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Sfida dei Buoni Propositi
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Drilli e i Buoni Propositi - 2022 edition
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L'importanza di chiamarsi Ernesto
JACK: Oh, that's nonsense, Algy. You never talk anything but nonsense.
ALGERNON: Nobody ever does.
Sono molto felice di essermi finalmente decisa a leggere per intero questa commedia (che ai tempi della scuola avevo sempre solo letto a spezzoni e brani), perché è semplicemente... brillante. Non annoia mai, neppure per un momento, dalla prima all'ultima riga; nessuna battuta è di troppo, o fuori tono. Leggere quest'opera è tutto sorrisi e risate dall'inizio alla fine, in un continuo prendersi gioco, con perfetto british humour e senza sconto alcuno, di ogni possibile aspetto e convenzione sociale dell'Inghilterra vittoriana. Semplicemente meravigliosa!
Punteggio: 2 punti lettura + 3 punti pagina (le conto tutte perché ho letto il testo sia in inglese che in italiano) = 5 punti
CATEGORIA A:
A1) L’opera prima di un autore:
Lo scheletro impossibile di James P. Hogan
A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris
A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton
A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce
A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin
A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk
D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
Sarà fatto!
CATEGORIA E (facoltativa):
E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov
E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy
E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern

Dopo una prima metà davvero lenta - persino per me che apprezzo molto i romanzi lenti - il ritmo finalmente accelera nella seconda parte, quando l'attenzione si concentra tutta su Ciri (che, almeno per quanto riguarda i romanzi, è molto più protagonista di Geralt, e a mio avviso è un personaggio anche più interessante e meglio delineato). La quarta stella è solo per il capitolo finale, che lascia presagire risvolti interessanti - che spero non verranno delusi nel prossimo volume.
In questa saga continuo a trovare aspetti molto, molto interessanti: i dialoghi così vivi; l'attenzione ai dettagli, soprattutto per quanto riguarda mostri, pozioni e gli altri aspetti che ne hanno reso così facile la trasposizione videoludica; il modo in cui sono trattati i maghi, la magia e la confraternita; ma soprattutto il fatto che ciò che ci serve sapere dell'ambientazione venga fornito in maniera molto "naturale", senza spiegoni o noiose descrizioni, e l'ambientazione stessa - che in questo volume pesca meno dal folklore mitteleuropeo ma approfondisce intrighi e politica). Tuttavia ci sono altri aspetti che non riescono a farla "decollare": pur avendo abbandonato, col terzo volume, la forma del racconto, in realtà questa permane, perché i romanzi sono di fatto narrati per episodi; la cosa di per sé non mi dispiace, perché comunque il legame tra questi episodi, pur non sempre esplicitato, è presente e palese, tuttavia la storia nel complesso perde di armonia. E poi - e questo è l'altro aspetto che non riesce a far decollare la storia - non tutti gli episodi occupano lo stesso spazio, non tutti hanno un buon ritmo e non tutti risultano ugualmente interessanti per il lettore, specie quando si dilungano più del necessario (motivo per il quale la prima metà di questo volume non riesce a conquistare ed avvincere il lettore).
Nel complesso però la storia mi piace, ai personaggi sono molto affezionata avendo già giocato ai videogiochi e il finale di questo volume, come detto sopra, lascia presagire risvolti interessanti che mi spingono senza dubbio a continuare col prossimo.
Punteggio: 2 punti lettura + 8 punti pagina = 10 punti
CATEGORIA A:
A1) L’opera prima di un autore:
Lo scheletro impossibile di James P. Hogan
A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris
A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton
A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce
A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin
📗 A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski - LETTO: 10 punti
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk
D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
Sarà fatto!
CATEGORIA E (facoltativa):
E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov
E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy
E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern

Un interessantissimo giallo storico che, attraverso le voci di numerosi personaggi (protagonisti o spettatori che siano) ci conduce alla risoluzione dell'enigma facendoci immergere nell'affascinante mondo dell'arte della miniatura ottomana, di cui conoscevo veramente poco prima di affrontare questa lettura. I punti di vista dei personaggi, il racconto delle loro storie e dei loro pensieri ci portano a indagare i numerosi conflitti (religiosi, etici, morali) che attraversano questo mondo e che emergono in modo ancora più prepotente nella Istanbul del XIV secolo che, nel suo ruolo di ponte tra Oriente e Occidente si fa anche teatro del confronto e dello scontro tra arte occidentale e arte orientale. Scopriamo allora quanto delicata sia la posizione del pittore in questo contesto, perché "artista" è un attributo che può essere rivolto ad Allah solo, perché raffigurare la realtà così come gli appare è blasfemo, in quanto viene considerato un mettersi in concorrenza con la divinità, l'unica che può "creare"; dipingere il mondo è consentito solo in maniera idealizzata, solo come strumento per mostrarci come Allah lo vede e quanto lo ama. Avere uno stile personale, dunque, non è ammesso, si può solo seguire lo stile degli antichi maestri, perché ogni innovazione rischia di essere tacciata di blasfemia e immoralità. L'incontro, quindi, con i prodotti dell'arte pittorica occidentale del tempo (e con i ritratti in particolare) non può non colpire e scuotere la coscienza di chi dell'arte fa il proprio mestiere...
Quando, nel corso degli anni, guardiamo un libro e poi un altro, un disegno e poi un altro, capiamo che, con le sue meraviglie, un bravo pittore rimane nella nostra mente e alla fine cambia anche il panorama della nostra memoria. Una volta che il talento e i disegni di un miniaturista penetrano nella nostra anima, diventano per noi un criterio di bellezza del mondo intero.
Nella trama del romanzo e nei pensieri dei personaggi ritroviamo ciascuno di questi conflitti, e grazie alla polifonia di voci che si alternano li vediamo affrontati da numerosi e diversi punti di vista, e ci consentono quindi di scendere a fondo nel problema.
Ci sono momenti in cui il ritmo della lettura rallenta molto e si fa faticoso, ma per la maggior parte del tempo la narrazione degli eventi si alterna e si intreccia in modo perfetto con l'analisi delle tematiche affrontate.
L'alternarsi dei punti di vista, poi, crea effetti molto interessanti anche dal punto di vista della risoluzione del caso: ci sono capitoli scritti dal punto di vista dei tre principali sospettati, e capitoli scritti esplicitamente dal punto di vista del colpevole, condotti con una intenzionale vaghezza e un'intenzionale ambiguità, tali da lasciarci costantemente qualche dubbio su quale dei tre sospettare più degli altri; dubbio che ci viene sciolto un po' per volta, capitolo per capitolo, fino alla rivelazione finale che - cosa che ho apprezzato moltissimo - non si svolge con il classico "spiegone finale" dal romanzo giallo, ma in modo del tutto naturale nel corso dell'azione, proprio grazie a questa originale e sapiente alternanza di punti di vista.
CATEGORIA A:
A1) L’opera prima di un autore:
Lo scheletro impossibile di James P. Hogan
A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris
A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton
A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce
A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin
📗 A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski - LETTO: 10 punti
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
📗 D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk - LETTO: 9 punti
D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
Sarà fatto!
CATEGORIA E (facoltativa):
E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov
E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy
E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern

