In Biblioteca puoi scoprire autori e opere che non conoscevi o di cui avevi sentito parlare ma che ancora non avevi avuto modo di leggere. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un angolo alla scoperta di questi “tesori nascosti”.
Oggi l’autore prescelto è Italo Calvino e l’opera “Se una notte d'inverno un viaggiatore”.
"L'impresa di cercare di scrivere romanzi 'apocrifi', cioè che immagino siano scritti da un autore che non sono io e che non esiste, l'ho portata fino in fondo nel mio libro 'Se una notte d'inverno un viaggiatore'. È un romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il Lettore, che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l'inizio di dieci romanzi d'autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro ... Più che d'identificarmi con l'autore di ognuno dei dieci romanzi, ho cercato d'identificarmi col lettore: rappresentare il piacere della lettura d'un dato genere, più che il testo vero e proprio. Ma soprattutto ho cercato di dare evidenza al fatto che ogni libro nasce in presenza d'altri libri, in rapporto e confronto ad altri libri." (Italo Calvino)
Pubblicato nel 1979, quando Italo Calvino aveva cinquantasei anni, "Se una notte d'inverno un viaggiatore", è un libro che pone al centro l'esperienza della lettura e che lancia una sfida al lettore. Si compone di dieci incipit di romanzi: Calvino spazia dal genere avventuroso a quello erotico, dall'apocalittico allo spionistico e ogni volta lascia in sospeso la trama appena abbozzata, abbandonando i personaggi dei racconti a un destino sconosciuto, dove i veri protagonisti restano il Lettore e la Lettrice che vivono anche una storia d'amore tra loro. È una riflessione sui meccanismi e sugli incanti della letteratura, gioco ironico sulla scrittura e sulle sue potenzialità; quest'opera al momento della sua uscita spiazzò i critici e convinse i lettori tanto da diventare un vero best seller.
Calvino ci vuole parlare dei numerosissimi spunti che la scrittura può offrire a chiunque abbia voglia di leggere e capire, raccontando del piacere che la lettura può dare inducendo ogni volta il lettore a un’interminabile ricerca di una conclusione, che nonostante i suoi sforzi non può riuscire a raggiungere. I racconti contenuti all’interno del romanzo e apparentemente privi di un finale sono, però, in alcuni casi autosufficienti, e sembrano non aver bisogno di una conclusione 'convenzionale'. Questo tipo di narrazione anticonvenzionale è uno dei maggiori punti di forza del libro, anche se ciò che colpisce sin dalle prime pagine è il modo in cui l’autore si pone al lettore: Calvino, infatti, parla direttamente al lettore, preparandolo a quello che sta per leggere e consigliandogli alcuni comportamenti da seguire per una migliore qualità nella lettura. Utilizza, per raggiungere tale finalità come esempio il suo stesso libro, raccontando proprio quello che ha portato il lettore a leggere quelle stesse pagine, spronandolo a continuare la lettura e invitandolo a proseguire il proprio viaggio nella letteratura. Nel suo romanzo Calvino riesce a compiere un’operazione complessa: oltre a immedesimarsi in dieci autori per raccontare altrettanti incipit diversi, compie un ulteriore passo immedesimandosi, cioè, nel proprio stesso lettore, dando vita a un romanzo in cui chi legge il libro ne è anche il protagonista. E non è, in fondo, quello che accade a ciascuno di noi tutte le volte che, durante la lettura, ci dimentichiamo della realtà che ci circonda, identificandoci e proiettandoci nelle pagine?
Italo Calvino (1923 – 1985) è stato uno scrittore italiano, intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal Neorealismo al Postmoderno, ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente. Di qui l'impressione contraddittoria che possano offrire la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall'altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell'ironia, dall'interesse per le scienze e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre cristallina e a volte, è stato sostenuto, classica. I numerosi campi d'interesse toccati dal suo percorso letterario sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de "I nostri antenati", "Marcovaldo", "Le cosmicomiche", "Se una notte d'inverno un viaggiatore", uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea.
