Oronzo Cilli's Blog
October 24, 2019
Tolkien alla BnF: un viaggio meraviglioso

Ho avuto l’onore e il grande piacere di essere invitato dalla Bibliothèque nationale de France (BnF), come studioso e autore di libri su Tolkien, ai due eventi che hanno anticipato l’apertura al pubblico dell’esposizione “Tolkien: Voyage en Terre du Milieu”, domenica 20 ottobre e al vernissage del giorno seguente. È mia intenzione non scrivere la cronaca del vernissage a cui ho preso parte ma cercare di raccontare le emozioni vissute nell’ammirare quanto esposto partendo con l’essere chiaro, sincero e diretto: è la mostra più completa e imponente mai dedicata a Tolkien. Una vera meraviglia capace di emozionare e di incantare.

Tre grandi esposizioni che celebrano J.R.R. Tolkien come uomo, professore e autore, ma nessuna identica e ripetitiva. Tutte hanno attinto alle stesse fonti: gli archivi della Bodleian Library a Oxford (UK) e del Raynor Memorial Libraries - Marquette University di Milwaukee (US) e alcune collezioni private. Ma ognuna di esse possiede una propria identità che la rende unica. Dagli spazi (si è passati dalla raccolta sala espositiva della Bodleian Library, circa 250 mq, ai mille mq di Parigi), ai particolari delle immagini sulle pareti, ai percorsi tematici, alle collaborazioni avviate a corredo della mostra, alla scelta del materiale da esporre. Un gran lavoro portato avanti da studiosi e curatori che hanno saputo trasferire nei visitatori la grandezza di questo autore del Novecento. Nessuna classifica o paragone, nulla di scontato e con l'obiettivo centrato: stupire, appassionare, emozionare, far riflettere, comprendere, elaborare e far crescere il dibattito attorno al suo lavoro. In poche parole, rendere omaggio a J.R.R. Tolkien nel migliore dei modi.

Ciò che colpisce visitando l’esposizione di Parigi è senza dubbio lo spazio che la più importante Biblioteca francese ha scelto di dedicare a un autore inglese. Mille metri quadri che esaltano documenti, disegni, lettere, libri, grandi immagini e arazzi che riproducono i disegni di Tolkien e che riescono a rendere concreta, reale, tangibile la sua grandezza, il suo immenso lavoro e la continua ricerca di scoprire, lui per primo, il mondo che viveva nella sua mente per poi poterlo svelare al mondo intero. Il numero del materiale esposto è davvero impressionante. Si respira la passione, il lavoro, la ricerca della perfezione, l’accuratezza della sua creazione che riversava su semplici fogli spesso già utilizzati su un verso durante l’attività accademica.

Se avrete modo di visitare l’esposizione parigina vi consiglio di fare lo stesso: avvicinatevi più che potete a quelle pagine e osservatele attentamente, non per adorarle, sarebbe sciocco, ma per toccare con gli occhi il desiderio che portava dentro di liberare il suo mondo. Questa, a mio avviso, è la vera bellezza di questa esposizione: il poter rivivere il momento della creazione, dell’elaborazione, della rivisitazione prima di essere impressa sulla pagina stampata. In quelle sale troverete il genio di Tolkien.

Una menzione speciale, per quanto mi riguarda, è stato lo spazio dedicato alla vita di Tolkien, mio grande interesse e oggetto di studio. Rivedere la scrivania e la sedia che gli appartennero, già esposte a Oxford, così come le fotografie che lo ritraggono con la sua famiglia o alcuni libri che gli appartennero è stato per me motivo di grande emozione.

CATALOGHILa Bodleian Library, per l’esposizione di Oxford, pubblicò due bellissimi volumi curati da Catherine McIlwaine, Tolkien Archivist e curatrice della mostra oxoniense: Tolkien: Maker of Middle-Earth e Tolkien Treasures. Entrambi contengono dei saggi sulla vita e l’opera di Tolkien con il primo, un’edizione rilegata di grande formato, presenta l’intera collezione visibile alla mostra di Oxford con l’aggiunta di materiale non eesposto e il secondo, in formato ridotto con il solo materiale conservato negli archivi della Bodleian Library e messi a disposizione per l’esposizione.

Piccola postilla che mi riguarda: sono onorato di aver trovato nella bibliografia, tra le “Revues, ouvrages et artiches critiques consacrés à J.R.R. Tolkien”, citato il mio libro Tolkien’s Library: an annotated checklist, unico italiano assieme ad altri studiosi per me da sempre punto di riferimento.
Informazioni sull’esposizione “Tolkien: Voyage en Terre du Milieu”L’esposizione è allestita nella Bibliothèque nationale de France (BnF) “François Mitterrand”, Quai François Mauriac a Parigi (Metro 14 e 6 e RER C fermata “Bibliothèque François Mitterrand”), Gallerie 1 e 2 dal 22 ottobre 2019 al 16 febbraio 2020.
È un evento promosso in partenariato con la Bodleian Libraries, University of Oxford, il supporto di Raynor Memorial Libraries - Marquette University, della Tolkien Estate e della famiglia Tolkien e la partecipazione della Cité Internationale de la Tapisserie, Aubusson et du Musée de l’Armée.
Aperto al pubblico dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 e solo il giovedì dalle 10 alle 21. Chiuso il lunedì e i giorni festivi.
Il costo per l’accesso è di 11 €, ridotto 9 € e gratuito per i minori e i possessori di un Pass BnF lettura/cultura o ricerca. A tal proposito vi consiglio di richiedere all’ingresso la tessera BnF annuale, che ha sul fronte la locandina dell’esposizione, al costo di 15 € che vi consente l’accesso alle gallerie e vi resta come splendido ricordo della giornata. È possibile acquistare il biglietto o la tessera anche on line, a questo LINK.

