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Challenge Scolastica 2023/2024
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Challenge scolastica - Monica
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Settembre (opera d'arte): Il miniaturista
"Chi non ha orizzonti cerca di restringere i vostri."
Questa frase è l'unica cosa che salvo, per il resto se dovessi commentare con un hashtag direi #dupalle.
Personaggi più piatti dei miei segnalibri. Trama lenta, lentissima. Gli ultimi capitoli poi sembravano non finire mai. Si, c'è qualche colpo di scena, ma niente che ragionandoci sopra non si potesse immaginare. E comunque non basta seminarne qualcuno qua e là per creare una trama consistente.
Forse gli unici momenti che mi hanno smosso davvero sono stati la scomparsa del pappagallo e scoprire il prezzo pagato per la casa delle bambole.
Poco credibile anche la crescita di Nella: in un paio di mesi passa dall'essere ingenua e sprovveduta a diventare scaltra ed esperta negli affari.
L'autrice cerca di creare atmosfere di mistero, ma sembrano più il frutto di fantasie adolescenziali scaturite dalla mente di Petronella, che passa la quasi totalità del tempo a rincorrere la misteriosa miniaturista - senza che venga poi svelato l'enigma - mentre i fatti succedono quasi sempre da un'altra parte.
Finisce dritto nella lista nera.

Settembre (viaggio): Latinoamericana. I diari della motocicletta
E se ce ne andassimo in Nordamerica?
Un libro che si fa divorare. Per la scrittura semplice in grado di esprimere concetti intensi. Ma anche per lo spirito di
libertà che trasuda da tutti i pori. Si potrebbe dire che scorre come quel Rio delle Amazzoni che trasporta Ernesto e Alberto ben oltre la loro meta. O che sfreccia veloce come una motocicletta sulla Panamericana. Una motocicletta però che non somiglia esattamente alla Poderosa, moto poco collaborativa che perde pezzi lasciando appiedati i nostri a metà del cammino e che a sua discolpa può addurre le numerose riparazioni fatte col "magico" fil di ferro di Alberto.
La parte che ho amato maggiormente è quella trascorsa in Perù. Roba da mollare tutto e partire oggi stesso. Paesaggi meravigliosi sulla carta ma a cui si accompagna il risvolto della medaglia, visto con l'occhio giovane ma già critico del medico, dell'attivista nascente e del futuro reazionario. Un'analisi sociale di quel "negativo fotografico del Nord America" fatta da un ragazzo poco più che ventenne che sembra avere già le idee chiare su alcune delle questioni fondamentali che definiranno l'uomo. Ma non per questo risulta meno intrisa di curiosità, voglia di esplorare e di emozionarsi.
Un libro da leggere assolutamente.

Ottobre (equazione): I misteri di Udolpho
Il sacrificio gotico della sopportazione
Considerato l'archetipo del romanzo gotico, "I misteri di Udolpho" narra le vicende di Emily che si snodano attraverso le atmosfere sublimi del terrore, sapientemente create e descritte dalla "debole" mano di Ann Radcliffe.
Bisogna ammettere che non è propriamente una lettura facile, soprattutto il primo volume è quello che risulta più lento, tanto da indurre persino i lettori più temerari a rinunciare.
L'opera contiene tutte le caratteristiche tipiche del romanzo gotico come l'eroina che incarna lo stereotipo della bontà e dell'innocenza, insieme ad antagonisti spietati e privi di scrupoli, scenari notturni ed eventi misteriosi e irrazionali. Ma non manca il forte senso morale incentrato su ideali di dignità e onore che vengono vissuti dai protagonisti con una sensibilità tale da risultare quasi inverosimile al giorno d'oggi (Emily sviene almeno un centinaio di volte!).
Le descrizioni minuziose dei paesaggi e dei sentimenti inoltre risultano spesso prolisse eppure la vena gotica, sottile e delicata, permane per l'intera trama e AR è talmente brava a catalizzare l'attenzione del lettore, mantenendolo col fiato sospeso fino alle ultime pagine dove saranno finalmente svelati tutti i misteri. E in cui cercherà di trarre, da tutte le afflizioni raccontate, un insegnamento alla sopportazione.
L'errore più grosso che si possa fare, a parer mio, quando ci si approccia a questo romanzo è quello di aspettarsi una trama horror nel rispetto dei canoni attuali. L'opera è chiaramente frutto del suo tempo e, in quanto tale, ritengo debba essere letta contestualizzandola al periodo storico. Per cui se vi aspettate una tensione continua e immagini agghiaccianti e spaventose, probabilmente non fa per voi.
Io l'ho adorato! È stata una lettura immersiva che mi ha fatto passare settimane davvero piacevoli, per cui mi sento di condividere in toto il pensiero di Jane Austen:
"Fino a che avrà Udolpho da leggere, mi sentirò come se nulla potesse rendermi infelice"

