La Setta dei Libri discussion
Novembre
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Fine secondo step (cap.13)

È geniale, la scrittura va avanti che è una meraviglia. Diluire la lettura per non terminarla subito è dura!!
Questo libro è stato una grandissima scelta.

Adoro il cinismo con cui si racconta delle morti, è molto nel mio stile (sono una brutta persona?).


Le due storie parallele che si intersecano (quella dell’ evasione del vecchietto e quella della sua lunga, lunga vita, durante la quale non s'è fatto mancare nulla) sono raccontate in maniera scorrevole ma ci sono digressioni storiche eccessive e idee, a mio parere, immorali.
L'autore cerca evidentemente, e in ogni modo possibile, di rendere simpatico il protagonista, ma, almeno con me, non ci riesce affatto; Allan non è per nulla simpatico, è un cinico ubriacone voltagabbana appassionato di esplosivi, anzi probabilmente il migliore esperto di esplosivi che la Svezia e il mondo intero abbiano mai avuto; Ho letto che molti lo hanno paragonato a Forrest Gump ma io non concordo affatto dato che Forrest era profondamente ingenuo e tenero, due aggettivi che non associeresti mai ad Allan Karlsson.

(Anche a me piace il cinismo che ci mette, probabilmente siamo sue brutte persone allora 😂)


Altro elemento di apprezzamento è l’esagerato cinismo riscontrabile in ogni pagina, senza che debba essere in qualche modo giustificato.
Detto questo, si continua con il terzo step! 💪🏼

Però a mio parere la simpatia parte dalle disavventure che vive, non dallo stesso personaggio.
Ovviamente, nella realtà, una persona così mi augurerei di non incontrarla mai nella mia vita ecco.



La lettura per me è molto piacevole (ho quasi vacillato quando Allan parla al prete); per il resto, sto apprezzando profondamente questa lettura e mi sorprende, perché non avrei mai adocchiato questo romanzo in libreria!


La parte storica è quella che mi fa storcere più il naso. Se da una parte è interessante l'inserimento di fatti realmente accaduti, dall'altra trovo oltre il limite dell'assurdo il fatto che Allan abbia avuto così tanto peso sulla politica mondiale. E, pur capendo il messaggio che potrebbe star dietro una scelta del genere, non riesco proprio a mandarla giù.


Ad esempio, i personaggi sono privi di spessore, un po' troppo stereotipati: i cattivi sono degli imbecilli alla "Mamma ho perso l'aereo" e Allan e gli altri sono dei personaggi piatti, che agiscono ripetendo gli stessi schemi capitolo dopo capitolo.
Vogliamo parlare poi della Storia? Si intuisce un tentativo di far riflettere il lettore a proposito delle ideologie, della religione e dei totalitarismi. Il fatto è che tutto è presentato molto in fretta, senza profondità alcuna, quindi più che a riflettere mi ritrovo a sbadigliare.

Direi che l’intero libro (per ora) sembra quasi una caricatura, sia delle persone che dei fatti storici!

A me il libro sta piacendo anche se sto trovando le parti dedicate ai flashback un po’ lunghe tanto da darmi la sensazione di star leggendo due libri diversi in alcuni momenti, anche se immagino servano ai capitoli successivi quando e se passato e presente si ricongiungeranno in qualche modo. Forse c’è qualche fucile di Cechov (non so se ho scritto giusto, scusate) da cogliere?
A parte questo devo dire che Allan mi piace molto proprio per il suo essere distaccato emotivamente, in fondo è una persona che vive giorno per giorno senza troppi “se” o troppi “ma” e come dicevo anche nelle stories su instagram credo che questo libro non vada preso troppo sul serio ma come una sorta di fiaba, dove tutto può succedere e niente è impossibile.
Non ho ancora capito però dove si vuole andare a parare, voi vi siete fatti un’idea?

Superate le prime difficoltà date dal cinismo estremo a cui non sono per niente avezza, ho scoperto che è davvero una lettura piacevole e mi ritrovo spesso a sorridere ora: le assurdità, che si moltiplicano sia nel presente che nel passato, vanno lette senza andare troppo in profondità, a parer mio.
Inoltre, citando Rosaria qua sopra, è simpatico vedere come i personaggi s'incontrino più o meno inconsapevolmente o si manchino per poco, sembra di leggere un giallo tragi-comico.
Infine, da una parte do ragione a Laura perché gli episodi realmente accaduti nel passato sono trattati molto sommariamente, tuttavia a me fanno comunque riflettere e credo fosse questo il disegno dell'autore: offrire un prodotto divertente a una prima lettura, ma condito con qualche spunto per interrogarci su un passato così recente, eppure "stereotipato" (mi viene in mente quando finisce il paragrafo sulle bombe in Giappone: conciso, asciutto, fatale, non certo indifferente, ma volutamente severo, come a dire: "Sì, è successo, non sono due date che ti fanno imparare a scuola per sport")