Le visite guidate costano 3 € ed è possibile prenotarle scrivendo a visites@bnf.fr.
Gli eventi
Da giovedì 14 novembre, saranno promossi anche degli incontri a tema:
CARTE BLANCHE À ADAM TOLKIENFiglio di Christopher e nipote di J.R.R. Tolkien14 novembre 2019
TOLKIEN PÈRE ET FILScon Leo Carruthers, professore emerito dell’Université Paris-Sorbonne in studi medievali inglesi21 novembre 2019
L’INVENTION DES LANGUEScon Damien Bador, dell’Associazione francese Tolkiendil28 novembre 2019
TRADUIRE TOLKIENcon Christine Laferrière, anglista, specialista nel Medioevo e nell'inglese antico e traduttrice5 dicembre 2019
LES CONFÉRENCES DU CNLJ – J.R.R. TOLKIEN, POÈTE DE LA « ROUTE PERDUE »con Olivier Piffault, direttore del dipartimento di conservazione, BnF6 dicembre 2019
ALAN LEE : ILLUSTRER TOLKIEN12 dicembre 2019
TOLKIEN GÉOGRAPHEcon Isabelle Pantin, professore emerito al dipartimento di Letteratura e Lingue all’École Normale Supérieure19 dicembre 2019
Il 24 e 25 gennaio 2020, ci sarà un dibattito su Tolkien e la guerra, organizzato dal Museo de l’Armée e dalla BnF, che vedrà la partecipazione anche di John Garth, autore di Tolkien e la Grande Guerra.
Qui potete scaricare il pdf della rivista ufficiale della BnF, Chroniques, dedicata all’esposizione.
Questa la pagina ufficiale dell’esposizione “Tolkien: Voyage en Terre du Milieu”.









Published on October 24, 2019 02:27
February 13, 2019
Tolkien, San John Henry Newman e il venerabile Mindszenty

Il 12 febbraio 2019 Papa Francesco, durante l’udienza avuta con il prefetto della Congregazione delle cause dei santi, cardinale Giovanni Angelo Becciu, ha autorizzato la promulgazione di una serie di decreti del dicastero vaticano per l’elevazione di due nuovi santi, un beato e cinque nuovi venerabili (due gli italiani).

Prima di illustrare qual è il legame tra i cardinali Newman e Mindszenty e Tolkien, ebbene riassumere le loro sante vite.

Di ritorno a Oxford, il 14 luglio 1833, ascoltò il discorso di John Keble, National Apostasy, con il quale si diede vita all’Oxford Movement, di cui poi Newman divenne la figura più importante. Con William Palmer, Keble, Froude e Pusey, diede alle stampe, tra il 1833 e il 1841, Tracts for the Times, composto da 90 saggi e di questi 26 scritti da Newman, compreso il Tract 90. In quest’ultimo, Newman rielaborò i trentanove articoli della Chiesa Anglicana in un’ottica cattolica, che gli valsero la condanna dell’“Hebdomadal Board” dell’Università di Oxford, con la relativa sconfessione di 42 vescovi anglicani che lo condusse a lasciare la guida di St. Mary e a ritirarsi nell’aprile 1842 assieme ad altri amici a Littlemore. Lì maturò la sua conversione alla Chiesa Cattolica mentre lavorava alla stesura del famoso Essay on development of christian Doctrine. Durante la permanenza a Roma nel 1846 assieme ad alcuni compagni anglicani convertitisi al cattolicesimo, e partito senza aver ancora deciso se entrar a far parte di un ordine religioso o diventare un sacerdote secolare, pensò di entrare nell’ordine dei Redentoristi ma alla fine preferì l’Oratorio di San Filippo Neri, Dopo avervi aderito chiese al Papa il permesso di fondare l’Oratorio a Birmingham e di modificare e rivedere le Costituzioni dell’Oratorio romano in funzione della realtà inglese. Newman e sei altri compagni iniziarono il noviziato in un’ala messa a disposizione per loro nell’abbazia di Santa Croce dove, in pochi mesi, scrissero le Costituzioni, la spiritualità e le tradizioni dell’Oratorio.


Il 19 settembre 2010 Papa Benedetto XVI beatificò John Henry Newman con una cerimonia nei pressi della Casa dell’Oratorio, a Rednal, dove riposano le spoglie mortali del cardinale, durante il viaggio apostolico nel Regno Unito.Per lo studioso inglese Roderick Strange, il cardinale Newman « Da convertito ha portato nella Chiesa di Roma una sensibilità tutta inglese, dimostrando come sia possibile essere inglesi e cattolici allo stesso tempo ».


la mia cara madre è stata veramente una martire; non a tutti Dio concede di percorrere una strada così facile, per arrivare ai suoi grandi doni, come ha concesso a Hilary e a me, dandoci una madre che si uccise con la fatica e le preoccupazioni per assicurarsi che noi crescessimo nella fede.

Da lui ho imparato soprattutto la carità e la capacità di perdonare; e con questi insegnamenti ho superato persino l’oscurità “liberale” da cui provenivo, in cui si conosceva molto meglio "Maria la sanguinaria" che la Madre di Gesù. che non era mai stata menzionata se non come oggetto di una venerazione sbagliata da parte dei cattolici


Nel 1917 padre Morgan e i membri dell’Oratorio di Birmingham pubblicarono il volume Correspondence of John Henry Newman with John Keble and others, 1839-1845 (Longmans). Padre Francis Xavier Morgan morì l’11 giugno 1935 nell’Oratorio di Birmingham lasciando a ciascuno dei fratelli Tolkien una eredità di mille sterline. Curiosità legata alla beatificazione del cardinale Newman: la statua realizzata in onore del Beato e benedetta il 19 settembre 2010, a Cofton Park, dal Pontefice Benedetto XVI è stata realizzata dall’artista Tim Tolkien, bisnipote di J. R. R. Tolkien.
Oltre al legame con padre Morgan e l’Oratorio San Filippo Neri a Birmingham fondato dallo stesso cardinale Newman, c’è da ricordare che Tolkien fu membro attivo anche della Newman Association , nata nel 1942, e registrata cinque anni dopo, con l’intento di riunire i laureati cattolici e approfondire i temi della fede cristiana. Il sodalizio cattolico s’ispira sin dalla sua fondazione al Cardinale che voleva “un laicato non arrogante, non precipitoso nei discorsi, non polemico, ma uomini che conoscono la propria religione, che in essa vi entrino, che sappiano bene dove si ergono, che sanno cosa credono e cosa non credono, che conoscono il proprio credo così bene da dare conto di esso, che conoscono così bene la storia da poterlo difendere” (The Present Position of Catholics in England, IX, 390). Ed è proprio questa sua esperienza associativa a rappresentare l’anello di contatto con il futuro venerabile Mindszenty e nello specifico, il momento dell’ingiusta incarcerazione dell’allora cardinale per mano del regime comunista ungherese.Come si è scritto, infatti, l’arresto del cardinale Mindszenty nel 1948 provocò fortissime reazioni nell’ambiente cattolico in tutto il mondo e diversi furono gli appelli in favore della sua scarcerazione. Nel Regno Unito si schierò la Newman Association di cui faceva parte Tolkien, che redasse un appello pubblico a favore della scarcerazione del cardinale Mindszenty inviato al The Times affinché lo rendesse pubblico. Il testo è stato ritrovato nel 2011 da Douglas A. Anderson che lo pubblicò sul suo blog.
Tra i firmatari compare il nome di J. R. R. Tolkien.
CARDINAL MINDSZENTYTO THE EDITOR OF THE TIMES