Ottobre (romanzo storico): Il tulipano nero
Meglio una rosa oggi che un tulipano domani
Dopo l'esperienza non molto entusiasmante de "I tre moschettieri" mi riconcilio finalmente col mio amato Dumas.
Chiariamo che la storia non ha nulla a che vedere con la serie animata "La stella della Senna" degli anni '70. Al contrario, il titolo fa riferimento ad un vero tulipano che diventa oggetto di desiderio durante la tulipomania.
L'autore sin dalle prime righe promette godimento e, attraverso una storia in cui si intersecano amore, spionaggio e politica, mantiene la promessa.
Tuttavia, devo ammettere che Dumas sa essere un bel furbacchione quando, per cavarsi d'impaccio, ricorre all'intervento divino per giustificare alcune forzature nella trama (piccioni di Dordrecht?!?). E anche l'epilogo trova secondo me una risoluzione forse un pò troppo bonaria e semplicistica, ma nel complesso la lettura è stata talmente vivace e fluida che mi è impossibile giudicarla negativamente.
Lettura piacevole.

3.5/4⭐
La quarta dimensione
Lo ammetto, avevo basse aspettative. Primo perché non amo i racconti in generale e poi temevo di imbattermi in uno stile un po' datato. Invece ci si lascia coinvolgere facilmente dalle atmosfere cupe e inquietanti di questo isolotto sperduto nel Danubio e abitato solo da salici.
Non so se Blackwood volesse semplicemente scrivere un racconto horror, ma a me è sembrata anche un'accusa contro il dominio dell'uomo sulla natura. Una metafora per raccontare la ribellione degli elementi che prende il nome di "quarta dimensione", descritta come un qualcosa che è intorno a noi ma anche dentro di noi e che potremmo definire magari coscienza.
Uno scritto davvero interessante!

A Christmas carol
Che il libro fosse un pò il solito prodotto commerciale che pecca di lirismo, sinceramente me l'aspettavo.
Non pensavo invece che avrei apprezzato il risultato. Certo non urlo al capolavoro, ma per essere un racconto destinato al periodo natalizio l'ho trovato carinissimo.
Anche se...non so quanto si possa apprezzare l'aver estrapolato dettagli dalla vita reale di CD per modellarli a proprio piacimento e raccontare la propria versione della nascita di "A Christmas Carol", discostandosi nettamente dalla realtà.
Per esigenze di trama infatti ne viene fuori un'immagine di Dickens quasi insopportabile. Un uomo deluso e litigioso con tutti che va a combaciare e a sovrapporsi alla figura di Scrooge.
I primi 14 capitoli non sono altro che un continuo rimarcare i suoi problemi finanziari e personali e il fatto che tutti lo cerchino solo per spillargli soldi. La storia comincia a smuoversi solo dopo, ma non entra mai nei dettagli della stesura del romanzo.
Eppure, saranno state le ambientazioni, quasi tutte notturne in una Londra investita dalla nebbia, sarano stati i continui richiami alle altre opere celebri di CD, questa lettura mi ha lasciato sensazioni positive.
Tutto sommato, un piacevole racconto di Natale!

2.5 ⭐
Per i nostalgici...
La trama è ampiamente conosciuta per via dell'omonimo film con Susan Sarandon e verte principalmente sul sistema giudiziario americano che invece di aiutare le vittime sembra quasi si diverta a dargli addosso. Al centro della vicenda c'è infatti Mark, un ragazzino di 11 anni, che assiste al suicidio di un avvocato della mafia. Da quel momento oltre che sfuggire ai delinquenti, dovrà cercare di difendersi anche dal governo e dall'FBI.
Sarà che non amo il genere, ma l'ho trovata una lettura poco interessante che poteva andar bene negli anni '90.
Immagino che si possa ritenere un buon esempio di narrativa legal thriller ma secondo me è un romanzo che ha fatto il suo tempo.

