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GDL Ciclo Rougon- Macquart- 3- “La curée/La cuccagna/La preda” (1871)- Maggio/Giugno 2020
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Per chi non avesse letto “La fortuna di Rougon” (ma anche per rinfrescare la memoria di chi lo ha letto) il protagonista di questo romanzo veniva descritto così:
”Aristide, il più giovane dei figli dei Rougon, era l’opposto esatto - l’opposto geometrico, per così dire - di Eugène. Aveva il viso di sua madre e un carattere avido, ipocrita, fatto per i bassi intrighi, nel quale predominavano gli istinti di suo padre. La natura obbedisce spesso a esigenze di simmetria. Piccolo, col viso aguzzo, simile a un pomo d’un bastone da cui un incisore avesse bizzarramente ricavato una testa di Pulcinella, Aristide frugava, rovistava dappertutto, senza scrupoli, desideroso di un successo rapido. Amava il denaro come il suo fratello maggiore amava il potere. Mentre Eugène sognava di piegare un popolo alla propria volontà e s’inebriava al pensiero della sua onnipotenza futura, Aristide vedeva se stesso già dieci volte milionario, installato in una dimora principesca, mangiando e bevendo bene, assaporando la vita con tutti i sensi e tutti gli organi del proprio corpo. Voleva soprattutto far fortuna subito.
Quando faceva castelli in aria, quei castelli salivano a grande altezza, magicamente, nella sua fantasia; ecco, dalla sera alla mattina si era già impadronito di forzieri pieni d’oro; la sua fannullonaggine si deliziava in questi sogni, tanto più che egli non si preoccupava mai dei mezzi per raggiungere la meta: i più rapidi gli sembravano sempre i migliori. “
Eugène amante del potere. Aristide del denaro. Entrambi senza scrupoli.
Nato nel 1815, Aristide si sposa con la figlia di un capitano Angèle Sicardot (da qui il nomignolo ironico “Saccard”)
Incipit
»Au retour, dans l’encombrement des voitures qui rentraient par le bord du lac, la calèche dut marcher au pas. Un moment, l’embarras devint tel, qu’il lui fallut même s’arrêter.
Le soleil se couchait dans un ciel d’octobre, d’un gris clair, strié à l’horizon de minces nuages. Un dernier rayon, qui tombait des massifs lointains de la cascade, enfilait la chaussée, baignant d’une lumière rousse et pâlie la longue suite des voitures devenues immobiles. Les lueurs d’or, les éclairs vifs que jetaient les roues semblaient s’être fixés le long des réchampis jaune paille de la calèche, dont les panneaux gros bleu reflétaient des coins du paysage environnant. Et, plus haut, en plein dans la clarté rousse qui les éclairait par-derrière, et qui faisait luire les boutons de cuivre de leurs capotes à demi pliées, retombant du siège, le cocher et le valet de pied, avec leur livrée bleu sombre, leurs culottes mastic et leurs gilets rayés noir et jaune, se tenaient raides, graves et patients, comme des laquais de bonne maison qu’un embarras de voitures ne parvient pas à fâcher. Leurs chapeaux, ornés d’une cocarde noire, avaient une grande dignité. Seuls, les chevaux, un superbe attelage bai, soufflaient d’impatience.
– Tiens, dit Maxime, Laure d’Aurigny, là-bas, dans ce coupé… Vois donc, Renée.
Renée se souleva légèrement, cligna les yeux, avec cette moue exquise que lui faisait faire la faiblesse de sa vue.
– Je la croyais en fuite, dit-elle… Elle a changé la couleur de ses cheveux, n’est-ce pas ?
– Oui, reprit Maxime en riant, son nouvel amant déteste le rouge.
Renée, penchée en avant, la main appuyée sur la portière basse de la calèche, regardait, éveillée du rêve triste qui, depuis une heure, la tenait silencieuse, allongée au fond de la voiture, comme dans une chaise longue de convalescente... »
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» Al ritorno, nell’ingorgo delle carrozze che rientravano in città lungo il bordo del lago, il calesse dovette procedere al passo. A un certo punto la confusione divenne tale da costringerlo persino a fermarsi.
Il sole tramontava in un cielo d’ottobre, di un grigio molto chiaro, striato all’orizzonte da nuvole sottili. Un ultimo raggio, che cadeva dai boschi lontani della cascata, illuminava la strada, bagnando di una luce rossastra e smorta la lunga fila delle carrozze divenute immobili. I bagliori d’oro e il lampeggiare vivido delle ruote sembravano essersi fissati lungo le filettature color giallo paglierino del calesse, i cui pannelli blu scuro riflettevano alcuni scorci del paesaggio circostante. Più in alto, nel pieno della luce rossastra che li illuminava da dietro e che faceva brillare i bottoni di rame dei loro cappotti piegati a metà e ricadenti dal sedile, il cocchiere e lo staffiere con le livree blu scuro, i pantaloni beige e i gilet a righe gialle e nere, si tenevano rigidi, seri e pazienti, come lacchè di buona famiglia che non si lasciano innervosire da un ingorgo di carrozze. I loro cappelli, ornati da una coccarda nera, avevano un aspetto solenne. Soltanto i cavalli, una magnifica pariglia di bai, sbuffavano d’impazienza.
«Guarda, Renée» disse Maxime, «c’è Laure d’Aurigny, laggiù, in quel coupé…».
Renée si sollevò leggermente, strinse gli occhi, con quella smorfia deliziosa a cui la costringeva la sua miopia.
«La credevo in fuga» disse. «Ha cambiato il colore dei capelli, vero?»
Sì» riprese Maxime ridendo, «il suo nuovo amante detesta il rosso».
Renée, protesa in avanti, con la mano appoggiata allo sportello basso del calesse, guardava, risvegliata dal sogno triste che da un’ora la rendeva silenziosa, allungata in fondo alla carrozza, come in una chaise longue da convalescente...”