Capisco che sia una storia surreale e tragicomica ma insomma, fa tutto lui. Anche io c ho visto una somiglianza con ferest gump ma non tanto per il carattere in sé quanto per il suo essere protagonista inconsapevole della Storia. Entrambi la subiscono e la influenzano, Forest non è in grado di capirlo per suoi limiti mentali mentre Allan sì ma è un povero str*nzo virtuoso Dell infischio, uno sticazzaro livello pro. L importante è che gli diano da bere, da mangiare e che siano gentili con lui. Altrimenti sbrocca e tutti morti. O ti ruba la valigia.
Magari nei prossimi capitoli mi abbatte il comunismo, butta giù il muro di Berlino e mi istruisce i terroristi arabi, chissà XD
Detto ciò finché non lo finisco non mi esprimo sul libro in generale, sono abbastanza bipolare di solito. XD

Stendendo un velo pietoso sul “capitolo della Cina”, mi sono trovata piacevolmente interessata agli altri capitoli che raccontano il passato di Allan. Mentre invece è proprio la storia principale ad annoiarmi davvero tanto.

Come già qualcuno ha detto in precedenza, anche io ho trovato il capitolo 11 un po' noiosetto. Devo però ammettere che le avventure rocambolesche del nostro protagonista mi stanno piacendo. Forse anche perchè sono un po' pompate...
Comunque anche io sto apprezzando di più le vicende che si stanno svolgendo nel 2005. Io comunque prevedo che, alla fine di questa storia, nessuno riesca a tenersi i soldi della valigia!! XD



Non devi chiedere scusa! Per questo step siamo stati lenti nel fare il post e per noi è solo una gioia vedere una discussione che si apre in questo modo: spontaneamente e con la voglia di aprire un dialogo.
Io, personalmente, ho trovato questa seconda parte più immersiva rispetto alla prima che mi aveva convinto, ma comunque lasciato con qualche dubbio.
Apprezzo molto l’umorismo dello scrittore, specialmente quando esce nella narrazione. Per assurdo, trovo meno simpatici i personaggi del racconto stesso e dei momenti in cui l’autore palesa delle considerazioni quasi personali all’interno del racconto.
Il racconto del presente continua ad avere una struttura impossibile da tracciare o da prevedere. Il che è una cosa bella, ma allo stesso tempo non può non darmi la sensazione che il racconto prosegua un po’ alla c… di cane. Ancora non ho idea né di quando finirà né di quale sia lo scopo ultimo dei protagonisti.
Per quanto riguarda i racconti del passato, li amo. Non riesco a togliermi Big Fish dalla testa e quell’onirismo assurdo e a tratti romantico che ho trovato nel film di Tim Burton.
Qualcuno è d’accordo con me? Qualcuno in disaccordo?
Io, personalmente, ho trovato questa seconda parte più immersiva rispetto alla prima che mi aveva convinto, ma comunque lasciato con qualche dubbio.
Apprezzo molto l’umorismo dello scrittore, specialmente quando esce nella narrazione. Per assurdo, trovo meno simpatici i personaggi del racconto stesso e dei momenti in cui l’autore palesa delle considerazioni quasi personali all’interno del racconto.
Il racconto del presente continua ad avere una struttura impossibile da tracciare o da prevedere. Il che è una cosa bella, ma allo stesso tempo non può non darmi la sensazione che il racconto prosegua un po’ alla c… di cane. Ancora non ho idea né di quando finirà né di quale sia lo scopo ultimo dei protagonisti.
Per quanto riguarda i racconti del passato, li amo. Non riesco a togliermi Big Fish dalla testa e quell’onirismo assurdo e a tratti romantico che ho trovato nel film di Tim Burton.
Qualcuno è d’accordo con me? Qualcuno in disaccordo?

La lettura continua a piacermi molto e sono abbastanza presa dalla storia presente. I flashback sono troppo prolissi secondo me, alcune parti le trovo addirittura noiose. Quello che mi fa strano è che nonostante ci siano situazioni paradossali e illegali mi sembra tutto perfettamente normale. Anche il comportamento dei personaggi mi lascia perplessa...vivono quest'avventura come se stessero andando a fare la spesa al supermercato, ma proprio per questo li adoro.
Per il momento il mio personaggio preferito è l'elefante!

