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GDL 2022- Ciclo Rougon- Macquart- 17) “Nanà”
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gufo_bufo wrote: "Curioso: Clarisse in italiano giura che lo spettacolo comincerà alle otto in punto, mentre in francese garantiva à neuf heures précises. Non c'era un rompiballe come me a correggere le bozze..."
😂😂😂 Io lo inizio nel weekend
😂😂😂 Io lo inizio nel weekend
Iniziato sono al capitolo 6°
Due note veloci: la descrizione del teatro davanti scintillante e dietro sporco e squallido, metafora della vita condotta da molti personaggi, ma anche ricordo del condominio di Bot a buille (chissà se l'ho scritto giusto, nella mia edizione in italiano si intitolava Dietro la facciata).
L'altra riflessione è anche una domanda: ma la villa in campagna di Nana che si chiama La mignotte??? Se le professioniste del sesso vengono definite cosi è colpa di Zola????😱😱😱😁😁😁😁
Due note veloci: la descrizione del teatro davanti scintillante e dietro sporco e squallido, metafora della vita condotta da molti personaggi, ma anche ricordo del condominio di Bot a buille (chissà se l'ho scritto giusto, nella mia edizione in italiano si intitolava Dietro la facciata).
L'altra riflessione è anche una domanda: ma la villa in campagna di Nana che si chiama La mignotte??? Se le professioniste del sesso vengono definite cosi è colpa di Zola????😱😱😱😁😁😁😁

Sento anch'io tanti ricordi di altri volumi: la cena di Nana mi riporta quella di Gervaise nell'Assommar, come pure l'equivoca amicizia di Satin riecheggia il sodalizio di Gervaise con l'antica lavandaia di cui mi sfugge il nome. E un nuovo ambiente da presentare dà spazio alla libido describendi di Zola.
Però il cuore di Nana mi sfugge: vedo la sua avidità, la sua ingenuità, ma più che la persona, mi sembra di vedere l'idea che un uomo si è fatto delle prostitute attraverso una sua indagine. Una volta di più, appresso il giornalista più che lo scrittore.
Anche io non sono completamente convita da questo libro. Sto facendo un po' di fatica.
Ricordo la Nana presentata in L'assommoir e mi sembra che il personaggio descritto qui sia.un po' diverso... in realtà mi sembra che, per ora, non abbia molta profondità.
Però a molti è piaciuto, quindi spero in un cambio di marcia andando avanti con la lettura (cosa che abbiamo già visto in L'opera e Germinal, o almeno questo è l'effetto che hanno fatto a me) 😁
Ricordo la Nana presentata in L'assommoir e mi sembra che il personaggio descritto qui sia.un po' diverso... in realtà mi sembra che, per ora, non abbia molta profondità.
Però a molti è piaciuto, quindi spero in un cambio di marcia andando avanti con la lettura (cosa che abbiamo già visto in L'opera e Germinal, o almeno questo è l'effetto che hanno fatto a me) 😁
Finito in mattinata. Per me è rimasto un così così, ma vi esporrò le mie perplessità quando avremo finito tutte.
Però, concordo con te @Elettra, c'è sicuramente un crescendo
Però, concordo con te @Elettra, c'è sicuramente un crescendo
😂 Il mondo è bello perché è vario😏
Nel mio caso credo cha paghi anche lo scotto di averlo letto dopo capolavori che mi sono piaciuti tantissimo come L'assommoir o La bestia umana.
Germinale mi è piaciuto meno, ma comunque più di Nana. Tra l'altro mi è venuto in mente proprio ieri quando ho sentito la notizia di quell'incidente in una miniera di carbone in Turchia. Chissà in che condizioni lavorano lì...
Notizie tristi a parte, @Elettra, a che punto sei della lettura?
Nel mio caso credo cha paghi anche lo scotto di averlo letto dopo capolavori che mi sono piaciuti tantissimo come L'assommoir o La bestia umana.
Germinale mi è piaciuto meno, ma comunque più di Nana. Tra l'altro mi è venuto in mente proprio ieri quando ho sentito la notizia di quell'incidente in una miniera di carbone in Turchia. Chissà in che condizioni lavorano lì...
Notizie tristi a parte, @Elettra, a che punto sei della lettura?

