mondo.

2. GUERRA Le numerose guerre in Italia e altrove costituirono l'occasione per specializzare alcune persone in lavori di ingegneria militare. Si porta l'esempio canonico di Vauban, ingegnere francese celebre per le sue fortificazioni, costruite con il metodo delle parallele. A tutti i sovrani si palesò l'importanza di un gruppo FISSO di ingegneri specializzati in materia di costruzione militare. Altro che "pensiero che conduce al mondo delle idee".. Nel 1747 fu fondata la PRIMA scuola di INGEGNERIA al mondo in Francia a Champs sur marne. La scuola si chiamò "École nationale des ponts et chaussées". Importante il fatto che fosse una scuola NAZIONALE, perché studiando ingegneria si aveva la possibilità di lavorare per la nazione intera (per il Re, ai tempi). Vista l'utilità di questo gruppo di ingegneri, le altre nazioni imitarono presto la Francia per non restare arretrate in materia bellica.

3. Rivoluzione industriale. Prima, 1670: macchina a vapore. Seconda: 1760, Elettricità e petrolio. Terza: 1945: Nucleare e Trasporti in senso massivo. Quarta: 2011, Automazione e gestione virtuale tramite IA.

Ebbene, le rivoluzioni cambiarono radicalmente l'atteggiamento di ricerca della propria identità e l'importanza del rapporto con il passato. La pistola vince contro il libro. Qui si potrebbe fare una profonda riflessione come la cultura avrebbe dovuto concentrarsi molto sul tema della morte, pena una disperata corsa alla vita ad ogni costo, al progresso insistente, inesorabile, predatorio e ansiogeno del restare indietro, un progresso dal ritmo disumano che va avanti ma non guarda in alto. Ma questo non è il tema del libro, naturalmente. Basti sapere che le conoscenze tecniche per restare aggiornati allontanavano da una ricerca estetica, da uno studio approfondito della storia ma, attenzione, persino da uno studio più applicativo (almeno in europa). Di questo si vedrà nel capitolo finale.

Ricordarsi che la rivoluzione industriale importò un metodo di lavoro che spezzava dall'individualità e dalla ricerca del bello, introduceva il concetto di EDIFICIO TIPO IN SERIE, dovuto sia ai nuovi tipi di edifici (case per operai da costruire in modo rapido ed economiche; fabbriche, scuole pubbliche) e a nuovi tipi di committenze (i grandi commercianti arricchiti, i lavoratori che si urbanizzavano, gli STATI per costruire infrastrutture, per varare piani regolatori di carattere urbanistico..)

Dulcis in fundo, l'industria permise di sviluppare sia un'internazionalizzazione dei rapporti di lavoro sia il più frequente fenomeno della procura a distanza: quando Le Corbusier e Khan costruirono in India e Bangladesh non si studiarono mica la storia della cultura dei popoli autoctoni.. Quelle terre erano per loro il foglio pseudo bianco (perché le caratteristiche del terreno andavano conosciute per motivi strutturali e di vivibilità) per le loro utopie.

Prima del rinascimento e in modo più netto nell'antichità (Roma) ingegnere e architetto erano spesso la stessa persona. Allora perché si chiamavano in modo diverso? Per i lavori che facevano. Per intenderci: Vitruvio che costruiva un ponte era l'ingegner Vitruvio, Vitruvio che costruiva un tempio era l'Arch. Vitruvio.

Merita ricordare qui che "Architetto" è una parola greca ("capo costruttore") mentre "Ingegnere" è una parola latina ("costruttore di meccanismi").

RIASSUNTO:

C'era un tempo in cui ingegneri e architetti erano indistinti? Sì, nell'antichità pre rinascimentale. Prima architetti e ingegneri facevano lavori diversi con le stesse competenze, oggi architetti e ingegneri fanno lo stesso lavoro con competenze diverse.

Come si sono separate le due figure? A causa delle occasioni specialistiche (guerre e rivoluzioni, sia scientifica che industriale) che ne hanno differenziata la formazione.

Si sono riconciliati? Nella pratica- più o meno.

