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Waiting for Godot
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Discussioni letterarie > Aspettando Godot di Samuel Beckett - Domande sul testo

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Giulia (juliet-alastair) Buongiorno a tutti!
Ho recentemente finito di leggere Aspettando Godot di Samuel Beckett e nonostante io lo abbia apprezzato, temo di avergli dato un significato a mio piacimento, quindi volevo chiedervi chiarimenti.
Preciso che l’ho letto in inglese (Waiting for Godot) e nell’edizione non c’erano commenti quindi mi sono arrangiata alla meglio e quel che ho cavato sul significato del testo son state tre frasi in croce: Godot non sta per God, potrebbe parlare della seconda guerra mondiale oppure dell’omosessualità.
Ecco… peccato che delle tre interpretazioni la mia mente ha elaborato solo la prima, e pure se mi dicono di no, a me Godot sembra proprio God (Dio).
Ho immaginato che fosse una rivisitazione della Divina Commedia, dove Estragon e Vladimir aspettano invano in una specie di limbo la venuta del Signore. Pozzo l’ho interpretato come una loro messa alla prova e alle volte come Lucifero che li tenta. Ed infine Lucky ho immaginato che fosse lo stesso Godot o Dio che loro posson sì vedere ma mai riconoscere o capire.
L’idea del limbo mi è venuta dall’eterna attesa in cui i due si trovano, senza via di uscita. Almeno nel testo, non ho capito quanto passa tra un’incontro e l’altro con Pozzo. Un giorno? Anni?

Qualcuno che l’abbia letto, mi può illuminare sul significato? Ho imbroccato qualcosa o è solo frutto della mia mente? Voi cosa ne pensate di questo testo?
Spero proprio possiate spiegarmelo :)

Grazie in anticipo a tutti!


message 2: by Rainb0warri0r (new)

Rainb0warri0r (rainbowarrior) Io l'ho studiato al liceo, poi non ho avuto il coraggio intellettuale di leggerlo seriamente, ma penso che per questo testo siano valide tutte le interpretazioni!
Godot è God, o almeno, così dicono quasi ovunque, così mi è stato insegnato, naturalmente possiamo pensare che possa essere qualunque cosa, in fondo è di Dio che stiamo parlando! XD Godot poi sarebbe God + Dot (punto), insomma, l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo...
La lettura in stile Divina Commedia mi è nuova, certo è intrigante, anche se personalmente non ci vedo alcuna possibilità di leggervi una trama, un insieme di eventi, anche solo in un livello di lettura puramente allegorico. L'immobilità e l'impossibilità di un cambiamento è sicuramente un tema centrale nell'opera, ne consegue che non ha senso parlare di tempo, più che situazioni, per come la vedo io, sono condizioni.

P.S. Seconda guerra mondiale? Omosessualità? O.O Chi è che l'ha detto?


Giulia (juliet-alastair) Per l'idea della Seconda guerra mondiale:
"Nevertheless, a world in which Estragon gets beaten up by nameless aggressors, in wich bare chicken bones are pounced upon food, in which carrots are rationed and eventually lacking, and in which individuals are haplessy caught up in queues for their own salvation is one that is hospitable to these kinds of resonance."

Per omosessualità è una tesi non contenente nella prefazione (da cui ho preso il passaggio sopra), l'ho trovata in internet e non l'ho capita, ma ammetto che forse non ho letto accuratamente. Citavano però il passaggio "It'd give us an erection." Se riesco a ritrovare il link lo incollo qui...

Invece, sempre nella breve prefazione non esaustiva della mia edizione, c'è scritto questa frase detta da Beckett:
"I told [Ralph] Richardson that if by Godot I had meant God I would have said God, and not Godot. This seemed to disappoint him greatly."

Non è stato uno dei testi che ho studiato al liceo e non lo conosccevo minimamente, anzi è un regalo di Natale di quest'anno, quindi è la prima volta che ne sento parlare (shame on me). Però mi suona bene l'interpretazione God + Dot.
Tuttavia mi resta un po' confusa questa loro attesa. Cioè da un incontro all'altro tra i quattro protagonisti la situazione cambia anche se non in modo drastico. Quindi è davvero impossibilità di un cambiamento? Chiudendo il libro avevo la sensazione che in una delle attese future probabilmente si sarebbero ricordati le corde per impiccarsi all'albero... ma magari lavoro troppo di fantasia ^^


message 4: by Sakura87 (last edited Jan 22, 2014 02:51AM) (new)

Sakura87 | 2496 comments Mod
Premettendo che di Beckett so poco e niente, un paragrafo del testo di Letteratura Inglese III, uno di quelli "fatevelo voi perché siete all'università, noi vi spieghiamo solo un ventesimo del programma, ma fatevelo perché ve lo chiediamo" era dedicato proprio a Waiting for Godot.
Ho recuperato il testo, riassumo l'interpretazione data (Bertinetti, Storia della letteratura inglese): i personaggi tentano invano di fuggire a una condizione esistenziale di attesa e di assenza di cui ignorano la ragione. Le azioni che compiono per ingannare l'attesa confermano l'inevitabilità del loro destino angoscioso.
In summa, chi sia Godot non è importante, perché il testo si fonda sull'inutilità dell'attesa che simboleggia la vacuità dell'esistenza.

La rilettura del paragrafo mi ricorda perché non ho mai letto e probabilmente non leggerò mai Beckett.


Giulia (juliet-alastair) Grazie ad entrambi per le risposte :) E Sakura sei stata molto gentile a ripescare un libro di testo.

Penso che pure per me passeranno anni prima di rileggere qualcosa di Beckett, poichè almeno in questo caso il tema trattato lo trovo un po' deprimente :/


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