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Sfida Scaffale Strabordante
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SSS12+1 Sfida dello Scaffale Strabordante 12+1: primo semestre, primi aggiornamenti

Sto per finire un libro che non fa parte dello scaffale strabordante ed ho già pronto un libro di De Carlo -Due di due- che possiedo in 2 edizioni diverse, comprato in epoche remotissime 😇.
Intanto aspetto altri libri “freschi” ordinati on-line, perché nel mio caso non esiste guarigione 🤣



E bravissimo Cic con già il primo libro finito! Anche lo scorso anno eri stato il primo, sbaglio? :) :) :)

io ho iniziato con "il libro delle sorelle" e cerco di finire il mattone di 800 pagine che ho iniziato ad aprile e che non fa parte della sfida.
Buone letture a tutti! :)

Romanzo breve, veloce da leggere nonostante il ritmo non lo sia.
Ma questo non è un difetto, perchè il lettore riesce a seguire bene lo svolgimento dell'indagine a sfondo fantascientifico che costituisce la trama.
Tutto abbastanza bello fino al finale, che è soddisfacente per quanto rigurada la linea narrativa principale, meno bello per i comprimari.
Ci sono alcuni sviluppi interessanti sui personaggi secondari che vengono lasciati cadere nel vuoto.
Non so, magari l'autore non aveva idea di come portare avanti questi personaggi, magari l'ha fatto volutamente, ma il risultato è un senso d'incompiutezza.
Voto: ***

E bravi il nostro Grande Capo e Karl Stark... chi ben incomincia è alla metà dell'opera!
Io inizio oggi con il mio primo libro... e speriamo che quest'anno sia la volta buona!


E bravissimo Cic con già il primo libro finito! Anche lo scorso anno eri stato il primo, sbaglio? :) :) :)"
forse sì, per poi spiaggiarmi a fine ottobre : )

Romanzo breve, veloce da leggere nonostante il ritmo non lo sia.
Ma questo non è un difetto, perchè il lettore riesce a seguir..."
Era stato pubblicato in Urania?

Sushi misto dopo l'amore e altri racconti
Mi sono però accorta di una svista: nella lista che ho postato ho erroneamente indicato il nr. di pagine della Kindle Edition (l'unica presente su GR). Il numero corretto del cartaceo è 192 non 102.
https://rizzoli.rizzolilibri.it/libri...
Detto questo il libro raccoglie 14 piccoli racconti, tutti piacevolissimi e tutti dedicati al cibo, comune denominatore dei 14 protagonisti e delle loro storie, sapientemente collegate tra loro. Al di là dell'aspetto magari per qualcuno riduttivo che riguarda la ricette e gli ingredienti della cucina giapponese, emergono piccoli aneddotti personali legati alla famiglia, all'amore, alle perdite o agli abbandoni e come il cibo, definitivo gesto d'amore, si fa comunicatore di stati d'animo e sentimenti.

Era stato pubblicato in Urania?"
Si, ce l'avevo li da un mucchio di tempo, lo avevo trovato in un mercatino, di quelli che ti tirano dietro i tascabili a due lire :-D
E' un numero di Urania del '78, il n. 743

Protagonista (lo chiamo così perché non sapremo mail il suo vero nome) scrive un libro che va fortissimo e durante il suo tour in giro per l’America a promuoverlo incontra persone a vive avventure, sempre perseguitato dalle visioni di Ragazzino, un bambino nero nero, con cui ha interessanti dibattiti sulla condizione presente e futura dei Neri.
La storia è scritta in un linguaggio fluido, pratico e interessante e la tematica estremamente interessante, attuale e particolare nell’essere trattata; tuttavia la storia l’ho trovata piuttosto ingarbugliata, non sempre mi ha convinta pur essendoci dei dialoghi molto molto illuminanti
(view spoiler)
Le colpe dei Padri che cadono sui Figli a prescindere dalle reali responsabilità, come in una ruota che non si ferma mai…

@lety, dovresti inviarmi via MP un tuo indirizzo di posta per attivare la tua scheda sul Foglio Google.
@Kiarup, @Lù, @Elvira a me risulta che non avete pubblicato la lista: lo avete fatto e me la sono persa? Avvisatemi. In ogni caso avete tempo per farlo fino al 31 ottobre : )
A parte @lety e @Silvia V. tutte le schede sono state create e attivate.
Buone letture : )

"
Sì, scusa, sono stata fuori una decina di giorni e sto ancora mettendo insieme le idee. Spero di pubblicarla entro i prossimi 3 giorni anche perché a breve vorrei leggere uno dei libri che ci inserirò :D

I cura cari sono quelle persone che accudiscono i propri famigliari malati di Alzheimer, un nome bellissimo per definirli.
Il libro è meraviglioso, l'ho sentito proprio mio, probabilmente perchè ci sono passata ma anche per il fatto che quello che racconta è maledettamente vero!
Ho iniziato a leggere Niente di nuovo sul fronte occidentale e sono passata da un tipo di dolore ad un altro.
Mamma mia che libro! Il fatto è che non procedo sono sempre lì a sottolineare ... praticamente è tutto sottolineato.


