Anima Quotes

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C.G. Jung
“Were it not for the leaping and twinkling of the soul, man would rot away in his greatest passion, idleness.”
C.G. Jung, The Archetypes and the Collective Unconscious

Natsumi Mukai
“A little light in the dark night
A faint voice is calling you
This way! This way!
This flickering, wavering little voice
Like dew, like a bonfire
The voice of insects
the sound of the water
You can never lose them
once you've heard them...”
Natsumi Mukai

C.G. Jung
“I have noticed that people usually have not
much difficulty in picturing to themselves what is meant by the shadow, even if they would have preferred instead a bit of Latin or Greek jargon that sounds more “scientific.” But it costs them enormous difficulties to understand what the anima is. They accept her easily enough when she appears in novels or as a film star, but she is not understood at all when it comes to seeing the role she plays in their own lives, because she sums up
everything that a man can never get the better of and never finishes coping with. Therefore it remains in a perpetual state of emotionality which must not be touched. The degree of unconsciousness one meets with in this connection is, to put it mildly, astounding. Hence it is practically impossible
to get a man who is afraid of his own femininity to understand what is meant by the anima.”
C.G. Jung, The Archetypes and the Collective Unconscious

C.G. Jung
“The man with the persona is blind to the existence of inner realities, just as the other [man without a persona] is blind to the reality of the world, which for him has merely the value of an amusing or fantastic playground.”
C. G. Jung, Two Essays on Analytical Psychology

Robert A. Johnson
The 6 feminine elements in a man are:

His human mother. This is the actual woman who was his mother, she with all her idiosyncrasies, individual characteristics, and uniqueness.

His mother complex. This resided entirely inside the man himself. This is his regressive capacity which would like to return to a dependency on his mother and be a child a gain. This is a man's wish to fail, his defeatist capacity, his subterranean fascination with death or accident, his demand to be take care of. This is pure poison in a man's psychology.

His mother archetype. If the mother complex is pure poison, the mother archetype is pure gold. It is the feminine half of God, the cornucopia of the universe, mother nature, the bounty which is freely poured out to us without fail. We could not live for one minute without the bounty of the mother archetype. It is always reliable, nourishing, sustaining.

His fair maiden. This is the feminine component in every man's psychic structure and is the fair damsel. It's is Blanche Fleur, one's lady fair, Dulcinea in Don Quixote, Beatrice to Dante in the Comedia Divina. It is she who gives meaning and color to one's life. Dr. Jung named this quality anima, she who animates and brings life.

His wife or partner. This is the flesh and blood companion who share his life journey and is a human companion.

Sophia. This is the Goddess of Wisdom, the feminine half of God, the Shekinah in Jewish mysticism. It comes as a shock to a man to discover that Wisdom is feminine, but all mythologies have portrayed it so. 49-50”
Robert A. Johnson, He: Understanding Masculine Psychology

“Just imagine that you have a soulmate, destined numerically to pair with you! You just have to find the person who has your number. Who is the 284 to your 220?”
Thomas Stark, What Is Mathematics?: The Greatest Detective Story Never Told

Carlos Ruiz Zafón
“Ogni libro possiede un'anima, l'anima di chi lo ha scritto e di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie ad esso.”
Carlos Ruiz Zafón

Chandra Livia Candiani
“Prendimi teneramente
nella memoria scalza
nella tua anima di filo forte
nell’invisibile rete”
Chandra Livia Candiani, La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore

Chandra Livia Candiani
“L’anima ha le ali, il corpo
ne porta la fatica. Ti tocco. Guardo
il tocco che ti raggiunge, guardo
l’aria della mano che fa contatto,
una barriera cedevole
montagna che sfarina.”
Chandra Livia Candiani, La bambina pugile ovvero la precisione dell'amore

Miloš Crnjanski
“L'amore, l'amore è eterno. Mi sembra che solo l'amore e l'autunno siano reali, tutto il resto è un miraggio. Non desidero nulla, né piango per nulla. Attraverserò i confini, le città, i villaggi, le acque e i boschi, e non mi rimarrà più nulla tranne la polvere sui piedi, il silenzio nel cuore e un lieve sorriso sulle labbra, assurdo e caldo. I frantumi della mia anima, i brandelli della mia vita strappata giacciono sparsi ovunque.”
Miloš Crnjanski, Dnevnik o Čarnojeviću

