La Setta dei Libri discussion

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Novembre > Fine secondo step (cap.13)

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message 1: by Valentina (new)

Valentina Rinaldi (vvale_94) | 14 comments Mi scuso con i grandi creatori della setta se come adepto mi permetto di creare la conversazione per il secondo step, ma non potevo aspettare oltre (ho finito il secondo step quasi subito).
Io non avrei dato un centesimo a questo libro prima di iniziarlo e invece ora non riesco più a fermarmi!
Mi piacciono un sacco sia le vicende impossibili (che diventano sempre di più) della storia che il cinismo del protagonista (non riesco ancora a comprenderlo bene eh, però devo dire che mi sta piacendo nel complesso).
Un punto a favore è soprattutto l’alternarsi della storia nel presente con il passato, è un intreccio che mi piace sempre nei racconti. Spero che alla fine ci sia un legame inaspettato tra i due tempi.

Ho letto nei commenti del primo step che già in molti non erano convinti, quindi sarei curiosa di sapere i vostri pareri per un confronto!


message 2: by Mara (new)

Mara Gorini | 16 comments Quando ho letto dell’elegante sono morta dalle risate!! 😂😂😂
È geniale, la scrittura va avanti che è una meraviglia. Diluire la lettura per non terminarla subito è dura!!
Questo libro è stato una grandissima scelta.


message 3: by Laura (new)

Laura Marinozzi | 13 comments Anche per me la lettura va avanti senza fatica. L'unico momento in cui ho vacillato é stato il capitolo (11) sulla permanenza in Cina di Allan che ho trovato lungo e tedioso.
Adoro il cinismo con cui si racconta delle morti, è molto nel mio stile (sono una brutta persona?).


message 4: by Valentina (new)

Valentina Rinaldi (vvale_94) | 14 comments Anche io! Nella mia testa era tutto un: “no dai dimmi che non farà così”. E poi spiaccicato. E io morta dal ridere. 😂


message 5: by Alexandra (new)

Alexandra Walker | 4 comments La seconda parte l'ho trovata un pò lenta e pesante.
Le due storie parallele che si intersecano (quella dell’ evasione del vecchietto e quella della sua lunga, lunga vita, durante la quale non s'è fatto mancare nulla) sono raccontate in maniera scorrevole ma ci sono digressioni storiche eccessive e idee, a mio parere, immorali.
L'autore cerca evidentemente, e in ogni modo possibile, di rendere simpatico il protagonista, ma, almeno con me, non ci riesce affatto; Allan non è per nulla simpatico, è un cinico ubriacone voltagabbana appassionato di esplosivi, anzi probabilmente il migliore esperto di esplosivi che la Svezia e il mondo intero abbiano mai avuto; Ho letto che molti lo hanno paragonato a Forrest Gump ma io non concordo affatto dato che Forrest era profondamente ingenuo e tenero, due aggettivi che non associeresti mai ad Allan Karlsson.


message 6: by Valentina (new)

Valentina Rinaldi (vvale_94) | 14 comments Il capitolo sulla Cina a me è più che altro sembrato strano. È contorto perché alla fine ti fa capire che anche lui ha dei valori salvando la donna. Però poi vive il resto della vita come se non gli importasse di nulla.
(Anche a me piace il cinismo che ci mette, probabilmente siamo sue brutte persone allora 😂)


message 7: by Laura (new)

Laura Marinozzi | 13 comments Piú che ingenuo, lui é assolutamente disinteressato. Per fortuna si tratta di un personaggio di un libro, altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi ad averlo in circolazione ahahahah


message 8: by Jacopo (new)

Jacopo Lolli | 3 comments Sto apprezzando molto il libro. La scrittura è estremamente scorrevole e sto adorando l’ironia e il sarcasmo dell’autore: più volte mi sono trovato a ridere da solo mentre leggevo in treno o a lezione (ops, non si fa......). Le avventure dell’allegra combriccola da una parte e di Allan giovane dall’altra mi fanno venire una serie di scatole cinesi che si aprono l’una nell’altra, una sorta di “Mille e una notte” moderno.
Altro elemento di apprezzamento è l’esagerato cinismo riscontrabile in ogni pagina, senza che debba essere in qualche modo giustificato.
Detto questo, si continua con il terzo step! 💪🏼


message 9: by Valentina (new)

Valentina Rinaldi (vvale_94) | 14 comments Beh ovviamente non è ingenuo, pensa solo e continuamente a salvarsi la pelle.
Però a mio parere la simpatia parte dalle disavventure che vive, non dallo stesso personaggio.
Ovviamente, nella realtà, una persona così mi augurerei di non incontrarla mai nella mia vita ecco.