Costruisci la tua casa intorno al mio corpo
Libro di difficile classificazione. Romanzo d'avventura con tinte horror e fantasy come suggerisce l'editore? Si, anche, ma riduttivo per un libro che fa della sua indefinibilità un punto di forza (secondo me, ovviamente, qualcuno potrebbe avere l'opinione opposta).
Cosa non è: un libro con una struttura lineare, un libro in cui tutto è logico e si spiega con la razionalità.
Cosa è: un libro composito, stratificato nei suoi significati e con una costruzione a piani temporali alternati e con un 'gioco' di incastri: alcuni dettagli ti rimandano a situazioni e personaggi che hai trovato in un altro capitolo in un altro tempo. Chiede attenzione ma ti avviluppa. Ti avviluppa negli odori e nell'umidità vietnamiti. Ti immerge nelle piantagioni di caffè e canna da zucchero o nelle foreste di caucciù, in un territorio che, in alcune fasi del libro, è preda del colonialismo francese prima e dell'arrivo dei giapponesi poi. Ti apre la porta a una cultura diversa: tradizionalmente i vietnamiti sono dediti al culto dei defunti e credono ci sia connessione tra uomini e soprannaturale, pensano che in certi momenti della giornata si possano incontrare spiriti o fantasmi...
In questo racconto in parte onirico e in parte crudo il vero filo conduttore è il maltrattamento del corpo femminile e la conseguente necessità di trasformarsi, di trovarsi in altri corpi, per poter sopravvivere, difendersi e, poi, trovare se stessi.


Fatico a trovare le parole per questo commento, posso dire però che credo sia stata la lettura migliore dall'inizio dell'anno. Cent'anni di saga familiare, di generazioni di donne e di uomini schiacciati dalla politica dell'Unione Sovietica, di segreti, di dolori e di legami, con un pizzico di realismo magico dosato benissimo.
Non fatevi spaventare dalla mole... io ne sono stata assorbita come non succedeva da tempo e ho dedicato alla lettura ogni momento libero dell'ultima settimana. Consigliatissimo!

Fatico a trovare..."
Wow che bello quando un libro è così coinvolgente!

Fatico a trovare..."
Che meraviglia! Ce l'ho anche io in lista e il tuo commento mi conferma che dovrei proprio iniziarlo tra i primi :)

Il mio rapporto con i classici in questo 2023 sembra davvero conflittuale. Era tanto che rimandavo la lettura di un titolo come questo e ammetto che a fine lettura il mio giudizio è piuttosto tiepido.
Purtroppo ho fatto fatica ad andare avanti con le pagine, nonostante la brevità del testo e so che porterò con me un ricordo flebile tanto della trama, quanto della lettura in sè.
Il protagonista, orfano cresciuto in campagna con una famiglia di contadini, che l'ha preso con sè per avere sussidio e braccia fresche per lavorare, torna da adulto nella sua terra dopo essere emigrato in America.
Pensava di ritrovare tutto come ricordava, invece tutto è cambiato, in mezzo c'è stata la guerra e lì in paese è rimasto solo il suo amico Nuto, che ha viaggiato quanto lui, pur senza essersi mosso per tanti chilometri.
La prima parte presenta la terra così come viene vista dall'emigrato, che nel cuore serba i ricordi da ragazzo ed oggi invece volge uno sguardo da adulto, che sulle spalle porta altre esperienze e i cui occhi non possono più guardare con la stessa innocenza quell'ambiente a cui ci si è affezionati. Resta solo il legame con l'amico rimasto indelebile, nonostante il tempo passato, la vita diversa, il carattere maturato.
La seconda parte è più scorrevole e coinvolgente, ripercorre il passato, mostra al lettore gli anni trascorsi in quella terra, intrecciando gli avvenimenti ed i capitoli con il presente, senza eludere episodi tragici e violenti.
La trama non riesce a coinvolgere più di tanto. Entrano in scena tanti personaggi, anche ben delineati, ma che personalmente non hanno fatto scattare alcuna scintilla, come lo stesso protagonista, verso il quale ho provato solo una grande apatia e nessuna empatia.
La descrizione dell'ambiente e della vita contadina è ben dettagliata, ma rimane tetra e la prosa di Pavese, per niente leggera, rende tutto pesante e a tratti contorto, soprattutto nella prima parte, che non risulta scorrevole.
Resta la mia indiscutibile attitudine a non capire fino in fondo e quindi non riuscire ad apprezzare i classici, quelli che hanno fatto la storia della letteratura? Decisamente sì e me ne dispiace enormemente.