Erin Entrada Kelly
“Piangere fa bene all'anima - disse sottovoce Ruby. - Significa che c'è qualcosa di cui ti devi liberare. E se non te ne liberi, il peso ti rimane dentro fino quasi a paralizzarti.
"Lettere dall’universo", Rizzoli, 2019”
Erin Entrada Kelly

Silvana De Mari
“Per quanto infinita potesse essere la notte che mi circondava da tutti i lati, io ero e restavo l'unico capitano della mia anima. E la mia anima era libera perché io lo volevo.”
Silvana De Mari, Sulle ali della libertà

Grégoire Delacourt
“Ero fatta, o almeno credo, per le parole, i libri, lento musicali e la danza - le cose impalpabili che nutrono l'esistenza, tracciano prospettive nuove, disegnano altre proporzioni -, ero fatta per tutte le cose che abbattono i muri e amplificano le nostre vite.
"Danzando sull'orlo dell'abisso”
Delacourt Gregoire

Grégoire Delacourt
“Ero fatta, o almeno credo, per le parole, i libri, le note musicali e la danza - le cose impalpabili che nutrono l’esistenza, tracciano prospettive nuove, disegnano altre proporzioni -, ero fatta per tutte le cose che abbattono i muri e amplificano le nostre vite.
“Danzando sull’orlo dell’abisso”
Delacourt Gregoire

“Adesso non sono più nulla. Un corpo forse. Sì, quello ancora sì. Un corpo pieno di fessure. Tagli sul cuore, tagli nell’anima. Non è sangue che esce. È luce. Vita partorita dal buio.”
Luca Giumento, Il dolore dei pesci

Wajdi Mouawad
“Gli umani sono soli. Malgrado la pioggia, malgrado gli animali, malgrado i fiumi e gli alberi e il cielo e malgrado il fuoco. Gli umani sono sempre sulla soglia. Hanno avuto il dono della verticalità, e tuttavia conducono la loro esistenza curvi sotto un peso invisibile.”
Wajdi Mouawad

Antonia Pozzi
“Perché non per astratto ragionamento, ma per un’esperienza che brucia attraverso tutta la mia vita, per una adesione innata, irrevocabile, del più profondo essere, io credo, Tullio, alla poesia. E vivo della poesia come le vene vivono del sangue. Io so che cosa vuol dire raccogliere negli occhi tutta l’anima e bere con quelli l’anima delle cose e le povere cose, torturate nel loro gigantesco silenzio, sentire mute sorelle al nostro dolore. Perché per me Dio è e non può essere altro che un Infinito, il quale, per essere perennemente vivo e quindi più Infinito, si concreta incessantemente entro forme determinate che ad ogni attimo si spezzano per l’urgere del fluire divino e ad ogni attimo si riplasmano per esprimere e concretare quella Vita che, inespressa, si annienterebbe. Ora Lei vede che un Dio così non si può né chiamare né pregare né porre lungi da noi per adorarLo; Lo si può soltanto vivere nel profondo, poi che è Lui l’occhio che ci fa vedere, la voce che ci fa cantare, l’amore, ed il dolore che ci fa insonni. E questa nostra vita irrimediabile, questo nostro cammino fatale, in cui ad ogni istante noi realizziamo, noi creiamo, per così dire, Dio nel nostro cuore, altro non può essere che l’attesa del gran giorno in cui l’involucro si spezzerà e la scintilla divina balzerà nuovamente in seno alla grande Fiamma. Ora, di questo Dio che non si lascia staccare dalla vita, dove possiamo avere più immediato il senso che nei momenti in cui più la lotta si acuisce tra lo spirito e le forme che inceppano il suo fluire? E non è la poesia uno di questi momenti? L’estasiata gioia del sogno non si sconta forse nel bisogno e nella fatica di gettare quel sogno in parole? e un po’ dell’assolutezza divina non riluce forse nell’atto di quella fatica? Io credo che il nostro compito, mentre attendiamo di tornare a Dio, sia proprio questo: di scoprire quanto più possiamo Dio in questa vita, di crearLo, di farLo balzare lucendo dall’urto delle nostre anime con le cose (poesia e dolore), dal contatto delle nostre anime fra di loro (carità e fraternità). Per questo, Tullio, a me è sacra la poesia; per questo mi sono sacre le rinunce che mi hanno tolto tanta parte della giovinezza, per questo mi sono sacre le anime ch’io sento, di là dalla veste terrena, in comunione con la mia anima.”
Antonia Pozzi, L'Antonia. Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi scelte e raccontate da Paolo Cognetti