A volte bisogna festeggiare la sconfitta...
E' difficile investigare sulla morte di un transessuale se sai di essere osservato in ogni tuo spostamento come fossi un batterio su un vetrino. Figuriamoci poi se ci si mette pure il tuo vicino di casa adolescente a cui devi insegnare come fare a pugni. Per non parlare dei giornalai che ti discreditano ad ogni articolo pubblicato. L'unico fantasma del passato che vorresti venisse a trovarti, non si fa più vedere. E poi...poi c'è Caterina, che colpisce dritto dove non avresti immaginato. Anche se il colpo più duro viene dagli amici, che stanno dall'altra parte della barricata e sanno meglio di te che non si può tenere troppo a lungo il piede in due scarpe.
E mentre ti ritrovi a giocare una partita più grande di te, continui a dare sfoggio di tutta l'ironia e il cinismo che ti contraddistinguono regalandoci una delle disamine più belle delle locuzioni romane o, come diresti tu, della costituzione romana:
Sticazzi si usa quando di una cosa non te ne frega niente. Per esempio: Lo sai che Saint-Vincent ha 4.000 abitanti? Sticazzi, puoi dire. Cioè, chissenefrega. Devi cercare un ago in un pagliaio? Allora devi dire: mecojoni! Capisci la differenza? Ecco. Ricominciamo. Deruta e D'Intino devono cercare tutti i trans di Aosta e provincia. Tu che devi dire?
Alla prossima Rocco!

Wild swimming
Il mondo si divide in nuotatori e non nuotatori. E i nuotatori si dividono in nuotatori da piscina e nuotatori da mare aperto. Ed è proprio a questi ultimi che è maggiormente dedicato il libro.
Attraverso la testimonianza diretta di Lynn Sherr e le esperienze di altri appassionati che hanno fatto delle nuotate invernali in mare aperto il loro stile di vita, il libro ripercorre la storia del nuoto, a partire dagli antichi egizi fino ai giorni nostri. La scrittura è piacevolmente ironica mentre racconta la mitologia e le vecchie credenze, senza tralasciare i principi tecnico-scientifici alla base dello studio della bracciata e dei costumi più efficienti. Ho scoperto tra l'altro che le cuffie non sono state inventate per proteggere i capelli (ecco perchè mi si bagnano sempre!!!) ma solo per evitare che intasino i filtri in vasca. Inoltre sapevate che è stato Benjamin Franklin ad inventare le palette?
Interessante scoprire anche che le percentuali degli annegati sono maggiori fra la gente di colore, a causa probabilmente della segregazione razziale che impediva agli afroamericani di accedere alle strutture pubbliche.
Nel complesso una lettura piacevole e istruttiva, fatta eccezione forse per l'ultimo capitolo dove riporta riferimenti musicali a brani americani che non conosco.
Non so se come libro possa essere apprezzato anche dai non nuotatori. Personalmente è stato come guardarmi dentro, scoprendo che le sensazioni da me provate sono comuni alla maggior parte dei nuotatori. Ad ogni pagina emerge infatti il potere benefico e rilassante dell'isolamento sott'acqua, il buonumore al termine di ogni seduta d'allenamento, ma anche l'adrenalina che sopraggiunge quando ci si tuffa nell'acqua fredda.
Tuttavia non credo che troverò mai il coraggio di traversare l'Ellesponto. Tanta stima per chi ci riesce ma mi accontento della vasche da 25 mt.

E' difficile esprimere un commento quando ci si ritrova fra le mani una trama intelligente accompagnata però da un ritmo di lettura non particolarmente entusiasmante. Forse è stata colpa dello stile classico in cui tutte le spiegazioni sono state fornite verso la fine ma per gran parte del tempo ho avuto come la sensazione di essere entrata in una sala cinema a film già cominciato.
Tuttavia il personaggio di Griffin è davvero singolare nonostante non ispiri la benché minima simpatia nè compassione.
Contrariamente a quanto si legge di solito, il superpotere in questo caso assume una valenza negativa e drammatica. L'invisibilità fisica diventa simbolo e condanna di una vita marchiata da scarsa considerazione e mancati riconoscimenti che porterà Griffin a sfruttare il suo genio nel tentativo di riscattarsi. Rimarrà però vittima della sua stessa scoperta e anziché diventare un supereroe si trasformerà in un supercattivissimo.
Quello che mi ha colpito è innanzitutto come emerga l'indole scientifica di Wells quando affronta gli aspetti pratici legati all'essere invisibile. Si preoccupa ad esempio della neve che poggiandosi sul corpo può rendere visibile Griffin o addirittura di calcolare i tempi necessari alla digestione e assimilazione del cibo.
Ma soprattutto sono diversi i significati che è possibile trarre da questa lettura, a cominciare dal parallelismo con la vita dell'autore, il cui talento come scrittore è emerso solo a causa di una malattia che lo costrinse ad abbandonare quella che sarebbe probabilmente stata una "ordinaria e insignificante" carriera come professore, fortunatamente andando incontro ad un destino decisamente migliore. Ma ho percepito similitudini anche con la condizione umana in generale: da un lato abbiamo l'uomo che, non facendosi scrupoli, raggiunge il progresso scientifico ma a costo di una regressione etica e morale, condannandosi alla solitudine. E dall'altro assistiamo anche ai danni che l'emarginazione e la discriminazione possono provocare, generando un effetto domino dove cattiveria produce violenza in un meccanismo senza ritorno.