Blu è la titolare di una libreria indipendente di Firenze dove, assieme alla socia Carolina, oltra a vendere con immensa passione libri, organizza incontri in cui si discute di tematiche psicologiche legate a metabolizzazioni del lutto, del cambiamento e della perdita, traendo spunti da letture più o meno mirate.
Il mondo della protagonista è costellato di amicizie secolari e appena istituite, oltre che da particolari apparizioni di personaggi famosi relativi alla sua passione-professione; grazie a tutte queste conoscenze (o a causa, a seconda delle circostanze) Blu si trova suo malgrado ad essere coinvolta nelle indagini su un delitto che avviene rispettando i canoni della nota “camera chiusa” a danno della sua migliore amica; ma proprio grazie alla presenza di tutti questi legami riuscirà a trovare la soluzione per arrivare al classico happy ending.
In questa seconda avventura della Piccola Farmacia Letteraria, l’Autrice detta una netta scelta tematica raccontando di un giallo, semplice, tradizionale e anche piuttosto scontato (ho indovinato l’omicida a metà libro, e non è un buonissimo segno!).
Deliziosi i personaggi mentre la storia alle volte sembra un po’ troppo costruita ad hoc.
Ho apprezzato e adorato tantissimo gli aspetti delle analisi psicologiche relative le letture e le tematiche affrontate negli incontri del Club delle Cose Non Dette e in generale continuano a deliziarmi i cozy crime ambientati nelle librerie dove i personaggi sono clienti finto detective (come già nel già letto La libreria dei gatti neri di Pulixi); tuttavia mi è piaciuto molto di più il primo libro di questa Autrice, più ben descritto, più stupefacente, più coinvolgente…
N.B.: per chi ancora non lo sapesse, la Piccola Farmacia Letteraria esiste davvero a Firenze la cui titolare è proprio l’Autrice stessa, una Blu in carne e ossa che assieme alle collaboratrici associano consigli alle letture come fossero bugiardini di farmaci con tanto di posologia.
Tra i miei Buoni Propositi c’è anche quello di riuscire ad andarci, prima o poi….

Uomini che odiano le donne
A quasi 20 anni dalla sua pubblicazione, anche io dico la mia su quello che fu IL caso editoriale prima che arrivassero le 50 sfumature.
A Mikael Blomkvist, un giornalista economico in disgrazia, viene chiesto dal grande industriale Henrik Vanger di trasferirsi nella sua residenza e scoprire la verità sulla scomparsa della amata nipote Harriet avvenuta 40 anni prima. Una ricerca da cui la famiglia dell’uomo, un clan numeroso e non in ottimi rapporti con lui, è tenuta all’oscuro perché nessuno è escluso come sospettato.
L’avanzare dell’indagine, a cui si unisce una brillante hacker di nome Lisbeth (che diventerà cruciale nel romanzo), porta alla scoperta di verità scioccanti riguardo alcuni membri della famiglia e il mistero attorno a Harriet viene alla fine svelato.
Mi è piaciuto? Meh. È certo un libro che coinvolge ma Lisbeth è a mio parere un personaggio troppo straordinario per essere realistico e avrei fatto volentieri a meno della virata verso il serial killer che la storia prende da un certo punto in poi, perché ha reso tutto un po’ troppo sensazionalistico e quindi poco credibile.

Blu è la titolare di una libreria indipendente di Firenze dove, assieme alla socia Carolina, oltra a vender..."
tutto mooooolto interessante : )

Merita veramente! E non ho davvero saputo esprimere cosa mi ha trasmesso rendendogli giustizia!

Cic ti dirò... il libro ni, ma la libreria e la sua filosofia moltissimooooo :P

Buona sfida a tutt*!


