Letteratura Postmoderna discussion

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Satantango
GdL 2017
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Quarantacinquesimo GdL bis - Satantango di László Krasznahorkai - seconda parte
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message 1:
by
Mircalla
(new)
-
rated it 4 stars
Sep 05, 2017 05:06AM

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senza spoilerare nulla dico subito che è un libro avvolgente, si legge di fila e sembra scivolare da un capitolo all'altro
il dolore e la sofferenza si mescolano e i protagonisti sembrano bambini in balia di Irimiás, che eleggono a divinità sostitutiva, come fosse destinato a sostenere il crollo del comunismo di là da venire...
voi cosa ne pensate? vi è piaciuto?
il dolore e la sofferenza si mescolano e i protagonisti sembrano bambini in balia di Irimiás, che eleggono a divinità sostitutiva, come fosse destinato a sostenere il crollo del comunismo di là da venire...
voi cosa ne pensate? vi è piaciuto?
Dagio_maya wrote: "Mircalla64: sei stata una scheggia!!! :-D"
si, ma la pacchia è finita...ora comincio a lavorare a tempo pieno :-P
si, ma la pacchia è finita...ora comincio a lavorare a tempo pieno :-P
l'ho preso ma non ho retto, una durata eccessiva, bianco e nero, non ce la posso fare...poi Bèla Tarr è un noto mattonatore di gengive ;-)

Trovo che nella seconda parte cali parecchio quella qualità di scrittura così insinuante, maniacalmente attenta al dettaglio, a cogliere i segni provenienti tanto dalla materia animata quanto da quella inanimata che caratterizza la prima parte.
Sarà che la seconda parte si apre con quel discorso di Irimias che personalmente ho trovato noioso.... o forse no, è proprio il finale ad essere deludente. Il carattere di "rivelazione" degli ultimi due capitoli per me è stato come un autogol, in primo luogo perché si era già capito benissimo quale fosse l'attività di Irimias e a quale funzione egli avesse destinato le sue chiamiamole vittime. Quindi il penultimo capitolo più che stupire risulta banale. Anche il suo voler essere una specie di graffiante divertissement linguistico nella trasposizione che i "redattori" fanno delle colorite espressioni presenti nel rapporto di Irimias, mi è risultato tutt'altro che divertente.
Infine, punto secondo (e ultimo capitolo), l'espediente finale del possibile narratore interno alla vicenda (deus ex machina?) è scontatissimo, in me addirittura ha risvegliato ricordi di quando ero un brufoloso lettore di fumetti (proprio in quegli anni in cui questo libro tra l'altro è stato pubblicato) quegli anni `80 in cui di Dylan Dog che si reggevano su questo giochetto ne ho letti più d'uno.
Resta la bellissima prima parte, magnificamente orchestrata e curata nei dettagli... della seconda salvo lo straordinario episodio dell'assunzione in cielo di Estike.
SurferRosa wrote: "Ho finito anch'io, devo dire che sono un po' deluso.
Trovo che nella seconda parte cali parecchio quella qualità di scrittura così insinuante, maniacalmente attenta al dettaglio, a cogliere i segni..."
concordo sul fatto inequivocabile che la seconda parte non regga il confronto con la prima, a me personalmente è venuto in mente il Sole dell'avvenire, non quello del Grande Timoniere, quello di Moretti...però Irimias ha un ruolo che è archetipo, di questi tempi ce ne sono più di uno come anche le "vittime" di tale modo di fare, sono, ora come allora, dinamiche note e forse era quello che si voleva sottolineare, o sono solo io che faccio la psicoterapeuta e mi faccio un sacco di pistolotti sulle dinamiche sociali ;-)
Trovo che nella seconda parte cali parecchio quella qualità di scrittura così insinuante, maniacalmente attenta al dettaglio, a cogliere i segni..."
concordo sul fatto inequivocabile che la seconda parte non regga il confronto con la prima, a me personalmente è venuto in mente il Sole dell'avvenire, non quello del Grande Timoniere, quello di Moretti...però Irimias ha un ruolo che è archetipo, di questi tempi ce ne sono più di uno come anche le "vittime" di tale modo di fare, sono, ora come allora, dinamiche note e forse era quello che si voleva sottolineare, o sono solo io che faccio la psicoterapeuta e mi faccio un sacco di pistolotti sulle dinamiche sociali ;-)

quel che dici è vero, anche se io evito i pistolotti sulle dinamiche sociali e anzi evito pure le proiezioni sul momento politico in cui il romanzo si colloca... brutalmente prendo il libro per quel che ho letto e ho letto un romanzo eccelso quando si è collocato in una dimensione diciamo del fantastico, un po' meno buono quando ha abbandonato questa dimensione.
in ogni caso nel complesso bello.

tutto sommato concordo nel valutare superiore la prima parte rispetto alla seconda - anche come scrittura mi sembra che negli ultimi capitoli Krasznahorkai cambi un pò troppo spesso registro:
(view spoiler)
comunque, davvero un'ottima prova, centrata sulla figura mitica del Salvatore, dell'Uomo della Provvidenza, dell'Eroe e su tutto quello che ne consegue -
prossimo passaggio: il film di Bela Tarr....
SurferRosa wrote: "Irimias è esattamente così.
"
cavoli, hai ragione! uguale uguale!!