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Senilità

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Pubblicato per la prima volta nel 1898 con scarso successo, fu salutato come un capolavoro nel 1927, dopo che Joyce ebbe dichiarato pubblicamente il suo grande apprezzamento per questo libro. È la storia, in una Trieste allietata dai clamori del Carnevale, di un "eroe esistenziale" la cui protesta sociale, il cui non ritenersi figlio dei tempi si arrendono all'amore per una donna, miscuglio irresistibile di sensualità e devozione, di grazia e sfacciata volgarità, di egoismo e pietà. Con "Senilità" Svevo entra nel pieno della sua maturità letteraria. Nell'opera si respira, ormai libera e naturale, quella che Montale definì "l'epica della grigia casualità della nostra vita di tutti i giorni".

328 pages, Kindle Edition

First published January 1, 1898

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4775 people want to read

About the author

Italo Svevo

202 books455 followers
Aron Hector Schmitz, better known by the pseudonym Italo Svevo, was an Italian writer, businessman, novelist, playwright, and short story writer.

A close friend of Irish novelist and poet James Joyce, Svevo was considered a pioneer of the psychological novel in Italy and is best known for his classic modernist novel La coscienza di Zeno (1923), a work that had a profound effect on the movement.

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Profile Image for Orsodimondo.
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October 8, 2023
L’INCOSCIENZA DI EMILIO


Il porto di Trieste a fine Ottocento. “Senilità” venne pubblicato nel 1898.

La collezione di protagonisti oscillanti tra l’inadeguato e l’incapace dopo l’Alfonso Nitti di Una vita e prima dello Zeno Cosini del capolavoro La coscienza di Zeno passa anche per questo Emilio Brentani di Senilità: uomini incapaci di governare le proprie emozioni e i propri sentimenti, la propria vita interiore, aspetto che per forza di cose si riflette sul quotidiano, sui loro rapporti umani e le loro azioni.

A trentacinque anni si ritrova nell’anima la brama insoddisfatta di piaceri e di amore, e già l’amarezza di non averne goduto, e nel cervello una grande paura di se stesso e delle debolezze del proprio carattere, invero piuttosto sospettata che saputa per esperienza.


Claudia Cardinale è Angiolina nel film di Mauro Bolognini del 1962.

Dalla banca di Alfonso alle assicurazioni di Emilio: le tipiche attività di questi travet letterari che coltivano ben altre ambizioni.
Ambizioni che sono aspirazioni che sono desideri. Sogni, più che propositi o obiettivi.
Uomini che si sentono incompresi e socialmente inferiori a quanto meriterebbero.
Qui abbiamo anche l’artista incompreso e mancato, uno scrittore fallito (sì, le analogie autobiografiche s’infittiscono)
Riflessione che vale almeno per questi primi due protagonisti, Alfonso ed Emilio: con Zeno il discorso si fa diverso.

Da un impieguccio di poca importanza presso una società di assicurazioni egli traeva giusto il denaro di cui la famigliola abbisognava. L’altra carriera era letteraria e, all’infuori di una reputanzioncella, - soddisfazione di vanità più che d’ambizione – non gli rendeva nulla, ma lo affaticava ancor meno. Da molti anni, dopo aver pubblicato un romanzo lodatissimo dalla stampa cittadina, egli non aveva fatto nulla, per inerzia, non per sfiducia.


Emilio Brentani è interpretato da Anthony Franciosa.

È difficile ragionare sulla narrativa di Svevo senza fare confronti tra i suoi tre titoli maggiori.
Perché, a parte la qualità, che con Zeno s’innalza a vette per me altissime nel panorama letterario del secolo scorso (non solo italiano), la produzione romanzesca di Svevo è limitata: solo tre titoli, e in qualche modo molto connessi tra loro.
I primi due romanzi, forse per i temi, forse per la sfortuna letteraria (poche recensioni, sia critiche che positive, scarse vendite, passarono pressoché ignorati) mi sembrano davvero una preparazione della splendida ‘rivincita’ che fu il suo tardivo capolavoro: è come se da bruco in Una vita, Svevo diventasse crisalide qui, in Senilità, per poi librarsi farfalla con La coscienza di Zeno.


Personaggio centrale sia nel libro che nel film è l’amico Stefano Balli, che ha il volto di Philippe Leroy: Balli è scultore di modesta fortuna e al contrario di Emilio disinvolto con l’altro sesso.

Come Zeno, e più di Alfonso, Emilio s’innamora della donna sbagliata. Questa Angiolina è talmente sbagliata che il lettore vorrebbe dare una sveglia al ‘contemplatore’ Emilio, metterlo in guardia: ci vuole davvero poco a comprendere che Angiolina non fa per lui. E il narratore in terza persona lo sa e non lo nasconde, il lettore capisce in fretta, molto prima del protagonista, che invece continua a comportarsi piuttosto da tordo.
Mi sono divertito a sfogliare la mia vecchia copia del libro e ritrovare appunti e sottolineature che mettono in parallelo Emilio-Angiolina con Marcel-Albertine.


Amalia, la sorella di Emilio, è Betsy Blair.

Svevo libera sempre più la sua magnifica ironia (Zeno è l’acme di questo suo talento): e credo che se non fosse per la smaccata inettitudine di Emilio, che davvero lo rende ‘senile’ anzi tempo, questo romanzo avrebbe potuto avere sorte più fortunata.
Ma a Emilio non è concessa presa di coscienza. Anche perché la sua forza principale, ci informa il narratore, lui sì ben consapevole, è la rinuncia, l’abbandono.
La presa di coscienza sarà appannaggio del solo Zeno che nel finale del suo romanzo diventa finalmente consapevole.

Profile Image for Jim Fonseca.
1,148 reviews8,322 followers
October 13, 2019
The author, Svevo, was a relatively unknown writer even in Italy until James Joyce, who lived in Trieste for more than ten years, spoke highly of his work. In fact, as we are told in the introduction, Svevo himself was an important model for Leopold Bloom in Ulysses and Svevo’s red-blonde-haired wife inspired the character Anna Livia Plurabelle in Joyce’s novel Finnegans Wake. After notice from Joyce, Svevo, who had given up writing, went on to write what some consider his masterpiece, Confessions of Zeno. (Others think Emilio’s Carnival is his best work.)

description

The story: The main character, Emilio, is an introvert with an office job who leads a dull life. His parents are dead and he lives in their house with his sister. He has one main friend, a sculptor. Emilio’s sister is plain, withdrawn, and lives with silent sadness. She is secretly in love with the sculptor but he’s a Casanova who is unaware of the affection she has for him – not that it would matter if he did because she’s someone he wouldn’t even notice in a romantic context.

Even though (we assume from context) Emilio is 30-ish, he’s never had a real woman friend. Suddenly Emilio falls in love with Angiolina. She’s beautiful but he doesn’t realize she’s had and has many other lovers. Sometimes when he sees her she is late because she has been with other men. But he’s naïve enough to believe that she is the beautiful and faithful woman of his imagination.

Initially it doesn’t even seem to bother him that she becomes engaged to an old man, a tailor, so she can inherit his money to support her extended family, but then he has bouts of terrible jealousy. He breaks up with her but always comes back. So it’s a story of jealousy and self-torment. His friend is so enamored of her beauty that he wants to sculpt her, so that adds to Emilio’s torments.

It may seem strange the he continues his relationship with Angiolina even after she become engaged, but this seems to be an accepted situation of the times in southern European cultures. I’m reminded of the Portuguese novel, The Tragedy of the Street of the Flowers by Eca de Queiros, where the main character’s woman friend sleeps with her landlord to pay the rent, but no one seems to think this is a problem in their relationship.

Emilio’s new relationship devastates his sister. The highlight of her day was her brother, and occasionally his friend, the sculptor, coming home to eat the meals she prepared. Now her brother hardly notices her. Each has their private dreams and anguishes and there is no real communication between them even though they are in the same house.