message 10: by Sara (new)

Sara (sutasinanta) | 2 comments Per me la lettura continua ad essere scorrevole e molto piacevole, l'unico punto un po' più pesante rispetto al resto è stato il capitolo sulle vicende in Cina. Mi ha sorpreso la parte della morte di Secchio, non me lo aspettavo, ma Allan mi da l'impressione di sapere quello che fa (per quanto assurdo ahahah). Dopo tutto ciò che ha passato nelle sue avventure assai improbabili sa come gestire le situazioni più assurde; il suo modo di fare può sembrare cinico, però secondo me ha un suo perché!


message 11: by Marianna (new)

Marianna (mary2402) | 4 comments la storia di Allan è molto appassionante anche più della trama principale e siamo solo al 47 non oso immaginare i successivi 60 anni, il nostro protagonista però è un mistero non capisci che cosa gli passi per la testa, segue il flusso degli eventi senza farci molto caso e segue una moralità ambigua e non dettata dalla logica sinceramente il mio problema non è tanto con i crimini che commette ma con il processo mentale che lo spinge a commetterli, non ha un vero senso e lo vediamo anche all'inizio quando decide di rubare la valigia senza un vero motivo


message 12: by Lisa (new)

Lisa | 6 comments Una seconda parte davvero interessante! Continuavo a ridere tra me e me mentre leggevo la parte sull’elefante che si siede sopra il membro della gang!
La lettura per me è molto piacevole (ho quasi vacillato quando Allan parla al prete); per il resto, sto apprezzando profondamente questa lettura e mi sorprende, perché non avrei mai adocchiato questo romanzo in libreria!


message 13: by Elena (new)

Elena Guerra | 8 comments A me la lettura piace, sono molto incuriosita dalla storia, nonostante in alcuni tratti possa sembrare ripetitiva (alla fine tutti i capi di stato o della polizia che siano, lo sfruttano per le sue conoscenze in merito ad esplosivi). Provo simpatia per Allan, anche se a volte non vorrei, perchè non condivido tutto ciò che fa, mi piace il suo distacco in materia politica e religiosa, ma non capisco lo capisco del tutto, ha davvero così poco riguardo per la vita altrui? Pensa solo a salvarsi la pelle? Non so...io spero ci sia qualcosa di più.


message 14: by Rosaria (new)

Rosaria Ingalis | 5 comments La lettura continua ad essere scorrevole, soprattutto per la parte della fuga ambientata nel presente, che è anche quella che sto apprezzando di più. Certo, gli eventi sono totalmente assurdi, però, trattandosi di una storia inventata, caratterizzata poi da questo cinismo dilagante, ci può stare. Di questa parte mi piacciono molto anche le coincidenze, il modo in cui i personaggi finiscono per incontrarsi casualmente senza neanche accorgersene e vediamo questo momento da entrambi i punti di vista, come quando il delinquente va in giro in cerca di sigarette e vede Allan e compagni in cerca delle medicine per l'elefante. Sicuramente però l'atteggiamento di indifferenza nei confronti di tutto, la leggerezza con cui si affronta la morte, alla lunga mi stanca. Non è neanche del tutto irrealistica come cosa, perché di gente che uccide come niente fosse ce n'è, e non è la prima volta che incontro personaggi con un atteggiamento simile, che trattano gli omicidi con questa superficialità(mi viene in mente Todd di Breaking Bad, su due piedi), però verso un personaggio del genere non posso provare nessuna empatia, vecchio o giovane che sia.
La parte storica è quella che mi fa storcere più il naso. Se da una parte è interessante l'inserimento di fatti realmente accaduti, dall'altra trovo oltre il limite dell'assurdo il fatto che Allan abbia avuto così tanto peso sulla politica mondiale. E, pur capendo il messaggio che potrebbe star dietro una scelta del genere, non riesco proprio a mandarla giù.


message 15: by Fibi (new)

Fibi | 38 comments Le parti di storia, definiamola, “attuale” continuo a trovarle molto divertenti! I flashback riguardanti la vita di Allan invece un po’ prolissi per quanto riguarda alcune parti ed insufficienti in altre. Per esempio avrei apprezzato che il racconto del valico dell’Himalaya fosse più esaustivo e particolareggiato dal momento che lo aspettavo fin da quando l’ha citato nel primo capitolo. La parte ridondante è sicuramente quella delle dissertazioni politiche, argomento un po’ caustico per me! Conoscendo pian piano la storia di Allan intuisco che è partito, assolutamente apolitico, dalla Svezia, per puro amor di sopravvivenza e convenienza ha fatto parte, ma solo di facciata, di qualsiasi fazione politica (spesso combinando bei pasticci a livello mondiale a destra e a manca) per poi tornare al punto di partenza. C’è stata una crescita, umanamente parlando? Non ne sono convinta. Tutto sommato non ho incontrato grosse difficoltà ad arrivare alla fine del secondo step ed anzi, la conclusione del 13esimo capitolo ha creato una bella suspense! Infine mi piace sempre più il modo in cui è sviluppata la narrazione onnisciente.


