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GDL 2020-2021 Ciclo Rougon- Macquart- 10) “Une page d’amour” - “Una pagina d’amore”
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Lo prenoto in biblioteca ^^"
Bene, Aspettiamo Gufo e poi decidiamo il da farsi.😉
Se qualcun altro vuole unirsi ne saremmo felici 🤩😍

Io parto oggi pomeriggio per Kos, da cui tornerò (incrociando tutte le dita possibili) a Ferragosto. Prevedo una vacanza di mare e relax, quindi favorevolissima alle letture; sono meno certa della mia capacità di collegarmi in rete col gruppo, una volta che mi sarò separata dal mio diletto Mac - c'è lo smartphone di mio marito, ma a me continua a sembrare uno strumento del demonio.
Insomma, prevedo che a metà agosto avrò letto il mio librino senza partecipare a discussioni...

Io parto oggi pomeriggio per Kos, da cui tornerò (incrociando tutte le dita possibili) a Ferragosto. Prevedo una vacanza di mare e relax, quindi favore..."
Peccato ma se si tratta di vacanze chiuderemo un occhio 😅
Mi raccomando la vecchia carta e penna per poi riportarci le tue impressioni in lettura.
@LaCitty noi come ci organizziamo?
Visto che un mese nomade, leggiamo senza tempistica e commentiamo con allerta spoiler?
Che ne dici?
Perfetto. Io credo di riuscire a recuperarlo tra oggi e domani in biblioteca, ma non credo che riuscirò ad iniziarlo prima del 10/12 di agosto. Ho i buoni propositi di mezzo (ne sai qualcosa???🤭🤭🤭)

Anch'io pensavo di leggerlo dopo la seconda settimana di agosto.
Aggiorniamoci intorno a quella data 😉🧡

Tu come sei messa?
Vedrai che Gufo torna bella abbronzata e noi non abbiamo ancora cominciato 😅
Dovrei farcela, sfida dei bei propositi permettendo 😁
Ma da domani sarò in ferie quindi i ritmi di lettura cambieranno decisamente 🥳🏖🏖🏖
Ma da domani sarò in ferie quindi i ritmi di lettura cambieranno decisamente 🥳🏖🏖🏖


Eccola!!!! 🎉🎉🎉
Esattamente come ti immaginava: pelle bronzea e un altro Rougon-Maquart nel novero delle tue letture 👏🏼
Dovrai portare pazienza.
Salvo imprevisti, io oggi finisco Gogol e prendo il diretto Pietroburgo- Parigi 😁

Io ho ricominciato l'Alexandros di V.M. Manfredi che mio marito aveva messo nella valigia per la Grecia, e ne avrò per un po'. E' buffo, è come prolungare le vacanze, come essersi portati a casa un paio di suvlaki...

Io ho ricominciato l'Alexandros di V.M. Manfredi che mio marito aveva messo nella valigia per la Grecia, e ne avrò pe..."
Si..mi hai fatto venire in mente quando mi sono rimessa a leggere Cassandra davanti alle porte di Micene 😬
Comunque sono partita ieri sera sul diretto Pietroburgo- Parigi e mi sembra che il viaggio prometta bene.
Sono arrivata a quando Helene esce da casa della moglie del dottore..ambarabàciccicocco! 😜
(view spoiler)
Eccomi! Letti i primi 4 capitoli, per ora il primo è imperdibile e gli altri la "tirano in lungo", ma magari mi sbaglio.
Del primo capitolo mi è piaciuto come Zola ammicchi al lettore lasciando presagire/immaginare altro: la bella Helene a cui scivola lo scialle dalle spalle e il dottore con la giacca sbottonata, il lettore del XIX secolo probabilmente sentiva un certo pruritino di relazione potenzialmente peccaminosa 😝
Ma del resto, il libro si intitola Una pagina d'amore, non Una passeggiata in convento 😁
Del primo capitolo mi è piaciuto come Zola ammicchi al lettore lasciando presagire/immaginare altro: la bella Helene a cui scivola lo scialle dalle spalle e il dottore con la giacca sbottonata, il lettore del XIX secolo probabilmente sentiva un certo pruritino di relazione potenzialmente peccaminosa 😝
Ma del resto, il libro si intitola Una pagina d'amore, non Una passeggiata in convento 😁