The story is set in Trieste, in the far northeast corner of Italy. We get some local color of the city which is unusual in Italy because of the influence of a large number of Germans and Slovene due to its history as the Mediterranean port of the Austro-Hungarian empire.

description

There is humor, and like a lot of Italian novels of this era, farce. A pretty good story that moves along. And there is good writing but in an old-fashioned style since the novel was first published in 1898.

If you are interested, here is a story of the friendship between Svevo and Joyce. https://www.irishtimes.com/culture/bo...

Top photo is of Trieste at about the time the novel was written
Photo of the author from Wikipedia

Profile Image for Paul.
1,428 reviews2,154 followers
November 20, 2018
Interesting novel about the nature of jealousy and obsession. Svevo was a friend of James Joyce and was one of the models for Leopold Bloom. This is one of his early works and is much less well known than Zeno's Conscience which Joyce championed.
The book documents the path of a relationship between Emilio Brentani, a not so young (approaching 40) failed writer turned insurance agent and the young and beautiful Angiolina. Wait a minute: this is the second book on mid-life crisis I've read recently ....
The other actors include Emilio's sister Amalia and his friend Balli who is a sculptor. Angiolina is clearly (to the reader and also to Balli) enjoying her youth with a variety of different suitors; something Emilio is in denial about, refusing to believe most of the time what is before his eyes (but is consumed with jealousy). It is noteworthy that the two main female protagonists are in distinct contrast. Angiolina has many lovers and deceives Emilio throughout. Amalia, his sister is devoted to him and takes care of him. She is described as being not good looking and can only dream of being married (literally, as Emilio hears her talking in her sleep). We seem to be back to the virgin/whore conflict which many men seem to be obsessed with. However Svevo does not follow quite the usual line as there is no happy ending and neither woman finds any fulfilment and both are treated as objects by the men in their lives. Neither does Emilio find any happiness and lives on memories; he feels responsible for a tragedy and eventually is faced with the true nature and consequences of his obsession. There is also a touch of Dante and Beatrice about it all as well.
I liked the way that Svevo used the weather and landscape as a backdrop to the story and there are some good touches of humour and farce throughout. None of the characters are particularly likeable, especially the men, whose thought processes you are party to. It is a good study of obsessive love of an adored object; so obsessive that it damages everything else in your life.
Profile Image for Steven Godin.
2,768 reviews3,260 followers
December 20, 2021

I can't quite believe that this was written by the same Svevo that wrote probably the greatest ever novel about smoking. Zeno's Conscience was such a joy to read, whereas this was just a strain. One of the most drab novels about a love affair that I'll likely ever read. The character of Emilio, the main protagonist and the eyes for which almost all the events are seen, was such a sad excuse for a man that I felt like pushing him off a top floor balcony. Had it not been for Angiolina, the flirtatious scheming whore who basically takes Emilio for a ride, the novel wouldn't have had any blood running through its veins at all. Shame things couldn't have been seen from her perspective instead. Joyce might have been rubbing his hands together over Svevo's writing, but here, unlike Zeno, the elements of early literary modernism were hardly anything to shout about.
Profile Image for Peiman E iran.
1,437 reviews1,052 followers
September 30, 2017
‎دوستانِ گرانقدر، این داستان، دلچسبی خاصی برایِ خواننده ندارد و بنظرم از آن دسته از داستانها میباشد که یک کتابخوانِ حرفه ای، میتواند روندِ داستان را پیشبینی کند
‎شخصیتِ اصلی داستان <امیلیو برانتا>نام دارد.. او مردی به اصطلاح نچسب و گوشت تلخ است و کارمندِ ساده ای میباشد که به همراهِ خواهرش <آمالیا> با یکدیگر زندگیِ آرامی داشته و در کنارِ هم زندگی می گذرانند
‎شخصیتِ داستانِ ما <امیلیو>، دوستِ نقاش و مجسمه سازی به نامِ <بالی> دارد که راهش را به درونِ دلِ <آمالیا> باز کرده و <آمالیا> از او خوشش می آید
‎همه چیز آرام پیش میرود، تا آنکه زنی خوش اندام و دلربا به نامِ <آنژیولینا> واردِ داستان میشود... <آنژیولینا> مدلِ مجسمه سازیِ <بالی> است و در این میان، <امیلیو> عاشق و دلباختهٔ او میشود و به نوعی زندگیِ آرامش به سویِ ویرانی رفته و حتی کارِ خود را نیز از دست میدهد
‎از سویِ دیگر، <آمالیا> نیز عاشق <بالی> شده است و خواب و خوراک ندارد، امّا زمانی که در میابد که عشقِ آنها یکطرفه بوده و <بالی> تنها از رویِ هوس با او بوده است، آنچنان به اصطلاح ضربهٔ روحی و روانی به او وارد میشود که در بستر بیماری افتاده و جان میدهد
‎خلاصه آنکه نویسندهٔ این کتاب، یعنی <ایتالا اسوِ وُ> در این داستان نشان میدهد که چگونه عشق هایِ یکطرفه و احساسی، میتواند زندگیِ انسانها را به نابودی بکشاند
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‎امیدوارم این ریویو برایِ شما خردگرایانِ ادب دوست، مفید بوده باشه
‎<پیروز باشید و ایرانی>
Profile Image for Luís.
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March 28, 2022
This second novel by Italo Svevo had published in 1898, six years after Une Vie (1892).

Emilio Brantani, a modest employee in an insurance company, wrote a childhood novel and did not give up his literary ambitions. He lives with his sister Emilie. Emilio has a tumultuous affair with the beautiful and fickle Angiolina, while his unattractive sister is secretly in love with the sculptor Balli, Emilio's best friend. Emilio's indecision, awkwardness, and jealousy of his sister, friend, and mistress will provoke sentimental heartbreaks and breakups.
This brilliant psychological study tackles the same themes as Svevo's other novel with the figure of the reflective and hesitant antihero who ruins his chances of happiness. The theme of lies is omnipresent with characters who all lie or disguise the truth out of interest, modesty, pride, respect. Situations that could be healthy and simple become more complex to the point that it is no longer possible to get out of this psychological imbroglio.
In "The conscience of Zeno", a chapter was devoted to the father's death.

I preferred Zeno's Conscience for its humour, relative optimism, and the positively endearing side of its characters.
Profile Image for Nood-Lesse.
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February 9, 2018
Un Sénilita per Mr. Ballantine

Il commesso aveva un paio di occhialetti rotondi, i capelli pettinati all'indietro, sfoggiava un papillon rosso.
“Scusi avete Sénilita?” Chiesi
“Senilità, casomai” mi corresse avviandosi a prendere il libro

Nella prefazione alla seconda edizione di Senilità, in data 1 marzo 1927, Svevo scrive: «Pensa Valéry Larbaud che il titolo di questo romanzo non sia quello che gli competa. Anch'io, che so ormai che cosa sia una vera senilità, sorrido talvolta di aver attribuito ad essa un eccesso in amore». E poche righe dopo: «Mi sembrerebbe di mutilare il libro privandolo del suo titolo che a me pare possa spiegare e scusare qualche cosa. Quel titolo mi guidò e lo vissi. Rimanga dunque così questo romanzo che ripresento ai lettori con qualche ritocco meramente formale».

Mi guidò e lo vissi. Avevo 18 anni quando ci assegnarono questo libro a scuola. All'unanimità i miei compagni lo giudicarono noioso ed inconcludente, a me piacque al punto che venti anni più tardi, l'ho inserito su Anobii accendendo tutte le stelle disponibili. Non avevo intenzione di rileggerlo, poi qualcosa si è mosso in me dopo la rilettura de La coscienza di Zeno. E' quello il capolavoro di Italo Svevo? In Senilità se si osservano i negativi delle foto di Emilio e Angiolina, appaiono le immagini di Stefano ed Amalia. Quello di Svevo è un gioco di chiaroscuri, i personaggi sarebbero solo due, diventano quattro per consentirgli di far luce sulle potenzialità insite in ciascun individuo. La linearità e la coerenza dei quattro personaggi diventa assai più umana se li mescoliamo, è in quel modo che prendono vita abbandonando la staticità fotografica.