Tuttavia il confronto con i due capolavori precedenti citati dalla LaCitty non regge per svariati motivi. Posso dire che ho trovato un'empatia maggiore tra Autore e materia trattata sia in Germinale dove in certi momenti ti sembra di essere lì in mezzo alle donne in rivolta o in quelle stamberghe fredde e maleodoranti dove ci di veste all'alba per scendere in miniera o nell'Assomoir in cui la decadenza dei personaggi viene descritta con in pathos sempre più coinvolgente. Nanà non ha un briciolo di sentimento neppure per il proprio figlio, vive solo per sé stessa e per le sue sensazioni egoistiche in positivo che in negativo. e gli uomini che la circondano sono le due vittime, di cui si compiace. Ho trovato in questo lavoro la "zampata" del grande scrittore ma non la sua " ispirazione " , la sua " partecipazione" alla vicenda. Nonostante le teorie del Naturalismo Zola è un grande perché non è un semplice giornalista o ritrattista di verità . scritto questo , ragazze. prossimamente...vado a fare il letto. Buona giornata a tutte!

Il finale a mio parere è una citazione (o scopiazzatura😝) di Le relazioni pericolose anche in quel libro la cattivissima protagonista finiva sfigurata dal vaiolo.
Concordo con il vostro giudizio su Nana. Non ha personalità, è un mero pretesto per raccontare l'ambiente della prostituzione di alto e basso livello, ma è lontana anni luce dalla ragazzina vitale che abbiamo conosciuto con L'assommoir. Per certi aspetti, Zola mi è sembrato più interessante a raccontare le figure che girano attorno a Nana e gli interessi che muovono gli uomini che la circondano: c'è chi la sfrutta, chi la ama, chi la vuole per fama, ecc. Così il conte, i due fratelli, il banchiere, il giornalista, il giovane che eredita (perdonatemi, ma coi nomi sono una frana!), tutti loro sono molto più credibili nella loro infatuazione/amore/brama nei confronti di Nana e possono rappresentare altrettanti "tipi" di clienti delle prostitute dell'epoca (ma probabilmente anche di oggi!).
Insomma, apprezzabile per la parte di indagine sociologica e storica, ma a livello narrativo ho di gran lunga preferito altri romanzi
Concordo con il vostro giudizio su Nana. Non ha personalità, è un mero pretesto per raccontare l'ambiente della prostituzione di alto e basso livello, ma è lontana anni luce dalla ragazzina vitale che abbiamo conosciuto con L'assommoir. Per certi aspetti, Zola mi è sembrato più interessante a raccontare le figure che girano attorno a Nana e gli interessi che muovono gli uomini che la circondano: c'è chi la sfrutta, chi la ama, chi la vuole per fama, ecc. Così il conte, i due fratelli, il banchiere, il giornalista, il giovane che eredita (perdonatemi, ma coi nomi sono una frana!), tutti loro sono molto più credibili nella loro infatuazione/amore/brama nei confronti di Nana e possono rappresentare altrettanti "tipi" di clienti delle prostitute dell'epoca (ma probabilmente anche di oggi!).
Insomma, apprezzabile per la parte di indagine sociologica e storica, ma a livello narrativo ho di gran lunga preferito altri romanzi

Incredibile ma, dopo più di due anni, ci siamo quasi.
Mancano all'appello
- La terra
- La disfatta
- Il dottor Pascal
Sarebbe stato bello concludere a fine d'anno ma, abbiamo due mesi a disposizione e non credo sia possibile.
Cosa ne pensate?
Tra l'altro, io non ho in biblioteca La terra ma solo l'ebook in francese che, per quanto, lo mastichi abbastanza, richiede un po' più di tempo.

Concordo con te che sarà difficile leggerli tutti e tre entro l'anno. E allora, finiremo nel 2023, se tutto va bene. Finché siamo al mondo e la mente resta lucida, non c'è problema.
Intanto, per quando ci diamo appuntamento per "La terra"? Fine novembre?
Io riesco a recuperare La terra in biblioteca a meno che l'unica copia esistente in due sistemi bibliotecari non sia andata persa!!!
Ok la lettura per fine novembre e "sbordare" nel 2023. Questi gdl a cadenza bimestrale mi mancheranno!!!
Ok la lettura per fine novembre e "sbordare" nel 2023. Questi gdl a cadenza bimestrale mi mancheranno!!!