Tu credi al cuore umano?
Attraverso una realtà distopica dove gli adolescenti sono abituati ad avere la compagnia dell'intelligenza artificiale, Ishiguro si interroga sulla natura umana, spingendoci ad analizzarla attraverso gli occhi di Klara.
Klara è un AA, ovvero un Amico Artificiale ad alimentazione solare, frutto della più recente evoluzione tecnologica che, dalla vetrina di un negozio, viene scelta un giorno dalla quattordicenne Josie.
Tanti gli spunti di riflessione già da questa premessa. Può essere considerata davvero amicizia il rapporto tra un umano e un robot, per quanto avanzata sia la tecnologia con cui è stato costruito? Ishiguro narra di una società fatta di paradossi e contraddizioni dove gli uomini diventano schiavi di un sistema il cui meccanismo, nonostante tenda palesemente a danneggiarli, non riescono ad interrompere. Ci si interroga sull'impatto che l'AI può avere sulle nostre vite e che spinge a chiedersi dove siano collocati i confini etici e morali. Quanto siamo disposti a sacrificare per soddisfare la nostra ambizione? Quanto oltre siamo disposti a spingerci pur di raggiungere un obiettivo, rifuggendo persino la realtà dei fatti?
In tutto questo spicca Klara.
La sua tecnologia è talmente evoluta da risultare quasi più umanizzata degli umani stessi. Attraverso il suo sguardo curioso andiamo alla scoperta di una realtà in cui la società è divisa in due: da un lato quelli che appoggiano il sistema sociale fatto di adolescenti potenziati e dall'altro quelli che se ne sono tirati fuori e per questo vengono respinti e visti come reietti. Non è chiaro in cosa consista esattamente il potenziamento ma è sicuramente fonte di discriminazione fra i ragazzi, costretti a socializzare poi attraverso incontri forzati di integrazione.
A causa della sua limitata natura androide, Klara non è propriamente capace di provare sentimenti ma è in grado di riconoscerli negli umani attorno a lei, offrendoci la possibilità di interpretare i nostri stessi comportamenti in maniera obiettiva, sezionandoli esattamente come nei riquadri in cui è suddivisa la vista di Klara.
Eppure, nonostante i suoi limiti, nonostante la sua ingenuità nel credere che tutto possa essere risolto grazie all'intervento del Sole, l'unico Dio che lei riconosce perchè è da esso che dipende la sua esistenza, ci abituiamo a considerarla una persona a tutti gli effetti.
E quando sul finale emerge tutto l'egoismo umano che ci porta a provare compassione, ma anche rabbia e delusione per il destino di Klara, allora ci rendiamo conto che c'è ancora un briciolo di umanità in noi, che siamo ancora in tempo...

