pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion

This topic is about
Theodoros
I GdL del pianobi
>
GdL Theodoros - 1a tappa
date
newest »


finalmente un commento! io non lo provo proprio laudiolibro, sono passata dell'ebook al cartaceo perché non è proprio cosa :-)
non so bene cosa pensarne al momento....
non so bene cosa pensarne al momento....

Lo sto leggendo in ebook, ma è fatto male, non ci sono i capitolo nel sommario. Metterò dei "salvapagina", ma è scomodissimo.

ho letto le prime 10 pagine e sono un po' provata, non le rileggerò perchè mi sembra di capire che il punto non è trovare per forza un senso logico, però mi viene un po' da ridere perchè c'è una vocina dentro di me che ogni tanto dice what???
molto bello e musicale, va detto.
abbandoniamoci senza farci domande, per 704 pagine.

L'idea con cui si apre il libro è quella di partire dalla morte di Theodoros/Tewodros per sciorinare in ordine sparso diversi eventi della sua vita (e del suo rapporto con la regina Vittoria).
Idea non nuova, ma la potenza del linguaggio di Cartarescu si fa sentire sin dall'inizio.
Leggendo la sua biografia su Wiki, non sembrerebbe esserci nulla che richiami a origini rumene o greche, quindi come diceva il Bambea, prenderlo come romanzo storico (o addirittura come romanzo non-fiction) vorrebbe dire non metterlo a fuoco propriamente, e Cartarescu ce lo fa capire sin dall'inizio.
Idea non nuova, ma la potenza del linguaggio di Cartarescu si fa sentire sin dall'inizio.
Leggendo la sua biografia su Wiki, non sembrerebbe esserci nulla che richiami a origini rumene o greche, quindi come diceva il Bambea, prenderlo come romanzo storico (o addirittura come romanzo non-fiction) vorrebbe dire non metterlo a fuoco propriamente, e Cartarescu ce lo fa capire sin dall'inizio.

Dunque Theodoros è stato concepito con un coito lungo un'ora.
Chapeu, ma non oso immaginare i dolori ai lembi.
Chapeu, ma non oso immaginare i dolori ai lembi.

tanti riferimenti biblici e storici, e una scrittura vorticosa e travolgente.
mi ricorda un po' sia Enard che i Libri di Jakub.

Mi piace questa commistione tra vero e falso, mi sto fermando a cercare informazioni con curiosità.
In particolare, cercando la storia della città di Magdala si parla di Teodoro II e della spedizione di Napier.
La collezione al British:
https://www.britishmuseum.org/about-u...

Cartarescu ha detto che questa (insostenibile) ipotesi l'ha trovata in una lettera di Ion Ghica
https://www.treccani.it/enciclopedia/...
questa millanteria valacca l'ha sempre affascinato ed è quindi divenuta la miccia perfetta per accendere le sue esplosioni letterarie e creative.
capisco i paralleli che può suscitare con l'opera di Tokarczuk, però si tratta di qualcosa di molto diverso - Jakub è figura storica indiscutibile e il libro è solido storicamente. Theodoros è solo un parto scatenato della folle mente di Cartarescu....
Non date per vero (quasi) nulla di quello che leggete
Catoblepa wrote: "Dunque Theodoros è stato concepito con un coito lungo un'ora."
appunto....



La differenza principale con Jakub non mi sembra neanche la presenza di parti fantastiche o leggendarie in Theodoros, ma che il romanzo di Tokarczuk seguisse una linea temporale abbastanza precisa e cronologicamente stabile (che poi, certo, si districava tra mille rivoli e storie parallele), mentre quello di Cartarescu già in questo inizio sta rimbalzando avanti e indietro nel tempo senza soluzione di continuità.
Non mi sembrano, al momento, romanzi così simili (fatta salva l'ambizione artistica e la fenomenale qualità del linguaggio degli autori).
Non mi sembrano, al momento, romanzi così simili (fatta salva l'ambizione artistica e la fenomenale qualità del linguaggio degli autori).





