Colosseum. Sfide all'ultima pagina discussion
Chi non legge in compagnia...
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GDL 2020-2021 Ciclo Rougon- Macquart- AL PARADISO DELLE SIGNORE/ AU BONHEUR DES DAMES (1883)- Febbraio – 2021

Venerdì o sabato e poi facciamo un primo aggiornamento a metà della prossima settimana?

Anche Elettra voleva leggerlo, mi sembra.
Forse non ha visto il topic?
La avvertiamo?"
Ora le scrivo 😉

Quindi si inizia nel week end in piena libertà.
Ci aggiorniamo mercoledì prossimo per dirci a che punto siamo arrivate e magari scambiarci le prime impressioni (anche se per tre di noi è una rilettura).
Consiglio di non mettere questa lettura nelle sfide, altrimenti ci si potrebbe sentire pressati a finirlo.
Viviamo le letture di gruppo come una goduriosa pausa caffè
😉
Buona lettura a tutte 💓
(sono tentata di leggermelo in originale...Gufo, tu?)

Sono un po' arrugginita e vado lenta ma d'altra parte io non bevo mai il caffè in piedi e di fretta 😉
Buona lettura!!! 😍


Io sono letteralmente immersa in un bagno di sete, pezze di stoffa, merletti e gale.
Le descrizioni del Paradiso delle Signore sono opulente!
Octave, però, in questo volume si è dato un bella calmata con le donne e la sua smania di crescere, di ingrandirsi e fare soldi mi ricorda molto quella di Aristide in Il denaro
Le descrizioni del Paradiso delle Signore sono opulente!
Octave, però, in questo volume si è dato un bella calmata con le donne e la sua smania di crescere, di ingrandirsi e fare soldi mi ricorda molto quella di Aristide in Il denaro


Le descrizioni del Paradiso delle Signore sono opulente!
Octave, però, in questo volume si è dato un bella calm..."
Il denaro lo avete già letto in passato immagino. Potrei recuperarlo, dove si colloca nel Ciclo Rougon?


Grazie 🙂
Se leggi in digitale, io ce l'ho 😁
Arrivata anche io alle soglie del capitolo 8.
Per me è una rilettura, ma pur sapendo già come va la storia, me lo sto godendo molto. Non è uno di quei romanzi che alla seconda volta ti delude. Grandissimo Zola!
Arrivata anche io alle soglie del capitolo 8.
Per me è una rilettura, ma pur sapendo già come va la storia, me lo sto godendo molto. Non è uno di quei romanzi che alla seconda volta ti delude. Grandissimo Zola!
Io sono al quinto capitolo.
Anche per me è una rilettura.
La prima volta l'ho letto come libro autonomo, ora lo sto leggendo nell'ottica del dittico ed è tutta un'altra cosa!
Anche per me è una rilettura.
La prima volta l'ho letto come libro autonomo, ora lo sto leggendo nell'ottica del dittico ed è tutta un'altra cosa!

Qui trovi l'elenco con:
- l'ordine di pubblicazione
- l'ordine di lettura indicato da Zola ( che seguiamo noi)
- la disponibilità dei testi

Anch'io non ti preoccupare.
Figurati sono al terzo capitolo.
Anche per me è una rilettura e mi sono messa in mente di leggerlo in francese, lingua con cui sono a mio agio ma, non so, sarà, il momento, il fatto è che mi sento..
... l e n t i s s i m a ! ! !
non so se continuerò in francese 😅
@Tutte: volevo chiedervi: qualcuna tra voi ha visto la serie tv?
Dagio_maya wrote: "Elettra wrote: "sono indietro! pazienza!! "
Anch'io non ti preoccupare.
Figurati sono al terzo capitolo.
Anche per me è una rilettura e mi sono messa in mente di leggerlo in francese, lingua con ..."
Intendi "The paradise"?
http://www.bbc.co.uk/programmes/p00vhpsv
Io lessi il libro proprio all'epoca dell'uscita della serie, perché volevo vederla. Amo i period drama!
Godibile ma con molti difetti.
Anch'io non ti preoccupare.
Figurati sono al terzo capitolo.
Anche per me è una rilettura e mi sono messa in mente di leggerlo in francese, lingua con ..."
Intendi "The paradise"?
http://www.bbc.co.uk/programmes/p00vhpsv
Io lessi il libro proprio all'epoca dell'uscita della serie, perché volevo vederla. Amo i period drama!
Godibile ma con molti difetti.