Deve essere ciò che mi colpì nella prima lettura, dovetti sentirmi un Ballantine, un ibrido fra Balli e Brentani. Son passati così tanti anni che ne avevo in parte dimenticato la trama, per certi versi assimilabile ad un altro grande romanzo italiano “Un amore” di Dino Buzzati, scritto sessantacinque anni più tardi. Si dice che l'amore sia cieco ma è la paura a rendere ciechi. L'Emilio di Svevo e l'Antonio di Buzzati sono vittime della loro paura di rimanere soli, prima che delle donne dalle quali vengono raggirati. La paura riesce a camuffare ciò che sta accadendo loro, ammantandolo di sentimento. Credono di poter vantare un'esperienza vista la loro età, ma ecco in Senilità essa a cosa si riduce:

Parlava spesso della sua esperienza. Ciò ch'egli credeva di poter chiamare così era qualche cosa ch'egli aveva succhiato dai libri, una grande diffidenza e un grande disprezzo dei propri simili.

I suoi libri dallo scaffale gli si offrivano invano. Tutti quei titoli annunziavano della roba morta, non bastevole a far dimenticare neppure per un istante la vita, il dolore ch'egli sentiva muoversi nel seno.


Emilio idealizza Angiolina, rinuncerebbe al suo possesso fisico per un'oncia d'affetto. Intrappolato dagli stessi presupposti con i quali ha dato inizio alla relazione, è incapace di esserne amante e sogna di redimerla, di cancellarne la meschinità e renderla degna del suo amore inetto.
In Senilità non ci sono le ingenuità e le lungaggini che ho trovato ne “La coscienza di Zeno”. I capitoli sono ben inscatolati e disposti simmetricamente sullo scaffale. Io, Mr. Ballantine, dico che è questo il miglior libro di Svevo.
Profile Image for David.
161 reviews1,711 followers
March 1, 2012
Italo Svevo's 1890s novel As a Man Grows Older is the perfect gift for people who have never experienced human emotions but are curious what they are like. So the next time you're wondering what to get that certain hard-to-buy-for humanoid for his Inception Day gift, put that boring spark plug down and hook him up with some Svevo. It's much easier to wrap anyway.
Profile Image for Tony.
1,013 reviews1,861 followers
September 1, 2016
Sorry, but this book was so bad, in my view, that it deserves plot-spoiling. I'll give you the short version.

Emilio falls in love with Angiolina. He's older, but not decrepit old like me. Just older. They become lovers, but not as we, today, would think of lovers. This is the 1890's. So, when they 'make love' it means they take walks and occasionally exchange hugs and kisses, mostly kisses. Emilio wants to continue this relationship, but the mores of the time mean they can't. They need a beard, in other words. Angiolina solves this dilemma by getting betrothed (in secret) to the hunchback tailor Volpini. Volpini agrees to marry her, in a contract signed by a notary, but only if he can have actual sex with her. This, oddly to my ears, was okle-dokle with Emilio. So Angiolina does it with the hunchback tailor and then she does it with our Emilio. Emilio (why doesn't he just marry her, you and I are no doubt wondering at this point) is not jealous because of Volpini but because of all the other imagined Volpinis his fertile imagination comes up with. Emilio's friend, Balli, doesn't help by mentioning other 'sightings'. So, Emilio notices every delayed appointment, every new outfit, and imagines the worst. Emilio convinces himself to break up with Angiolina but winds up sleeping with her instead. Rinse, repeat. Until he rapes her.

He assaulted her with violence, fighting till the last breath. When he lay at last in a state of exhaustion, and was beginning to repent of his brutality, he was comforted to receive a glance of admiration from Angiolina. For that whole evening she was completely his, the female adoring the male who mastered her. . . .

Pause.

James Joyce befriended Svevo, and read this novel; loved it. It was Joyce who came up with the English title, which, frankly, doesn't really fit. I don't get it. There was no imagination of language, no edge. It was just a man and his jealousy. A story you might want to look away from.

Until the character Signora Elena appears, very much at the end. She redeems things, adds another star.
Profile Image for Tijana.
866 reviews279 followers
Read
March 7, 2016
Senilnost sam godinama izbegavala misleći da se radi o nekom turobnom štivu o usamljenom staračkom životu. Još je u biblioteci stajala pored "Pokojni Matija Paskal".
Na kraju se ispostavilo da knjiga i jeste prilično turobna, ali da je senilnost više metaforička "staračka slabost" kod ljudi na izmaku zrelog doba (što je 1898. očigledno padalo oko trideset pete, uzmite se, dakle, u pamet). Roman prikazuje jednu kratku i od početka prilično beznadežnu vezu među slabim i promašenim karakterima i... eto. Ima lepih psiholoških poniranja u seksualnu opsesiju priglupom ali fenomenalno lepom ženom, ko voli (totalno mi je jasno što se Džojs oduševljavao Zvevom), ali bez ulaženja u fizikalisanje. Meni je jedini problem što sam sve vreme osećala kao neki vajb knjige za lektiru koja je nekad bila fenomenalna ali su u međuvremenu nad njom patile generacije gimnazijalaca (Bakonja fra Brne!) i sad je prosto sav život isceđen iz nje.
Profile Image for Siti.
395 reviews159 followers
December 13, 2018
Rileggo Svevo a distanza di più di un ventennio dalla sua prima lettura, Senilità, in particolare perché risvegliata nell’interesse da un intervento del Professor Gino Tellini, ordinario di Letteratura italiana nell’università di Firenze, che acclama questo romanzo come un capolavoro. Ringrazio dunque la passione del professore che mi ha permesso un riavvicinamento e un percorso di conoscenza dell’opera, sicuramente migliorato.
È un romanzo perfetto per struttura e stile, capace di far penetrare il lettore in quell’inerzia emotiva ed esistenziale del protagonista, la Senilità, in modo tale da far provare distanza immediata, disgusto e noia: Emilio, il protagonista è una macchietta perfetta, è tutto ciò che nessuno di noi vorrebbe mai essere, compendiando invece ciò che forse siamo tutti, nell’intimo. Chi di noi non si maschera, non si illude, non si compiange, non si trincera dietro falsa identità, chi di noi, in fondo, non si sente inadeguato rispetto alle pressioni sociali, e non ha una sfera di vissuto disfunzionale, in un qualche modo? Penso nessuno, ne sono fermamente convinta, poi ognuno nel corso dell’esistenza si crea un’identità: c’è chi subito riesce in questo, cristallizzando spesso il suo Io in qualcosa di assolutamente lontano da se stesso e chi fatica, sopravvive, si lagna, si nasconde, non emerge, e paradossalmente riesce a giungere a più fine conoscenza. Emilio, il caro Emilio, è ormai un uomo, mascherato da intellettuale, in realtà un semplice impiegato, ingabbiato, al par del Belluca pirandelliano, in una sfera privata che lo costringe al ruolo del fratello amorevole. In realtà è, nella sua incapacità di vivere, scosso da forti pulsioni sessuali, risvegliate in lui da una donna di facili costumi, idealizzata per mitigare i sensi di colpa che prova rispetto all’esperienza la cui realtà ha fin da subito subodorato. È un uomo che è amico di un vincente, Stefano Balli, egregio contraltare di ogni sua fisima. Il romanzo è tutto giocato sulle antitesi, procede lento nell’intreccio, sfianca, svilisce, portando a perfetto processo mimetico il lettore che invecchia nel frattempo fino a rinvigorirsi quando l’eroe, rinnegando tutta la sua identità precedentemente costruita, assurge al tono del più volgare degli uomini e insulta la sua Angiolina, dandole della poco di buono, lui ancora svilito, smunto, assediato, torturato dal senso di colpa per la sorella, sua brutta copia, ormai in fin di vinta. Colpisce apprendere sempre dal Tellini nella monografia da lui dedicata a Svevo (Gino Tellini , Svevo, Salerno editrice) che questo libro venne letto dall’autore alla moglie durante il loro viaggio di nozze, sigillando così definitivamente una donna molto conosciuta a Trieste per i suoi costumi libertini e frequentata, a suo tempo, anche dallo stesso scrittore.
Profile Image for Sarag22.
56 reviews23 followers
March 9, 2020
Di Svevo, ho letto più e più volte "La coscienza di Zeno", che è uno dei miei libri preferiti, e, proprio per questo, mi ero sempre trattenuta dal leggere gli altri romanzi di Svevo, ritenendo che li avrei letti soltanto Zeno. Devo dire che sono felice di avere scavalcato la barriera, perché Senilità è un romanzo bello e complesso. La storia ci viene raccontata attraverso i pensieri, le impressioni e i sogni del protagonista, ma il narratore non manca mai di farcene notare la fallacia e la falsità; e, del resto, tutti nel romanzo nascondono qualcosa, alterano la realtà, in modo ingenuo e sfacciato come Angiolina, il bellissimo personaggio che incarna la passione del protagonista, o in modo gentile, rifugiandosi nei sogni, come Amalia, la sorella del protagonista, e come è inevitabile, perché chi di noi può sostenere la realtà senza mentire a sé stesso o agli altri? E, quindi, prima o poi anche questo romanzo avrà un'altra lettura, come ne ha avute la coscienza di Zeno.
Profile Image for Carlo Mascellani.
Author 15 books289 followers
November 1, 2019
È possibile vivere quotidianamente nel mondo sentendosi meri ospiti di un contesto estraneo? Vedere le cose con occhi diversi dagli altri, aver aspirazioni diverse dagli altri, coltivare prospettive diverse da quelle degli altri? Chi è mai Emilio, ennesimo "inetto" di Svevo se non ognuno di noi, nel momento in cui, prima o poi, si è scoperto pesce fuori d'acqua e si è visto stentar a riconoscersi parte del mondo in cui viveva? È il mondo delle masse a percorrere la strada giusta o il mondo degli inetti? Giusta in che senso, poi? E verso dove? I testi di Svevo, nel loro carattere surreale e nei dubbi che suscitano, sembrano, a volte, indicarci la via di un sano relativismo.
Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
August 7, 2017