I libri di Jakub, e in generale tutti i libri di Tokarczuk, hanno una sottile ironia di fondo, Olga ha un modo di scrivere totalmente diverso, più distaccato e certo più in sintonia per come sono io, pur riconoscendo la grandezza di quest’opera.
scusate se sto latitando, ma il combinato disposto di problemi famigliari, fastidi agli occhi, impegni lavorativi, mi tiene lontano dalla lettura, e considerando l'impegno richiesto voglio essere presente a me stessa quando mi ci dedico.
continuo a leggervi e conto di recuperare in settimana :-)
continuo a leggervi e conto di recuperare in settimana :-)

trascurando il fatto che il linciaggio è per definizione condotto da gruppi nutriti di invasati (e io nelle mie convinzioni sono tipicamente da solo o in fortissima minoranza), non comprendo questo timore.
Se c'è un autore il cui apprezzamento è totalmente soggettivo è Cartarescu: è estremo, iper-barocco, fortemente espressivo e debordante, quindi non è ovviamente scrittore che va incontro ai gusti di tutti (anzi, secondo me va incontro ai gusti di ben pochi).
E inviterei tutti e tutte a non preoccuparsi di esprimere il proprio parere che sia negativo o positivo - l'importante è che sia fatto in modo argomentato e costruttivo. Non è tanto questione di ignoranza letteraria (l'unico vero ignorante è colui che pensa di non esserlo), quanto di quale idea di letteratura ognuno di noi ha. E Cartarescu non ha mezze misure, va fino in fondo nella sua poetica e non ha (meno male e vivaddio!) alcuna remora a portare il lettore ad altezze vertiginose e abissi osceni - non credo ci siano autori paragonabili: forse Pynchon (almeno per l'afflato totalizzante), ma solo in parte.

Sui contenuti, per ora è troppo presto, per me, per dire qualcosa.
Quello che mi ha fatto pensare a Jakub è il fatto che sia un non-romanzo storico, con un personaggio importante al centro e spostamenti nel tempo e nello spazio. Ma certamente è diverso tutto il resto.
Sono affascinata dalla commistione di vero e falso.
finalmente sono riuscita a riprenderlo in modo continuativo, seguo il flusso narrativo (ogni tanto confesso di cercare qualcosa per avere un briciolo di contesto, ma non mi è così necessario come per Jakub, per fare un esempio).
Per quanto riguarda la commistione storico/inventato, per me in questo caso non è importante, cioè non mi importa sapere cosa è vero e cosa è finzione, perchè è come se fosse tutta finzione. Cioè, visto che non è un libro "storico" ed è dichiaratemente mischiato, la parte di invenzione rende inventata anche la parte storica. Cerco di spiegarmi: le cose reali (che poi non abbiamo idea del grado di verità storica ci sia dietro a quegli accadimenti) costituiscono l'esercizio di stile rispetto all'invenzione, ovvero infilare accadimenti reali in una trama fittizia, in un contesto dove la trama (mi sembra) non conti assolutamente nulla.
Dopodichè non capisco il senso, ma attendo fiduciosa e proseguo la lettura
Per quanto riguarda la commistione storico/inventato, per me in questo caso non è importante, cioè non mi importa sapere cosa è vero e cosa è finzione, perchè è come se fosse tutta finzione. Cioè, visto che non è un libro "storico" ed è dichiaratemente mischiato, la parte di invenzione rende inventata anche la parte storica. Cerco di spiegarmi: le cose reali (che poi non abbiamo idea del grado di verità storica ci sia dietro a quegli accadimenti) costituiscono l'esercizio di stile rispetto all'invenzione, ovvero infilare accadimenti reali in una trama fittizia, in un contesto dove la trama (mi sembra) non conti assolutamente nulla.
Dopodichè non capisco il senso, ma attendo fiduciosa e proseguo la lettura
Catoblepa wrote: "Oggi non dovrebbe anche iniziare la seconda tappa?"
yessss, https://www.goodreads.com/topic/show/...
yessss, https://www.goodreads.com/topic/show/...