Anch'io non ti preoccupare.
Figurati sono al terzo capitolo.
Anche per me è una rilettura e mi sono messa in mente di leggerlo in fr..."
No intendo quello della Rai
https://www.raiplay.it/programmi/ilpa...
Vedo ora però che non c'entra molto:
ambientato a Milano tra anni '50 e '60 😰
hanno rubato solo il titolo mi sa..
Dagio_maya wrote: "No intendo quello della Rai
https://www.raiplay.it/programmi/ilpa...
Vedo ora però che non c'entra molto:
ambientato a Milano tra anni '50 e '60 😰
hanno rubato solo il titolo mi sa.."
No, quello scempio non l'ho visto. 😁
https://www.raiplay.it/programmi/ilpa...
Vedo ora però che non c'entra molto:
ambientato a Milano tra anni '50 e '60 😰
hanno rubato solo il titolo mi sa.."
No, quello scempio non l'ho visto. 😁
Anche io avevo visto la serie della BBC e... ehm, prima di leggere il libro 😝
La serie mi era piaciuta, ma il libro è ad un altro livello. Non sapevo che ci fosse una versione italiana!!!
Pure ambientata a Milano. L'unico negozio che può paragonarsi al Paradiso delle signore è La rinascente che, leggo su Wikipedia, essere nata proprio sul modello del Bon Marche francese... se ne scopre sempre qualcuna nuova
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Rinas...
La serie mi era piaciuta, ma il libro è ad un altro livello. Non sapevo che ci fosse una versione italiana!!!
Pure ambientata a Milano. L'unico negozio che può paragonarsi al Paradiso delle signore è La rinascente che, leggo su Wikipedia, essere nata proprio sul modello del Bon Marche francese... se ne scopre sempre qualcuna nuova
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Rinas...
Finito!
Mi sembra di essere reduce da una gran scorpacciata. È, finora, il romanzo più opulento di Zola con tutte le sue sete, trine, gale e meraviglie.
E, confermo le 5* che avevo dato alla prima lettura.
Mi fermo qui, attendendo che finiate anche voi.
Mi sembra di essere reduce da una gran scorpacciata. È, finora, il romanzo più opulento di Zola con tutte le sue sete, trine, gale e meraviglie.
E, confermo le 5* che avevo dato alla prima lettura.
Mi fermo qui, attendendo che finiate anche voi.

Meravigliose, per me, le descrizioni di stoffe, arredi, architetture. Molto buono il lato sociale. Un poco piatta la tenera, coraggiosa Denise con la sua indefettibile virtù: possibile che non abbia il minimo difetto? Henriette è molto più viva di lei!

Io al capitolo 7 (da iniziare) 😬tutta questa meravigliosa opulenza mi sta facendo consumare le dita a forza di sfogliare il dizionario 😂
In ogni caso, non aspettatemi tanto anche per me è una rilettura 😏

Se volete iniziare a parlarne perchè non vorrei sfumasse il momento...
(al prossimo giro calcoliamo meglio i tempi)

Scusate ma è un brutto periodo per me e sto leggendo poco.
Procedete pure con i commenti non voglio bloccarvi
Io non l'ho ancora finito e purtroppo, con i ritmi attuali, temo che mi ci vorrà un'altra settimana per terminarlo perché sono sopraggiunti impegni imprevisti che mi hanno rallentata nella lettura e continueranno a farlo...
Iniziate pure a commentare. Avendolo già letto, potrò comunque seguire la discussione. 😊
Iniziate pure a commentare. Avendolo già letto, potrò comunque seguire la discussione. 😊

Iniziate pure dai che ci sono "rotoli" di cose da dire 😆

Scusate ma è un brutto periodo per me e sto leggendo poco.
Procedete pure con i commenti non voglio bloccarvi"
Mi spiace veramente Librielibri!!!!
So bene che quando ci sono avversità la concentrazione per leggere non è possibile 😳
Un abbraccio 🤗