Io, però, sono un po' indietro (circa al 22%) sia perchè leggo altro ( e se ti dico che ho in corso sia "Infinite jest" sia "Le benevole" potrai ben pensare che sono matta da legare!!!) sia perchè le descrizioni minuziose di arredi, piante e quant'altro hanno frenato la mia lettura avendo un vocabolario - ahimé- limitato.
Che ne dici di un rendez-vous per domenica così per scambiarci le prime impressioni?
Qualcun altro ha cominciato?

Per le descrizioni dell'architettura e degli arredi del Secondo Impero, arrivederci a domenica!

A domenica 🥰

(view spoiler)


Ehm, io ho iniziato il secondo volume, Son excellence, in questi giorni. In ritardo cosmico, ma conto di agganciarvi nel mese di giugno 😉

Non avevamo forse deciso di procedere liberamente?
Se riusciamo a riagganciarci per luglio o agosto con Il denaro sarebbe bellissimo! 😉
Io spero di essere così brava da agganciarvi già a giugno con doppia lettura sotto il segno di Zola. La voglia c'è, vediamo con le letture se sarò brava 😁


@gufo: anch'io con le questioni finanziere/economiche sono scarsina; mi sa che lo leggerò in italiano...
@mickdemaria: a che punto sei? dacci notizie... 😉
Non solo ho finito Hir excellency, ma sono anche riuscita ad iniziare La preda. Sarà per colpa/merito della traduzione più moderna e scorrevole, ma mi sembra un'altra vita!
Tra l'altro, la scena al bois è vivissima, piena di luce e di colori.
Ricordatemi solo una cosa: Aristide era quello che aveva la stamperia a Plassant, vero?
Tra l'altro, la scena al bois è vivissima, piena di luce e di colori.
Ricordatemi solo una cosa: Aristide era quello che aveva la stamperia a Plassant, vero?

E sono d'accordo: "La preda" ha preso anche me molto più dei precedenti.

