Fin De Siècle Quotes
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“In a dying civilization, political prestige is the reward not of the shrewdest politician, but of the man with the best bedside manner. It is the decoration conferred on mediocrity by ignorance.”
― The Mask of Dimitrios
― The Mask of Dimitrios

“Even before the First World War there was a strain in European art and music – in Germany more than anywhere – that was turning from ripeness to over-ripeness and then into something else. The last strains of the Austro-German Romantic tradition – exemplified by Gustav Mahler, Richard Strauss and Gustav Klimt – seemed almost to have destroyed itself by reaching a pitch of ripeness from which nothing could follow other than complete breakdown. It was not just that their subject matter was so death-obsessed, but that the tradition felt as though it could not be stretched any further or innovated any more without snapping. And so it snapped: in modernism and then post-modernism.”
― The Strange Death of Europe: Immigration, Identity, Islam
― The Strange Death of Europe: Immigration, Identity, Islam
“This medical view of an ideal male who was insulated from pathogens was inextricably bound up with a parallel discourse about the maintenance of strong ego boundaries, a psychic investment in one’s bodily peripheries that effected a gradual closing (and, one might say, a closing off) of the male body, at once from the outer world of dangerous stimuli and from the inner world of threatening passions. Without a doubt, as Norbert Elias has shown, in the western world both men and women experienced a shift in their sense of personal boundaries during the early modern era where, amid changing social circumstances, rising thresholds of repugnance and shame were manifested among the upper-classes as a growing aversion to their own bodily functions and to the bodies of others. The changes wrought by new developments in table manners and etiquette were extended by the introduction of hygienic practices in the eighteenth and nineteenth centuries that endeavored to maximise the order and cleanliness of the social body while futher compartmentalising the bourgeois self as a discrete bodily unit.”
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“Having set its mark on the generation before Cocteau’s, symbolism expressed a form of inner dissidence confronting the narrow-minded materialism and utilitarian obsession of the industrial revolution, and hence a reaction to triumphant naturalism, in literature at least. Nourished by medieval, Renaissance, and Romantic art, symbolism, probably the last great backward-looking movement hatched in the West, had given rise to a desire to explore the secrets of the world and the confines of the soul. Beyond its androgynous Mercuries, its pale Narcissuses, and its Orpheuses borne by rosaries of angels, it gave rise to a whole misty alchemy wherein some found their way into esotericism and even into the religious, since the Universe was only the symbol of another world into which entrance was gained not only through poetry, spiritualism, dreams, and the Ideal, but also via the play of analogies and the study of ciphers.”
― Jean Cocteau
― Jean Cocteau

“Non allontanò le labbra dalla bocca di lei.
«Accetto anche l'inferno – disse piano con voce rotta – sono disposto a qualsiasi sacrificio pur di averti ancora nella mia vita».
Sapeva che la stava perdendo, lei era troppo corretta e onesta per vivere nell'inganno o nella menzogna, ma James non era più in grado di controllare i propri sentimenti ed era in balia di quel dolore che lo stava dilaniando.
Affondò il viso nel collo di lei lasciandosi avvolgere dal suo profumo, dal calore di quel corpo disperatamente desiderato.
«Ci faremmo solamente del male – disse Theresa sofferente – è troppo tardi per noi».
«Sposami Theresa» disse James pianissimo in un ultimo disperato tentativo.
«Non posso» sussurrò lei con voce impercettibile mentre scivolava fuori dal suo abbraccio.
James percepì un freddo intenso fuori dalle sue braccia, il freddo di un addio.”
― Fin de Siècle. Passione proibita
«Accetto anche l'inferno – disse piano con voce rotta – sono disposto a qualsiasi sacrificio pur di averti ancora nella mia vita».
Sapeva che la stava perdendo, lei era troppo corretta e onesta per vivere nell'inganno o nella menzogna, ma James non era più in grado di controllare i propri sentimenti ed era in balia di quel dolore che lo stava dilaniando.
Affondò il viso nel collo di lei lasciandosi avvolgere dal suo profumo, dal calore di quel corpo disperatamente desiderato.
«Ci faremmo solamente del male – disse Theresa sofferente – è troppo tardi per noi».
«Sposami Theresa» disse James pianissimo in un ultimo disperato tentativo.
«Non posso» sussurrò lei con voce impercettibile mentre scivolava fuori dal suo abbraccio.
James percepì un freddo intenso fuori dalle sue braccia, il freddo di un addio.”
― Fin de Siècle. Passione proibita