Cosa li differenzia in maniera riconoscibile? L'arte dell'ingegnere è nelle sue abilità, l'arte dell'architetto è nel suo risultato prodotto. Infatti, il piacere estetico di una struttura NON nasce per percepita considerazione della bravura di chi l'ha fatta. Non si osserva una struttura con meraviglia e si dice: "che incredibile applicazione dell'equazione di Navier".

CAP 2 E 3. "FERRO" e "CEMENTO".

Questi capitoli possono considerarsi insieme come "i capitoli dei materiali". In questi saggi si mostra come nell'effettiva prassi di costruzione ci fosse collaborazione tra abilità, che talvolta non avevano una precisa collocazione architettonica o ingegneristica. Viene citato Paxton come esempio. Paxton era un botanico la cui idea per il padiglione all'expo universale di Londra per il 1851 portò alla costruzione del Crystal Palace.

Rivoluzioni industriale e guerre portarono committenze grandi, per cui si formò il primo germe delle aziende strutturate invece dei singoli studi che si occupavano di tutto.

I nuovi metodi di trasporto, i nuovi materiali diedero un carattere di sviluppo economico alla ricerca della potenza di un paese, che non cercava più la sua potenza in una funzione di rappresentanza di matrice storico o artistica (secondo al grande tradizione dell'Eneide virgiliana).

Insieme ai nuovi materiali si scoprono nuove esigenze e nuove tecniche costruttive, che diventano più consapevolmente separate dallo stile estetico. Nasce ufficialmente nel 1750 la scienza estetica con la pubblicazione del trattato di Baumgarten "aesthetika".

Nel libro c'è grande ricchezza di illustrazioni, dove si mostra come edifici con la stessa struttura abbiano stili diversi: Crystal Palace con le sue strutture in ferro a vista è molto diversa dalla Camera dei Lord, che comunque ebbe costruite strutture in ferro. Ricordo che per l'inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda e per l'america in particolare l'uso del ferro fu molto importante nell'ambito della costruzione delle linee ferroviarie, intorno alle quali si svilupparono delle vere e proprie "sottoculture" del viaggio "panoramico".

Si ricordi inoltre come il ferro è meno malleabile del cemento, che quindi venne usato sempre di più per la possibilità di assumere più facilmente forme tramite uso di casseformi. Inoltre il cemento è MOLTO più economico del ferro. (cemento circa 3 euro al kg, ferro circa 9 euro al kg).

CAP 4 IL PONTE

Nell'antica Roma i ponti non erano costruiti da architetti né da ingegneri. Chi si occupava delle strade e dei ponti si chiamava "curatore delle vie". Inoltre i ponti erano spesso connessi alla strada, e non alle architetture.

Per ciò il ponte era considerato soprattutto come arteria di passaggio e la sua caratteristica principale doveva essere la solidità, la sicurezza.

Tuttavia l'autore Andrew Saint cita il romanzo "Il ponte sulla Drina" come esempio di ponte che ha significato simbolico. Il ponte è costruito a Visengrad, una città della Bosnia. Il ponte sarà testimone della resistenza bosniaca durante la guerra con la Serbia.

I ponti quindi possono avere un significato storico, simbolico anche se non hanno un aspetto MONUMENTALE.

Qui l'autore passa a considerare i disegni irrealistici del Palladio per Ponte di Rialto a Venezia e i disegni puramente stilistici del Piranesi, basati sull'architettura Romana.

Questi "disegni impossibili" hanno contribuito a ispirare i costruttori e a considerare anche i ponti come possibili portatori di bellezza.

Ci sono due tipi di ponte: IN MURATURA e SOSPESO.

Il primo meccanismo del ponte sospeso è attribuito all'Irlandese JAMES FINLEY che costruì in USA (pennsylvania) Il ponte di Jacob creek con catene in ferro battuto.

è ricordato quale ingegnere, ma era un tuttofare (anche giudice di pace).

Nella struttura dei ponti si manifestano figure che combinano in loro architettura e ingegneria in modo ideale. In francia si veda a Proposito l'ingegnere Emiland Gauthey (Chalon-sur-Saône 1732 - Parigi 1806).