Ok la lettura per fine novembre e "sbordare" nel 2023. Questi g..."
Ok anche per me a fine novembre.
Comunque a febbraio sono tre anni 🥳🎊🥂

Ok la lettura per fine novembre e "sbordare" nel 2023. Questi gdl a cadenza bimestrale mi mancheranno!!!"
Anche a me. Potremmo cominciare a guardarci intorno per vedere se si trova qualche succosa opera omnia da azzannare insieme per spolparla poi con lenta, determinata, implacabile delicatezza...
Fatevi due risate: oggi sono rientrata sul sito della biblioteca per prenotare La terra in modo da non ridurmi all'ultimo e... il libro è sparito. Nooooooo😱😱😱
Però ho scoperto che si trova anche nel 3° volume dell'edizione delle opere di Zola pubblicate dai Meridiani. Spero di riuscire a recuperare quest'ultima. La saga dei Rougon-Maquart ci fa tribolare fino alla fine🙄😁
Però ho scoperto che si trova anche nel 3° volume dell'edizione delle opere di Zola pubblicate dai Meridiani. Spero di riuscire a recuperare quest'ultima. La saga dei Rougon-Maquart ci fa tribolare fino alla fine🙄😁

Vi confesso che non ho per nulla voglia di leggere in francese.
Magari me lo compro. Ora vedo
Grazie comunque per la dritta de I Meridiani 🙏
Io sono in alto mare. Sono incastrata in un paio di letture molto cicciotte e non ho ancora recuperato il libro.
Iniziate pure senza di me. Mi unisco con calma appena riesco a districarmi tra i mattonazzi (e ovviamente a recuperare il libro 😅)
Iniziate pure senza di me. Mi unisco con calma appena riesco a districarmi tra i mattonazzi (e ovviamente a recuperare il libro 😅)