Cinquanta sfumature di grigio

Emilio Brentani, protagonista di Senilità, è un intellettuale di fine ottocento che vive a Trieste. E’ l’incarnazione dell’inetto perfetto, incapace di vivere realmente, imprigionato com'è nei suoi sogni e nelle sue illusioni. Non vive, sopravvive. La realtà lo sovrasta e lui gira costantemente a vuoto, indeciso sul modo di agire.

Si invaghisce di Angiolina, donna semplice, energica e anche allegrotta, che non disdegna altri uomini. Ma lui non se ne accorge quasi. La idealizza. La desidera, forse. Pensa a lei tutto il giorno, ne è ossessionato. Ma non si decide. Mi ama. Forse non mi ama. Ma probabilmente sì. E’ geloso, ma non ne ha ragione. O forse sì? Mi pensa, ma quanto mi pensa? O pensa a lui? Mi ha guardato? Ha guardato lui? Chissà cosa pensava? (quanta voglia di entrare nel libro e dargli quattro schiaffoni!)

Emilio condivide la casa con la sorella, che vive anch'essa in un mondo tutto suo e che, persa nelle sue fantasie, perde tristemente il contatto con la realtà nel momento in cui coglie il contrasto tra sogno e realtà.

Il romanzo, più che sulle vicende narrate, gira tutto sui ragionamenti e sulle considerazioni di Emilio, che narra in prima persone. E' volutamente lento (molto...) per rappresentare il processo di continua riflessione di Emilio, per mostrare il lento insinuarsi del dubbio dentro di lui e per sottolineare la sua passività che a trentacinque anni lo rende effettivamente simile ad un vecchio che rimugina senza agire.

Nel romanzo si parla di amore, spesso impossibile, più visto come desiderio di “possesso” dell’amata: "Quando una ragazza permette ad un giovine di dirle d'amarla, ella è già sua e non più libera”, di convenzioni dovute ad un ambiente basato sulla consuetudine, ma anche di morte, che causa disperazione quando coinvolge persone care e nel contempo si contrappone alla vita il cui motore è l’amore “L’immagine della morte è bastevole ad occupare tutto un intelletto. Il pensiero di lei è come una qualità, una malattia dell’organismo. La volontà non lo chiama né lo respinge”.

E’ bravissimo Svevo, con la sua scrittura semplice ma molto efficace, a rappresentare in questo romanzo tutte le sfumature di grigio di una esistenza inutile, condotta in solitudine e senza speranza di miglioramento. Ovviamente la scala dei grigi, così ottimamente rappresentata, non mi ha reso la lettura particolarmente esaltante...
Profile Image for K.D. Absolutely.
1,820 reviews
March 2, 2014
Italo Svevo or Aron Ettore Schmitz (1861-1928) in real life was James Joyce's friend. The character of Leopold Bloom in Ulysses was based on him. It was James Joyce you championed Svevo's more famous work, Confessions of Zeno (tbr) that when published was ignored by Italian readers and critics at that time. It was Joyce who insisted to have it translated into French and published in Paris where it was praised extravagantly and made Svevo internationally known. The reason why Joyce helped Svevo? Joyce read this book, originally entitled Senilita (literal translation: Old Age) that is now known as As a Man Grows Older. Although Confessions is more popular that this book, many critics say that this is the more balance work between the two as it has more humanity, humor and has profound psychological insight. If Confessions is about nicotine-addiction (Svevo's last request before he died was to smoke but it was denied) and Sigmund Freud, As a Man Grows Older is about mid-life crisis particularly falling for a much younger woman who is not worthy of one's love.

Emilio Brentani is a 35-y/o struggling novelist. He is still a bachelor and he is getting old. He falls in love with a 16-y/o beautiful flirt Angiolina ("little angel") who is also having dalliances with other men much younger than Brentani. In fact, his friends like Balli has previous encounters with Angiolina and their friendship is now put to test because they become rivals. Later, however, Brentani realizes that his true love is his demure sister Amalia who is faithful and devoted to him.

The plot is very traditional and boring really. However, what saves this book for me are the beautiful phrases that one encounters occasionally as you turn the pages. Svevo's descriptions of the setting particularly the ones that pertain to nature are too vivid that they can be rewritten in the form of stanzas and presto, you have some free verses. Example:
"The moon had not yet risen, but far out at sea an iridescent radiance hung upon the water as if the sun had but lately left it and everything were still reflecting its light. But on either side of the bay the distant blue headlands were almost hidden in deepest shadow. Everything seemed to be enormous and without boundary, the only thing which moved in that vast solitude was the color of the sea. He felt that in the whole of nature at that moment he was the only active force, he alone was in love."
So what is it about the title? After reading the book, I thought the rest of the sentence is:

"As a man grows older, he looks for distraction. He goes astray, falls for younger women but in the end he goes back to his wife and resume living his normal life, i.e., a straight path."