Premettendo che solitamente non leggo questo genere di libri, mi sta divertendo molto. Devo dire che mi sta prendendo più la storia (completamente assurda) in se che qualche personaggio in particolare.
Comunque non vedo l’ora di andare avanti a leggere.. soprattutto visto che non avendo troppo tempo purtroppo sto rimanendo un po’ indietro 😭

Buon fine settimana e buona lettura


Non ho assolutamente idea di come finirà, ma sono abbastanza certa che non ci sarà una morale, soprattutto per come è fatto Allan. Per come la vedo io, il suo comportamento non potrebbe mai rientrare all’interno di una narrazione finalizzata a trasmettere una morale, perchè lui appunto non segue nessun principio se non quello della sopravvivenza.
In un commento ho letto che i personaggi sono troppo stereotipati e mancano di profondità. Sono totalmente d’accordo e credo ci sia un motivo preciso. Credo che l’autore, attraverso l’ironia e a personaggi stereotipati, stia cercando di “demolire” i concetti di moralità, di giusto e sbagliato, bianco e nero. Credo che stia utilizzando dei personaggi che per le loro caratteristiche vengono portati all’estremo, tanto da risultare quasi assurdi, proprio per creare un effetto di straniamento. Per assurdo, credo che la “morale” sarà proprio l’assenza della morale. Alla fine Allan è un tipo davvero strano, che ha fatto cose davvero brutte, però penso che abbia semplicemente cercato di tirarsi fuori da situazioni complicate. Non mi sento neanche di definirlo un cattivo, perché ha comunque salvato una donna e Churchill. Quindi boh, sono davvero curiosa di scoprire cosa accadrà 🤷🏻♀️

Dal punto di vista dello stile narrativo, secondo me non si può appuntare niente: le interruzioni della narrazione, i cliffhanger, i flashback sono organizzati tutti in modo impeccabile e tale da costringerti a proseguire la lettura. Chapeau!
Per quanto riguarda i personaggi, non mi ricordo chi lo abbia detto, ma sono d’accordo nel notarli “un po’ piatti”. È come se non riuscissi completamente a comprendere, a entrarci in sintonia finì a simpatizzare con loro. Gli unici che al momento riesco o a incuriosirmi (forse perché poco “sfruttati”) sono Bella ed Aronsson.
Ma nonostante tutto, credo che già si inizino a vedere i primi messaggi che questo libro vuole lasciare.
Il modo in cui sono affrontate le morti, in effetti, è cinico e un po’ “dark” ma questo forse è stato fatto proprio per far riflettere sul valore della vita e di quelle morti, principalmente causate da un vecchietto un po’ sociopatico!
E per quanto possa un po’ annoiare il coinvolgimento di Allan nelle dinamiche del mondo intero, penso che anche questo sia il tentativo di trasmettere un messaggio, secondo me quello che chiunque può essere parte della storia anche nel modo più imprevedibile ed inaspettato.
Termino dicendo che la cosa che mi sta piacendo tantissimo di questo libro è il fatto che dietro ad ogni evento, anche il più sciocco, e dietro ad ogni persona -anche la più improbabile- si nasconde sempre una storia degna di essere raccontata.

Ho trovato invece noiosa a livello del passato di Allan la parte riguardante la Cina.
Mi piace che anche se non sia una persona istruita abbia la possibilità di avere a che fare con vari personaggi politici del Novecento.

Non mi aspetto invece una morale finale (che molti attendono) penso, come ha detto Marco su instagram, che ci siano già piccole riflessioni sparse in tutto il libro, prima tra tutte "non valutare mai un libro dalla copertina" ovvero non fare giudizi affrettati su persone che non si conoscono (e su questo concordo con Michela qui sopra). La mia grande domanda è: come sarà mai finito Allan in un pensionato?


Ho finito martedì il secondo step e devo dire che non sto faticando per niente nella lettura, nonostante questo non sia il mio genere. Il libro scorre veloce, non sembra impegnativo anche se in realtà permette degli spunti di riflessione profondi. Penso al superamento delle barriere culturali, al salvataggio della donna che dovrebbe essere stuprata, alle riflessioni sugli amici che “se ne vanno” troppo velocemente.
Devo dire che non mi piace molto il modo negativo in cui è vista la politica e le critiche che sono mosse a tutti i personaggi che invece si impegnano in qualcosa. Ma questo è il cinismo di Allan, il suo modo di andare avanti nel mondo. Se non cambiasse fazione a seconda della situazione, rimandando sempre ancorato alla sua idea: l’indifferenza, sicuramente non si salverebbe così spesso la pelle.
Questo continuo salvarsi e queste continue morti che aleggiano nell’opera rendono l’intreccio un po’ scontato. Voglio dire, non ho bisogno di leggere la fine di un capitolo per capire che comunque Allan se la caverà. Però sinceramente non mi pesa, anzi mi allieta sapere che questo personaggio un po’ cinico e menefreghista ce la faccia sempre, anche se non è esattamente l’uomo modello (che ci posso fare se mi sono affezionata?!)
La parte ambientata nel 2005 mi risulta più noiosa rispetto alle mille avventure passare. E mi permette anche meno spunti di riflessione. In ogni caso 3/5 ⭐️


