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Letto dall'autore o da un attore?
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Un confronto quasi diretto, e quindi significativo mi è stato offerto dalla ultima opera di Piccolo (l'animale che mi porto dentro) affidata ad un attore (Musella) al contrario dei precedenti letto dall'autore. Il risultato è stata una lettura non meno sentita, e correttamente vicina agli accenti regionali dell'autore ma più chiara e godibile
Anche io ho in mente i libri di Carofiglio (per ora tutti quelli della serie dell'avvocato Guerrieri) come esempio di "libro letto dall'autore" e quelli di Francesco Piccolo come esempio di "doppia scelta" ("L'italia spensierata" letto da lui e "Storie di primogeniti" letto da un attore che ha più o meno lo stesso accento).
Ma il dilemma rimane: un po' mi infastidisce sentire un pesante accento regionale, però poi quando mi capita di sentire una voce impostata mi pare poco espressiva.
Quindi, a ben vedere, vanno bene entrambe le strade :)
Ma il dilemma rimane: un po' mi infastidisce sentire un pesante accento regionale, però poi quando mi capita di sentire una voce impostata mi pare poco espressiva.
Quindi, a ben vedere, vanno bene entrambe le strade :)
Per me trattasi di arduo dilemma (anche se TENDENZIALMENTE potrei preferire quello declamato da un professionista della recitazione) e quindi lascio a voi il dibattito.