Tra fede e saggezza
Romanzo metaforico che attraverso le avventure picaresche del giovane Lucio racconta il processo di crescita e maturazione dell'uomo.
Desideroso di toccare con mano le arti magiche, Lucio subirà le conseguenze della sua curiosità patendo la trasformazione in asino, figura allegorica della condizione umana. Le avventure rocambolesche a cui andrà incontro segneranno così il percorso di iniziazione religiosa e la strada verso la saggezza.
Ma "Metamorfosi" è conosciuta soprattutto per la favola di Amore e Psiche contenuta all'interno e per la quale avevo alte aspettative. Devo ammettere però che l'ho trovata carina ma nulla di più.
Al contrario, pur non essendo un'esperta di opere latine per le quali anzi nutro un profondo timore reverenziale, ho apprezzato maggiormente il resto del romanzo che si è rivelato una lettura alquanto dilettevole e per nulla noiosa.
Il tema dominante è indubbiamente la natura umana espressa nei suoi lati peggiori, come la lussuria e l'avidità, puntualmente castigate con la punizione divina che offre in questo modo un'opportunità di redenzione.
Non sbagliava quel divin creatore dell'antica poesia greca, a cantare che un uomo diventa sapiente solo se ha conosciuto molte città e popoli diversi. E così anch'io sono molto grato all'asino che ero, perchè tenendomi nascosto sotto la sua pelle ho potuto fare tante esperienze, e mi ha reso, se non proprio saggio, almeno un pò più maturo.
Molti i riferimenti inoltre alla concezione dell'anima secondo la filosofia platonica che fanno si che il libro abbia diverse chiavi di interpretazione rendendola più complessa di quello che può sembrare. La particolarità è data proprio da questo: l'opera tratta argomenti molteplici incastrando favole e racconti che fanno sorridere e ridere, corredati da avventure spiccatamente erotiche e usando un linguaggio decisamente colorito, ma rimarcando continuamente lo stesso messaggio sulla necessità di esperire per raggiungere la crescita umana e spirituale.

Non bisogna mai permettere a nessuno di farti sentire una persona qualsiasi
Un viaggio nel fascinoso mondo di Hollywood, con tutto il suo incanto e tutte le sue finzioni. La penna di TJR è riuscita a creare un personaggio emblematico per complessità, ambizione e consapevolezza.
(view spoiler)
All'inizio ho avuto quasi l'impressione si trattasse di un chick-lit, i primissimi capitoli mi erano sembrati frivoli. Invece non appena Evelyn comincia a raccontare la sua storia si è pervasi che si tratterà di una lettura più intensa di come appare. Anche se devo ammettere che sul finale ho cominciato a trovare ridondante tutte le brutture hollywoodiane. Probabilmente voleva essere unpolitically correct raccontando tutte le sozzerie e falsità dei divi, ma alla fine temo che, al contrario, così facendo sia caduto più banalmente in una serie di stereotipi.
(view spoiler)
E poi c'è Monique, nella quale mi sono ritrovata tantissimo (e non solo per il nome), con cui Evelyn condivide per motivi diversi l'impressione di sentirsi costantemente divisa a metà.
Non si tratta solo del non sentirsi nè bianco nè nero o del non essere nè etero nè omosessuale, è una sensazione che coinvolge e interessa chiunque.
"Nessuno è mai solo vittima o carnefice. Siamo tutti una via di mezzo. La gente che si schiera da una parte o dall'altra non solo si illude, è anche penosamente banale."
Nel complesso questo libro mi è piaciuto molto, lo stoicismo di Evelyn ha fatto da colonna portante rendendo la storia plausibile senza cadere nell'eccessivo sentimentalismo.

Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni lo sono più degli altri
Attraverso le vicende di una fattoria padroneggiata da animali, Orwell descrive l'ascesa della dittatura stalinista proponendo l'animalismo come allegoria del comunismo, dove ogni animale è scelto magistralmente a raffigurare personaggi storici e politici ben precisi.
Libro di una semplicità di prosa davvero unica, conserva fino alla fine le parvenze di una favola anche se di fiabesco in realtà ha ben poco.
Orwell condanna lo stalinismo in quanto disillusione e tradimento della rivoluzione russa che mirava ad un cambiamento positivo, sottolineandone tutti i difetti. Quello che rende eccezionale l'opera è che pur non descrivendone il declino (il romanzo fu terminato ne 1943, quindi scritto in piena seconda guerra mondiale) offre una visuale assolutamente lucida sulla realtà delle dittature e, a seguire, dei regimi totalitari lasciando intuire come il sistema prima o poi sarebbe collassato su se stesso. Con una velata critica, in particolare nei confronti del governo inglese, non risparmia neanche i governi democratici, denunciando in generale scarsa libertà di pensiero.
Un libro scorrevole e facile da leggere, adatto anche a lettori più giovani.