That, I think summarizes the premise that this book seems to convey. It's midlife crisis and so this book is not for those who are younger like 30's or less and much older like 50's or more. Chances are those in these brackets won't be able to relate to Brentani.
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February 4, 2016
Emílio tem trinta e cinco anos, é um pacato vendedor de seguros e um escritor sem sucesso. Mora com a irmã e, para pôr um pouco de sal na sua vidinha insossa, decide arranjar uma mulher. Conhece Angelina e, logo no princípio, a adverte de que ela não passará de um brinquedo, pois ele tem muitos deveres com a carreira e a família. Para que ele a possa "desonrar", sem se obrigar a assumir um compromisso, propõe-lhe que ela arranje um noivo e se case para que possam ser amantes. Angelina, uma moça muito obediente, esmera-se e, pelo seguro, arranja vários "noivos". Emílio, entretanto, perde-se de amor por ela e sofre as penas do inferno...

A escrita de Italo Svevo é muito bonita e a sua construção de personagens é fabulosa, no entanto a ação é fraca; muito centrada nos desesperos, raivas e obsessões do ciumento.

Como é irresistível comparar Senilidade com A Consciência de Zeno (um dos melhores livros que já li), não consigo subir as três estrelas...
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January 30, 2018
Emilio, il secondo inetto di Svevo, è il perfetto esempio dell’eroe negativo : chiuso in se stesso, farneticante, immobile nella sua precisa volontà di non maturazione, aggrappato alle proprie fantasticherie come a un cordone ombelicale di morte, gretto nella sua presunta superiorità intellettuale, fanatico nel progettare il perfetto autocontrollo sugli eventi della propria vita.
E la vita, invece, gli sfugge da tutte le parti, deborda, si espande; la vita non si fa imbrigliare, non si piega al calcolo e nemmeno può essere contenuta dall’ininterrotta analisi di sé, da tutto quel parlarsi dentro e contro.
Eroe autodistruttivo, dunque, e narratore inattendibile, di cui il lettore sa, e lo capisce ben presto, che non può fidarsi.
E che dire di Angiolina, la bionda ragazza amata dal protagonista? Fanciulla avvenente e vitale, impossibile icona di una immaginaria donna angelo (“civettava anche con Dio”). Donna volitiva e vincente, come del resto il Balli, l’amico scultore: una coppia di personaggi contrapposti e simmetrici a Emilio e Amalia (assonanti nella labilità dei nomi e del temperamento), che sono deboli e destinati a soccombere.
Insomma: il terreno è pronto e l’autore maturo per pensare e realizzare il personaggio sfaccettato e complesso di Zeno, in quel romanzo che rimane il suo indiscutibile capolavoro.
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May 16, 2018
Quattro personaggi in cerca di

Apprendiamo che il luogo è Trieste perché Svevo vi allude di sfuggita, così come dalla data di pubblicazione (1898) possiamo dedurre con buona approssimazione l’epoca. Ma, nonostante la pressoché totale unità di luogo e tempo, ciò non sembra interessare l’autore poiché tutto il romanzo è concentrato soltanto sulla psicologia di un protagonista e tre deuteragonisti (l’amante, la sorella, l’amico) con cui egli interagisce, e sì che la Trieste di fine ‘800 non doveva essere così pallida, fra irredentismo, crepuscolo dell’Impero Asburgico, Unità d’Italia, socialismo ed altre tensioni intellettuali e politiche che caratterizzavano il periodo.

D’accordo, il mio approccio è sbagliato perché non si tratta di un romanzo storico (raramente ho letto un romanzo talmente “a-storico”…) ma un minimo di contestualizzazione non avrebbe nuociuto allo spessore del racconto e dei personaggi, preda di infinite “pene d’amore” (proprie o altrui): nessuno di essi svolge un lavoro, tutt’al più un “impieguccio” nelle Assicurazioni che a quanto pare lascia ad Emilio un sacco di tempo libero per i suoi tormenti interiori o un’attività artistica di scultore come l’amico Stefano, della cui arte poco ci viene detto se non quanto funzionale a rinfocolare gelosie e risentimenti.

Tutto questo vuoto viene riempito da uno stillicidio di tortuose elucubrazioni, accentuato dal fatto che il protagonista è uomo molto insicuro, inetto, introverso, propenso a cambiare idea e sentimenti ad ogni imbeccata, spesso impercettibile salvo che nella sua mente ossessionata, da parte dei suoi interlocutori.

Purtroppo ricordo troppo poco di “La coscienza di Zeno”, letto tantissimi anni orsono, per azzardare paragoni; ma di certo l’effetto che allora ne ricavai fu ottimo, con un protagonista, forse discendente da Emilio dal punto di vista letterario e con qualche tratto psicologico comune, ma molto meglio sviluppato sul piano narrativo tanto da risultare accattivante perfino nei suoi difetti, a differenza del protagonista di “Senilità” col quale non sono riuscito a trovare empatia anche a causa di una prosa polverosa come i suoi personaggi (del resto, fra Emilio e Zeno intercorre un pesante quarto di secolo…).

Prendo atto che “Senilità” viene considerato da molti come un lavoro ingiustamente relegato ad opera minore prefigurando quasi una sorta di capolavoro nascosto ma, per quanto mi riguarda, confesso di non essere riuscito ad entrare nello spirito del romanzo e nel suo valore, forse messo inconsciamente a confronto non solo con l’opera successiva di Svevo, ma anche con capolavori contemporanei (Conrad e London, per dire, scrivono alcune fra le loro opere migliori negli stessi anni di “Senilità” ed in Italia “I Viceré” esce quattro anni prima…).
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June 5, 2021
1898 tarihli bu romanın ana teması aşk saplantısı ve tabii bunun bileşeni kıskançlık. Aldatıldığını bilerek sevmeye devam eden Emilio, aşkta mantığın olmadığının teyid ediyor. Yalnız ana karakterlerin hepsi farklı sebeplerle sinir bozucu. Metin biraz eskimiş gibi. Çeviri ise bir ustadan, Gül Işık’tan.
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May 3, 2023
Marazi bir aşk, kinlenmeye kadar giden kıskançlık, umutlanma ve umutsuzluk arasında gidiş gelişler, yaşlandıkça artan kaygı ve huysuzluğa neden olan ilişkiler. Kısaca romanın özeti bu, yani sıradan. Kitabı okumak için cazip kılan faktörler yazarın ismi, bir de beğenmesem de çeviriyi yapanın edebiyatımızdaki yeri oldu. Svevo’nun diline diyecek yok, ancak konu ve kurgu biraz tozlanmış, sanki 19. yüzyıl klasik aşk romanı okuyormuş hissi uyandırıyor. Pembe diziden hallice desem abartmış mı olurum bilemedim.. Okunmasa da olabilir sınıfından.
Profile Image for Grazia.
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August 3, 2017

"Vedo grigio e sento grigio"

"Strano - pensò, - sembrerebbe che metà dell'umanità esista per vivere e l'altra per essere vissuta."

Lui, Emilio Brentani, sicuramente non esiste per vivere...

- L'uomo che non deve decidere mai
- L'uomo che non deve agire mai
- L'uomo che non riesce mai a uscire da sé stesso e dai suoi bisogni.

E infatti. Che necessità c'è di comprendere la realtà e le persone che la compongono quando c'è la possibilità di figurarsele a proprio piacimento?

Emilio ha 35 anni e la sua vita è completamente ridotta ad una dimensione interiore. E questo parrebbe un pregio, ma ahimè diviene un grandissimo difetto nel momento in cui la cosa gli impedisce di vedere altro da sé e dal suo pensare. Gli impedisce di agire. Gli impedisce di vivere.

Una sorella, Amalia. La cui vita, o meglio non vita, è di una tristezza agghiacciante. Il sogno, o forse meglio il delirio, l'unica forma che par animarla e risvegliarla dal piatto torpore che contraddistingue tutta la sua esistenza. Un guizzo. Un bagliore che si compone di solo pensiero. E che precede una fine ineluttabile quanto angosciante.