Le descrizioni di Parigi per me sono estenuanti, ma mi sembra che Zola dovesse essere molto fiero della sua abilità. A lui la palma di Gran Descrittore, a me la medaglia d'oro per la lettura veloce,
Ah, be', allora non sono l'unica ad avere l'impressione che Zola ritragga i bambini come se fossero dei deficienti. La stessa impressione me la fa Pauline dichiarata diciottenne che si comporta come una ragazzina di 5 anni, sempre pronta a rotolarsi nel fango. Madddaiiii
La descrizione di Parigi a me è piaciuta, al punto che mi sono chiesta dove fosse il quartiere Passy e se davvero si vedesse quello che Zola ha descritto. A mia discolpa posso dire che, quando ho visitato Parigi secoli fa, mi è capitato spesso di fermarmi la sera a guardare il panorama da Montmartre, insomma una corrispondenza di amorosi sensi tra me e zio Emile 😝
In compenso mi ha provata la descrizione della festa dei bambini con quella follia di dolci (e io sono golosa) e di balli scatenati. Però comincia a muoversi qualcosa nella storia 😁
La descrizione di Parigi a me è piaciuta, al punto che mi sono chiesta dove fosse il quartiere Passy e se davvero si vedesse quello che Zola ha descritto. A mia discolpa posso dire che, quando ho visitato Parigi secoli fa, mi è capitato spesso di fermarmi la sera a guardare il panorama da Montmartre, insomma una corrispondenza di amorosi sensi tra me e zio Emile 😝
In compenso mi ha provata la descrizione della festa dei bambini con quella follia di dolci (e io sono golosa) e di balli scatenati. Però comincia a muoversi qualcosa nella storia 😁

In ogni caso, non ho fatto grandi progressi ieri (sto facendo un puzzle che mi sta facendo impazzire e ruba tempo alle mie letture 😣)
Mmm, se il puzzle vince sulla lettura... c'è di che preoccuparsi!😖
Più tardi leggerò il tuo commento sotto spoiler. Sto per iniziare la terza parte
Più tardi leggerò il tuo commento sotto spoiler. Sto per iniziare la terza parte
Finita la terza parte. Mi trascino faticosamente e rimpiango la frenesia del Paradiso delle signore e i pettegolezzi di condominio di Pot a Boille.
Vogliamo parlare della proposta dell'abate Jouve per impedire a Helene di peccare (view spoiler) ?!?! Ma cos'è una versione di chiodo-scaccia-chiodo in salsa XIX secolo?!??!
Cmq, vi comunico che ne ho fatta una delle mie. In assoluta innocenza sono andata a leggere la quarta di copertina dell'edizione Clichy, quella che sto leggendo, e... be' la sinossi spiattella paro paro anche il finale del libro, noooooo😱😭😱😭
Vabbè, me lo tengo per me e per punizione leggo un altro capitolo
Vogliamo parlare della proposta dell'abate Jouve per impedire a Helene di peccare (view spoiler) ?!?! Ma cos'è una versione di chiodo-scaccia-chiodo in salsa XIX secolo?!??!
Cmq, vi comunico che ne ho fatta una delle mie. In assoluta innocenza sono andata a leggere la quarta di copertina dell'edizione Clichy, quella che sto leggendo, e... be' la sinossi spiattella paro paro anche il finale del libro, noooooo😱😭😱😭
Vabbè, me lo tengo per me e per punizione leggo un altro capitolo

l'abate ovviamente vuole sistemare il fratello e fa questa proposta come unica soluzione (per lui ovviamente) di senso anche perchè non sa cosa sia la passione.
Credo che il personaggio di Jeanne sia odioso all'inverosimile anzi forse qui si salva solo Rosette e fidanzato 😨
Bisognerebbe raccogliere le firme per vietare gli spoiler in quarta di copertina 🚫⛔

le mie aspettative su Il ventre di Parigi sono altissime e (confessione) sto leggendo (view spoiler) solo per arrivare a quel libro che vorrei leggere a settembre se siete d'accordo 😁
😂😂😂 pure io, mi sto trascinando. Mi pongo l'obiettivo di finirlo oggi. Ce la farò?!?!
E anche io spero nei prossimi capitoli della saga. Per Il ventre, va bene settembre 😁
A proposito della simpaticissima Jeanne, sono l'unica a pensare che meriterebbe una sonora sculacciata?
Ok, lo so, è un metodo educativo antico e superato, però quando ce vo', ce vo' 😝😝😝
E anche io spero nei prossimi capitoli della saga. Per Il ventre, va bene settembre 😁
A proposito della simpaticissima Jeanne, sono l'unica a pensare che meriterebbe una sonora sculacciata?
Ok, lo so, è un metodo educativo antico e superato, però quando ce vo', ce vo' 😝😝😝