Scusate ma è un brutto periodo per me e sto leggendo poco.
Procedete pure con i commenti non voglio bloccarvi"
Mi spiace veramente Librielibri!!!!
So bene che ..."
Grazie di cuore 😘
Allora apro io le danze con i commenti e vi dico che questo libro mi è piaciuto moltissimo. Uno dei migliori Zola letti finora (e ce ne sono parecchi a cui ho dato 5*). Pur essendo un bel mattoncino da più di 500 pagine, scorre via che è un piacere e anche le infinite descrizioni di stoffe, sete, guarnizioni, ecc. non stancano a differenza di quanto mi è capitato in altri suoi romanzi (sarà il tema?)
L'ho trovato di un'attualità quasi sconcertante. Se al posto del Paradiso delle Signore mettiamo Amazon, le situazioni raccontate sono pressochè le stesse che viviamo oggi e il paragone tra il grande magazzino e una macchina è perfetto (e ancora più attuale oggi pensando a quello che si racconta dei grandi magazzini di stoccaggio delle merci del sito di e-commerce più famoso del web).
Passando ai personaggi, le dinamiche di intrighi, rivalità, ma anche le amicizie e gli amori sono al solito descritti con grande vivacità e realismo. Mouret è un po' più morigerato rispetto a "Pot bouille" (ma forse è meglio dire che Zola indugia meno nella descrizione dei suoi amorazzi), ma è sempre il solito furbetto sciupafemmine. Denise... ecco, Denise è adorabile, ma un tantino troppo perfetta per i miei gusti. Qualche piccolo difettuccio per renderla più reale e tridimensionale non avrebbe guastato.
Una nota che mi ha colpito: la prima descrizione del Paradiso è una esplosione di colori di sete giustapposti in modo apparentemente caotico, ma perfetto per colpire l'occhio del passante; l'ultima è tutta un fiorire di bianco... bianco del matrimonio in arrivo, ma anche la purezza di Denise che vince sul caos passionale di Mouret. Che ne pensate?
L'ho trovato di un'attualità quasi sconcertante. Se al posto del Paradiso delle Signore mettiamo Amazon, le situazioni raccontate sono pressochè le stesse che viviamo oggi e il paragone tra il grande magazzino e una macchina è perfetto (e ancora più attuale oggi pensando a quello che si racconta dei grandi magazzini di stoccaggio delle merci del sito di e-commerce più famoso del web).
Passando ai personaggi, le dinamiche di intrighi, rivalità, ma anche le amicizie e gli amori sono al solito descritti con grande vivacità e realismo. Mouret è un po' più morigerato rispetto a "Pot bouille" (ma forse è meglio dire che Zola indugia meno nella descrizione dei suoi amorazzi), ma è sempre il solito furbetto sciupafemmine. Denise... ecco, Denise è adorabile, ma un tantino troppo perfetta per i miei gusti. Qualche piccolo difettuccio per renderla più reale e tridimensionale non avrebbe guastato.
Una nota che mi ha colpito: la prima descrizione del Paradiso è una esplosione di colori di sete giustapposti in modo apparentemente caotico, ma perfetto per colpire l'occhio del passante; l'ultima è tutta un fiorire di bianco... bianco del matrimonio in arrivo, ma anche la purezza di Denise che vince sul caos passionale di Mouret. Che ne pensate?
bianco del matrimonio in arrivo, ma anche la purezza di Denise che vince sul caos passionale di Mouret
Io vorrei soffermarmi sull'unico aspetto che non mi ha convinto del romanzo, ovvero il rapporto tra Mouret e Denise.
A me quella di Denise sembra una sconfitta più che una vittoria, perde la sua integrità nell'assecondare i suoi sentimenti per un uomo spregiudicato come Mouret; il personaggio ci perde in coerenza e risulta mal congegnato, a mio avviso.