Ultimo capitolo di una saga in 6 volumi scritto, pubblicato e totalmente snobbato negli anni 80, ha vissuto il suo momento di gloria ora, a distanza di 40 anni e dopo un successo di passaparola e social promozione.
Le vicende di una famiglia piuttosto allargata, si susseguono per più di 50 anni dal 1919, in uno sperduto paesino dell’Alabama tranquillamente adagiato nella confluenza di due fiumi il Perdido e il Blackwater che faranno da scenario all’intera storia.
Saga appunto familiare ma con connotazioni fantasy che regalato stupefacenti colpi di scena e vero e proprio horror spiazzante.
Questo ultimo capitolo è la sua degna conclusione, la descrizione di un cerchio che si chiude non prima di averci lasciato con fiumi di ipotesi e di fazzoletti stropicciati.

Ho fatto una bella pur se tardiva scoperta, Maugham scrive davvero bene: che classe, che eleganza, che scorrevolezza, che personaggi!
L’autore stesso, che è anche protagonista del romanzo seppur in maniera un po’ defilata e con funzione di collegamento tra i vari personaggi, definisce “rosa” il suo libro, nel senso che tutti i protagonisti alla fine raggiungono la realizzazione dei propri sogni: c’è il sogno americano identificato nella bella e capricciosa Isabel, fanciulla di buona famiglia che sposa per convenienza un ricco agente di borsa, immaginando un futuro roseo e socialmente impegnato, c’è lo zio di Isabel, Elliott, ricchissimo, elegantissimo snob dedito alla mondanità e all’arte, che divide la sua vita tra Parigi, Londra ed Antibes, c’è Larry che il personaggio principale della storia, giovane, misterioso, bello ed intelligente appena tornato dall’Europa dove ha partecipato alla prima guerra mondiale come aviatore, ma che abbandona ogni progetto di benessere, fama e matrimonio con la bella Isabel per rincorrere la sua sete di conoscenza attraverso l’Europa e l’India, dove tra un ashram e l’altro conoscerà l’essenza della vera spiritualità. Seguono altri personaggi minori ma tutti così precisi, ben delineati e completi che ci pare di averli conosciuti da sempre.

Interrotto perché sono una lettrice dai gusti variabili e non voglio andare avanti con un libro senza gustarlo quando penso che in un altro momento lo amerò.
Mi attrae anche la saga di Blackwater, però ho una wishlist lunga cent'anni :(.
Nel frattempo sto leggendo tanto... non aggiorno perché sono tutte letture bellissime e completamente diverse tra loro che meritano non una recensione ma un'intera tesi!!!!
I libri li divoro, purtroppo, uno dopo l'altro, in una frenesia bulimica che non mi lascia il tempo di trattenere emozioni o riflessioni. Mi riprometto sempre di leggere meno e meglio, però torno alla mia compulsione nell'ansia di sprecare il tempo libero. Anche adesso sto approfittando di una pausa a lavoro, ma troppo breve...

1/24
Le voci del bosco di Mauro Corona
Pag 152
Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo libricino.
Mi piacciono molto gli alberi e si capisce quanto li ami anche Corona.
Lui lo tratta come delle persone con le loro caratteristiche e particolarità.
Quello elegante, antipatico, altezzoso.
Lui ne ama uno: il cirmolo, che devo ancora vedere qual è.
Non ha potuto : non parlare degli ulivi anche se lui non li ha per la loro eleganza anche nel morire.
Senza alcuna remora ci fa nomi e cognomi dei suoi amici che ha incontrato nelle sue avventure nel mondo naturale, chi lo ha firmato.
Mi è piaciuto l'aneddoto del furto delle pere e lui che continuava a mangiarle perché oramai si sentiva spacciato.
Carini anche i disegni.
4⭐️
Cerca questo libro su Goodreads: Le voci del bosco https://www.goodreads.com/book/show/7...

Remarque al ritorno dalla Grande Guerra vuole raccontare la sua versione dei fatti, scrivendo un romanzo in cui si narra il trauma psicologico dei soldati tedeschi, sia sul campo che al ritorno a casa, e dell'inutilità della guerra.
Il protagonista, Paul Bäumer, non si sofferma sulle scene cruente o sulle azioni, ma narra in prima persona con un linguaggio semplice e diretto, di come lui e i suoi compagni di scuola siano stati imbrogliati dai grandi, genitori e insegnanti, coloro che avrebbero dovuto essere un esempio da seguire, e siano stati spinti verso la guerra: i primi perchè li avrebbero considerati dei "vigliacchi" se avessero fatto diversamente e i secondi perchè dall'alto dei loro studi li hanno convinti con idee gloriose sulla necessità della stessa.
Questi poveri ragazzi si renderanno presto conto che chi tanto vuole la guerra non scenderà in trincea, ma dovrà farlo la tanto acclamata "gioventù di ferro".
E' incredibile come questo libro sia attuale, dopo tutto questo tempo... anche ai giorni nostri.
Bellissimo sono tantissime le parti che ho sottolineato.