message 16: by Laura (new)

Laura (larte) | 1 comments Mi associo ai commenti positivi per quanto riguarda lo stile asciutto e ironico, però non posso ignorare alcune lacune che secondo me sono evidenti.
Ad esempio, i personaggi sono privi di spessore, un po' troppo stereotipati: i cattivi sono degli imbecilli alla "Mamma ho perso l'aereo" e Allan e gli altri sono dei personaggi piatti, che agiscono ripetendo gli stessi schemi capitolo dopo capitolo.
Vogliamo parlare poi della Storia? Si intuisce un tentativo di far riflettere il lettore a proposito delle ideologie, della religione e dei totalitarismi. Il fatto è che tutto è presentato molto in fretta, senza profondità alcuna, quindi più che a riflettere mi ritrovo a sbadigliare.


message 17: by Valentina (new)

Valentina Rinaldi (vvale_94) | 14 comments Sono d’accordo sul fatto delle riflessioni. Probabilmente sono incastrati nella storia per far riflettere, ma toccati così superficialmente (e, per quel poco che sono toccati, ingigantiti all’inverosimile) più che far riflettere fanno anch’essi ridere.
Direi che l’intero libro (per ora) sembra quasi una caricatura, sia delle persone che dei fatti storici!


message 18: by Carmen (new)

Carmen Ursino (chemmi) | 37 comments Ciao a tutti!
A me il libro sta piacendo anche se sto trovando le parti dedicate ai flashback un po’ lunghe tanto da darmi la sensazione di star leggendo due libri diversi in alcuni momenti, anche se immagino servano ai capitoli successivi quando e se passato e presente si ricongiungeranno in qualche modo. Forse c’è qualche fucile di Cechov (non so se ho scritto giusto, scusate) da cogliere?
A parte questo devo dire che Allan mi piace molto proprio per il suo essere distaccato emotivamente, in fondo è una persona che vive giorno per giorno senza troppi “se” o troppi “ma” e come dicevo anche nelle stories su instagram credo che questo libro non vada preso troppo sul serio ma come una sorta di fiaba, dove tutto può succedere e niente è impossibile.
Non ho ancora capito però dove si vuole andare a parare, voi vi siete fatti un’idea?


message 19: by Carlotta (new)

Carlotta Calderoni | 4 comments Anch'io ho molti commenti positivi per quanto riguarda la seconda parte.
Superate le prime difficoltà date dal cinismo estremo a cui non sono per niente avezza, ho scoperto che è davvero una lettura piacevole e mi ritrovo spesso a sorridere ora: le assurdità, che si moltiplicano sia nel presente che nel passato, vanno lette senza andare troppo in profondità, a parer mio.
Inoltre, citando Rosaria qua sopra, è simpatico vedere come i personaggi s'incontrino più o meno inconsapevolmente o si manchino per poco, sembra di leggere un giallo tragi-comico.
Infine, da una parte do ragione a Laura perché gli episodi realmente accaduti nel passato sono trattati molto sommariamente, tuttavia a me fanno comunque riflettere e credo fosse questo il disegno dell'autore: offrire un prodotto divertente a una prima lettura, ma condito con qualche spunto per interrogarci su un passato così recente, eppure "stereotipato" (mi viene in mente quando finisce il paragrafo sulle bombe in Giappone: conciso, asciutto, fatale, non certo indifferente, ma volutamente severo, come a dire: "Sì, è successo, non sono due date che ti fanno imparare a scuola per sport")


message 20: by Elena (new)

Elena Guerra | 8 comments Secondo me non bisogna per forza fare il tifo per qualcuno (poi ovviamente ognuno la pensa come preferisce per quanto riguarda il tipo di lettura che gli piace), per me si tratta di capire perchè un personaggio fa determinate scelte, cosa lo ha portato fin lì e come questo determinerà azioni future e questo va al di sopra del giudizio "positivo" o "negativo" di un personaggio


message 21: by Simone (new)