Di questo secondo step non mi è piaciuto il periodo in Cina, né tanto meno la leggerezza con cui è stato affrontato lo scoppio della bomba atomica (che è una cosa che mi preme molto e vederla buttata lì così non mi è proprio piaciuto).
Mi sarebbe piaciuto, inoltre, che il viaggio sull'Himalaya fosse stato un po' più approfondito, con qualche evento in più. Piuttosto che dilungarsi così tanto sul periodo cinese, avrei sentito volentieri più storie su questa parte.
Al momento cerco di non farmi troppe aspettative sul finale, spero quanto meno che si capisca il motivo di questa folle fuga.
Ci risentiamo alla fine del prossimo step!

Ribadisco il fatto che non ho ancora capito se mi piace o no. Mi aspettavo un approfondimento dei personaggi che non sto trovando.
Al contrario di molti commenti che ho letto, a me piacciono da morire i capitoli sul passato. Sono l'unico mezzo che abbiamo per capire il personaggio di Allan il meglio possibile...
A chi dice che è troppo cinico e dà poca importanza alla vita vorrei rispondere proponendovi di guardare la cosa da un altro punto di vista. Dare poca importanza alla morte non significa necessariamente sminuire la vita. Allan vuole vivere a tutti i costi e, a volte, il prezzo da pagare è stato quello delle vite delle persone che volevano fargli del male. Tanto che nel primo step ha salvato la vita a Francisco Franco.
A questo riguardo, mi dispiace che non sia stata approfondita la sua reazione alla distruzione di Hiroshima e Nagasaki, che è avvenuta principalmente per causa sua.
Un altro punto da considerare quando si "giudicano" le azioni di Allan è la sua vita. È rimasto orfano da bambino e rinchiuso in manicomio, dove oltre alla castrazione avrà sicuramente subito chissà quali altre torture.
Il suo unico amico è morto in modo violento davanti ai suoi occhi.
Ha involontariamente causato l'uccisione di migliaia di persone.
Ha assistito a chissà quali orrori in Cina.
La traversata dell'Himalaya (fame e freddo per mesi).
La prigionia a Teheran...
Non oso immaginare cosa gli sia successo dopo, ma lo scopriremo andando avanti...
Quindi mi pare normale che abbia un certo distacco rispetto agli eventi.
Poi voglio dire, una volta compiuti 100 anni penso che ci si renda conto che la morte è parte integrante della vita: senza l'una non c'è l'altra.



Ho terminato ora il secondo step (causa laurea ahhaha). Anche a me, come ad alcuni di voi, non sta piacendo particolarmente il libro. Questo step l’ho trovato più coinvolgente nel presente e meno nel passato. Inizialmente pensavo che il passato potesse dirci qualcosa di più di Allan, ma ne dubito sempre di più.. alla fine Allan è sempre stato così com’è nel presente fin da bambino. Sarà stata la perdita prematura dei genitori? Il fatto che nessuno gli abbia mai fatto conoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? Sempre che sia corretto dire “giusto e sbagliato”. Concordo con chi dice che i personaggi sono piatti. Amo solo Sonya (scena epica la morte di Secchio) e il povero Aronsonn (che ha capito tutto ma rimane sempre un passo dietro la vicenda).
Per chi associa tutto questo a Forrest Gump.. vi prego non confondiamo il dolce col salato.
Al prossimo step!

Ogni volta ci si aspetta la catastrofe con comunque la consapevolezza che Allan sopravvivrà. Mi ritrovo quindi a cercare di anticipare lo scrittore con la soluzione più assurda che riesco ad immaginare, nonostante poi lui la pensi sempre più in grande di me.
Le avventure del presente per ora non mi interessano troppo, mi sembrano senza né capo né coda...
Io non avrei dato un centesimo a questo libro prima di iniziarlo e invece ora non riesco più a fermarmi!
Mi piacciono un sacco sia le vicende impossibili (che diventano sempre di più) della storia che il cinismo del protagonista (non riesco ancora a comprenderlo bene eh, però devo dire che mi sta piacendo nel complesso).
Un punto a favore è soprattutto l’alternarsi della storia nel presente con il passato, è un intreccio che mi piace sempre nei racconti. Spero che alla fine ci sia un legame inaspettato tra i due tempi.
Ho letto nei commenti del primo step che già in molti non erano convinti, quindi sarei curiosa di sapere i vostri pareri per un confronto!