Destini incrociati quelli dei due fratelli. Che si invaghiscono non di persone reali ma delle proiezioni mentali che entrambi si son costituiti degli amati.
L'amore (si può parlare di amore?) per Angiolina e il Balli par rappresentare per entrambi la via di fuga da una vita grigia e monotona il cui ingrediente principale è la chiusura e la solitudine. Ma Angiolina e il Balli nei fatti son ben diversi dai pensieri con cui Emilio e Amalia li rappresentano.

Svevo ci mostra la storia attraverso gli occhi di Emilio. Siamo nella testa di Emilio. Siamo talmente tanto immedesimati nei suoi pensieri, che l'angoscia e il senso claustrofobico ci assale così come il l'inconsistenza della sua vita. Vien quasi la nausea dal senso di oppressione che produce una esistenza spesa così, inutilmente, girando in tondo ma sempre a vuoto come sulle giostrine dei bambini.

Un romanzo alienante ... scritto benissimo che con grandissima efficacia e bravura dipinge l'inettitudine.
Profile Image for Lee Foust.
Author 11 books206 followers
March 30, 2017
I went back and forth on this novel a bit as I read. I think my feelings were framed by the contrast between the late 19th/early 20th century division between the realist (Verismo in Italy) and decadent schools of novel writing that immediately preceded the modernist experiment. I was at first rather angry at the narrator of Senilita' for his entirely indefensible attitude toward women--that it was fine that the protagonist, Emilio Brentani, as a middle-aged bourgeois man, take a lover with no intention of marrying her in a society in which the woman would face much more dire social consequences for such behavior. I was looking at the political/societal situation first and foremost but Svevo's novel is rather more firmly rooted in the decadent tradition, concerned with the interior emotional lives of the various characters rather than the societal double standard.

As the novel goes on the characters, their interior lives, sorrows and tragic misapprehensions became more and more engrossing and I was able, eventually, to stop grousing, to abandon myself to the reading, and to really enjoy the artistry behind this evocation of pre-WWI alienation and solitude in Trieste. By the end I found myself very moved. The novel is quite unflinching in its depiction of the loneliness of the unattractive, the foibles of a mediocre, middle-class middle-aged man and woman (Brentani and his sister, Amalia), and the casual vanity of those more suited to romantic encounters as exemplified by Emilio's lover, Angiolina and his best buddy, Stefano Balli. It's a slow build-up well worth the payoff of the final three chapters.

Another interesting aspect of this novel--which sheds light on Svevo's later triumph, La Coscienza di Zeno--is how Senilita' terms love as a kind of sickness from which our Emilio is forever trying to "heal himself." It says a lot about the rationalist, bourgeois mindset of late 19th century Europe. A man decides that he should take a lover, but not in a serious way, merely as a distraction or middle-aged pastime, because he's never done it before. As soon as he feels actual emotion for the woman he chooses--a vain and duplicitous woman apparently thriving on playing a field of lovers for perhaps her own ego as well as to support her family--he becomes vulnerable to her whims and lies, and this disruption of the power structures between them can only be seen from his point of view as an illness that he must cure. In the parallel narrative, Emilio's sister Amalia literally falls ill of her unrequited love for Emilio's best friend, the careless bachelor Balli. By novel's end, both are cured, in their own way. But, like so many of our modern medicines, one wonders what's worse, the cancer or the cure.

Also a funny note: The two women of the novel, Angiolina and Amalia can only remind of the three sisters with names beginning with "A" of Zeno: Ada, Augusta, and Alberta. There I have always assumed the women were meant to contrast with the "Z" of the narrator, Zeno, but here it just seemed like some weird predilection of Svevo's to match the women with "A"'s and the men with "B"'s--Brentani and Balli. Boh!
Profile Image for Federica Rampi.
687 reviews226 followers
August 16, 2022
Emilio Brentani è un modesto impiegato dalle velleità letterarie, incline all'introspezione, privo di volontà e risolutezza che segue gli impulsi del momento di cui poi si pente sempre troppo tardi.
È prigioniero del sentimento che al momento lo domina e cerca costantemente di giustificare le proprie incongruenze.
Emilio vive con la sorella Amalia, una donna schiva sfiorita e mediocre invaghita di Stefano Balli, un amico del fratello che invece è attratto da Angiolina, una bella ragazza del popolo che diventerà l’amante di Emilio

Angiolina è inaffidabile civettuola, incline a bugie e capricci che Emilio non smette mai di rimproverare, di provare a rompere con lei ma è tutto inutile perché lui vive confuso dallo scontro tra piacere e realtà.

Angiolina rappresenta il suo giocattolo d'amore, ma la gelosia lo devasta al minimo sospetto (spesso giustificato), e lui che aspira alla dolcezza e alla tenerezza finisce per costruire un'immagine ideale della donna che disprezza intellettualmente ma sentimentalmente lo attrae

“Angiolina esiste forse solo acciocché io viva”

In questa permanente cattiva coscienza, aggravata dal tragico destino della sorella Amalia vittima della passione infelice, Emilio analizza continuamente i suoi sentimenti e le loro motivazioni, ha una mente lucida ma è la volontà a fregarlo
In Senilità già si intravedono già i semi del "La coscienza di Zeno" (la consapevolezza del fallimento, l'inadeguatezza all'esistenza, la totale imprevidibilità degli eventi)

Emilio è un idealista piuttosto ridicolo, che chiama in soccorso l'immaginazione, come fuga dalle azioni che la malata mancanza di volontà gli vieta di compiere.

Nella sua mente che gira a vuoto, corregge la realtà a suo piacimento

Un romanzo agrodolce sulla solitudine, la gelosia, la paura di invecchiare, di essere dimenticati, di non essere amati, che disegna i dubbi le incertezze e le delusioni di un poveruomo qualunque
Profile Image for Josefina Wagner.
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August 10, 2024
Çok beğenmeme rağmen sanırım çeviriyi yetersiz buldum . Çevirenin o kültürü biraz olsun daha iyi tanıması lazım ki hangi kelime daha iyi gider yada İtalyancada asıl demek istediklerine göre daha düzgün bir çeviri yapılabilmeli bence. Çok kötü bir çeviri demiyorum amma daha da iyi olabilirdi. Harika bir kitap okunulması gerekir derim. Yazara daha sonra devam edecem okumaya. Kesinlikle bana hitap eden bir anlayışı var yazılarında.
Profile Image for marco renzi.
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August 5, 2017
IL LIBRO DI SVEVO, QUELLO CORTO.

Tanti anni fa, a Trieste, c'era un signore che dava lezioni d'inglese al signor Ettore Schmitz; quest'ultimo, che da ora in avanti chiameremo Italo Svevo, all'epoca lavorava per l'azienda di vernici nautiche del suocero - roba non di poco conto, se si pensa che da loro si serviva la flotta navale dell'Impero Britannico.
L'insegnante diventò poi suo amico; cominciarono a parlar fitto di letteratura, di scrittura e tutte quelle cose lì.
Il prof. d'inglese aveva in effetti pubblicato qualche libro; in più, stava lavorando, diceva, a un testo ispirato all'Odissea e ambientato in Irlanda, suo paese natale.

Anche Svevo aveva, per l'appunto, dato alle stampe qualche racconto e due romanzi, "Una vita" e "Senilità", passati, diciamo, inosservati. Infatti, egli era più noto come il signor (o Herr, che dir si voglia) Schmitz che commerciava in vernici che non come Svevo autore di romanzi e prose brevi.
Insomma, il fatto era che il triestino delle velleità letterarie se n'era ormai sbarazzato: ogni tanto gli capitava di scrivere, certo, ma preferiva tener la cosa nascosta. Però non poté celarla più del dovuto al suo dotto maestro anglofono, al quale diede da leggere proprio Senilità.