Alexander Moncrieff, Honorary President; Leslie Aitchison, A. J. Allmand, Thomas Bodkin, A. Leyland Robinson, Edgar Prestage, G. Temple, J. R. R. Tolkien, Edmund Whittaker, F. de Zulueta, Honorary Vice-Presidents, Newman Association. 31, Portman Square, W.1.
«The Times», venerdì 28 gennaio 1949, p. 5.
Appendici
Si pubblicano due interessati documenti a vantaggio di chi vuol approfondire la conoscenza di queste due venerabili e santé figure della Chiesa.
SANTA MESSA CON BEATIFICAZIONE
DEL VENERABILE CARDINALE JOHN HENRY NEWMAN OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI Cofton Park di Rednal - Birmingham
Domenica, 19 settembre 2010

LETTERA DI SUA SANTITÀ PIO XII AGLI ECC.MI ARCIVESCOVI E VESCOVI D'UNGHERIA, IN SEGNO DI PROTESTA CONTRO L'ARRESTO DELL'ARCIVESCOVO DI STRIGONIA

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Published on February 13, 2019 11:46
January 20, 2019
Tolkien: e se i film fossero due? Perché bisogna tenere d'occhio Mel Gibson e Sean Penn

Del biopic* su Tolkien , a oggi, si è già scritto tanto (e purtroppo sempre allo stesso modo giacché si è attinto da quel poco che ancora si conosce), ma credo che agli attenti lettori e studiosi della vita e delle opere di J. R. R. Tolkien possa interessare la notizia che sul maxi schermo, quest’anno, si potrà vedere anche un altro film riconducibile al lavoro di Tolkien. Più di quanto si possa immaginare.
Andiamo con ordine partendo dal primo film, Tolkien, che ovviamente non possiamo non citare.
*“genere cinematografico basato sulla ricostruzione della biografia di un personaggio realmente esistito”.
Il primo filmCome molti appassionati sanno, il 10 maggio finalmente arriverà nelle sale cinematografiche il biopic Tolkien diretto da Dome Karukoski e scritto da Stephen Beresford e David Gleeson. Un film molto atteso dagli appassionati del Professore di Oxford prodotto dalla Fox Searchlight Pictures, che narrerà la vita del giovane Tolkien negli anni precedenti lo scoppio del Primo conflitto mondiale.





Alcuni scatti dal set di Tolkien
Il secondo film




Un film che si preannuncia davvero interessante, anche se non sono mancate alcune polemiche mosse dallo stesso Mel Gibson.
E Tolkien?Giusta domanda, ma se si ha la pazienza di leggere quanto segue, si capirà quanto interessante e importante questo film per lo studio della vita e delle opere di Tolkien. A primo acchito, l'unico collegamento tra i due film lo si troverebbe in quello temporale: Il professore e il pazzo, narra vicende accadute a fine Ottocento e, temporalmente, Tolkien prosegue fino allo scoppio della prima Guerra Mondiale. Ma non è solo questo. L'anello di congiunzione tra le due piccole, è l'Oxford English Dictionary e l'amore (e il lavoro) di Tolkien.
Tolkien e l’Oxford English Dictionary