Felice tu lo abbia iniziato...
....chissà Mickdemaria a che punto é... 🤔
Due riflessioni al volo dopo aver letto i primi due capitoli:
1. Sidonie è una specie di Clorinda in tono minore, anche lei sempre a brigare, col suo scartafaccio sotto braccio. Però ha il vestito sporco e forse non ha la stessa tempra per fare carriera.
2. Il ritmo narrativo di La preda mi sembra completamente diverso da quello di Sua eccellenza, ma mi sembra che in ciascun romanzo rispecchi il carattere del suo personaggio principale. In sua eccellenza era maestoso e compatto come Eugene, massaccio, austero e dominato da un'idea fissa; in La preda è veloce e spumeggiante come la mente di Saccard sempre dietro ad una nuova idea o ad un nuovo progetto.
1. Sidonie è una specie di Clorinda in tono minore, anche lei sempre a brigare, col suo scartafaccio sotto braccio. Però ha il vestito sporco e forse non ha la stessa tempra per fare carriera.
2. Il ritmo narrativo di La preda mi sembra completamente diverso da quello di Sua eccellenza, ma mi sembra che in ciascun romanzo rispecchi il carattere del suo personaggio principale. In sua eccellenza era maestoso e compatto come Eugene, massaccio, austero e dominato da un'idea fissa; in La preda è veloce e spumeggiante come la mente di Saccard sempre dietro ad una nuova idea o ad un nuovo progetto.

1. Sidonie è una specie di Clorinda in tono minore, anche lei sempre a brigare, col suo scartafaccio sotto braccio. Però ha il vestito ..."
Caspita!
Non ci avevo mai pensato ma è una tesi che secondo me ti darà conferma andando avanti nella lettura perchè non solo Saccard...ops!
...no, no...non dico nient'altro!!! 🤐😅
Sono a -1 capitolo. L'ho letteralmente divorato e sono curiosa di conoscere il finale, quindi tra poco tornerò ad immergermi nel clima del secondo impero.
Una annotazione sulla festa a casa Saccard: nella rappresentazione del tableaux vivant la ninfa Eco (casualmente interpretata da Renee, ohibò!) cerca di sedurre Narciso con la complicità della sensualità rappresentata da Venere e del denaro rappresentato da Plutone.
Poco dopo (view spoiler)
Una annotazione sulla festa a casa Saccard: nella rappresentazione del tableaux vivant la ninfa Eco (casualmente interpretata da Renee, ohibò!) cerca di sedurre Narciso con la complicità della sensualità rappresentata da Venere e del denaro rappresentato da Plutone.
Poco dopo (view spoiler)

(view spoiler)
Vorrei capire come organizzarci per il proseguimento perchè credo che al momento siamo interessate in tre...🙄
Secondo me, Zola è particolarmente disgustato dagli (view spoiler) .
E poi, tutta un'altra vita e un altro ritmo rispetto a Sua eccellenza. ;-PP
Per Il denaro, confermo che ci sono, mi sono già scaricata sul lettore l'ebook!
E poi, tutta un'altra vita e un altro ritmo rispetto a Sua eccellenza. ;-PP
Per Il denaro, confermo che ci sono, mi sono già scaricata sul lettore l'ebook!


Sicuramente c'è una questione morale (view spoiler)
Oh dio, mi sa che ho fatto un ragionamento contorto! 😣

Per me a luglio va bene.
LaCitty: cosa ne dici?
gufo: se vuoi la versione italiana anche solo per avere un riferimento non devi fare altro che... scrivermi 🤗

Magari provo a leggere in francese, e mi rivolgo a te solo se mi trovo proprio a mal partito.
Ok per luglio ^^
Tra l'altro ho visto che Il denaro è bello cicciotto, 600 pagine! Speriamo bene :)))
Tra l'altro ho visto che Il denaro è bello cicciotto, 600 pagine! Speriamo bene :)))

Tra l'altro ho visto che Il denaro è bello cicciotto, 600 pagine! Speriamo bene :)))"
ah, caspita: è vero!
Credo proprio che questo lo leggerò in italiano 😁
Verso fine mese apro la discussione dedicata 😉🤗