Simone Di Blasio | 5 comments Lo stile del racconto rende la lettura molto leggera e scorrevole, però troppe assurdità si stanno moltiplicando esponenzialmente sia nel passato che nel presente. Ok, magari è colpa mia che non sono abituato a questo genere, però sta iniziando a essere dura digerire un elefante che uccide una persona con una culata, e Allan presente in ogni fatto storico degli ultimi 100 anni. Capisco che dietro c'è una riflessione più profonda, e che la trama non deve essere presa troppo sul serio, però credo che l'autore stia un po' troppo forzando la mano. Spero in un colpo di scena finale, tipo che il racconto in realtà è un sogno fatto nella notte che antecede il suo centesimo compleanno, o che una mente così vecchia abbia iniziato a svalvolare, Per ora do 2 stelle.


message 22: by Alexandra (new)

Alexandra Walker | 4 comments Concordo pienamente con Simone. Spero anch’io sia tutto frutto della fantasia di Allan perchè le vicende sono troppo surreali. Se non dovesse esserci il colpo di scena anche il mio voto sarebbe bassissimo.


message 23: by Angela (new)

Angela | 10 comments Ho fatto fatica ad arrivare alla fine della seconda parte. È diventato un po' prevedibile e un po' 'ripetitivo' sappiamo già che potrebbe succedere di tutto ad Allan, ma comunque lui se la caverà benissimo, ne uscirà indenne e qualcuno morirà tragicamente. Mi fa sorridere che si portino a spasso un elefante come se fosse un gattino. Mi ha fatto molto divertire il rapporto di Allan con il Presidente. Credo, aspetterò la fine per capire se ho ragione, che dietro le caratterizzazioni dei personaggi in realtà ci sia un'analisi nella società, la politica fatta di sole alleanze strategiche, una morale bassa, ma anche, e questo è un punto a favore, il fatto che si ponga l'attenzione sul fatto che non c'è una distinzione netta tra il bene e il male. Nessuno è assolutamente buono, nessuno è assolutamente cattivo, ecco, questo l'ho apprezzato.


message 24: by Maria (new)

Maria | 23 comments A me per ora i flashback non piacciono. Mi fa proprio antipatia questo suo essere sempre l uomo giusto, infallibile e che la scampa sempre. In pratica è il responsabile delle morti di mezzo globo XD
Capisco che sia una storia surreale e tragicomica ma insomma, fa tutto lui. Anche io c ho visto una somiglianza con ferest gump ma non tanto per il carattere in sé quanto per il suo essere protagonista inconsapevole della Storia. Entrambi la subiscono e la influenzano, Forest non è in grado di capirlo per suoi limiti mentali mentre Allan sì ma è un povero str*nzo virtuoso Dell infischio, uno sticazzaro livello pro. L importante è che gli diano da bere, da mangiare e che siano gentili con lui. Altrimenti sbrocca e tutti morti. O ti ruba la valigia.
Magari nei prossimi capitoli mi abbatte il comunismo, butta giù il muro di Berlino e mi istruisce i terroristi arabi, chissà XD
Detto ciò finché non lo finisco non mi esprimo sul libro in generale, sono abbastanza bipolare di solito. XD


message 25: by Reb (new)

Reb Allora, è difficile per me cercare di dare un parere a questo secondo step perché non riesco a capire se mi annoia a morte o se qualcosa di salvabile c’è.
Stendendo un velo pietoso sul “capitolo della Cina”, mi sono trovata piacevolmente interessata agli altri capitoli che raccontano il passato di Allan. Mentre invece è proprio la storia principale ad annoiarmi davvero tanto.


message 26: by Luisa (new)

Luisa Bulgheroni | 2 comments Io sono rimasta piacevolmente colpita da questo libro. Totalmente inaspettato è stato l'intrecciarsi della storia di Allan con la Storia. Ho apprezzato molto questo aspetto!
Come già qualcuno ha detto in precedenza, anche io ho trovato il capitolo 11 un po' noiosetto. Devo però ammettere che le avventure rocambolesche del nostro protagonista mi stanno piacendo. Forse anche perchè sono un po' pompate...
Comunque anche io sto apprezzando di più le vicende che si stanno svolgendo nel 2005. Io comunque prevedo che, alla fine di questa storia, nessuno riesca a tenersi i soldi della valigia!! XD


message 27: by Sleepwalker (new)

Sleepwalker (qquietisviolentt) anche per me passare dai flashbacks storici pesa molto soprattutto per i fatti tanto assurdi.. tuttavia un punto a favore per la banda killer divertente da seguire, in più sarà strano ma adoro il lessico usato, non so se più merito dello scrittore o dei traduttori.


message 28: by Stefania (new)