Il suo lavoro dà prova di una padronanza insolitamente approfondita dell'anglosassone, dei fatti e dei principi della grammatica comparata delle lingue germaniche. In effetti, non ho alcuna esitazione nel dire che non ho mai conosciuto un uomo della sua età che fosse per questi aspetti simile.
Il 16 marzo 1933, quand’era già Rawlinson and Bosworth Professor in Anglosassone all’Università di Oxford, Tolkien scrisse a Kenneth Sisam, per il quale aveva curato A Middle English Vocabulary, che era molto felice perché aveva ricevuto il set completo dell’Oxford English Dictionary.
Tutto il lavoro compiuto da Tolkien per l’OED, è stato raccontato magnificamente in The Ring of Words: Tolkien and the Oxford English Dictionary da Peter Gilliver, Edmund Weiner e Jeremy Marshall, tre importanti redattori dell’OED.Nel loro volume raccontano il contributo dato da Tolkien e offrono una panoramica sul linguista analizzando anche l’origine di alcune parole come "hobbit", "Mithril", “Smeagol" “Ent" e “worm”. Una vera e propria scoperta per gli appassionati di Tolkien narratore e docente ricchissimo di materiale d’archivio unico nel suo genere, giacché gli autori sono stati in grado di esaminare gli appunti su cui Tolkien scrisse le bozze per le definizioni e le etimologie delle diverse parole.
Secondo I tre autori Tolkien lavorò alle seguenti parole:
Waggle (sostantivo e aggettivo) | Waggly | Wain | Waist | Waistband | Waist-cloth | Waistcoat | Waistcoated | Waistcoateer | Waisted | Waister | Waistless | Waist-rail | Waist-tree | Wait-a-bit | Waiter | Waitership | Waiting (sostantivo e aggettivo) | Waiting-maid | Waiting-man | Waiting-room | Waiting-woman | Waitress | Wake (sostantivo e verbo) | Wake-robin | Wake-wort | Waldend | Wallop (sostantivo e verbo) | Walloper | Walloping (sostantivo e aggettivo) | Walm (sostantivo e verbo) | Walming | Walnut | Walrus | Wampum | Wampumpeag | Wan (sostantivo, aggettivo e verbo) | Wander (sostantivo e verbo) | Wanderable | Wandered | Wanderer | Wandering (sostantivo e aggettivo) | Wanderment | Wander-year | Wandreth | Wane (sostantivo, aggettivo e verbo) | Want (sostantivo e verbo) | Want-louse | Wariangle | Warlock (sostantivo e verbo) | Warlockry | Warm | Weald | Wealden | Wealding | Wield | Wild | Wold.
CuriositàIl lavoro svolto all’OED e le persone che vi erano direttamente coinvolte – i quattro curatori Murray, Bradley, Craigie e Onions – finirono in uno dei racconti brevi di Tolkien, Farmer Giles of Ham (it. Il cacciatore di draghi).
In ogni caso, la proprietà è la proprietà, e con quelli che sconfinavano nei suoi campi il Fattore Giles usava metodi sbrigativi che pochi riuscivano a sfidare. Cosi s’infilò le brache, scese in cucina e prese il suo schioppo che era li appeso al muro. Qualcuno potrà chiedersi cosa fosse uno schioppo. Ebbene, questa stessa domanda, si dice, fu posta ai Quattro Saggi Letterati di Oxenford, i quali, dopo lunga riflessione, risposero: “Uno schioppo è un fucile corto di grosso calibro che spara molti proiettili o pallottole, in grado di arrecare morte entro un raggio limitato ma senza una mira precisa (oggi sostituito, nei paesi civilizzati, da altre armi da fuoco)”.A ogni modo, lo schioppo del Fattore Giles aveva una bocca ampia che si allargava come una tromba, e non sparava proiettili o pallottole, ma qualsiasi cosa Giles riuscisse a trovare e a ficcarci dentro. E non arrecava morte perché il fattore lo caricava raramente, e non sparava mai. In genere, era sufficiente solo farlo vedere. E questo paese non era ancora civilizzato, per cui lo schioppo non era ancora stato sostituito: anzi, era l’unico tipo di fucile esistente, ed era anche raro. La gente preferiva l'arco e le frecce, e usava la polvere da sparo per lo più per i fuochi d’artificio.(pp. 28-29)
Il riferimento è stato ben illustrato da Christina Scull e Wayne G. Hammond nell’edizione ampliata e annotata del Cacciatore a pagina 123.
“prese il suo schioppo (...) usava la polvere da sparo per lo più per i fuochi d’artificio".La definizione di schioppo (blunderbuss, dall'olandese donder, “tuono" + bus, “arma da fuoco") è presa alla lettera dall’Oxford English Dictionary. I “Quattro Saggi Letterati di Oxenford" (nel prologo ai Racconti di Canterbury di Chaucer si legge: “c'era un Letterato di Oxenford", ovvero Oxford) sono probabilmente i quattro curatori dell’Oxford English Dictionary: ]ames A. H. Murray, Henry Bradley, W. A. Craigie e C. T Onions; vedi anche l’lntroduzione, a p. 15. Nella prima versione della storia, Giles riempiva il suo schioppo con “vecchi chiodi, e pezzi di piombo, pezzi di teiere rotte, e vecchie catene, ossi e pietre, e molta ovatta. Poi mise la polvere da sparo nell'altra estremità" (p. 94).
Così come Tolkien inserì il riferimento anche nel testo The Notion Club Papers, pubblicato poi da Christopher Tolkien nel volume IX della History of Middle-earth, Sauron Defeated:
“'Yes, doink has come on a lot lately,' said Lowdham. 'But it's not brand-new, of course. I think it's first recorded, in the Third Supplement to the N.E.D., in the fifties, in the form dŏing: seems to have started in the Air Force in the Six Year's War"― Arundel Lowdham

Published on January 20, 2019 04:41
Tolkien: e se i film fossero due? Perché bisogna tenere d'occhio Mel Gibson e Sean Peen

Del biopic* su Tolkien , a oggi, si è già scritto tanto (e purtroppo sempre allo stesso modo giacché si è attinto da quel poco che ancora si conosce), ma credo che agli attenti lettori e studiosi della vita e delle opere di J. R. R. Tolkien possa interessare la notizia che sul maxi schermo, quest’anno, si potrà vedere anche un altro film che si collega al lavoro e alla passione di Tolkien più di quanto si possa immaginare.
Andiamo con ordine partendo dal primo film, Tolkien, che ovviamente non possiamo non citare.
*“genere cinematografico basato sulla ricostruzione della biografia di un personaggio realmente esistito”.
Il primo filmCome molti appassionati sanno, il 10 maggio finalmente arriverà nelle sale cinematografiche il biopic Tolkien diretto da Dome Karukoski e scritto da Stephen Beresford e David Gleeson. Un film molto atteso dagli appassionati del Professore di Oxford prodotto dalla Fox Searchlight Pictures, che narrerà la vita del giovane Tolkien negli anni precedenti lo scoppio del Primo conflitto mondiale.





Alcuni scatti dal set di Tolkien
Il secondo film




Un film che si preannuncia davvero interessante, anche se non sono mancate alcune polemiche mosse dallo stesso Mel Gibson.
E Tolkien?Giusta domanda, ma se si ha la pazienza di leggere quanto segue, si capirà quanto interessante e importante questo film per lo studio della vita e delle opere di Tolkien. A primo acchito, l'unico collegamento tra i due film lo si troverebbe in quello temporale: Il professore e il pazzo, narra vicende accadute a fine Ottocento e, temporalmente, Tolkien prosegue fino allo scoppio della prima Guerra Mondiale. Ma non è solo questo. L'anello di congiunzione tra le due piccole, è l'Oxford English Dictionary e l'amore (e il lavoro) di Tolkien.
Tolkien e l’Oxford English Dictionary