“Mi ha parlato delle avversità che a volte si abbattono sugli umani e del dolore generato dalla persistenza della memoria che solo la morte riesce a cancellare. Ha alzato la testa e mi ha indicato la stella che occupa una posizione fissa sulla verticale del Polo, intorno alla quale girano senza sosta le costellazioni del Cielo. [...]
Allo stesso modo, disgrazie, fortune, gioie e dolori girano intorno alle nostre vite, e se oggi sei infelice, domani sarai di nuovo felice. Questa verità così semplice, così netta, la conosco da sempre, eppure non so più cosa significhi, perché è fatta solo di parole , di lettere ammassate senza più senso, nient'altro che cenere, farina nella mia bocca.
[...] Io sono questo vagone senza pareti, né tetto, né mercanzie, alla mercé del vento, spinto, trainato da una locomotiva di cui non conosco né la destinazione né il conducente. Ma pazienza. Non ho più niente da temere. Andrò fino in fondo ai binari, anche se la nebbia mi sembra di uno spessore infinito.”
Mouawad Wajdi

Amalia Frontali
“Ma le donne le anime le comprendono meglio, c’è qualcosa di divino in più in loro.”
Amalia Frontali, La Chioma di Berenice

Karl Ove Knausgård
“All day flashes of happiness swept through me. Something fantastic had happened. We had chatted a bit, that was all. For a year she had worked here, for a year I had seen her going to and fro, and she had seen me. I had never felt any of what I felt now. Not once, not even close. Then we had met at a party, smiled at each other - and that was that? Yes that was that. How was it possible? How could it change everything? Because everything was changed, I knew that. My heart told me. And the heart is never wrong. The heart is never ever wrong.”
Karl Ove Knausgård, Min kamp 5

Karl Ove Knausgård
“I saw her in front of me and a wave of happiness and sorrow rose within me. How was this going to turn out? How was it going to turn out? I hadn't eaten all day, and I couldn't get anything down at home either, I wasn't interested and food didn't seem necessary. I was burning up. For the 2 hours before I could leave I wandered around, lay down on my bed, stared at the ceiling, got up and paced to and fro. It was terrible, I was so high that all I could possible expect now was a fall.”
Karl Ove Knausgård, Min kamp 5

Karl Ove Knausgård
“It would be so much easier to give up, to say a cold goodbye and not contact her again. All the problems, all the pain, all the defeats would finish there. But I couldn't. She stood up, it was late, time to go home, I accompanied her to the door, said bye, watched her go, she walked up the hill without turning. When I went back down I put on 'Siamese Dream' again, lay back on the bed and let my mind fill with thoughts of her”
Karl Ove Knausgård, Min kamp 5

Karl Ove Knausgård
“All the places we were in were transformed, they were enhanced with the most fantastic atmospheres, irrespective of their actual appearance, her flat, my bedsit, the small cafes we went to, the streets where we walked.”
Karl Ove Knausgård, Min kamp 5