Stefania (stefyofscots) | 20 comments Vedendo molte delle insta stories della sette ho notato come a molti non stia piacendo il personaggio di Allan. Io penso invece che sia perfettamente in linea con lo stile del libro, leggero e ironico: Allan non è un tipo da "mors tua vita mea" (e la parte con Sonya ne è l'esempio), nè si lancia in profonde riflessioni sulla vita e la morte, semplicemente prende gli eventi per quello che sono. Si comporta istintivamente, senza pensarci neanche troppo su, e vede la morte per quello che è effettivamente, un evento naturale che capita nel corso della vita. Se Allan si mostrasse troppo impressionato dagli eventi, non sarebbe il protagonista adatto a questo tipo di libro, secondo me :) E non dimentichiamo che Allan è un centenario, ci sta che abbia vissuto tanti momenti importanti della storia. E a proposito dei continui flashback, penso siano utili a dimostrare che nel corso della storia determinati tipologie di eventi, di pensieri, ma anche di personalità non facciano altro che ripetersi, e che, nonostante ognuno sia fatto in scale di grigi, ci sarà sempre una fazione rappresentante il bene e una il male, il nero e il bianco, spinti dalla società che vuole dare un'etichetta ben precisa. Ovviamente siamo a metà libro, quindi sono solo pareri e congetture in base a questi primi step, vedremo successivamente se la mia idea sarà o meno confermata xD


message 29: by Francesca (new)

Francesca Fumagalli | 2 comments A metà di questo libro non ho ancora capito se dietro a tutto questo piacevole assurdo, ci sia una morale, un insegnamento o sia piuttosto un esercizio di scrittura di vicende che rasentano le dinamiche di un cartone animato. Piacevole in ogni caso!


message 30: by Guglielmo (new)

Guglielmo Scilla (guglielmoscilla) | 4 comments Mod
Non devi chiedere scusa! Per questo step siamo stati lenti nel fare il post e per noi è solo una gioia vedere una discussione che si apre in questo modo: spontaneamente e con la voglia di aprire un dialogo.

Io, personalmente, ho trovato questa seconda parte più immersiva rispetto alla prima che mi aveva convinto, ma comunque lasciato con qualche dubbio.

Apprezzo molto l’umorismo dello scrittore, specialmente quando esce nella narrazione. Per assurdo, trovo meno simpatici i personaggi del racconto stesso e dei momenti in cui l’autore palesa delle considerazioni quasi personali all’interno del racconto.

Il racconto del presente continua ad avere una struttura impossibile da tracciare o da prevedere. Il che è una cosa bella, ma allo stesso tempo non può non darmi la sensazione che il racconto prosegua un po’ alla c… di cane. Ancora non ho idea né di quando finirà né di quale sia lo scopo ultimo dei protagonisti.

Per quanto riguarda i racconti del passato, li amo. Non riesco a togliermi Big Fish dalla testa e quell’onirismo assurdo e a tratti romantico che ho trovato nel film di Tim Burton.

Qualcuno è d’accordo con me? Qualcuno in disaccordo?


message 31: by Eleonora (new)

Eleonora (nina133) | 1 comments Ciao a tutti :)
La lettura continua a piacermi molto e sono abbastanza presa dalla storia presente. I flashback sono troppo prolissi secondo me, alcune parti le trovo addirittura noiose. Quello che mi fa strano è che nonostante ci siano situazioni paradossali e illegali mi sembra tutto perfettamente normale. Anche il comportamento dei personaggi mi lascia perplessa...vivono quest'avventura come se stessero andando a fare la spesa al supermercato, ma proprio per questo li adoro.
Per il momento il mio personaggio preferito è l'elefante!


message 32: by Cinzia (new)

Cinzia Pozzi | 1 comments Ciao a tutti!
Premettendo che solitamente non leggo questo genere di libri, mi sta divertendo molto. Devo dire che mi sta prendendo più la storia (completamente assurda) in se che qualche personaggio in particolare.
Comunque non vedo l’ora di andare avanti a leggere.. soprattutto visto che non avendo troppo tempo purtroppo sto rimanendo un po’ indietro 😭


message 33: by Selene (new)

Selene Susannini | 6 comments Buongiorno! Ho appena terminato il secondo step, adoro Allan! Sono d'accordissimo con Guglielmo e da adoratrice di Tim Burton ho riscontrato anch'io delle attinenze con Big Fish, per quanto riguarda il proseguire a sesso cinofilo trovo che renda ancora più avvincente il libro. Sono abituata a leggere polizieschi e thriller e inizialmente temevo che senza neanche un morto non sarei riuscita a portare a termine la lettura, ma di morti ce ne sono in abbondanza e non posso lamentarmi!
Buon fine settimana e buona lettura


message 34: by Lucrezia (new)