Octave è uomo del suo secolo, egli prepara il futuro. Perciò Zola prova nei suoi confronti i sentimenti che prova Denise: "Mouret aveva inventato quella macchina per stritolare la gente; e l'ansito brutale di quei congegni la indignava; per essi, il quartiere s'era coperto di rovine; spogliati gli uni, uccisi gli altri; eppure, essa l'amava per la grandezza dell'opera sua; l'amava sempre di più ad ogni eccesso della sua potenza; e non valeva che le si empisse il cuore di pianto davanti alla sacra miseria dei vinti."[...]se sembrava voler mettere l'accento sulla brutalità del sistema capitalistico, durante la redazione dell'opera, Zola è stato conquistato soprattutto dal lato lirico ed epico dell'impresa di Mouret. Egli non rimette in causa la struttura sociale, al contrario. Octave, rappresentante del capitalismo, trionfa non solo negli affari, ma alla fine anche in amore. E il romanzo è una sorta di inno all'onnipotenza del denaro e dell'intelligenza attiva, un elogio dei vincitori.
Denise non si innamora di Deloche, lo zimbello dei suoi colleghi, che è un perdente (per Zola, intendo), uno che si limita a sopravvivere, nonostante questi sia un uomo sensibile, corretto, che è stato sempre dalla sua parte, ma perde la testa per Mouret, abbagliata dal suo successo e diventa cieca alle azioni indegne che lui compie, ultima tra tutte la dichiarazione d'amore degenerata in ricatto sessuale.
Secondo Zola, evidentemente certi valori non fanno presa neppure nella sfera sentimentale, sono superati. L'etica di Deloche non può nulla di fronte alla determinazione e al potere di Mouret.
Non so se quella di Denise debba essere considerata superficialità o ingenuità o se semplicemente Zola abbia sacrificato la coerenza del personaggio per sostenere il suo punto di vista, perché quello che gli interessava era far risplendere Mouret, e che a tal fine abbia "declassato" Denise, protagonista del romanzo solo apparentemente, facendole ricoprire nel disegno dell'opera la stessa funzione delle donne sedotte in quello di Mouret.
Voi cosa ne pensate?
Io vorrei soffermarmi sull'unico aspetto che non mi ha convinto del romanzo, ovvero il rapporto tra Mouret e Denise.
A me quella di Denise sembra una sconfitta più che una vittoria, perde la sua integrità nell'assecondare i suoi sentimenti per un uomo spregiudicato come Mouret; il personaggio ci perde in coerenza e risulta mal congegnato, a mio avviso.
Octave è uomo del suo secolo, egli prepara il futuro. Perciò Zola prova nei suoi confronti i sentimenti che prova Denise: "Mouret aveva inventato quella macchina per stritolare la gente; e l'ansito brutale di quei congegni la indignava; per essi, il quartiere s'era coperto di rovine; spogliati gli uni, uccisi gli altri; eppure, essa l'amava per la grandezza dell'opera sua; l'amava sempre di più ad ogni eccesso della sua potenza; e non valeva che le si empisse il cuore di pianto davanti alla sacra miseria dei vinti."[...]se sembrava voler mettere l'accento sulla brutalità del sistema capitalistico, durante la redazione dell'opera, Zola è stato conquistato soprattutto dal lato lirico ed epico dell'impresa di Mouret. Egli non rimette in causa la struttura sociale, al contrario. Octave, rappresentante del capitalismo, trionfa non solo negli affari, ma alla fine anche in amore. E il romanzo è una sorta di inno all'onnipotenza del denaro e dell'intelligenza attiva, un elogio dei vincitori.
Denise non si innamora di Deloche, lo zimbello dei suoi colleghi, che è un perdente (per Zola, intendo), uno che si limita a sopravvivere, nonostante questi sia un uomo sensibile, corretto, che è stato sempre dalla sua parte, ma perde la testa per Mouret, abbagliata dal suo successo e diventa cieca alle azioni indegne che lui compie, ultima tra tutte la dichiarazione d'amore degenerata in ricatto sessuale.
Secondo Zola, evidentemente certi valori non fanno presa neppure nella sfera sentimentale, sono superati. L'etica di Deloche non può nulla di fronte alla determinazione e al potere di Mouret.