“«Io non ho mai fatto intendere nulla a miss Harrison – sussurrò contro la sua pelle – l'ho sempre rifiutata come avete visto voi stessa».
«Forse vi devo anche ricordare che nel nostro accordo c'è la libertà di non essere fedeli l'uno all'altra?» disse ancora la donna.
Ma la sua voce era roca, disturbata dal calore del corpo di Roderick e dal suo profumo.
«E io non intendo avvalermi di tale clausola» confermò lui con voce rotta.
«Perché non dovreste farlo?».
Scese un silenzio denso durante il quale le braccia forti del conte Chesterton non la lasciarono libera e le sue labbra cominciarono a baciare le sue spalle nude per poi salire verso il collo e arrivare all'orecchio.
«Perché sono innamorato di te» soffiò pianissimo.
Elinor percepì il calore del suo respiro dolce e fu invasa dal suo profumo e dalla confusione.
«Perché l'unica donna che mi accende i sensi – riprese lui – l'unica donna che voglio nella mia vita e nel mio letto sei tu, le altre non riesco nemmeno più a vederle».
Elinor sentì che presto avrebbe ceduto al pianto.
La confusione che stava straziando la sua anima stava diventando insopportabile.
Avrebbe voluto dirgli che anche lei era innamorata di lui, che lui era l'unico che occupava i suoi pensieri e le sue fantasie ma sapeva che se voleva mantenere fede a se stessa e provare a diventare la persona che aveva sempre desiderato diventare avrebbe dovuto lasciarlo, partire per Parigi, andare lontano da lui.
La lontananza avrebbe procurato uno strappo tra di loro che sarebbe stato forse impossibile ricucire, anche se si fossero impegnati a mantenere un contatto attraverso il debole filo di un rapporto epistolare.
Le lettere, però, erano solamente parole scritte su un pezzo di carta.
Roderick Chesterton aveva chiaramente dichiarato di non essere incline a comunicare attraverso missive e lei sapeva che il motivo era il fatto che le parole, seppur scritte, non potevano compensare la presenza fisica di una persona, non potevano compensare il contatto di due corpi, i baci o gli abbracci, non potevano rendere forti le fondamenta di una relazione.
Quelle stesse parole con il tempo sarebbero diventate solo simboli svuotati del loro stesso significato.
In quel momento lui avrebbe sentito il bisogno di cercare il calore di un'altra donna, di un'altra relazione, sarebbe stato in quel momento che lo avrebbe perso definitivamente, senza possibilità di recupero.
Le labbra del conte raggiunsero le sue baciandole con passione.
Il sapore di crema della bocca di lei si mischiò ai baci bollenti e intensi che lui non interrompeva, mentre le sue braccia stringevano il corpo di Elinor quasi soffocandola.
«Io amo te – concluse l'uomo con voce rotta senza smettere di baciarla – io voglio solo te».”
― Fin de Siècle. Dove prendono casa gli Angeli
«Forse vi devo anche ricordare che nel nostro accordo c'è la libertà di non essere fedeli l'uno all'altra?» disse ancora la donna.
Ma la sua voce era roca, disturbata dal calore del corpo di Roderick e dal suo profumo.
«E io non intendo avvalermi di tale clausola» confermò lui con voce rotta.
«Perché non dovreste farlo?».
Scese un silenzio denso durante il quale le braccia forti del conte Chesterton non la lasciarono libera e le sue labbra cominciarono a baciare le sue spalle nude per poi salire verso il collo e arrivare all'orecchio.
«Perché sono innamorato di te» soffiò pianissimo.
Elinor percepì il calore del suo respiro dolce e fu invasa dal suo profumo e dalla confusione.
«Perché l'unica donna che mi accende i sensi – riprese lui – l'unica donna che voglio nella mia vita e nel mio letto sei tu, le altre non riesco nemmeno più a vederle».
Elinor sentì che presto avrebbe ceduto al pianto.
La confusione che stava straziando la sua anima stava diventando insopportabile.
Avrebbe voluto dirgli che anche lei era innamorata di lui, che lui era l'unico che occupava i suoi pensieri e le sue fantasie ma sapeva che se voleva mantenere fede a se stessa e provare a diventare la persona che aveva sempre desiderato diventare avrebbe dovuto lasciarlo, partire per Parigi, andare lontano da lui.
La lontananza avrebbe procurato uno strappo tra di loro che sarebbe stato forse impossibile ricucire, anche se si fossero impegnati a mantenere un contatto attraverso il debole filo di un rapporto epistolare.
Le lettere, però, erano solamente parole scritte su un pezzo di carta.
Roderick Chesterton aveva chiaramente dichiarato di non essere incline a comunicare attraverso missive e lei sapeva che il motivo era il fatto che le parole, seppur scritte, non potevano compensare la presenza fisica di una persona, non potevano compensare il contatto di due corpi, i baci o gli abbracci, non potevano rendere forti le fondamenta di una relazione.
Quelle stesse parole con il tempo sarebbero diventate solo simboli svuotati del loro stesso significato.
In quel momento lui avrebbe sentito il bisogno di cercare il calore di un'altra donna, di un'altra relazione, sarebbe stato in quel momento che lo avrebbe perso definitivamente, senza possibilità di recupero.
Le labbra del conte raggiunsero le sue baciandole con passione.
Il sapore di crema della bocca di lei si mischiò ai baci bollenti e intensi che lui non interrompeva, mentre le sue braccia stringevano il corpo di Elinor quasi soffocandola.
«Io amo te – concluse l'uomo con voce rotta senza smettere di baciarla – io voglio solo te».”
― Fin de Siècle. Dove prendono casa gli Angeli
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