(DA TRECCANI) Sua opera principale è il canale dello Charolais (ora canale del Centro) tra la Saona e la Loira, da Chalon a Digoin (progetto 1767-79; costruzione 1783-93). Costruì anche notevoli ponti, e lasciò un Traité complet de la construction des ponts (post., 1809-16). È di G. la formula s = 0,33 + 0,021 l, con la quale si può calcolare lo spessore in chiave, s, di archi a tutto sesto per ponti in muratura di luce l superiore a 16 metri.

In Inghilterra si veda Hawskmoor, il falco bruno, nel bel saggio di Elena Russo:

"Nella sua proposta di progetto per il Westminster Bridge impiegò un sistema di fondazioni piatte e affermò che "Dragnet Reys fece lo stesso a Costantinopoli nella maestosa moschea che costruì nel mare". Hawksmoor trasse quindi le sue influenze da culture atipiche per i canoni inglesi, attingendo da una sfera di influenza più ampia e, di conseguenza, sviluppando un approccio più ampio per le sue creazioni architettoniche."

Per il saggio completo:

https://issuu.com/durhamuniversityhis...)

(Per mio personale gusto, Hawskmoor, Pugin, Soane sono architetti eccezionali. Mi piace lo stile gotico con reminiscenze classiche (stile Praga), ma anche con influenze dall'architettura bizantina, araba, russa e giapponese oltre alla Old Town georgiana.)

Altri nomi importanti del capitolo sono Maillart, Freyssinet, Sejourné, Perret, tutti ingegneri legati anche a competenze estetiche.

CAP 5. RECONCILIATION

Qui c'è LA singola pagina più importante del libro (PAG. 390).

La riscrivo con più eleganza dell'intricata sintassi originale:

"Nei progetti architettonici emerge la consulenza degli ingegneri e il loro ruolo diventa paritario per ragioni di utilità. Il sistema dell'architettura indipendente è obsoleto. Perché? Non fu il cambiamento nelle STRUTTURE che ebbe maggiore impatto sulle procure, ma il cambiamento in elementi NON STRUTTURALI: I SERVIZI. Non si trattava più del problema di adattare le strutture ad un concetto di bellezza."

L'autore cita Louis Khan come consapevole di questo cambiamento, quando parlava di Spazi SERVITI e spazi SERVENTI. Se ne veda come esempio la costruzione del Richard Laboratoire.

Altro autore consapevole di questa realtà del cambiamento fu Banham nel suo "L'architettura dell'ambiente ben climatizzato" (1969).

Perché si parla di strutture? Perché in linea di principio si tende a dire che l'ingegnere si occupa di servizi e di "fare stare su" una costruzione (strutture), mentre l'architetto si preoccupa della "forma finale" dell'edificio. Penso a Loos quando parla dell'architettura come un luogo che trasmette un certo sentimento dell'abitare.

Però l'autore vuole sottolineare come non è stato il rinnovo nelle tecniche e conoscenze materiche legato alle strutture ad allontanare le competenze delle figure architetto e ingegnere, ma il carattere della richiesta umana E la variazione di disponibilità su cui può fare leva il desiderio SENZA immaginazione, ma con soluzioni attuabili in modo più o meno economico ma comunque empiricamente già comprovato.

Per ciò non si tratta qui del problema di riconciliare le competenze, ma di riconciliare la cogenza della collaborazione tra i vari professionisti, quasi che l'ambiente di lavoro non consideri importante dividere chi possiede quali abilità, purché queste siano tutte quelle sufficienti e siano ben coordinate.

I due tipi di collaborazione sono: integrativa ( il lavoro di squadra "di principio") o dialettica (dove c'è un confronto di idee diverse sulle stesse cose e una soluzione che nasce dal confronto, non solo dalla divisione del lavoro).

L'autore divide la trattazione per nazioni "esempio".

In inghilterra l'ingegnere Arup predica di volere "accoppiarsi (to mate with) con le idee degli architetti" e al ricevimento del premio RIBA (royal insititute of british architects" dichiara: "finché morte non ci separi".

Arup accettava che gli architetti dessero un disegno e gli ingegneri procurassero di realizzarlo nel modo più fedele possibile- fedele all'architetto, alla realtà e alla committenza.