Marcel Proust
“Ma da quando più di un anno prima, rivelandogli le tante ricchezze della sua anima, era nato in lui, almeno per qualche tempo, l'amore per la musica, Swann considerava i motivi musicali come idee vere e proprie, ma di un altro mondo, di un altro ordine, idee velate di tenebra, sconosciute, impenetrabili dall'intelletto, ma che non sono perciò meno perfettamente distinte le une dalle altre, non meno differenti fra loro in valore e significato. Quando, dopo la serata dai Verdurin, facendosi eseguire di nuovo la piccola frase, aveva cercato di distinguere come, al modo di un profumo, di una carezza, essa lo circuisse, lo avviluppasse, si era reso conto che quell'impressione di dolcezza ritrosa e da brivido era dovuta al debole scarto fra le cinque note che la componevano e al richiamo costante di due di esse; ma in realtà sapeva di ragionare così non sulla frase in se stessa, ma su semplici valori sostituiti, per comodità della sua intelligenza, all'entità misteriosa che egli aveva percepito, prima di conoscere i Verdurin, la sera che aveva udito la sonata per la prima volta. Sapeva che il ricordo stesso del pianoforte falsava ancor di più la prospettiva in cui vedeva i fenomeni musicali, che il campo aperto al musicista non è una meschina gamma di sette note, ma una tastiera incommensurabile, quasi del tutto sconosciuta ancora, dove, solo qui e là, disgiunti da spesse tenebre inesplorate, alcuni dei milioni di tasti di tenerezza, di passione, di coraggio, di serenità, che la compongono, ognuno diverso dagli altri come un universo da un altro universo, sono stati scoperti da alcuni grandi artisti, che svegliando in noi l'equivalente del tema che hanno trovato, ci rendono il servigio di mostrarci quanta ricchezza e varietà nasconda a nostra insaputa la grande notte impenetrata e scoraggiante della nostra anima, che noi scambiamo per un vuoto e un nulla.”
Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto

Gianfranco Ravasi
“La Breve storia dell’anima che proponiamo non è una summa sistematica e completa del tema, non è neppure un saggio accademico destinato agli addetti ai lavori, non è un testo di approfondimento teorico, desideroso di inoltrarsi su vie inesplorate. Il metodo adottato è quello suggerito da Italo Calvino in una delle sue Lezioni americane. È la tecnica dello scultore che non aggiunge ma toglie, scalpellando senza sosta l’enorme blocco di marmo per far emergere un volto o un torso.

Abbiamo pensato di adottare come schema simbolico per questa ricerca nell’orizzonte dell’anima quello della navigazione. Varie sono le tappe del viaggio. Prima però di imbarcarsi, è necessario un itinerario di avvicinamento al fiume transitando nelle culture primitive, nelle antiche e gloriose civiltà dell’Egitto, della Mesopotamia, dell’India e dell’Arabia, visitando anche luoghi reconditi, quasi simili a grotte oscure, come nel caso della metempsicosi, dello spiritismo, della metapsichica.

Il grande fiume dell’anima che dobbiamo navigare, circondato da queste terre, rivela due sorgenti specifiche che lo hanno alimentato in modo copioso. Da un lato, c’è la «Sorgente sacra» delle Scritture bibliche con il loro originale e variegato messaggio che ha alcuni apici nel libro della Genesi e nelle parole di Cristo e di san Paolo. D’altro lato, ecco l’«Altra sorgente», quella della cultura greca, ove appaiono i miti affascinanti di Psiche e di Orfeo, ma anche si stagliano pensatori eccelsi come Platone, Aristotele e Plotino.

Dalle sorgenti la navigazione s’inoltra poi nel corso tortuoso del fiume: si devono percorrere secoli e secoli di storia. Tre sono i profili dell’anima che entrano in scena. C’è anzitutto quello disegnato dalla teologia cristiana nel suo incessante interrogarsi, nelle risposte del Magistero ecclesiale ufficiale, nell’elaborazione intensa dei suoi pensatori e anche nel suo sforzo ardito di affacciarsi sull’oltrevita dell’anima, al di là del confine della morte.

C’è, poi, la complessa riflessione della filosofia occidentale, a partire da Cartesio, dal cui dualismo si diramano sia i grandi «spiritualisti» come Spinoza e Hegel, sia l’aspra reazione dei «materialisti», negatori convinti dell'anima. È il capitolo dell’«Anima filosofica» che si apre anche a teorie innovative, come quelle dell’evoluzionismo e della psicologia/psicoanalisi.