Il suo naturalismo si esprime nelle minuziose descrizioni non solo degli ambienti, ma soprattutto dei suoi personaggi. Però il distacco di quest'occhio esterno che tutto vede è solo apparente. Il disprezzo per questi affaristi, per la politica e l'alta società parigina trasuda da ogni rigo. La sua attenzione particolare si concentra anche su chi viene fagocitato da questo sistema che trita e maciulla coloro che non si adattano completamente ai suoi principi immorali. Mi ha colpito molto infatti il suo sguardo su Renée. Questa giovane donna viene lanciata in un ambiente corrotto e così si deteriora giorno dopo giorno proprio a causa della cattiva influenza che la circonda. Però è un personaggio che riflette sulle sua azioni. La sua follia deriva proprio dal senso di colpa di aver superato il limite estremo della decenza(view spoiler) . Comincia a ricordare con nostalgia la sua infanzia e il suo animo ancora ingenuo e semplice, quando la corruzione ancora non era entrata nella sua mente. Gli ultimi capitoli in cui pensa agli uomini della sua vita sono incredibili: vediamo da un lato il marito che la seduce col denaro e il lusso e la usa come una pedina per i suoi traffici, dall'altro l'amante che la seduce con la passione e prende da lei solo il piacere effimero; su entrambi però aleggia come un'ombra per tutto il libro l'immagine austera del padre implacabile che non ha un minimo di pietà o compartecipazione per la violenza subita da ragazzina.
Bellissime le vostre disamine! Soprattutto ciò che ha scritto @LaCitty sul quadro vivente, veramente azzeccato! Sulla questione dell'omosessualità invece secondo me è veramente frutto dello spirito del tempo... Perché l'omosessualità era credo addirittura reato in Francia, come in molti paesi. Dovendo vivere questo aspetto della vita in modo nascosto, conducendo spesso una doppia vita, era dunque simbolo di ambiguità e doppiezza e in questa ottica mi sembra sono visti i personaggi di Suzanne, Adeline o Baptiste.

E' il principio dei vasi comunicanti?🤣🤣🤣
Interessante la tua visione di Reneé.
In effetti, per rimarcare come nel ramo Rougon si trasmettano vizi e tare si potrebbe affermare che chi circonda questa famiglia è un po' (diciamo) trascinato dagli eventi?
Io leggendo non avevo interpretato così il personaggio perchè mi pareva che comunque lei avesse un'indole già propensa alla trasgressione così come Clorinde era portata all'intrigo.
Cosa ne pensate?

Sono d'accordo con Saturn con l'immagine implacabile, rigida, spietata del padre. Qualche dubbio lo nutro invece sulla violenza subita dalla ragazzina: più che di un odioso stupro, mi è rimasto il ricordo dell'attesa della seduzione da parte di una Renée spaventata e curiosa allo stesso tempo. Come se Zola, pur non assolvendo il seduttore/stupratore, volesse lasciarci il sospetto di una natura già incline al peccato/vizio/perversione - tre concetti che secondo me si confondono nello spirito del tempo, in questo caso come in quello dell'omosessualità.
Posso fare un'altra considerazione?
Sbaglio o Zola dà il meglio sui personaggi femminili? Clorinda, Renee hanno qualcosa di speciale che piacciano o no. Aristide, Maxime e prima di loro Eugene sono ben delineati, niente da dire, ma mi sembra che le donzelle siano più tridimensionali.
Sbaglio o Zola dà il meglio sui personaggi femminili? Clorinda, Renee hanno qualcosa di speciale che piacciano o no. Aristide, Maxime e prima di loro Eugene sono ben delineati, niente da dire, ma mi sembra che le donzelle siano più tridimensionali.

Adesso, nel "Denaro", ho adocchiato un personaggio che mi sembra erede in parti uguali di Clorinda e Renée. Decisamente interessante. Vedremo.

Sbaglio o Zola dà il meglio sui personaggi femminili? Clorinda, Renee hanno qualcosa di speciale che piacciano o no. Aristide, Maxime e prima di loro Eugene sono..."
Perfettamente d'accordo! L'attenzione di Zola per i personaggi femminili è massima :)

Finora, i personaggi femminili sono più articolati.
Mi viene in mente anche Sidonie e le sue ambiguità...