"Non puoi giudicare, ma aiutare sì, Aiutare a che cosa, Ad allargare la mia influenza, a essere il Dio di molta più gente, Non capisco, Se interpreterai bene la tua parte, cioè il ruolo che ti ho riservato nel mio piano, sono sicurissimo che in poco più di una mezza dozzina di secoli, sia pur dovendo lottare, tu e io, contro tante avversità, da Dio degli ebrei diventerò Dio di coloro che chiameremo cattolici, alla greca..."
Purtroppo è stata una lettura singhiozzante, nel senso che per vicissitudini personali mi sono ritrovata a leggere i vari capitoli a distanza di diversi giorni l'uno dall'altro e questo sicuramente non ha giovato. Ma nonostante mi abbia entusiasmato meno rispetto ad altre opere, come Cecità o Le intermittenze della morte, penso di poter definitivamente annoverare Saramago tra gli dei del mio personale Olimpo letterario.
Il Vangelo è decisamente un'opera unica nel suo genere, una personalissima riscrittura della vita di Gesù che mette insieme un pò di cose prese dalla Bibbia, dai vangeli apocrifi e altre inventate di sana pianta, per porre il lettore di fronte a diversi interrogativi circa la plausibilità e l'ambiguità dei misteri della fede. E lo fa con tanta ironia che a mio avviso è impossibile non amarlo. Così ci si ritrova in mezzo ad un lago ad assistere ad una conversazione surreale tra Gesù e Dio, con il Diavolo che fa da spettatore, a sciropparsi un elenco infinito di màrtiri e martìri che, pur nella sua tragicità, risulta a dir poco esilarante. Saramago delinea personaggi molto diversi da quelli a cui siamo abituati: Gesù è decisamente molto più umano che santo e poco incline a prendere parte al progetto di un Dio che invece ricorda molto il dispettoso e lunatico Zeus di Pollon, combinaguai
Non consiglierei di approcciarsi a Saramago partendo da quest'opera, il rischio è di fraintendere più di quanto già avvenga. All'inizio pensavo che, da ateo quale si dichiarava, Saramago volesse semplicemente sminuire e confutare tutto quanto provenga dalla Chiesa cattolica, invece credo che il messaggio sia più sottile: come al solito Saramago non dà risposte, non esprime giudizi ma espone fatti e dialoghi in maniera asettica, nel suo ormai inconfondibile stile privo di punteggiatura, per spingere il lettore alle sue personali riflessioni, lasciando ognuno alla propria intimità per le dovute risposte.

Shakespeare e le mogli ubbidienti
Ho intravisto uno Shakespeare remissivo attraverso le pagine di questa commedia che, considerata l'evoluzione (o l'involuzione) finale, sembrerebbe quasi più una tragedia.
"[...]ma ora vedo che le nostre lance sono di paglia, la nostra forza altrettanto debole, la debolezza senza paragone; più appariamo e meno siamo. Abbassate l'orgoglio, che a nulla serve, e ponete le mani sotto il piede del vostro sposo: e a riprova del mio dovere, se a lui piace, la mano mia è pronta, e spero gli dia pace."
Ho apprezzato l'aver denunciato la condizione femminile nell'Inghilterra elisabettiana, ma concludere con una totale resa e sottomissione da parte di Caterina, che all'inizio invece prevale su tutti gli altri personaggi per la sua vitalità, lascia davvero un sapore amaro in bocca.
Altra cosa che non ho apprezzato è la mancata conclusione della storia di Sly. Ok la tecnica del metateatro, ma mi sono sentita come se l'opera fosse stata interrotta a metà.
Non so, magari sono io ad aver sbagliato approccio considerando che, escludendo "Sogno di una notte di mezz'estate", ho letto quasi esclusivamente tragedie; ma direi che, pur non essendo una fanatica del femminismo, a conti fatti quest'opera è invecchiata veramente male.

3.5 ⭐
A ogni epoca il suo nemico
Attraverso una rivisitazione storica dell'Ottocento europeo, che dal Risorgimento italiano culmina nell'antisemitismo, Eco mostra come possa essere facile manipolare la verità, creando nemici della società che cambiano di epoca in epoca, condizionando le masse a tal punto da convincerle che dietro tutti i mali del mondo ci siano gruppi ristretti di gretti personaggini pronti a governare le fila del mondo.
Per esigenze narrative Eco racchiude in un unico protagonista più figure storiche realmente esistite, attribuendo ad uno solo più cose fatte da altri.
Per cui dietro eventi come la morte di Ippolito Nievo, l'affare Dreyfus e le pubblicazioni dei "Protocolli dei Savi di Sion" ritroviamo sempre tale Simone Simonini, unico personaggio inventato, una sorta di mosaico vivente, antieroe per eccellenza che assimila dal nonno l'odio per il popolo ebraico e si ritroverà coinvolto nello spionaggio internazionale.
Per quanto abbia trovato interessante la ricostruzione storica e la parte spionistica, è un romanzo talmente ricco di personaggi le cui vicende si snodano tra continui flashback del protagonista da risultare forse un pò farraginoso, tant'è che in più punti ho faticato per ricordare chi avesse detto o fatto cosa. Ma del resto un romanzo di Umberto Eco pur sempre è.
Nel complesso però mi è piaciuto molto come Eco sia riuscito a sottolineare la pericolosità e le gravi conseguenze che possono derivare - per tutti - da odio e intolleranza, ritorcendosi talvolta persino contro gli stessi ideatori, e soprattutto invitando a mettere sempre in discussione e verificare la veridicità di documenti e scritti di cui si entra in possesso.