Quanto a Jeanne, ho già detto che mi cava gli scapaccioni dalle mani, guadagnandomi la nomea di educatrice nazi. L'unico punto di interesse di questo personaggio, a mio parere, potrebbe essere una ricerca sulla storia letteraria della medicina: l'isteria, l'anemia clorotica dell'adolescenza (pardon, del "delicato momento in cui la fanciulla si fa donna"), la tisi, malattia romantica che mi rimanda da una parte alla "Signora delle Camelie" e dall'altra alla "Malattia come metafora" di Susan Sonntag. Ma forse non ho tanta voglia di imbarcarmi nella ricerca.
Una noticina su Parigi, vista dall'alto e del tutto sconosciuta a Hélène come a Jeanne e a Rosalie (la migliore del mazzo), abbondantemente descritta da Zola in parallelo con i momenti di crisi dei suoi personaggi, cieli corruschi a far da pendant agli empiti del cuore. Ma dopo le prime due volte, il gioco si fa peso e tetro come l'esuberanza vegetale del parco nel "Peccato dell'Abate Mouret": basta, ti prego, zio Emile!
Infine, quando leggo che ai suoi tempi questo libro aveva fama di essere erotico-pruriginoso (il primo capitolo con Hélène semisvestita e i suoi abiti sparsi in disordine, la sua estasi sull'altalena, il volgarissimo quartierino da seduttore del bel Martignon o come si chiama), mi rendo conto di come il tempo sia stato ingeneroso con il nostro romanzo.
Avanti il prossimo!
@Gufo, ho appena finito e anche io stavo facendo la tua stessa riflessione: questo romanzo è invecchiato male, malissimo. Forse perché è cambiata la mentalità, ma è uno strazio, come dice anche Dagio.
Al di là delle descrizioni, che va bene una, va bene due, ma cinque?!?!? A me è pesato il fatto che zio Emile pigi il pedale sul patetico attraverso i deliri persecutori e abbandonici di Jeanne che non definirei isterica, ma psicotica in erba (magari ai tempi non si faceva questo tipo di differenze, chissà). E, quel che è peggio, punti sul senso di colpa delle mamme nei confronti della loro prole. Casualmente Jeanne ha uno dei suoi deliri migliori proprio quando Helene incontra il suo dottorino, casualmente si sente così sola e abbandonata da desiderare di morire e da ammalarsi coscientemente restando esposta per ore al freddo e alla pioggia. Vabbè, è ovvio che ai fini della trama è necessario, ma suvvia, un po' di sobrietà non sarebbe guastata.
Una nota: leggendo la prefazione alla mia edizione rigorosamente dopo la fine del romanzo, scopro che le traduzioni precedenti di questo romanzo hanno subito dei tagli importanti.🤭🤭🤭 chissà perché!!!
Io stessa in biblioteca mi sono imbattuta in due possibili copie una di 250 pagine circa e questa che ho letto di 480 pagine. 🤔🤔🤔 forse avrei dovuto optare per la versione bigino 😝
Al di là delle descrizioni, che va bene una, va bene due, ma cinque?!?!? A me è pesato il fatto che zio Emile pigi il pedale sul patetico attraverso i deliri persecutori e abbandonici di Jeanne che non definirei isterica, ma psicotica in erba (magari ai tempi non si faceva questo tipo di differenze, chissà). E, quel che è peggio, punti sul senso di colpa delle mamme nei confronti della loro prole. Casualmente Jeanne ha uno dei suoi deliri migliori proprio quando Helene incontra il suo dottorino, casualmente si sente così sola e abbandonata da desiderare di morire e da ammalarsi coscientemente restando esposta per ore al freddo e alla pioggia. Vabbè, è ovvio che ai fini della trama è necessario, ma suvvia, un po' di sobrietà non sarebbe guastata.
Una nota: leggendo la prefazione alla mia edizione rigorosamente dopo la fine del romanzo, scopro che le traduzioni precedenti di questo romanzo hanno subito dei tagli importanti.🤭🤭🤭 chissà perché!!!
Io stessa in biblioteca mi sono imbattuta in due possibili copie una di 250 pagine circa e questa che ho letto di 480 pagine. 🤔🤔🤔 forse avrei dovuto optare per la versione bigino 😝

In linea con ciò che dite, riassumo:
-troppi elementi inverosimili
- troppo odiosa la ragazzina
- Jiulette come rappresentante dell'ipocrisia borghese è anche lei esageratamente stordita
Insomma, troppo di tante cose.
Delle descrizioni abbiamo già detto tra l'altro presi separatamente ci sono paragrafi favolosi ma veramente esagerato.
Comunque per me l'Abate Mouret rimane il peggiore finora letto.
Il migliore non lo abbiamo ancora letto 😆
Ora vado a pubblicare il mio commento 😜