anche secondo me, diventa irrilevante e forse sbagliato andare alla ricerca del vero storico. La narrazione è fatta da mondi che si intersecano: il mito, la fiaba, il sogno, e poi il mondo reale. Questo intreccio,a parer mio, è la forza narrativa: vedremo come si svilupperà
proseguo la lettura gustandomi questo vortice narrativo che fa riecheggiano altre letture e altre storie , alla frase "[migliaia di monaci] .... molti di loro non si erano decomposti" ho sorriso e pensato a voi e allo starec dei fratelli K che puzzava a morte!
gugglate di questi capitoli:
Napier
Fiori di kosso
Theodoros (ma il wiki italiano sembra pessimo)
gugglate di questi capitoli:
Napier
Fiori di kosso
Theodoros (ma il wiki italiano sembra pessimo)
Ho completato anche io la prima tappa. Ho fatto un po' fatica con il secondo capitolo ma adesso sembra che scorra più veloce. Non ho letto i libri di Jacub quindi non so dare un giudizio di comparazione. La prima sensazione è che sia una specie di mille e una notte nera misto ad una specie di racconto aedico. Ritorna l'epitome omerico " aurora dalle rosee dita" e quello di Ileana Simziana " il cui fiore dalla leggiadra chioma cantò è nove imperatori ascoltarono".
Continuo a leggere con interesse.
Continuo a leggere con interesse.
finito la prima tappa, il vortice narrativo è notevole, decisamente di un livello superiore.
La commistione di vero e verosimile è un problema solo per chi ci si fissa. Per quanto mi riguarda un romanzo è un romanzo è un romanzo è un romanzo ..... e quindi chissene (però ogni tanto cerco qualcosa).
Il paragone con Jakub viene spontaneo per una certa contiguità narrativa, per l'afflato di certi capitoli, per alcuni binari paralleli delle storie. Ma penso sia più un modus narrativo comune su certi stilemi, si tratta di due libri diversi, con due orizzonti narrativi completamente dissimili. E non solo per la diversa gestione della linea temporale, ma proprio per una impostazione di fondo (è una nota bassa, non l'ho ancora isolata :-) non chiedetemela ancora).
Come @cristina mi sembra che lo stile di Tozarczuk (o come si scrive, dopo 3 mesi di gdl non l'ho ancora imparato) sia altra cosa, quello di Cartarescu si contraddistingue per il vortice narrativo che sovrasta tutte le altre cose che cerco in una narrazione, in primis lo stile e la lingua. qui faccio fatica a sentirlo.
Per capirci, faccio un esempio con un libro fattuale come Furore di un autore che potrebbe essere visto all'opposto di Cartarescu, se leggete Grape of Wrath in originale - anche in traduzione ma un po' meno - venite travolti dallo stile e dall'uso delle parole, che rotolano sulla terra come i batuffoli di erba, si infuocano e tremolano sotto il sole, vengono spazzate dal vento. Ma non perchè usi queste parole - non descrive in modo melenso, usa parole che per il suono e l'assonanza e la composizione - rotolano soffiano tremano si infuocano. Insomma, lo stile è parte integrante della lettura. qui non lo percepisco
La commistione di vero e verosimile è un problema solo per chi ci si fissa. Per quanto mi riguarda un romanzo è un romanzo è un romanzo è un romanzo ..... e quindi chissene (però ogni tanto cerco qualcosa).
Il paragone con Jakub viene spontaneo per una certa contiguità narrativa, per l'afflato di certi capitoli, per alcuni binari paralleli delle storie. Ma penso sia più un modus narrativo comune su certi stilemi, si tratta di due libri diversi, con due orizzonti narrativi completamente dissimili. E non solo per la diversa gestione della linea temporale, ma proprio per una impostazione di fondo (è una nota bassa, non l'ho ancora isolata :-) non chiedetemela ancora).
Come @cristina mi sembra che lo stile di Tozarczuk (o come si scrive, dopo 3 mesi di gdl non l'ho ancora imparato) sia altra cosa, quello di Cartarescu si contraddistingue per il vortice narrativo che sovrasta tutte le altre cose che cerco in una narrazione, in primis lo stile e la lingua. qui faccio fatica a sentirlo.
Per capirci, faccio un esempio con un libro fattuale come Furore di un autore che potrebbe essere visto all'opposto di Cartarescu, se leggete Grape of Wrath in originale - anche in traduzione ma un po' meno - venite travolti dallo stile e dall'uso delle parole, che rotolano sulla terra come i batuffoli di erba, si infuocano e tremolano sotto il sole, vengono spazzate dal vento. Ma non perchè usi queste parole - non descrive in modo melenso, usa parole che per il suono e l'assonanza e la composizione - rotolano soffiano tremano si infuocano. Insomma, lo stile è parte integrante della lettura. qui non lo percepisco
nota sulla traduzione:
pagina 60, sta parlando di Marita il cui corpo eri di "una bianchezza mai vista"
Ultimo capoverso " Spettinate e ancora intorbidite dal sonno e dai sogni le chiome della nobildonna le scendevano fin sui glutei, neri come l'ebano".
Mi ha cortocircuitato: se le chiome scendevano sui glutei di Marita, devono essere bianchi (poche righe prima lo dice esplicitamente). Se erano le chiome a scendere è sbagliata la concordanza, ammenoché le chiome non scendessero sui glutei di Sofiana che è nera.
scusate, ma ne ho viste altre due o tre di queste sviste, oppure sono volute? concordanze ambigue
pagina 60, sta parlando di Marita il cui corpo eri di "una bianchezza mai vista"
Ultimo capoverso " Spettinate e ancora intorbidite dal sonno e dai sogni le chiome della nobildonna le scendevano fin sui glutei, neri come l'ebano".
Mi ha cortocircuitato: se le chiome scendevano sui glutei di Marita, devono essere bianchi (poche righe prima lo dice esplicitamente). Se erano le chiome a scendere è sbagliata la concordanza, ammenoché le chiome non scendessero sui glutei di Sofiana che è nera.
scusate, ma ne ho viste altre due o tre di queste sviste, oppure sono volute? concordanze ambigue