In inghilterra in particolare la consulenza degli ingegneri si diffuse più rapidamente a causa della scarsa preparazione tecnica degli architetti: il primo professore di ingegneria a Oxford entrò nel 1908.

In Inghilterra era più diffusa la shop culture (cultura del commercio) che non la school cultura (cultura della formazione), per cui anche il design aveva assunto una valenza "pubblicitaria" per vendere.

Saint cita tre importanti progetti internazionali in cui furono coinvolti gli ingegneri del gruppo Arup:

1. L'opera di Sidney, dove collaborò con l'architetto Utzon. Arup tenterà di servire il design di Utzon, ma a fronte di problemi di realizzazione, ci furono scontri fra i due, perché Utzon non accettava alcun compromesso, e si comportava come se lui fosse in tutto il direttore del progetto. Una volta risolti i problemi in sede di disegno, Utzon lasciò il progetto, lasciando il cantiere nel più totale soqquadro. L'ingegnere Rice, associato Arup, ebbe poi a dire:

"Il design spesso non cerca di sviluppare un'intuizione strutturale, ma di CONTROLLARE il processo di costruzione."

2. Il centre Pompidou, dove il gruppo Arup scelse un architetto (Rogers, poi anche Piano) che accettasse di lavorare entro un quadro ingegneristico. In questa occasione un famoso gruppo di ingegneri diede la possibilità di sviluppo carrieristico ad architetti non ancora celebri. Nel centre Pompidou i professionisti lavorarono molto sui servizi e la luce. DA WIKIPEDIA: I diversi colori delle tubature esterne del prospetto del Centre Pompidou sono differenziati in base al loro utilizzo: quelle gialle per l'elettricità, le rosse per gli ascensori e le scale mobili, verde per l'acqua, blu per l'aria.

3. Banca di Hong Kong e Shangai, importante testimone del collegamento commerciale tra est e ovest, perché esempio di diffusione di una grande banca asiatica in territorio europeo. Su wikipedia riporta bene le 2 caratteristiche principali:

La principale caratteristica della sede della HSBC di Hong Kong è l'assenza di strutture portanti interne: i piloni di sostegno sono interamente a vista.

Un'altra importante caratteristica è il fatto che la luce naturale costituisca la fonte primaria d'illuminazione all'interno dell'edificio: enormi specchi azionati da computer riflettono i raggi del sole dal soffitto dell'enorme atrio. L'uso dell'illuminazione naturale provvede ad un maggiore risparmio energetico. Per il sistema di condizionamento è inoltre usata acqua di mare come refrigerante, eliminando lo spreco di acqua potabile.

Dopo la trattazione di questi tre progetti, Saint passa all'america.

Qui reca ad esempio la SOM (skidmore, owings, merrill) una corporazione che mostra come in america fosse più alta la consapevolezza dell'importanza di aziende strutturate in modo gerarchico e completo, fornite di ogni genere di professionisti che potessero essere coordinati per garantire tutte le competenze necessarie all'interno di un progetto.

In particolare, i consulenti ESTERNI erano trattati in modo peggiore, e di conseguenza il loro servizio rischiava di portare i segni della collaborazione "discontinua". Per effetto "ombrello", invece, i dipendenti erano al riparo dalle tempestose variazioni di mercato, e il loro lavoro rispecchiava un trattamento più organico. è diverso fare una consulenza o essere un dipendente.

Proprio qui lavorava l'inventore del Tube System, che si chiamava KHAN ma NON LOUIS KHAN, bensì il pakistano FAZLUR KHAN. Nel tube system la struttura segue il comportamento di un CILINDRO VUOTO ("a tubo") ancorato ad un elemento strutturale rigido solo ad un'estremità.

Owings dirà che il suo gruppo non è in cerca di soluzioni individuali ma

"vogliamo leve per influenzare la società. serve volume di lavoro, perché questo dà potere".

La trattazione segue "storie di cantiere" con preamboli più o meno generali di carattere biografico su persone recanti in loro entrambe le figure: architetto e ingegnere.

1. Eero sarinen, celebre per il suo design di interni e mobilia, fra cui la sedia Tulip;

2.Felix Candela, celebre per le sue forme spettacolari e i gusci sottili delle coperture; (continuo nei commenti)




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