L'irlandese, tra l'altro fine conoscitore della lingua italiana, andò a casa di Svevo qualche giorno dopo a dargli il responso, dicendogli qualcosa come: Caro mio, questa roba spacca.
Non ci credo, dai, lo dici solo per farmi contento, rispose pronto l'amico.
Vuoi vedere che non scherzo?, lo provocò l'attento lettore, e cominciò di getto a recitare a memoria interi brani tratti dal secondo romanzo sveviano, con sommo sbigottimento dell'autore, che non credeva né ai suoi occhi né alle sue orecchie.

A questo punto, James Joyce, così si chiamava l'insegnante d'inglese, gli disse che un capolavoro del genere non avrebbe dovuto stare in un cassetto, ma sugli scaffali delle librerie e delle biblioteche, sulle pagine delle migliori riviste letterarie e nelle bocche degli accademici. Altro che vernici, signor Schmitz, Lei deve scrivere, si rimetta in gioco o l'inglese vado a insegnarlo a qualcun altro.

E poi, più o meno andò così.
Svevo di fatto si rimise a scrivere sul serio e nacque La coscienza di Zeno, uno dei romanzi più importanti del nostro Novecento; uno di quelli che la prof. ti dava da leggere a scuola sapendo benissimo che tu non l'avresti letto, e che se anche tu l'avessi fatto non avresti potuto apprezzarlo appieno, perché io ancora oggi faccio fatica capire a fondo alcuni concetti esposti lì dentro da Italo, figuriamoci a diciassette anni, quando non capivo un cazzo e preferivo leggere John Fante per i fatti miei, ché quello mi sembrava di capirlo un po' meglio.
Però volli, neanche troppo fortissimamente, far contenta la prof, e decisi di trovare un compromesso chiamato "Senilità"; che era dello stesso Svevo, ma più corto.
Cominciai dunque quello, ma dopo una quindicina di pagine mi stancai e, mi pare, iniziai "Post office", in cui almeno c'erano le parolacce.
Quell'estate fu poi tutto sommato abbastanza prolifica: lessi diversi libri, ma niente Svevo. Della Coscienza me ne innamorai pochi anni dopo, mentre per Senilità ho aspettato i miei attuali (quasi) ventotto anni, che non so se siano l'età giusta ma ormai la frittata è fatta, amen.
In realtà, dopo tanto scrivere, non è che abbia molto da dire su un romanzo così bello e così complesso e, a suo modo, ancora indecifrabile nell'anno del signore 2017.

Si sa che i primi fuochi di Svevo furono Nietzsche e Schopenhauer, il secondo in particolare, che pare si senta parecchio in "Una vita" (che leggerò prestissimo, tra una quindicina d'anni o quindici giorni), mentre il primo per qualcuno pare sia presente più nel testo in questione: pare, nella figura del protagonista Emilio Brentani quale esempio di Superuomo. Non ricordo dove l'ho letta questa cosa, ma non credo di essere d'accordo; al massimo, il superuomo potrebbe essere il Balli, ma neanche lui a mio parere; invece, al Brentani darei al limite del super-bischero.

Sicché, se "Una vita" era naturalismo + Schopenhauer, e "Zeno" modernismo (?) + presa per il culo di Freud, Senilità nessuno ha mai capito bene dove metterlo, ed è probabile che stia proprio lì il suo bello: in questo suo essere indefinibile, nella sua splendida scrittura e nella sua modernissima, contemporaneissima ironia.

Pensare che l'aveva scritto nel 1898.
Qualcuno poi gli aveva detto - c'è chi lo dice ancora oggi, ma va be' - che non era scritto abbastanza bene, in un italiano troppo poco canonico e troppo poco perfetto (sì, Svevo si era formato col tedesco e Trieste all'epoca non faceva parte, ecc ecc, lo sanno anche i sassi), e quindi, se proprio lo voleva rimandare in stampa, avrebbe dovuto riscriverlo un po' meglio.
Così fece, e infatti quella che leggiamo di norma è la versione del 1924, riscritta ovviamente da Dio, così come sarà senz'altro stata scritta anche quella di ventisei anni prima; anzi: fonti più che autorevoli mi comunicano che sia stupenda.
Non ho dubbi in proposito, e prima o poi me la procurerò, senza alcun intento filologico: giusto per il piacere di leggere ancora uno dei più grandi autori italiani di sempre in una delle sue vette espressive.

E pensare che c'è ancora chi ha il coraggio di dire che "scriveva male".
Povera patria.
Profile Image for Giorgia Monni.
96 reviews20 followers
April 19, 2021
Emilio Brentani è un impiegato trentacinquenne con velleità letterarie, espressione della classe piccolo borghese in declino, oppressa dall’affermazione della società di massa, simboleggiata dalla figura di Angiolina. In un primo momento Emilio intrattiene senza impegno una relazione con la “figlia del popolo”, per poi innamorarsene perdutamente. Presto si rende conto dell’infedeltà della compagna e delle menzogne che prontamente riesce ad inventare per ottenere quello che desidera. Gli altri due protagonisti sono il migliore amico di Emilio, Stefano Balli, uno scultore poco apprezzato e Amalia, la cagionevole sorella di Emilio, innamorata di Stefano. Questi quattro personaggi sono in realtà dei “doppi”; Emilio e Stefano sono due facce dello stesso personaggio, come Amalia e Angiolina finiranno per “fondersi” in un’unica immagine. I due amici sono entrambi convinti della propria superiorità rispetto al pubblico che non sembra apprezzare le loro opere, entrambi sono caratterizzati da “una grande diffidenza e un grande disprezzo dei propri simili”. È il romanzo della crisi della mentalità borghese, ma anche dell’idealizzazione: Emilio non riesce a scendere a patti con la realtà, dunque si crea un’immagine edulcorata di Angiolina per nulla veritiera. Per tutta la durata della narrazione egli considera razionalmente le situazione in cui si trova coinvolto, per poi non essere in grado di comportarsi come vorrebbe. Emilio è un personaggio che si alimenta di auto-inganni, fatto evidenziato da Svevo tramite l’utilizzo della focalizzazione interna, che permette di notare l’inaffidabilità del narratore.
Profile Image for Iván Ramírez Osorio.
325 reviews28 followers
September 1, 2019
Un talento particular para generar drama (en el sentido más pop posible)y hacerme sentir parte de un mundo que no es y no será mío. Svevo es como un viejo amigo, eso es. Gran libro.
Profile Image for Arwen56.
1,218 reviews325 followers
March 15, 2015
Romanzo non di facile lettura, per diversi motivi.
In primo luogo perché la letteratura moderna (e per “moderna” intendo quella degli anni che stiamo vivendo), in linea di massima, ci sta pian piano disavvezzando all’introspezione psicologica propriamente detta, dando la preferenza a strutture narrative più “leggere”, in cui non è il narratore a condurre per mano il lettore lungo la strada che egli ha scelto, bensì è il lettore stesso che deve decidere se soffermarsi o no ad analizzare i moventi delle azioni dei personaggi che un libro descrive.

In seconda battuta, il linguaggio di Svevo risulta molto datato. Al di là dell’efficacia con cui descrive i caratteri dei personaggi, il lettore di oggi è chiamato a fare uno sforzo notevole per adattare i concetti espressi dall’autore ai più snelli e più diretti modi espressivi cui è ormai avvezzo. Cosa che non capita, ad esempio, leggendo I promessi sposi, del Manzoni, nonostante abbia ben 50 anni in più rispetto a Senilità.

Inoltre, di Senilità possiamo dire che è un romanzo praticamente privo di trama, nel senso che non ha alcuna importanza quel che accade a livello di “fatti”, poiché si tratta, in fondo, di una seduta analitica “non dichiarata”, che anticipa quella invece “dichiarata” de La coscienza de Zeno.