Lucrezia | 1 comments D’accordissimo! Allan mi sembra una versione « dark » di Forrest Gump. Mi pare di trovare parecchie analogie tra le due storie a partire dalla premessa che entrambi abbiano dei problemi psicologici anche se personaggi estremamente diversi. Senza volerlo, mentre va per la sua strada, si trova coinvolto in eventi storici che gli scivolano addosso e dai quali esce grazie al suo cinismo e distacco. L’incontro con il presidente mi ha ricordato il momento in cui Kennedy da la medaglia al valore a Forrest per il servizio durante la guerra del Vietnam.


message 35: by Elisa (new)

Elisa Romanini | 8 comments Questo libro mi fa troppo ridere! Forse sono una brutta persona, ma con la scena dell’elefante ero piegata in due 🤣🤣🤣 ho fatto un po’ più fatica con il secondo step, soprattutto con i capitoli del passato. Quello sulla Cina ho fatto una fatica tremenda, non ne potevo più! Il capitolo 13 invece mi ha appassionata tantissimo! Quando ho visto la lunghezza mi sono sentita male, adesso invece sono più curiosa di sapere come è arrivato a 100 anni che a cosa accadrà alla combriccola.

Non ho assolutamente idea di come finirà, ma sono abbastanza certa che non ci sarà una morale, soprattutto per come è fatto Allan. Per come la vedo io, il suo comportamento non potrebbe mai rientrare all’interno di una narrazione finalizzata a trasmettere una morale, perchè lui appunto non segue nessun principio se non quello della sopravvivenza.

In un commento ho letto che i personaggi sono troppo stereotipati e mancano di profondità. Sono totalmente d’accordo e credo ci sia un motivo preciso. Credo che l’autore, attraverso l’ironia e a personaggi stereotipati, stia cercando di “demolire” i concetti di moralità, di giusto e sbagliato, bianco e nero. Credo che stia utilizzando dei personaggi che per le loro caratteristiche vengono portati all’estremo, tanto da risultare quasi assurdi, proprio per creare un effetto di straniamento. Per assurdo, credo che la “morale” sarà proprio l’assenza della morale. Alla fine Allan è un tipo davvero strano, che ha fatto cose davvero brutte, però penso che abbia semplicemente cercato di tirarsi fuori da situazioni complicate. Non mi sento neanche di definirlo un cattivo, perché ha comunque salvato una donna e Churchill. Quindi boh, sono davvero curiosa di scoprire cosa accadrà 🤷🏻‍♀️


message 36: by Michela (new)

Michela (michelaleggecose) | 1 comments Premetto che non sto amando molto questo libro, purtroppo, eppure non riesco a smettere di leggerlo!

Dal punto di vista dello stile narrativo, secondo me non si può appuntare niente: le interruzioni della narrazione, i cliffhanger, i flashback sono organizzati tutti in modo impeccabile e tale da costringerti a proseguire la lettura. Chapeau!

Per quanto riguarda i personaggi, non mi ricordo chi lo abbia detto, ma sono d’accordo nel notarli “un po’ piatti”. È come se non riuscissi completamente a comprendere, a entrarci in sintonia finì a simpatizzare con loro. Gli unici che al momento riesco o a incuriosirmi (forse perché poco “sfruttati”) sono Bella ed Aronsson.

Ma nonostante tutto, credo che già si inizino a vedere i primi messaggi che questo libro vuole lasciare.
Il modo in cui sono affrontate le morti, in effetti, è cinico e un po’ “dark” ma questo forse è stato fatto proprio per far riflettere sul valore della vita e di quelle morti, principalmente causate da un vecchietto un po’ sociopatico!
E per quanto possa un po’ annoiare il coinvolgimento di Allan nelle dinamiche del mondo intero, penso che anche questo sia il tentativo di trasmettere un messaggio, secondo me quello che chiunque può essere parte della storia anche nel modo più imprevedibile ed inaspettato.