pagina 60, sta parlando di Marita il cui corpo eri di "una bianchezza mai vista"
Ultimo capoverso " Spettinate e ancora intorbidite dal sonno e dai sogni le chiome della nob..."
ho pensato la stessa cosa, ho riletto la frase più volte. credo si tratti una ambiguità voluta.
vecchiaphoebe wrote: "Tittirossa wrote: "nota sulla traduzione:
pagina 60, sta parlando di Marita il cui corpo eri di "una bianchezza mai vista"
Ultimo capoverso " Spettinate e ancora intorbidite dal sonno e dai sogni ..."
ho trovato questo errore un altro paio di volte (uno l'ho segnato), e mi piacerebbe sapere se è un errore del traduttore, 700 e passa pagine di consecutive su consecutive ci sta, o se rispecchia una ambiguità voluta in originale
pagina 60, sta parlando di Marita il cui corpo eri di "una bianchezza mai vista"
Ultimo capoverso " Spettinate e ancora intorbidite dal sonno e dai sogni ..."
ho trovato questo errore un altro paio di volte (uno l'ho segnato), e mi piacerebbe sapere se è un errore del traduttore, 700 e passa pagine di consecutive su consecutive ci sta, o se rispecchia una ambiguità voluta in originale
Tappa 1 - Parte prima [Tudor] - cap.1-2-3-4 - per chi ha il cartaceo, fino a pag. 87
buona lettura!