Dal punto di vista del godimento narrativo del lettore è un vero fallimento. Manca di ritmo, manca di un’appropriata “cornice” in cui collocare la storia, manca l’inizio e manca la fine. Tuttavia è estremamente raffinato nell’esprimere certi stati d’animo, nel tratteggiare certe precise emozioni, nell’offrire alla nostra attenzione figure come quella di Amalia ed Emilio, messe “a nudo”, appunto, come se fossero sdraiate sul lettino dello psicoanalista.

In buona sostanza, Italo Svevo non aveva la stoffa del narratore “di razza”, ma è stato, probabilmente, un uomo intelligente e riflessivo, che ha messo nero su bianco valide considerazioni sulla natura umana in genere.
Profile Image for Cirano.
191 reviews12 followers
April 10, 2018
E' stata una sorpresa questo romanzo di Svevo perché dopo aver letto "La coscienza di Zeno" mi aspettavo anche qui un approccio più "psicanalitico". Invece quest'opera la definirei come uno degli ultimi romanzi romantici quasi fosse stato scritto agli inizi dell'ottocento e non in pieno verismo e al tramonto di un'epoca che si sarebbe conclusa da lì a pochi anni con la Grande Guerra.
Il ritmo a volte è un po' lento, ma nel complesso il libro è piacevole da leggere.
"Strano - pensò,- sembrerebbe che metà dell'umanità esista per vivere e l'altra metà per essere vissuta"
Profile Image for John Lauricella.
Author 9 books20 followers
December 10, 2013
One hundred and fifteen years after its original publication, Emilio's Carnival (1898) by Italo Svevo is likely to impress the contemporary reader as an antique piece. Its "given"--a self-consciously melancholic man who falls in love with a much younger woman who loves mainly herself and the adoration her beauty attracts--was a situation long-familiar in Western literature even when Svevo offered his version. The novel is saved from seeming trite by the fact that Emilio's carnal desire for Angiolina does not go unrequited: he "possesses" her (in the sexually complete sense) when the narrative reaches its two-thirds point, thus forestalling any occasion for late-stage passages describing how erotic appetite might be sublimated as Platonic love, artistic or religious. In addition, the story curries interest and compels the reader's attention by treating their affair as a serious drama (rather than a comedy, as its "given" is often rendered) that becomes, to Emilio, the most meaningful yet disappointing experience of his life. Most interesting of all is Emilio's reluctance to concede and inability or refusal to accept the mismatch of sensibility that makes his relationship with Angiolina impossible from the start. At the end, Emilio's retrospective imagination conflates Angiolina's physical and sensual being with the spirit and demeanor of his humble sister; emaciated, reclusive, doomed Amalia lends Emilio's mistress what Emilio repeatedly discovers that beautiful woman lacks: thoughtfulness, fidelity, seriousness of mind and integrity of intention. The result is a constructed image of a being that one may assume is Emilio's ideal woman, who lives nowhere except in Emilio's mind.

It is difficult to claim that Emilio's Carnival will appeal to a reader who cannot imagine himself fully in Emilio's role. I use only the masculine pronoun in the preceding sentence because this novel most definitely presupposes a male reader--specifically, a heterosexual male of middle age or older. Younger persons of either gender are apt to regard Emilio as pathetic and self-deluding to the point of clownishness or absurdity: an appraisal that can hardly fail to alienate their sympathy. Willy Loman (of Arthur Miller's harrowing & unforgettable Death of a Salesman) is similarly susceptible to incurring youth's indifference, perhaps its bemusement, possibly its derision. Readers still in the bloom of youth and beauty, with the best of their lives yet ahead of them, are likely not quite to feel the pull of desperation that drives Emilio's behavior, and Willy's. For a man of a certain age, however, both Willy and Emilio are heartbreaking. They grasp clumsily at desires that are always receding from them even as they realize (however half-glancingly they acknowledge this awareness) that their lives have slipped through their fingers like water before they could quench their thirsts.

Given such a predicament, Emilio becomes (again like Willy Loman) a storyteller whose fictions have only a tangential relationship to reality. A cynical reader will inevitably class both as liars, and not unjustly--each character lies to others as well as to himself. What redeems both (yet excuses neither) is the self-preserving purpose of their respective fictions. Willy and Emilio construct alternate versions of present realities in order to go on living despite thwarted desires, unachieved ambitions, meager lives, and bleak (or null) futures. If this impulse is selfish, it is so in same sense as killing in defense of one's life; and like that act, it is heedless of the damage it causes elsewhere. In Emilio's case, the core fiction on which all else depends is that Angiolina has a sensibility as refined, thoughtful, and discerning as she has a face and figure that are beautiful. Her name suggests "little angel," although in Italian that phrase would be "piccolo angelo." This mismatch is wholly fitting, for Angiolina is angelic in nothing except her "golden" beauty, usually described as "radiant," as if she glows, or seems to, in Emilio's eyes; and she is little neither in stature nor proportion, standing at least as tall as Emilio and having a body-type of the sort that used to be called "full-figure." Angiolina, it seems, is a "blonde bombshell," although neither she nor Emilio (nor Svevo, for that matter) would recognize that phrase, which Emilio's Inamorata anticipates by more than fifty years. Perhaps it is her seeming-name that, fatally, misleads Emilio from first to last. He continues to think of her as his "angel" even as she demonstrates that she is nothing of the sort and he learns, time and again, to despise her--only to be lured back to ardor and affection by her erotic appeal. In Emilio's too-literary imagination, which itself perhaps borrows too many of its conceptions from the iconography of the Roman Catholic Church, so gorgeous a face and golden an aura must be emblems of an immaculate soul.

Most of the foregoing will seem sufficiently tedious unless one feels both the urgency and force of Emilio's attraction to his self-designated femme fatale and the irreconcilability of the differences that drive them apart. Except retrospectively, when Angiolina is finally absent from his life, no fiction Emilio can invent makes her behavior, demeanor, thoughts (as he supposes these to be) and speech conform to his notions of feminine decorum and grace. Plainly stated, she is not what or, more properly, who he wants her to be. Angiolina herself has no inclination to fulfill Emilio's preconceptions, which she considers arbitrary and irrelevant. One cannot fault her for this attitude or even argue that it is wrong, for at the heart of Emilio's infatuation--"love," if you will--is a contradiction so obvious it hardly requires explanation; that is, he expects Angiolina to be a virgin, and chaste, even as he strives to make her his mistress--and a mistress only, as his relative poverty and the dependence on him of his sister Amalia make marriage impossible. At the same time, Emilio agrees to Angiolina's prostituting herself in a marriage to an even older man for the purpose, ironically, of freeing her to become his concubine. In consenting to so duplicitous a gambit, how can Emilio expect integrity thereafter? In pursuing lascivious intimacies with a girl fifteen years younger than he is, how can Emilio be thinking of chastity?

In the end, only Amalia's death (of fever and what seems to be congestive heart failure) shocks Emilio out of his erotic obsession. Amalia has suffered the full ravages of unrequited love for Emilio's friend Balli, a glamorous artist and devil-may-care womanizer who better understands how to dally with Angiolina and then neglect her. Needless to say, Amalia is invisible to Balli unless she is serving him food or pouring him coffee or wine. Loveless, unvalued, practically anonymous, Amalia consumes herself in a fire of unexpressed passion. Emilio, ever the egoist who cannot understand an event unless he casts himself as its reason and cause, blames himself for her death: Amalia has perished because he has neglected her in favor of pursuing Angiolina. This final bit of self-appropriated guilt is consistent with the will-to-suffer that makes Emilio's affair with Angiolina an agonizing cycle of attraction and repulsion. If he is ever happy while he knows her, the feeling does not long endure. Hold her, kiss her, "possess" her as he will (and does), the thought of Angiolina--her faithlessness, her frivolity--ultimately makes Emilio sad. That he returns to her again and yet again, despite knowing what will happen and the distress he will feel, suggests that Emilio does not dislike sadness. He is very much a melancholy lover, and it is his melancholy with which he is most in love.
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