Termino dicendo che la cosa che mi sta piacendo tantissimo di questo libro è il fatto che dietro ad ogni evento, anche il più sciocco, e dietro ad ogni persona -anche la più improbabile- si nasconde sempre una storia degna di essere raccontata.


message 37: by Nadia (new)

Nadia De Martino | 12 comments La morte di Secchio per opera dell'elefante Sonya mi ha fatto morire dal ridere.
Ho trovato invece noiosa a livello del passato di Allan la parte riguardante la Cina.
Mi piace che anche se non sia una persona istruita abbia la possibilità di avere a che fare con vari personaggi politici del Novecento.


message 38: by Martina (new)

Martina Trento | 2 comments Ho iniziato il libro pensando di trovarmi davanti un anziano signore che, arrivato a 100 anni, scappa perché resosi conto di aver sprecato la sua vita (che io pensavo fosse molto monotona e lineare). Per questo la parte dei flashback mi piace tantissimo perché porta a galla avventure e scelte bizzarre dell'Allan giovane che mai mi sarei aspettata!
Non mi aspetto invece una morale finale (che molti attendono) penso, come ha detto Marco su instagram, che ci siano già piccole riflessioni sparse in tutto il libro, prima tra tutte "non valutare mai un libro dalla copertina" ovvero non fare giudizi affrettati su persone che non si conoscono (e su questo concordo con Michela qui sopra). La mia grande domanda è: come sarà mai finito Allan in un pensionato?


message 39: by Selene (new)

Selene Susannini | 6 comments Iniziato il terzo step?


message 40: by Rossella (new)

Rossella (rosslbg) | 4 comments Io non sto più sopportando questo libro purtroppo, tranne i flashback. Quelli sono sopportabili, ma il resto mi annoia a morte (lo stile, gli eventi, i personaggi piatti, le relazioni... Boh). Non credo assolutamente che questo libro abbia una morale, penso sia stato scritto con l'intenzione di intrattenere, pur con qualche messaggio trasmesso dietro le storie, ma niente di più, tantomeno una morale. Mi chiedo cosa diavolo succederà nelle altre duecento pagine, spero resti per la maggior parte sul passato di Allan. Non voglio mollarlo, come adepta della setta non posso, ma caspita...che impresa ardua.


message 41: by Anna (new)

Anna Rossini | 1 comments Ciao a tutti. È la prima volta che scrivo un po’ per timidezza, un po’ perché volevo aspettare di leggere qualcosa in più di questo libro.
Ho finito martedì il secondo step e devo dire che non sto faticando per niente nella lettura, nonostante questo non sia il mio genere. Il libro scorre veloce, non sembra impegnativo anche se in realtà permette degli spunti di riflessione profondi. Penso al superamento delle barriere culturali, al salvataggio della donna che dovrebbe essere stuprata, alle riflessioni sugli amici che “se ne vanno” troppo velocemente.
Devo dire che non mi piace molto il modo negativo in cui è vista la politica e le critiche che sono mosse a tutti i personaggi che invece si impegnano in qualcosa. Ma questo è il cinismo di Allan, il suo modo di andare avanti nel mondo. Se non cambiasse fazione a seconda della situazione, rimandando sempre ancorato alla sua idea: l’indifferenza, sicuramente non si salverebbe così spesso la pelle.
Questo continuo salvarsi e queste continue morti che aleggiano nell’opera rendono l’intreccio un po’ scontato. Voglio dire, non ho bisogno di leggere la fine di un capitolo per capire che comunque Allan se la caverà. Però sinceramente non mi pesa, anzi mi allieta sapere che questo personaggio un po’ cinico e menefreghista ce la faccia sempre, anche se non è esattamente l’uomo modello (che ci posso fare se mi sono affezionata?!)
La parte ambientata nel 2005 mi risulta più noiosa rispetto alle mille avventure passare. E mi permette anche meno spunti di riflessione. In ogni caso 3/5 ⭐️


message 42: by Clarissa (new)

Clarissa Cataldi | 2 comments Ma solo io continuo ad odiarlo questo libro? Più vado avanti e più la mia soglia dell’attenzione cala


message 43: by Rossella (new)

Rossella (rosslbg) | 4 comments Clarissa, siamo in due


message 44: by Sara (new)

Sara Ghezzi (sari178) | 3 comments Concordo anche io con chi dice che non sta amando granché questo libro, ma che nonostante ciò riesca a leggerlo molto volentieri; lo stile è veramente incredibile. Okay, la storia non sembra essere niente di troppo ingegnoso (quasi proseguisse un po' a "casaccio", come disse il sommo Gu), ma proprio per questo la lettura fila via che è un piacere e questo è un punto a favore.

Di questo secondo step non mi è piaciuto il periodo in Cina, né tanto meno la leggerezza con cui è stato affrontato lo scoppio della bomba atomica (che è una cosa che mi preme molto e vederla buttata lì così non mi è proprio piaciuto).
Mi sarebbe piaciuto, inoltre, che il viaggio sull'Himalaya fosse stato un po' più approfondito, con qualche evento in più. Piuttosto che dilungarsi così tanto sul periodo cinese, avrei sentito volentieri più storie su questa parte.