Luglio 2024
- Compiti delle vacanze: leggi un libro che vuoi tu
- Viaggio-studio: leggi un libro di un autore straniero
Agosto 2024
- Ripasso: leggi un altro libro di una materia che preferisci
- Esami di recupero: leggi un libro sotto le 200 pagine

Avrei una domanda: per il Ripasso di Agosto, sarebbe possibile leggere un libro anche di una materia che non sono riuscita a completare (naturalmente con un titolo diverso da quello già dichiarato)?

- Per "compiti delle vacanze" ho letto La camera di sangue:
Il lato oscuro delle favole
Ma che bella raccolta! Un riscrittura di dieci racconti celebri in cui Angela Carter da sfogo ad una maliziosa sensualità intrecciandola abilmente con l'elemento gotico.
Alcune, come La camera di sangue e Mr. Lyon, non si discostano molto dalle trame originali, nelle altre invece assistiamo ad una personalissima reinterpretazione che va a stravolgere le immagini di ingenuità e purezza a cui siamo abituati.
La Carter ci tiene a sottolineare spesso la giovane età delle sue protagoniste, evidenziando in più di una fiaba l'arrivo del menarca e, di conseguenza, la perdita dell'innocenza con il passaggio all'età adulta.
Le mie preferite sono La sposa della tigre, che ricorda la storia di un simpatico orco verde, e Il gatto con gli stivali, la più divertente fra tutte.
Mentre per "viaggio-studio" ho letto di Ragazze elettriche di Naomi Alderman:
Nel romanzo di Naomi Alderman ci ritroviamo in un futuro distopico. Un futuro in cui le donne, dopo secoli di abusi e maltrattamenti, hanno sviluppato uno speciale potere che gli permette di emanare scariche elettriche dalle mani.
All'inizio questa nuova capacità assume il sapore della giustizia, una giustizia quasi divina. Ma l'euforia e la consapevolezza del potere conquistato, il poter finalmente fare ciò che prima non era concesso e soprattutto di restituire il subìto, lasceranno il posto alla rabbia, alla cattiveria e infine alla follia.
La Alderman espone in modo efficace un punto di vista altamente condivisibile e cioè che il potere è sempre destinato a sfociare nella sopraffazione.
Il problema sta nella mancanza di equilibrio implicita nel possesso del potere.
Il problema non è chi comanda.
Il problema è il potere stesso!
Non conta la consapevolezza che non dovrebbe, che non lo farebbe mai. Ciò che importa è che potrebbe farlo, se volesse. Il potere di fare del male è uno stato di benessere.
Questo il messaggio principale, ma banalmente potrebbe anche esserci una seconda chiave di lettura nel tentativo di mostrare e far capire agli uomini cosa si prova ad essere dall'altra parte, se a partire da domani le cose andassero diversamente.
Carino anche il finale in cui la storia viene rivalutata come ipotesi storica, anche se ricorda molto l'epilogo de Il racconto dell'ancella.
Nel complesso è davvero un bel romanzo, originale, forse con uno stile non proprio perfetto, ma che riesce a raccontare davvero bene la prospettiva femminile.