Infine c’è il profilo dell’«Anima poetica»: è uno sguardo gettato sul mistero dello spirito dall’intuizione letteraria. Si va, allora, dalle scene create dal genio di Dante al terribile patto tra Faust e Mefistofele descritto da Goethe, dai dialoghi tra anima-corpo-natura immaginati da Leopardi, Rosenzweig o Péguy fino alle sorprendenti proposte di Pirandello e di tanti altri autori. Si giunge così a una tappa conclusiva: si penetra nell’odierno inquietante ma anche affascinante laboratorio delle neuroscienze per incontrare quell’«uomo neuronale» che alcuni vorrebbero spogliato dell’anima e ridotto a cervello.

Quando si sarà conclusa la navigazione lungo il fiume della storia dell’anima, si avrà forse un’impressione antitetica rispetto alla voce dell’indigeno amazzone: l’anima è ben più veloce e vivace della civiltà moderna. È ciò che affermava nel V secolo uno scrittore spirituale, Giovanni Cassiano: «Stiamo sicuramente andando indietro quando ci accorgiamo di non essere andati avanti: l’anima non può rimanere ferma».”
Gianfranco Ravasi
tags: anima

Ana Claudia Antunes
“Per combattere l'invecchiamento, dobbiamo prima combattere l'ageismo. Tante migliaia di anni in più e ancora non andiamo d'accordo... Facciamo solo danno!
Un giorno daremo valore all'anima e alla sua essenza più del suo aspetto. Finché non arriva quel giorno, soffriamo ancora per tanta violenza.”
Ana Claudia Antunes, Amazzoni: Dall'antichità Al Medioevo

Oliver Sacks
“La speranza che recuperi la memoria è poca o nulla. Dal punto di vista neuropsicologico lei può fare poco o niente; ma nell'ambito dell'Individuale forse può molto. Un uomo non consiste di sola memoria. Ha sentimento, volontà, sensibilità, coscienza morale... è in queste cose che lei può trovare il modo di arrivare al suo paziente e di cambiarlo."
Ormai conosco Jimmie da nove anni, e dal punto di vista neurologico non è minmamente cambiato. Presenta ancora la gravissima, devastante sindorme di Korsakov, non è in grado di ricordare un particolare isolato per più di pochi secondi. Ma dal punto di vista umano, spirituale, egli è a volte un uomo completamente diverso: non più incapace di stare fermo, annoiato e perduto, bensì profondamente attento alla bellezza e all'anima del mondo, ricco di tutte le categorie kierkgaardiane, l'estetica, la morale, la religiosa, la drammatica. La scienza empirica non tiene conto dell'anima, di ciò che costituisce e determina l'individuo; rimane intatta la possibilità di una reintegrazione attraverso l'arte, la comunione, il contatto con lo spirito umano.”
Oliver Sacks, The Man Who Mistook His Wife for a Hat: Picador Classic

Michael Bassey Johnson
“You create art when you think creatively, but art creates through you when you feel passionately.”
Michael Bassey Johnson, These Words Pour Like Rain

Dario   Oliveri
“La psicologia dell’epoca di Jung e Freud cerca di radicarsi in concetti fisici (come l’energia potenziale) per giustificarsi scientificamente. Vediamo quindi il solco profondo lasciato dalle prime critiche alla psicologia, che la spingono ad abbandonare una personificazione dell’inconscio a favore di un concetto di inconscio non personificato, più neutro e scientifico. Forse questa deriva che ha preso la psicologia, cioè il cercare di giustificarsi scientificamente con concetti presi in prestito alle scienze naturali, ha rappresentato un danno che ha impedito alla psicologia di fare propri concetti apparentemente legati alla religione, come il concetto di anima.”
Dario Oliveri, Fantasma magico

Dario   Oliveri
“Il problema che sto affrontando sarebbe infatti disseppellire l’anima da quella tomba chiamata inconscio. Esiste infatti una strada che passa pericolosamente vicina alla via del fantasma magico, ed è quella dell’inconscio, altre strade che passano pericolosamente vicine tanto da poter sviare all’ultimo sono quelle di anima e spirito.”
Dario Oliveri, Fantasma magico

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