Al momento cerco di non farmi troppe aspettative sul finale, spero quanto meno che si capisca il motivo di questa folle fuga.
Ci risentiamo alla fine del prossimo step!


message 45: by Miky (new)

Miky (recensioniburde) | 78 comments Ave a tutti!
Ribadisco il fatto che non ho ancora capito se mi piace o no. Mi aspettavo un approfondimento dei personaggi che non sto trovando.
Al contrario di molti commenti che ho letto, a me piacciono da morire i capitoli sul passato. Sono l'unico mezzo che abbiamo per capire il personaggio di Allan il meglio possibile...

A chi dice che è troppo cinico e dà poca importanza alla vita vorrei rispondere proponendovi di guardare la cosa da un altro punto di vista. Dare poca importanza alla morte non significa necessariamente sminuire la vita. Allan vuole vivere a tutti i costi e, a volte, il prezzo da pagare è stato quello delle vite delle persone che volevano fargli del male. Tanto che nel primo step ha salvato la vita a Francisco Franco.
A questo riguardo, mi dispiace che non sia stata approfondita la sua reazione alla distruzione di Hiroshima e Nagasaki, che è avvenuta principalmente per causa sua.

Un altro punto da considerare quando si "giudicano" le azioni di Allan è la sua vita. È rimasto orfano da bambino e rinchiuso in manicomio, dove oltre alla castrazione avrà sicuramente subito chissà quali altre torture.
Il suo unico amico è morto in modo violento davanti ai suoi occhi.
Ha involontariamente causato l'uccisione di migliaia di persone.
Ha assistito a chissà quali orrori in Cina.
La traversata dell'Himalaya (fame e freddo per mesi).
La prigionia a Teheran...
Non oso immaginare cosa gli sia successo dopo, ma lo scopriremo andando avanti...
Quindi mi pare normale che abbia un certo distacco rispetto agli eventi.
Poi voglio dire, una volta compiuti 100 anni penso che ci si renda conto che la morte è parte integrante della vita: senza l'una non c'è l'altra.


message 46: by Fibi (new)

Fibi | 38 comments Buongiorno! Rileggendo il secondo step prima di proseguire mi è sorto un dubbio che già alla prima lettura mi era venuto. Da ciò che dice Allan al vice primo ministro della polizia segreta di Teheran sappiamo che ha manipolato l’aereo su cui viaggiava Glenn Miller, sospetto nazista. Non capisco se sia vero o se abbia volto a suo favore un semplice incidente! “Chiede perdono agli eredi” perché taccia l’avo di nazismo o perché l’ha ucciso davvero? Voi come l’avete interpretato?


message 47: by Miky (new)

Miky (recensioniburde) | 78 comments @Fibi io l'ho letto come se avesse approfittato della scomparsa di Glenn Miller per salvarsi la pelle. Di conseguenza le scuse sono per aver insinuato che il musicista fosse un traditore nazista...


message 48: by Fibi (new)

Fibi | 38 comments @Michela ecco, lo pensavo anche io!


message 49: by Ilaria (new)

Ilaria Boscolo | 11 comments Buonasera a tutti!
Ho terminato ora il secondo step (causa laurea ahhaha). Anche a me, come ad alcuni di voi, non sta piacendo particolarmente il libro. Questo step l’ho trovato più coinvolgente nel presente e meno nel passato. Inizialmente pensavo che il passato potesse dirci qualcosa di più di Allan, ma ne dubito sempre di più.. alla fine Allan è sempre stato così com’è nel presente fin da bambino. Sarà stata la perdita prematura dei genitori? Il fatto che nessuno gli abbia mai fatto conoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? Sempre che sia corretto dire “giusto e sbagliato”. Concordo con chi dice che i personaggi sono piatti. Amo solo Sonya (scena epica la morte di Secchio) e il povero Aronsonn (che ha capito tutto ma rimane sempre un passo dietro la vicenda).
Per chi associa tutto questo a Forrest Gump.. vi prego non confondiamo il dolce col salato.
Al prossimo step!


message 50: by Lucrezia (new)

Lucrezia Torre | 6 comments Devo ammettere che le avventure del passato di Allan mi intrigano molto più di quelle del presente.
Ogni volta ci si aspetta la catastrofe con comunque la consapevolezza che Allan sopravvivrà. Mi ritrovo quindi a cercare di anticipare lo scrittore con la soluzione più assurda che riesco ad immaginare, nonostante poi lui la pensi sempre più in grande di me.
Le avventure del presente per ora non mi interessano troppo, mi sembrano senza né capo né coda...


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