Se vi piacciono i romanzi di Dick, soprattutto la trilogia di Valis, leggete questo romanzo: è grandioso, e credo che se Dick fosse ancora vivo, approverebbe quello che Bishop è riuscito a scrivere, dalla prima all'ultima pagina.
E' un pastiche riuscito benissimo, pieno di omaggi, camei, rimandi all'opera dickiana, alle sue idee, al suo modo di scrivere e di intendere la fantascienza e la società americana.
Bisogna però avere letto un pò delle sue opere ed avere bene in mente come la pensava, per apprezzare fino in fondo questo libro e coglierne tutte le sfumature.
Altrimenti, se non avete mai letto Dick o non sapete chi sia, vi perderete metà del divertimento.
Ci sono personaggi ben delineati, una storia che si sviluppa prendendosi i suoi tempi, sullo sfondo di un mondo alternativo non troppo alternativo; un giusto ritmo, un giusto spazio riservato ad ognuno dei protagonisti.
La ciliegina sulla torta è un finale ben costruito, per nulla scontato e proprio per questo molto, molto soddisfacente.
Voto: *****

"Adoro i piani ben riusciti" (cit.)
Ho letto per primo questo libro perchè poteva essere inserito in tutte e tre le challenge a cui sto partecipando: è nel mio scaffale da tempo immemorabile, è ambientato in Asia e ha più di 500 pagine.
Diciamo che le pagine si fanno sentire, lo stile è un po' piatto e quindi a tratti risulta monotono, ma tutto sommato è un buon libro, ne è la prova che a tratti mi sono indignata per le contraddizioni della Cina maoista e per la sorte dei vari personaggi.

Blu è la titolare di una libreria indipendente di Firenze dove, assieme alla socia Carolina, oltra a vender..."
Ah io sono una loro fan accanita, ci sono stata una volta ma compro tantissimo anche online tramite il loro servizio di consulenza psicologica, oppure leggendo i libri che consigliano per i vari problemi/stati d'animo...ci azzeccano sempre accidenti!

Primo aggiornamento anche per me, ho terminato Il paese dei ciliegi, che mi ha lasciato proprio insoddisfatta. In realtà ancora mi chiedo che cos'ho letto di preciso, e dire che avevo scelto questo libro perché potenzialmente aveva molti degli elementi che normalmente mi attirano: storie riconducibili alla seconda guerra mondiale, saghe familiari, abitazioni co-protagoniste nella trama, etc. Qui ho avvertito che nulla di tutto questo è stato approfondito, né i personaggi di cui spesso non riuscivo neanche a ricordarmi i legami di parentela perché mai realmente introdotti, così come i capitoli, abbastanza brevi, che si susseguono uno dopo l'altro senza un nesso chiaro tra i vari salti temporali. Forse mi è sfuggito qualcosa, ma non ho comunque provato alcun interesse verso nessuno dei protagonisti né mi sono sentita coinvolta dalla scrittura, così piatta... non so, mi è sembrato tutto buttato lì insomma 😅 però sono felice di potermi liberare letteralmente di questo libro dai miei scaffali!
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Per seguire i progressi delle iscritte/i nella sfida:
https://docs.google.com/spreadsheets/...
Potete leggere i libri della lista, se già pubblicata in https://www.goodreads.com/topic/show/...
Altrimenti, pubblicate la vostra lista e poi... buone letture.
Attenzione: se non ho ancora creato o completato la vostra scheda nel Foglio Google abbiate pazienza, lo farò nelle prossime settimane, per ora comunicate le vostre letture qui. Aggiornerete il foglio successivamente.
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Ho terminato la sfida con "I diari bollenti di Mary Astor" di Edward Sorel, che ahimè mi aspettavo più divertente e sagace, anche se vi sono qua e là delle punte di ottimo umorismo (es. Quando l'autore interrompe il racconto per parlare dei suoi disastri amorosi)..
Irene, 6 aprile 2023
Così, senza appesantire la discussione con liste e liste sempre uguali, possiamo mettere al corrente le altre dei nostri progressi e scambiare opinioni, giudizi, chiedere consigli... Chi fosse interessata a seguire l'evoluzione delle letture si trasferisce sul Foglio Google dove trova sia la situazione complessiva, che il dettaglio analitico sfidante per sfidante.
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