Tu sei nato per essere un pescatore come il pesce era nato per essere un pesce
Pochi libri possiedono una scrittura così evocativa, da gustare parola per parola.
È la storia di Santiago, o meglio è il racconto di quella che è probabilmente la più grande avventura vissuta dal vecchio Santiago, pescatore di marlin che non riesce a pescare nemmeno un pesce da ormai 84 giorni.
É una storia che parla di rispetto, per il mare e i suoi abitanti. Quel mare, la mar, al femminile, che sa essere un'amante fedele e ti ripaga di tutti gli sforzi, ma anche quel mare, el mar, al maschile, che con la sua ostilità diventa un avversario temibile che non concede nulla.
È la storia di un uomo che basa la sua "fortuna" sulla pazienza, sulla conoscenza e un pò di furbizia ma è costretto a soccombere di fronte alle forze della natura e ad arrendersi ad un predatore più forte.
"È meglio essere fortunati. Ma io preferisco essere scrupoloso. Così quando arriva la fortuna sei pronto."
Il vecchio e il mare è in realtà il culmine di una serie di articoli antecedenti e qui raccolti, alcuni dei quali davvero adrenalinici dove Hemingway racconta piccole avventure di pesca vissute in prima persona. Ho trovato affascinanti le descrizioni dei meravigliosi esemplari che i pescatori del Golfo si trovano ad affrontare ogni giorno. Agli occhi di Hemingway la profondità del mare appare come un mondo ancora inesplorato che rende la pesca un'avventura molto più avvincente di qualunque altra cosa.
"Quando peschi a scarroccio, lontano dalla terraferma, con quattro lenze calate a sessanta, ottanta, cento e centocinquanta braccia nell'acqua profonda settecento braccia, non sai mai cosa potrà abboccare al piccolo tonno che usi come esca..."
Gli articoli sono la parte che mi sono divertita di più a leggere: si concentrano sui dettagli pratici, raccontano la passione per la pesca, l'emozione che si prova nel vedere la canna che si piega, l'adrenalina della lotta e quanto tutto questo rendesse felice Hemingway.
E per quanto gli animalisti potrebbero avere -a ragione- qualcosa da ridire, io li ho trovati avvincenti!
Ci si emoziona quando le lampughe saltano in superficie, segno che il marlin è vicino, fino a quando vedi arrivare l'ombra e subito dopo compare il rostro, l'occhio, la testa e infine la pinna. E mentre il pesce corre, salta e si inabissa cercando di slamarsi, bisogna prestare attenzione agli squali che sopraggiungono per contendersi la preda.
Ma per quanto sia sfiancante sia dal punto di vista fisico che mentale, per quanto spesso siano gli abitanti del mare a vincere, l'importante è non arrendersi e continuare a lottare, anche se alla fine non si ottiene nulla.
"Perché ciò che vogliamo è la conoscenza, non l'orgoglio di dimostrare che abbiamo ragione."]
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Settembre (2 crediti):
🎯 viaggio: Latinoamericana. I diari della motocicletta 3 crediti
🎯 opera d'arte: Il miniaturista 3 crediti
Ottobre (2 crediti):
🎯 equazione: I misteri di Udolpho 3 crediti
🎯 romanzo storico: Il tulipano nero 3 crediti
Novembre:
- soldi: Viaggio al termine della notte
🎯 autore britannico: I salici 3 crediti
Dicembre (2 crediti):
🎯 legal thriller: Il cliente 3 crediti
🎯 periodo natalizio: Il canto di Mr Dickens 3 crediti
Gennaio 2 crediti:
🎯 paese/città con la A: Pulvis et umbra 3 crediti
🎯 sport: Nuotare 3 crediti
Febbraio 2 crediti:
🎯 alter ego mascherato: L'uomo invisibile 3 crediti
🎯 robot: Klara e il Sole 3 crediti
Marzo 2 crediti:
🎯 LGBTQ+: I sette mariti di Evelyn Hugo 3 crediti
🎯 classico latino: L'asino d'oro, o Le metamorfosi 3 crediti
Aprile 2 crediti:
🎯 animale: La fattoria degli animali 3 crediti
🎯 religione: Il Vangelo secondo Gesù Cristo 3 crediti
Maggio 2 crediti:
🎯 filosofo: Il cimitero di Praga 3 crediti
🎯 teatro: La bisbetica domata 3 crediti
Giugno:
- buono/cattivo: Il buon dottore
- noir: Dalia Nera
Luglio 2 crediti:
🎯 Compiti delle vacanze (leggi un libro che vuoi tu): La camera di sangue 3 crediti
🎯 Viaggio-studio (leggi un libro di un autore straniero): Ragazze elettriche 3 crediti
Agosto:
- Ripasso (libro di una materia che preferisci)
🎯 Esame di recupero (libro sotto 200 pagine): Il vecchio e il mare 3 crediti
Crediti parziali: 78
Aggiornato il 28/08/2024