Colosseum. Sfide all'ultima pagina discussion

This topic is about
Orbital
La Sfida dei desideri
>
GdL aprile - Orbital
date
newest »

message 1:
by
Francesco
(new)
-
rated it 4 stars
Apr 07, 2025 01:25AM

reply
|
flag

Ho iniziato a leggerlo ieri e devo dire che non mi aspettavo un romanzo filosofico. Ultimamente non leggo le sinossi proprio perché mi piace l'effetto wow! E qui c'è stato..
E con il tempo arriviamo a capire che non solo siamo ai margini dell’universo, ma che è un universo di margini, che non c’è un centro, solo un ammasso vertiginoso di cose danzanti, e che forse tutto il nostro sapere consiste in una conoscenza elaborata e in continua evoluzione della nostra estraneità, uno smantellamento dell’ego attraverso gli strumenti dell’indagine scientifica fino a che quell’ego non sarà ridotto a un edificio in rovina da cui filtra la luce.

Arrivata in fondo a questo libro mi sono trovata con diverse questioni sospese..
Primo fra tutte mi chiedo come mai tra i tag della propria scheda sia presente il genere "fantascienza", visto che di "fanta" non ho trovato nulla.
Secondo: avrei voluto che i personaggi fossero stati più descritti, avrei voluto sapere di più sulla vita famigliare di Anton, sulla sua condizione fisica, avrei voluto conoscere motivi più specifici della divisione tra cosmonauti e astronauti.
Terzo: mi sarebbe piaciuto leggere più delle storie all'interno del modulo che una mera lista di paesi e paesaggi che si vedevano fuori da esso.
All'inizio questa visione filosofica da parte dell'autrice non mi dispiaceva, ma a lungo andare mi è risultata abbastanza ostica. Sicuramente un diverso punto di vista, meno azione (e questa cosa mi è piaciuta molto, considerato che ultimamente storie simili sfociano spesso in "Americanate da film") e più pensiero. Forse un misto tra i due, sfociando in un pensiero concreto, lo avrei preferito..
Sarà poi vero che più ci si allontana da qualcosa e più la prospettiva migliora? Probabilmente è un’idea infantile, ma forse, allontanandosi abbastanza dalla Terra, si riuscirebbe finalmente a capirla, a vederla come un oggetto, un puntino azzurro, una cosa cosmica e misteriosa. Non per capirne il mistero, ma per capire che è misteriosa. Considerarla come un ammasso di numeri, vederla perdere solidità.

Allora per il mio gusto non è un libro che rileggerei o che consiglierei.
Perché, sebbene fosse breve, invece di affascinarmi mi ha un po' annoiata. Detto questo, ci sono anche moltissime riflessioni interessanti sulla relatività non solo del tempo ma della vita, dei suoi problemi, di quanto spesso ad alcuni si dia troppa importanza e ad altri troppo poca, di quanto infinito c'è e di cosa significhi vedere altro, oltre a quello che conosciamo da un luogo privilegiato, che di privilegio non ha.
Insomma una lettura interessante, con personaggi appena accennati ma pieni di spunti da approfondire interiormente.

Anch'io condivido in parte il vostro giudizio, effettivamente si tratta di un romanzo senza particolari momenti d'azione, e questo è il motivo per cui mi sono ritrovato a rallentare il ritmo della lettura e a diluirla il più possibile, cercando di apprezzarne gli spunti di riflessione e il pensiero che c'è dietro; credo sia stato questo l'obiettivo principale dell'autrice. Tra i tanti temi contenuti nel libro, quelli che mi hanno più sorpreso e che mi sono piaciuti di più sono innanzitutto l'idea anche piuttosto originale di vedere la questione dell'emergenza climatica e ambientale globale attraverso una lente "cosmica" e "spaziale". E poi, di sicuro, questo punto di vista quasi "divino" che sa trasmigrare così facilmente da un'esperienza umana all'altra così, senza colpo ferire, come se gli accadimenti di ognuno dei personaggi custodiscano delle connessioni segrete e insondabili...
In alcuni punti non nascondo che mi sono commosso un po'. Questi flussi di coscienza, se ben scritti, mi fregano sempre ed ecco, da lettore che vanta un'esperienza pluriennale, io ci casco sempre :')
Gaglioz a prescindere dal GdL quando poi leggi questo libro, secondo me è una lettura che chiunque può apprezzare in qualche modo.

Però in un qualche modo rimane in testa e sinceramente sarebbe un libro che rileggerei volentieri per approfondire alcuni aspetti e provare a dargli delle nuove sfumature.