Il suo lavoro dà prova di una padronanza insolitamente approfondita dell'anglosassone, dei fatti e dei principi della grammatica comparata delle lingue germaniche. In effetti, non ho alcuna esitazione nel dire che non ho mai conosciuto un uomo della sua età che fosse per questi aspetti simile.
Il 16 marzo 1933, quand’era già Rawlinson and Bosworth Professor in Anglosassone all’Università di Oxford, Tolkien scrisse a Kenneth Sisam, per il quale aveva curato A Middle English Vocabulary, che era molto felice perché aveva ricevuto il set completo dell’Oxford English Dictionary.
Tutto il lavoro compiuto da Tolkien per l’OED, è stato raccontato magnificamente in The Ring of Words: Tolkien and the Oxford English Dictionary da Peter Gilliver, Edmund Weiner e Jeremy Marshall, tre importanti redattori dell’OED.Nel loro volume raccontano il contributo dato da Tolkien e offrono una panoramica sul linguista analizzando anche l’origine di alcune parole come "hobbit", "Mithril", “Smeagol" “Ent" e “worm”. Una vera e propria scoperta per gli appassionati di Tolkien narratore e docente ricchissimo di materiale d’archivio unico nel suo genere, giacché gli autori sono stati in grado di esaminare gli appunti su cui Tolkien scrisse le bozze per le definizioni e le etimologie delle diverse parole.
Secondo I tre autori Tolkien lavorò alle seguenti parole:
Waggle (sostantivo e aggettivo) | Waggly | Wain | Waist | Waistband | Waist-cloth | Waistcoat | Waistcoated | Waistcoateer | Waisted | Waister | Waistless | Waist-rail | Waist-tree | Wait-a-bit | Waiter | Waitership | Waiting (sostantivo e aggettivo) | Waiting-maid | Waiting-man | Waiting-room | Waiting-woman | Waitress | Wake (sostantivo e verbo) | Wake-robin | Wake-wort | Waldend | Wallop (sostantivo e verbo) | Walloper | Walloping (sostantivo e aggettivo) | Walm (sostantivo e verbo) | Walming | Walnut | Walrus | Wampum | Wampumpeag | Wan (sostantivo, aggettivo e verbo) | Wander (sostantivo e verbo) | Wanderable | Wandered | Wanderer | Wandering (sostantivo e aggettivo) | Wanderment | Wander-year | Wandreth | Wane (sostantivo, aggettivo e verbo) | Want (sostantivo e verbo) | Want-louse | Wariangle | Warlock (sostantivo e verbo) | Warlockry | Warm | Weald | Wealden | Wealding | Wield | Wild | Wold.
CuriositàIl lavoro svolto all’OED e le persone che vi erano direttamente coinvolte – i quattro curatori Murray, Bradley, Craigie e Onions – finirono in uno dei racconti brevi di Tolkien, Farmer Giles of Ham (it. Il cacciatore di draghi).
In ogni caso, la proprietà è la proprietà, e con quelli che sconfinavano nei suoi campi il Fattore Giles usava metodi sbrigativi che pochi riuscivano a sfidare. Cosi s’infilò le brache, scese in cucina e prese il suo schioppo che era li appeso al muro. Qualcuno potrà chiedersi cosa fosse uno schioppo. Ebbene, questa stessa domanda, si dice, fu posta ai Quattro Saggi Letterati di Oxenford, i quali, dopo lunga riflessione, risposero: “Uno schioppo è un fucile corto di grosso calibro che spara molti proiettili o pallottole, in grado di arrecare morte entro un raggio limitato ma senza una mira precisa (oggi sostituito, nei paesi civilizzati, da altre armi da fuoco)”.A ogni modo, lo schioppo del Fattore Giles aveva una bocca ampia che si allargava come una tromba, e non sparava proiettili o pallottole, ma qualsiasi cosa Giles riuscisse a trovare e a ficcarci dentro. E non arrecava morte perché il fattore lo caricava raramente, e non sparava mai. In genere, era sufficiente solo farlo vedere. E questo paese non era ancora civilizzato, per cui lo schioppo non era ancora stato sostituito: anzi, era l’unico tipo di fucile esistente, ed era anche raro. La gente preferiva l'arco e le frecce, e usava la polvere da sparo per lo più per i fuochi d’artificio.(pp. 28-29)
Il riferimento è stato ben illustrato da Christina Scull e Wayne G. Hammond nell’edizione ampliata e annotata del Cacciatore a pagina 123.
“prese il suo schioppo (...) usava la polvere da sparo per lo più per i fuochi d’artificio".La definizione di schioppo (blunderbuss, dall'olandese donder, “tuono" + bus, “arma da fuoco") è presa alla lettera dall’Oxford English Dictionary. I “Quattro Saggi Letterati di Oxenford" (nel prologo ai Racconti di Canterbury di Chaucer si legge: “c'era un Letterato di Oxenford", ovvero Oxford) sono probabilmente i quattro curatori dell’Oxford English Dictionary: ]ames A. H. Murray, Henry Bradley, W. A. Craigie e C. T Onions; vedi anche l’lntroduzione, a p. 15. Nella prima versione della storia, Giles riempiva il suo schioppo con “vecchi chiodi, e pezzi di piombo, pezzi di teiere rotte, e vecchie catene, ossi e pietre, e molta ovatta. Poi mise la polvere da sparo nell'altra estremità" (p. 94).
Così come Tolkien inserì il riferimento anche nel testo The Notion Club Papers, pubblicato poi da Christopher Tolkien nel volume IX della History of Middle-earth, Sauron Defeated:
“'Yes, doink has come on a lot lately,' said Lowdham. 'But it's not brand-new, of course. I think it's first recorded, in the Third Supplement to the N.E.D., in the fifties, in the form dŏing: seems to have started in the Air Force in the Six Year's War"― Arundel Lowdham

Published on January 20, 2019 04:41
July 28, 2018
La biblioteca di Tolkien "rivivrà" grazie a Oronzo Cilli

Riporto l'articolo uscito sul quotidiano "La Gazzetta del Mezzogiorno" il 24 luglio 2018 (p. xviii) sul mio nuovo libro "Tolkien's Library: An Annotated Checklist" che uscirà il prossimo anno con la scozzese Luna Press Publishing. La prefazione sarà firmata dal grande Tom Shippey.