Oggi l’autore prescelto è Italo Calvino e l’opera “Se una notte d'inverno un viaggiatore”.
"L'impresa di cercare di scrivere romanzi 'apocrifi', cioè che immagino siano scritti da un autore che non sono io e che non esiste, l'ho portata fino in fondo nel mio libro 'Se una notte d'inverno un viaggiatore'. È un romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il Lettore, che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l'inizio di dieci romanzi d'autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro ... Più che d'identificarmi con l'autore di ognuno dei dieci romanzi, ho cercato d'identificarmi col lettore: rappresentare il piacere della lettura d'un dato genere, più che il testo vero e proprio. Ma soprattutto ho cercato di dare evidenza al fatto che ogni libro nasce in presenza d'altri libri, in rapporto e confronto ad altri libri." (Italo Calvino)
Pubblicato nel 1979, quando Italo Calvino aveva cinquantasei anni, "Se una notte d'inverno un viaggiatore", è un libro che pone al centro l'esperienza della lettura e che lancia una sfida al lettore. Si compone di dieci incipit di romanzi: Calvino spazia dal genere avventuroso a quello erotico, dall'apocalittico allo spionistico e ogni volta lascia in sospeso la trama appena abbozzata, abbandonando i personaggi dei racconti a un destino sconosciuto, dove i veri protagonisti restano il Lettore e la Lettrice che vivono anche una storia d'amore tra loro. È una riflessione sui meccanismi e sugli incanti della letteratura, gioco ironico sulla scrittura e sulle sue potenzialità; quest'opera al momento della sua uscita spiazzò i critici e convinse i lettori tanto da diventare un vero best seller.
Calvino ci vuole parlare dei numerosissimi spunti che la scrittura può offrire a chiunque abbia voglia di leggere e capire, raccontando del piacere che la lettura può dare inducendo ogni volta il lettore a un’interminabile ricerca di una conclusione, che nonostante i suoi sforzi non può riuscire a raggiungere. I racconti contenuti all’interno del romanzo e apparentemente privi di un finale sono, però, in alcuni casi autosufficienti, e sembrano non aver bisogno di una conclusione 'convenzionale'. Questo tipo di narrazione anticonvenzionale è uno dei maggiori punti di forza del libro, anche se ciò che colpisce sin dalle prime pagine è il modo in cui l’autore si pone al lettore: Calvino, infatti, parla direttamente al lettore, preparandolo a quello che sta per leggere e consigliandogli alcuni comportamenti da seguire per una migliore qualità nella lettura. Utilizza, per raggiungere tale finalità come esempio il suo stesso libro, raccontando proprio quello che ha portato il lettore a leggere quelle stesse pagine, spronandolo a continuare la lettura e invitandolo a proseguire il proprio viaggio nella letteratura. Nel suo romanzo Calvino riesce a compiere un’operazione complessa: oltre a immedesimarsi in dieci autori per raccontare altrettanti incipit diversi, compie un ulteriore passo immedesimandosi, cioè, nel proprio stesso lettore, dando vita a un romanzo in cui chi legge il libro ne è anche il protagonista. E non è, in fondo, quello che accade a ciascuno di noi tutte le volte che, durante la lettura, ci dimentichiamo della realtà che ci circonda, identificandoci e proiettandoci nelle pagine?
Italo Calvino (1923 – 1985) è stato uno scrittore italiano, intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal Neorealismo al Postmoderno, ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente. Di qui l'impressione contraddittoria che possano offrire la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall'altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell'ironia, dall'interesse per le scienze e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre cristallina e a volte, è stato sostenuto, classica. I numerosi campi d'interesse toccati dal suo percorso letterario sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de "I nostri antenati", "Marcovaldo", "Le cosmicomiche", "Se una notte d'inverno un viaggiatore", uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea.
A cura di Valentina Pascetta