Books mentioned in this topic
La terra (other topics)La disfatta (other topics)
Il dottor Pascal (other topics)
Le relazioni pericolose (other topics)
Per il nostro Gruppo è la diciassettesima lettura. 💪🏼
Quando
L’azione si svolge dal 1867 al 1870.
Dove
Torniamo a Parigi: fulcro di ogni vizio...
Soggetto
La rovina morale e fisica di una giovane donna.
Protagonista principale è Anna Coupeau detta Nana ,
figlia di Gervaise Macquart ed Auguste Lantier.
Sorella di:
--> Etienne (“Germinal”)
--> Claude (“Il ventre di Parigi” e “L’Opera”)
--> Jacques (protagonista di “La bestia umana”)
SINOSSI
"Nanà" ha per protagonista una prostituta e per tema uno dei nuclei attorno a cui ruota l'intero progetto zoliano: la carne, ovvero la pulsione e la ricerca ossessiva del piacere.
L'affresco orchestrato da Zola si basa, come sempre nello scrittore francese, su un lungo lavoro preparatorio fatto di interviste a prostitute vere e racconti di amici ben introdotti nell'ambiente galante.
Pubblicato nel 1880, il romanzo riesce a descrivere dall'interno la vita del Secondo impero e il suo sistema dei valori.
Nanà esibisce fin da subito una sorta di irrefrenabile propensione al vizio, che la porterà via via a rimorchiare sconosciuti, di ambo i sessi, nei ristoranti e per strada, anche una volta raggiunta la consacrazione nell'empireo delle mantenute di lusso.
Ha più volte la possibilità di sposarsi e quindi di sistemarsi, ma sempre prende a calci le opportunità di redenzione sociale che le vengono offerte. Perché lei ama il vortice della vita e sente nascostamente l'impulso di dover trascinare con sé alla rovina quante più persone riesca della società decadente nella quale vive.
Fra i grandi romanzi di Zola, "Nanà" è forse il più insinuante e indiscreto, sicuramente uno dei più noti e amati.
Incipit
"Alle nove, la sala del teatro delle Variétés era ancora vuota. Poche persone, in balconata e in platea, aspettavano, sperse in mezzo alle poltrone di velluto granata, nella scarsa luce del lampadario a fiamma abbassata. Un’ombra copriva la grande macchia rossa del sipario; e dal palcoscenico non proveniva nessun rumore, la ribalta era spenta, i leggii dei suonatori sparsi qua e là. Solo in alto, nella galleria di terz’ordine, intorno alla rotonda del soffitto su cui donne e bambini nudi spiccavano il volo in un cielo inverdito dal gas, da un brusio continuo di voci si alzavano risa e richiami, e teste coperte da cuffiette e da berretti si assiepavano sotto gli ampi vani concavi, incorniciati d’oro. Di tanto in tanto si scorgeva una maschera, indaffarata, con dei biglietti in mano, che faceva passare davanti a sé un signore e una signora, i quali prendevano posto, l’uomo in frac, la donna sottile e flessuosa, che lentamente lasciava vagare intorno lo sguardo.
In platea apparvero due giovani. Restarono in piedi, guardandosi intorno.
«Che ti dicevo, Hector?», esclamò il meno giovane, un ragazzone con baffetti neri. «Siamo arrivati troppo presto. Avresti potuto lasciarmi finire in pace il sigaro».
Passava una maschera.
«Oh! Monsieur Fauchery», disse in tono confidenziale, «non si comincerà certo prima di una mezz’ora».
«Allora, perché lo annunciano per le nove?», mormorò Hector, il cui lungo volto magro assunse un’aria scontenta. «Stamattina, Clarisse, che recita nello spettacolo, mi ha giurato che avrebbero cominciato alle otto in punto».
Tacquero un istante, alzando la testa, esplorando con lo sguardo l’ombra dei palchi, ma la carta verde con cui erano tappezzati li rendeva ancora più bui. In basso, le barcacce erano immerse in una completa oscurità. Nella balconata c’era soltanto una grossa signora, arenata sul velluto del parapetto. A destra e a sinistra, tra alte colonne, i palchi di proscenio erano ancora vuoti, sotto i drappeggi di velluto a lunghe frange. La sala, tutta bianco e oro, ravvivata in verde chiaro, sembrava dissolversi, come se le fiamme basse del grande lampadario di cristallo la riempissero di un finissimo pulviscolo..."
📚📚📚📚📚📚📚📚📚
"A neuf heures, la salle du théâtre des Variétés était encore vide. Quelques personnes, au balcon et à l'orchestre, attendaient, perdues parmi les fauteuils de velours grenat, dans le petit jour du lustre à demi-feux. Une ombre noyait la grande tache rouge du rideau; et pas un bruit ne venait de la scène, la rampe éteinte, les pupitres des musiciens débandés. En haut seulement, à la troisième galerie, autour de la rotonde du plafond où des femmes et des enfants nus prenaient leur volée dans un ciel verdi par le gaz, des appels et des rires sortaient d'un brouhaha continu de voix, des têtes coiffées de bonnets et de casquettes s'étageaient sous les larges baies rondes, encadrées d'or. Par moments, une ouvreuse se montrait, affairée, des coupons à la main, poussant devant elle un monsieur et une dame qui s'asseyaient, l'homme en habit, la femme mince et cambrée, promenant un lent regard.
Deux jeunes gens parurent à l'orchestre. Ils se tinrent debout, regardant.
— Que te disais-je, Hector? s'écria le plus âgé, un grand garçon à petites moustaches noires, nous venons trop tôt. Tu aurais bien pu me laisser achever mon cigare.
Une ouvreuse passait.
— Oh! monsieur Fauchery, dit-elle familièrement, ça ne commencera pas avant une demi-heure.
— Alors, pourquoi affichent-ils pour neuf heures? murmura
Hector, dont la longue figure maigre prit un air vexé. Ce matin,
Clarisse, qui est de la pièce, m'a encore juré qu'on commencerait
à neuf heures précises.
Un instant, ils se turent, levant la tête, fouillant l'ombre des loges. Mais le papier vert dont elles étaient tapissées, les assombrissait encore. En bas, sous la galerie, les baignoires s'enfonçaient dans une nuit complète. Aux loges de balcon, il n'y avait qu'une grosse dame, échouée sur le velours de la rampe. A droite et à gauche, entre de hautes colonnes, les avant-scènes restaient vides, drapées de lambrequins à longues franges. La salle blanche et or, relevée de vert tendre, s'effaçait, comme emplie d'une fine poussière par les flammes courtes du grand lustre de cristal.."