Ale wrote: "Appena cominciato, grazie per l'introduzione Dagio, in effetti è passato tanto tempo da quando ho letto "La fortuna dei Rougon" che mi ricordavo appena di Aristide..."
Buona lettura! La preda è stato uno dei miei preferiti del ciclo dei Rougon-Maquart ^^
Buona lettura! La preda è stato uno dei miei preferiti del ciclo dei Rougon-Maquart ^^

Buona lettura Ale!!
Molto curiosa della tua opinione; se riesci vieni a dirci qualcosa quando lo termini.
PS- mi fa senso rileggere questo topic. Quanto tempo è passato e come eravamo animate...non esistono più le discussioni di una volta 😏🤩😂
Books mentioned in this topic
La preda (other topics)Il denaro (other topics)
Sinossi
Con il Secondo Impero, il vizio alimenta la società; per descrivere la scalata sociale dell’ ambizioso Saccard, Zola è costretto a fare anche la storia dei grandi lavori urbanistici che sconvolgono Parigi, delle speculazioni legate al progetto Haussmann.
La corruzione si infiltra anche nella borghesia e tra il popolo mentre il tradimento colpisce gli onesti e gli umili: chiunque cerca di recare un soffio di libertà, viene sopraffatto dalla implacabile tirannia del regime di Napoleone III. Su questo sfondo ben descritto e molto movimentato, il primo ritratto d’una passione femminile senza una sola forzatura: quello di Renée, travolta da un amore difficile, incurante di qualsiasi legge morale, sino al compimento di un incesto.
Stupende le pagine che seguono la consumazione di quest’atto sessuale e che descrivono la irresponsabilità piena di ebbrezza a cui si abbandona la protagonista.
In francese:
A la fin d’une chasse, pendant la curée, les chiens dévorent les entrailles de la bête tuée.
Pour le jeune Zola, qui déteste son époque, c’est le cœur de Paris, entaillé par les larges avenues de Napoléon III, que des spéculateurs véreux s’arrachent. Ce deuxième volume des Rougon-Macquart, histoire naturelle et sociale d’une famille sous le Second Empire, est l’un des plus violents. Zola ne pardonne pas ces fortunes rapides qui inondent les allées du Bois d’attelages élégants, de toilettes de Worms et de bijoux éclatants.
Aristide Saccard a réussi. Mais tout s’est dénaturé autour de lui : son épouse, Renée, la femme qui se conduit en homme, si belle et désœuvrée ; son fils, Maxime, l’amant efféminé de sa belle-mère. On accusa Zola d’obscénité. Il répliqua : « Une société n’est forte que lorsqu’elle met la vérité sous la grande lumière du soleil. »
Versioni
💥L’originale ha il titolo “La curée”. ***
💥La prima versione italiana, tradotta da C. Dassato, fu pubblicata nel 1880 da Simonetti con il titolo” La caccia ai milioni. “
💥L'anno successivo uscì la traduzione di L. Rocco con il titolo La cuccagna per i F.lli Treves.
💥L’ultima versione (quella che ho io in ebook) è del 2018 e il titolo è diventato “La preda”
➡➡ NB- Le differenti traduzioni del titolo rispecchiano l’ambivalenza di significato del vocabolo curée che può voler dire:
1) “corsa” in senso figurato; ad esempio “corsa all’oro”
2) riferito alla caccia è il termine che designa la parte di selvaggina ( e quindi di preda) che viene lasciata ai segugi come ricompensa
🎬 Esiste anche una trasposizione cinematografica
La calda preda (titolo francese La Curée) è un film di Roger Vadim del 1966, vietato ai minori di 18 anni. Il cast è costituito da Jane Fonda, Michel Piccoli, Peter McEnery, Tina Aumont e Jacques Monod.
***
Secondo del ciclo dei Rougon-Macquart (1871-1893), inizia ad apparire sulla rivista «La Cloche», ma poi la pubblicazione viene interrotta perché il contenuto è giudicato troppo scandaloso.
La pubblicazione in feuilleton non verrà mai ripresa e il romanzo apparirà in volume solo nel 1871.
Insieme a «L'argent» fa parte di un dittico dedicato da Zola alle avventure della Borsa di Parigi e alle grandi speculazioni finanziarie durante l'Impero di Napoleone III.
https://it.wikipedia.org/wiki/La_cucc...
https://fr.wikipedia.org/wiki/La_Cur%...