Tra questo l'Abate e Il sogno (non dimentichiamocelo!!!) non so quale è peggio. Mi sembra che Zola e abbia qualche problema con le storie d'amore 😝😝😝
@Elettra, se sicura di volerlo recuperare? Mica per disincentivarti, non sia mai 😁😁😁
@Elettra, se sicura di volerlo recuperare? Mica per disincentivarti, non sia mai 😁😁😁
Books mentioned in this topic
Il ventre di Parigi (other topics)Cassandra (other topics)
Une page d'amour (other topics)
La fortuna dei Rougon (other topics)
“Una pagina d’amore sarà per me qualcosa di assolutamente nuovo...
Un libro intimo in mezzatinta...
Il titolo vuol dire questo: una pagina in un’opera, una giornata in una vita.”
Émile Zola
Pubblicato nel 1878, Une page d'amour è l'ottavo romanzo del Ciclo dei Rougon- Maquart.
Decima lettura del nostro GDL. (concluso questo siamo a metà cammino!!!)
GENEALOGIA
Il personaggio principale del romanzo è la giovane vedova Hélène Grandjean nata Mouret, (vedi La fortuna dei Rougon).
Hélène è la figlia di Ursule Mouret (nata Macquart,) figlia illegittima di Adelaide Fouque, la capostipite della famiglia Rougon-Macquart.
I fratelli di Hélène sono François Mouret, il personaggio principale del romanzo La conquista di Plassans, e Silvère Mouret, la cui storia è raccontata ne La Fortuna dei Rougon.
TRAMA
L’azione si svolge tra febbraio del 1853 e dicembre del 1856.
Vedova da diciotto mesi, Helene vive alla periferia di Parigi (quartiere di Passy) con la figlia malata, Jeanne.
Helene vive isolata sacrificando la propria vita e la propria bellezza per la figlia.
In una notte di delirio febbrile chiama in aiuto un vicino di casa, il dottor Henri....
INCIPIT
"La veilleuse, dans un cornet bleuâtre, brûlait sur la cheminée, derrière un livre, dont l’ombre noyait toute une moitié de la chambre. C’était une calme lueur qui coupait le guéridon et la chaise longue, baignait les gros plis des rideaux de velours, azurait la glace de l’armoire de palissandre, placée entre les deux fenêtres. L’harmonie bourgeoise de la pièce, ce bleu des tentures, des meubles et du tapis, prenait à cette heure nocturne une douceur vague de nuée. Et, en face des fenêtres, du côté de l’ombre, le lit, également tendu de velours, faisait une masse noire, éclairée seulement de la pâleur des draps. Hélène, les mains croisées, dans sa tranquille attitude de mère et de veuve, avait un léger souffle.
Au milieu du silence, la pendule sonna une heure. Les bruits du quartier étaient morts. Sur ces hauteurs du Trocadéro, Paris envoyait seul son lointain ronflement. Le petit souffle d’Hélène était si doux, qu’il ne soulevait pas la ligne chaste de sa gorge. Elle sommeillait d’un beau sommeil, paisible et fort, avec son profil correct et ses cheveux châtains puissamment noués, la tête penchée, comme si elle se fût assoupie en écoutant. Au fond de la pièce, la porte d’un cabinet grande ouverte trouait le mur d’un carré de ténèbres."
"La lampada da comodino bruciava nel suo cartoccio bluastro sul caminetto, dietro un libro la cui ombra pervadeva un’intera metà della camera. A colpire di taglio il tavolino e la sedia a sdraio era un placido lucore, bagnava la grossa piega delle tende di velluto, inazzurrando lo specchio dell’armadio in palissandro situato fra le due finestre. L’armonia borghese dell’appartamento, quel blu dei parati, dei mobili e del tappeto si ammantava a quell’ora notturna di una vaga dolcezza di nuvola. E, di fronte alle finestre, dal lato dell’ombra, il letto, anch’esso rivestito in velluto, dava luogo a una massa nera, illuminata solamente dal pallore delle lenzuola. Hélène, le mani incrociate, nel suo calmo aspetto di madre e di vedova aveva un respiro leggero.
Immersa nel silenzio la pendola rintoccò l’una. I rumori del quartiere s’eran zittiti. Sulle alture del Trocadero, soltanto Parigi si faceva sentire col suo rombo lontano. Il flebile respiro di Hélène era così dolce che nemmeno ne sollevava il casto profilo del collo. Lei dormiva amabilmente, di un sonno sereno e profondo, il profilo regolare e i capelli castani ben annodati, la testa china come si fosse assopita in ascolto. In fondo alla stanza, la porta spalancata di uno stanzino stagliava nel muro un quadrilatero di tenebre."