LINK COLLEGATI
Tolkien's Library : An Annotated Checklist by Oronzo Cilli
Luna Welcomes Oronzo Cilli - Tolkien's Library: An Annotated Checklist


Published on July 28, 2018 03:10
June 20, 2018
Tolkien's Library : An Annotated Checklist by Oronzo Cilli
Tolkien's Library : An Annotated Checklistby Oronzo Cilli
Foreword by Tom Shippey
Luna Press PublishingSummer 2019
Which books did Tolkien read? What subjects was he interested in? What books found a place in his library, and which did he cite in his academic writings and many letters? Finally, where are the books from his personal library preserved now? In “Tolkien’s Library: An Annotated Checklist”, Tolkien scholar Oronzo Cilli endeavours to answer these and many other questions. By reading his work, you will have a chance to enter Tolkien’s studio and consult his books, learn if and where he cited from each of them and discover if a particular book was cited by Tolkien in his academic writings or his fiction. A unique and extensive guide, with information on over 2,000 titles, it was conceived as a personal research tool, but will soon be available to both scholars and the general public.
It's a work that doesn’t aim to ‘reconstruct’ a physical library that once existed, but rather charts an imaginary collection, including books or other printed items which Tolkien once owned (and may or may not have read). Along with this, it includes works he didn't own but is known to have read or consulted (such as the run of Andrew Lang fairy books he used at the Bodleian), and works he referred to in his writings but may not have owned or directly consulted. It's worth noting that, of the items he did own at one time or another, he may not have kept them all, as many had to be disposed of, like when he left Merton, or moved to Poole, and when he returned to Oxford. In addition, there were other books in the Tolkien household which were not, strictly speaking, part of his own personal library; indeed, some of these belonged to his children, though Tolkien sometimes consulted them.
“Such study will throw up many new insights into Tolkien’s thoughts, his life-experience, and the way that experience expressed itself in his fiction. The best guide to an author’s mind is through his books, and in the work of Oronzo Cilli we have now the best and most valuable guide to Tolkien’s books. It is a devoted and enduring work of scholarship.”― Tom Shippey
“This book is a labour of love and will surely prove to be an important research tool for established and new Tolkien scholars alike.”― Dimitra Fimi
“Drawing together a wide range of information about Tolkien’s reading, Oronzo Cilli has constructed a library which never wholly existed, or did not wholly exist in one place or at one time, but represents the foundation of the work of one of the twentieth century’s greatest writers and scholars. Tolkien’s Library is an impressive, fascinating, and useful essay in bibliography.”― Christina Scull & Wayne G. Hammond
“From the thorough research of the untiring Tolkien scholar Oronzo Cilli, here is a unique guide to Tolkien’s Library which will catch your breath: more than 2,000 entries, ranging from the expected several editions of Beowulf to the complete surprises, such as Agatha Christie’s At Bertram’s Hotel. If you are doing research on Tolkien, you simply cannot miss Oronzo’s work.”― Giovanni C. Costabile
"Tolkien's Library: An Annotated Checklist" will be released in time for Tolkien 2019 in Birmingham, in August 2019. You will be able to order your copy (and any other Luna books) and get it delivered there, where both Oronzo and Tom will be able to sign it. Double bonus!
QUI TUTTE LE INFO
Ne hanno parlato:
Società Tolkieniana Italiana (IT)
Tolkien Society (UK)
Goniec Rohański (PL)

Published on June 20, 2018 03:49
May 23, 2018
Anche un inedito di Tolkien del 1938 con l’edizione deluxe di The Hobbit

Il 31 maggio 2018, HarperCollins pubblicherà un’edizione deluxe di grandissimo pregio che conterrà tantissime sorprese e tra queste un CD audio e un testo inedito di Tolkien del 1938.
Vediamo nel dettaglio cosa contiene questo sontuoso cofanetto:

–. la copia speciale della mappa di Thror che rivela le rune lunari quando la si guarda contro luce così come Tolkien voleva ma che non riuscì a vedere in quanto furono inserite nei risguardi del libro;
- un CD audio con delle registrazioni di archivio con la voce di Tolkien che legge passi di The Hobbit con l’aggiunta di tre brani inediti.
- un libretto illustrato a colori che contiene la storia di The Hobbit, con connessione agli altri scritti di Tolkien, e una grande sorpresa: un inedito di Tolkien!Tra il 30 dicembre 1937 e il 10 gennaio 1938 l’Ashmolean Natural History Society of Oxfordshire promosse una serie di sei conferenze natalizie per bambini all’interno dell’University Museum di Oxford. Una di queste conferenze fu tenuta da Tolkien il primo gennaio 1938 alle 14:30, dal titolo “DRAGON”, durante la quale mostrò anche delle diapositive sui dinosauri e diversi suoi disegni sui draghi. Questa conferenza, fino ad oggi inedita e conservata nella Bodleian Library di Oxford, sarà possibile leggerla grazie a questa bellissima edizione.
- una cover lenticolare 3D basata sul disegno toginale della sovraccoperta di Tolkien del 1937.
ORDINALO SUBITO

Ma cosa ha di particolare la prima edizione del 1937?La prima edizione de The Hobbit vide la luce in Inghilterra il 21 settembre 1937 in 1500 copie. Il testo era differente da quello che oggi conosciamo in quanto il libro raccontava una storia a sé e Il Signore degli Anelli non era ancora nella mente del suo creatore. Nella prima edizione troviamo le avventure dell’hobbit Bilbo Baggins dove, per ovvie ragioni, l’anello trovato nella caverna di Gollum non ricopre un ruolo fondamentale se non una parte marginale utile al prosieguo della storia per via della sua capacità di rendere invisibile il portatore dopo averlo indossato. Un comune anello magico che, alla data di apparizione del libro, non aveva nessun ruolo né in quella storia né tanto meno in quelle a venire.Fu il grande e inaspettato successo del libro a spingere Tolkien – su pressione di lettori ed editore – ad immaginare un sequel con protagonisti gli hobbit. Un lavoro che all’inizio non prevedeva un ruolo fondamentale dell’anello ma che con la stesura del Signore degli Anelli cominciò magicamente ad assumere.