Non so se quella di Denise debba essere considerata superficialità o ingenuità o se semplicemente Zola abbia sacrificato la coerenza del personaggio per sostenere il suo punto di vista, perché quello che gli interessava era far risplendere Mouret, e che a tal fine abbia "declassato" Denise, protagonista del romanzo solo apparentemente, facendole ricoprire nel disegno dell'opera la stessa funzione delle donne sedotte in quello di Mouret.
Voi cosa ne pensate?
Books mentioned in this topic
Il fallo dell'Abate Mouret (other topics)Il fallo dell'Abate Mouret (other topics)
“Au bonheur des dames” (1883) ha come soggetto L’amour pur est plus fort que le grand commerce.
L’azione si svolge dall’ottobre 1864 a febbraio 1869, quindi l’anno dopo la conclusione di “Pot- Bouille” (Quel che bolle in pentola/Dietro la facciata..).
Zola riassume così la trama:
” Au Bonheur des Dames est l’histoire de la création d’un de ces grands magasins de nouveautés, tels que le Bon-Marché et le Louvre, qui ont chez nous bouleversé et renouvelé le commerce. Je le montre en lutte avec tout le petit commerce qui peu à peu est dévoré par lui. Pour cela, j’ai donc mis en œuvre une maison rivale, une vieille maison qui incarne les antiques mœurs, et que tue le grand magasin, ce qui me donne un drame de famille. En outre, il y a plusieurs épisodes de moindre importance, avec d’autres boutiques du quartier. Mais ce n’est là que le côté affaires. Le côté passion, le plus important, est représenté par une jeune fille, Denise, qui débarque à Paris avec ses deux jeunes frères. Elle entre au Bonheur des Dames, où elle endure toutes les souffrances du début. Puis, le fondateur de la maison, Octave Mouret, tombe amoureux … »
» Au Bonheur des Dames è la storia della creazione di uno di questi grandi negozi di novità, come il Bon-Marché e il Louvre , che hanno rivoluzionato e rinnovato il commercio nella nostra regione. Lo mostro alle prese con tutte le piccole imprese che gradualmente vengono divorate da lui. Per questo, ho quindi implementato una casa rivale, una vecchia casa che incarna antiche usanze e che il grande magazzino uccide, il che mi dà un dramma familiare. Inoltre, ci sono diversi episodi minori, insieme ad altri negozi della zona. Ma questo è solo il lato commerciale. Il lato della passione, il più importante, è rappresentato da una giovane ragazza, Denise, che arriva a Parigi con i suoi due giovani fratelli. Entra Al Paradiso delle signore, dove sopporta tutte le sofferenze dell'inizio. Poi, il fondatore della casa, Octave Mouret, si innamora di lei...”
INCIPT
” Denise se n’era venuta a piedi dalla gare Saint-Lazare, dove, dopo tutta la notte passata sulle dure panche d’un vagone di terza classe, era scesa con i due fratelli dal treno di Cherbourg. Teneva permano Pépé, e Jean la seguiva; tutti e tre rotti dal viaggio, sbalorditi, spersi in mezzo all’immensa Parigi, con gli occhi alzati verso le case, a ogni cantone domandavano della rue de la Michodière, dove stava di casa lo zio Baudu. Ma, proprio quando stavano per entrare in place Gaillon, la giovinetta d’improvviso si fermò:
«Oh!», disse, «guarda, guarda, Jean!».
E restarono lì fermi, stretti insieme: erano tutti vestiti di nero perché portavano ancora i vestiti che si erano fatti per il lutto del padre. Lei, troppo gracile per i suoi venti anni, con un’aria di miseria che si vedeva da lontano, portava un piccolo fagotto; dall’altra parte le si aggrappava al braccio il fratello minore, che non aveva più di cinque anni; e il maggiore, fiorente nei suoi sedici, stava là dritto, dietro le spalle di lei, con le mani penzoloni.
«Oh bello!», riprese dopo un momento, «questo sì che è un negozio!»
C’era, sull’angolo della rue de la Michodière e della rue Neuve-Saint-Augustin, un negozio di novità, le cui vetrine splendevano chiassosamente in quella dolce e pallida giornata di ottobre.”