Nell’edizione del 1937, la storia del ritrovamento era ben diversa da come la conosciamo. Gollum non era una creatura malvagia e non aveva assolutamente intenzione di mangiare Bilbo Baggins e l’anello veniva messo da lui in palio nella nota gara degli indovinelli. Si leggeva di Gollum sincero e cordiale che arrivò persino a scusarsi con l’hobbit alla fine del capitolo e ad indicargli pure la via d’uscita. È evidente come questa versione fosse differente con quella del Signore degli Anelli dove l’Anello corromperà il suo portatore, con un Gollum altamente corrotto dal potere e che ricoprirà un ruolo centrale nella nuova storia.Per far sì che la storia trovasse omogeneità, Tolkien nell’edizione del 1951 riscrisse il quinto capitolo in modo che all’uscita del nuovo libro tutto scorresse in maniera omogenea. Di più, trovò un escamotage letterario che vedeva Bilbo, già tentato dall’Anello, mentire a Gandalf sulla storia del suo ritrovamento. Nell’edizione che precedeva il nuovo libro, Tolkien inserì una nota al lettore dove spiegava il perché del cambiamento.

Lo Hobbit , successivamente, vide altre modifiche e correzioni – le ultime furono quelle del 1966 che ci hanno consegnato l’edizione definitiva – utili ad riallinearlo alla storia della Terra di Mezzo e di alcuni personaggi de Il Signore degli Anelli.

Published on May 23, 2018 22:49
April 4, 2018
Tolkien e padre Morgan nella biografia scritta da Bru e pubblicata da Luna Press

Ho iniziato a leggere il lavoro di Bru, e presto ne pubblicherò una recensione, ma posso anticipare che è davvero un bellissimo lavoro di ricerca che riporta alla luce aspetti biografici di padre Morgan davvero interessanti utili a ricostruire un periodo della vita di Tolkien – la formazione letteraria, la consapevolezza religiosa, i rapporti interpersonali – che mancava.
Bru spiega che:“Il libro è una biografia, ma non solo una biografia. Ricostruisce la vita quasi sconosciuta di Francis Morgan (1857-1935), un prete cattolico di origine anglo-spagnola, che fu coinvolto nel commercio dello sherry, e fu tutore e un “secondo padre” di J.R.R. Tolkien.C'è un aspetto della biografia di [Tolkien] che è stata poco esaminata fino ad oggi: i suoi primi anni e la relazione duratura di Tolkien (rimasto orfano da bambino) con il suo tutore, padre Francis Morgan. Ma il libro non è semplicemente una biografia del tutore di Tolkien; le informazioni raccolte sulla relazione personale di Tolkien con Morgan e uno studio comparativa del suo lavoro con quello degli illustri antenati del suo tutore nella letteratura spagnola, rivelano curiosi parallelismi che danno origine alle ipotesi sulla loro influenza (ancora sconosciuta) su Tolkien.Nel libro si ricostruisce anche il rapporto tra Tolkien e il cardinale John Henry Newman attraverso padre Morgan (di cui era assistente) o con altre persone direttamente imparentate con la sua famiglia come Washington Irving, Humboldt, Campe o Blanco White.Uno studio che nasce da un'approfondita ricerca tra Spagna e Inghilterra che ha coinvolto, tra gli altri, gli stessi membri della famiglia Tolkien, che hanno fornito il loro sostegno, insieme alla testimonianza (inclusi scritti inediti) di Priscilla, figlia di Tolkien. "
Il libro è in lingua inglese ma vedrà un’edizione spagnola e italiana.
Sul sito di Luna Press è possibile pre-ordinare il libro con uno sconto ed è possibile ritirare la propria copia al The Tolkien Society Seminar di Leeds il prossimo primo luglio ad Oxonmoot in programma a Oxford dal 20 al 23 settembre 2018.
Maggiori info sul sito web di Luna Press Publishing .

Published on April 04, 2018 22:39
February 16, 2018
Tutto su Tolkien: The Maker of Middle-earth. Dai biglietti ai cataloghi!

L'attesa è finita! Dallo scorso 13 febbraio è possibile prenotare i biglietti per l'evento tolkieniano più atteso: Tolkien: The Maker of Middle-earth presso le sale della Weston Library, in Broad Street a Oxford.

L'esposizione esplorerà tutta la vita letteraria di Tolkien dalla creazione della Terra di Mezzo, dove Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e le altre sue storie sono ambientate, alla sua vita e il lavoro di poeta, medievalista e studioso delle lingue. Per la prima volta dal 1950, una serie senza precedenti di documentazione proveniente dal Regno Unito e dagli Stati Uniti saranno riuniti a Oxford. Ci saranno manoscritti, opere d'arte, mappe, lettere e manufatti provenienti dagli archivi della Bodleian dalla Marquette University negli Stati Uniti e da collezioni private. La mostra sarà di sicuro gradimento sia per i fan che per gli studiosi, le famiglie e i visitatori di ogni età.
I fortunati visitatori potranno ammirare pezzi unici e meravigliosi. Tra quelli annunciati:
1. Le bozze manoscritte de Lo Hobbit che mostrano l’evoluzione della storia, assieme ad acquarelli, schizzi della copertine, disegni e mappe preparate per la pubblicazione;
2. I manoscritti originali del Signore degli Anelli assieme a schizzi della copertina e acquarelli
3. I manoscritti originali del Silmarillion , i primi scritti di Tolkien sulle antiche leggende degli Elfi, pubblicate postume dal figlio Christopher
4. Le foto e lettere dell'età giovanile di Tolkien
5. Le lettere di apprezzamento di vari ammiratori e tra questi il professore e poeta W. H. Auden, l’autrice Iris Murdoch e il cantante Joni Mitchell
6. Gli oggetti personali appartenuti a Tolkien, inclusi i suoi materiali artistici e testi provenienti dalla sua personale libreria
7. Una selezione di mappe della Terra di Mezzo, inclusa una rara mappa annotata da J. R. R. Tolkien
8. Appositamente realizzata, una mappa della Terra di Mezzo in 3D.
QUI il sito della mostra Tolkien: The Maker of Middle-earth
Informazioni sull'evento

L'esposizione si terrà presso le sale della Weston Library, in Broad Street, e l'ingresso è gratuito anche se, per evitare sovraffollamento, la Bodleian Library ha deciso di predisporre la prenotazione della visita che ha una durata di 1/2 ora.
Inoltre:
1. Non è ammesso introdurre cibo e bevande;
2. Non è possibile scattare fotografie;
3. Si chiede di arrivare con un leggero anticipo sull'ora prevista dalla prenotazione;
4. E' possibile che creino delle file prima di accedere alla mostra e questo per evitare che vi sia un sovraffollamento nelle sale espositive;
5. Il numero massimo di biglietti prenotabili online è di 8 (otto);
6. Ogni transazione, fino a 8 biglietti, è soggetta a una commissione di prenotazione di £ 1.
QUI per prenotare la tua visita.
Info: Vai sulla pagina, clicca su Tickets, seleziona la il giorno e l'ora della visita - dalle ore 10 alle 16 - indica il numero di biglietti e alla fine concludi l'acquisto con il pagamento di 1 sterlina.
Al termine della prenotazione e relativo pagamento, la Bodleian Library invierà sull'indirizzo mail che indicherete il biglietto da stampare e presentare all'entrata dell'esposizione.

Il Catalogo della Mostra

Il catalogo è previsto per ora, in due versioni: la prima di 416 pagine e la seconda di 144 pagine. Entrambi saranno disponibili dal primo giugno 2018, giorno di apertura della magnifica esposizione, e sono stati curati dall’archivista della Bodleian Catherine McIlwaine e forniranno una più profonda comprensione di Tolkien come autore e creatore. Tra il materiale incluso, le illustrazioni mai viste prima di Tolkien, suoi manoscritti e lettere di ammiratori tra cui W. H. Auden, Joni Mitchell e Iris Murdoch.
I cataloghi si potranno acquistare su Amazon, su sito on line della Bodleian Library e presso il bookshop della mostra a Oxford. L'HarperCollins manterrà i diritti di traduzione.
La Bodleian Library ha anche dedicato la copertina del proprio catalogo, e ben 7 pagine, all'evento e alle pubblicazioni. Per scaricarlo clicca sull'immagine qui sopra.
Qui è possibile pre-ordinarli a un prezzo speciale:
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E qui è possibile vedere alcune pagine dell'edizione estesa di 416 pagine:






Questa la copertina dell'edizione in 144 pagine:

Dall'editore:
The range of J. R. R. Tolkien’s talents is remarkable. Not only was he an accomplished linguist and philologist, as well as a scholar of Anglo-Saxon and medieval literature and Norse folklore, but also a skillful illustrator and storyteller. Drawing on these talents, he created a universe which is for many readers as real as the physical world they inhabit daily.
Tolkien: Maker of Middle-earth explores the huge creative endeavor behind Tolkien’s enduring popularity. Lavishly illustrated with three hundred images of his manuscripts, drawings, maps, and letters, the book traces the creative process behind his most famous literary works—The Hobbit, The Lord of the Rings, and The Silmarillion—and reproduces personal photographs and private papers, many of which have never been seen before in print.
Six essays introduce the reader to the person of J. R. R. Tolkien and to main themes in his life and work, including the influence of northern languages and legends on the creation of his own legendarium; his concept of “Faërie” as an enchanted literary realm; the central importance of his invented languages in his fantasy writing; his visual imagination and its emergence in his artwork; and the encouragement he derived from his close friend C. S. Lewis and their literary group the Inklings.
The book brings together the largest collection of original Tolkien material ever assembled in a single volume. Drawing on the extensive archives of the Tolkien collections at the Bodleian Libraries, Oxford, which stretch to more than five hundred boxes, and Marquette University, Milwaukee, as well as private collections, this hugely ambitious and exquisitely produced book draws together the worlds of J. R. R. Tolkien – scholarly, literary, creative, and domestic—offering a rich and detailed understanding and appreciation of this extraordinary author.
This landmark publication, produced on the occasion of a major exhibition at the Bodleian Libraries in Oxford in 2018 and at the Morgan Library in New York in 2019, is set to become a standard work in the literature on J. R. R. Tolkien.

Published on February 16, 2018 13:14
January 23, 2018
Edizione speciale di The Hobbit con CD, Mappa e Cofanetto

La prima edizione de lo Hobbit fu pubblicata il 21 settembre 1937, con una tiratura di 1.500 copie. Con una bella copertina, quasi una dozzina di illustrazioni in bianco e nero e due mappe nere e rosse dell'autore stesso, il libro si rivelò popolare e fu ristampato poco dopo. Il resto è diventato ormai Storia.
L’esiguo numero della prima edizione ha portato le copie in circolazione a toccare prezzi importanti, al di sopra della capacità economica della maggior parte dei fan di Tolkien. Inoltre, le successive modifiche al testo - in particolare quelle del capitolo 5, quando Tolkien decise nel 1947 di rivedere il testo per adattarlo meglio agli eventi che si stavano sviluppando nel suo "sequel", Il Signore degli Anelli – non hanno potuto dare l'opportunità di leggere il libro nella sua forma e formato originale.
Questo speciale set regalo commemorativo include la prima edizione, pubblicata singolarmente già lo scorso anno, in modo che i lettori di tutte le età - non solo "bambini di età compresa tra i 5 e i 9", come dichiarò Rayner Unwin nel suo commento scritto dopo la letture della bozza di Tolkien - possano finalmente godersi la storia di Tolkien originariamente pubblicata.
Assieme al libro, in un bellissimo cofanetto, è incluso anche un CD esclusivo di registrazioni di archivio con le letture di alcune pagine de Lo Hobbit lette direttamente da Tolkien; una copia speciale della mappa di Thror che rivela i segreti rune lunari quando viene letta contro luce, e un libretto di accompagnamento che riporta la storia di Lo Hobbit, e include scritti di Tolkien ad esso collegati.
Prezzo: 59,32 €

Published on January 23, 2018 22:44