Epepe
La premessa da cui parte Epepe è, a mio avviso, brillante e originale: a causa di un imprecisato errore, nello scendere dal suo aereo Budai non si ritrova a Helsinki, bensì in una città sconosciuta dove tutti parlano una lingua sconosciuta e incomprensibile. E Budai non è proprio una persona qualunque: è un linguista famoso nel suo campo, e che può vantare la conoscenza di ben 20 lingue. Tuttavia, quella parlata nel misterioso luogo in cui si ritrova catapultato, non si ricollega a nessuna di esse e sfugge ai suoi tentativi di analisi e studio.
Questa premessa si fa occasione per parlarci delle difficoltà di comunicazione tra persone - non solo linguistiche - e dell'incomunicabilità vera e propria, dell'alienazione e della solitudine cui non solo la mancata conoscenza della lingua, ma soprattutto un determinato tipo di società (sovraffollata, frenetica, rigida) può portare, perché vengono a mancare del tutto empatia e solidarietà.
Peccato che lo svolgimento non sia stato dei migliori: è decisamente altalenante, e in un certo senso privo di un focus definito; nel corso della lettura ho cambiato più volte opinione, passando dall'esaltazione iniziale alla noia nel constatare che il tema di fondo viene trattato ripetendo più e più volte lo stesso schema, senza mai aggiungere nulla di nuovo; il mio interesse si è riacceso nel momento in cui Budai inizia ad impegnarsi seriamente nel tentativo di analizzare e studiare questa lingua misteriosa (adoro la linguistica!) e riesce finalmente a stabilire un contatto e un rapporto con una degli abitanti del luogo (la Epepe del titolo)... per poi rimanere nuovamente delusa dal corso che prendono gli eventi e da come il libro si conclude.
Non che l'ultima parte del romanzo non sia interessante: ci viene mostrato qualcosa in più della strana metropoli in cui Budai si trova, e soprattutto della sua società, accentuando nel lettore il senso di straniamento e sottolineandone ancora una volta gli aspetti negativi, che si fanno naturalmente specchio (deformato) di molti meccanismi delle società moderne. La parabola discendente che Budai attraversa, inoltre, riesce a coinvolgere e sconvolgere chi legge, ricordandoci quanto poco potrebbe bastare per far precipitare la vita di un individuo. Tuttavia, questo finale si slega sempre di più dalla premessa da cui il libro era partito, dandomi quasi l'impressione di essere passata senza rendermene conto da un romanzo a un altro.
Insomma, avrei preferito che la storia si incentrasse tutta su quell'iniziale premessa, senza prendere deviazioni su altri temi, e soprattutto che si sviluppasse, poi, a partire da quella premessa, in modo più dinamico e meno ripetitivo.
Sono comunque contenta di aver affrontato questa lettura, che resta un testo originale e stracolmo di spunti di riflessione.
Strane creature
«[...] Ma che c'entra l'ittiosauro?»
«Be', quando Mary Anning lo scoprì cambiò, senza volerlo, il nostro modo di vedere il mondo. Di colpo era apparsa questa creatura misteriosa, di cui non c'era traccia sulla terra. Una creatura che non esisteva più da chissà quanto tempo, una specie estinta... ovvero, scoparsa per sempre. Quella scoperta fece nascere il dubbio che il mondo fosse soggetto ai cambiamenti, che si trasformasse, anche se molto lentamente, invece di rimanere sempre uguale a se stesso, come si pensava in precedenza.»
Un piacevolissimo romanzo storico, che ho letteralmente divorato tanto è scorrevole e tanto mi è stato facile simpatizzare con le protagoniste. E' molto interessante anche la storia che l'autrice ha scelto di raccontare: quella di due strane creature - non solo l'ittiosauro e il plesiosauro scoperti da una delle protagoniste, ma anche le due protagoniste stesse - due donne che riescono a sfidare le convenzioni dell'epoca, a non farsi soffocare dal giudizio altrui, e a coltivare non solo il loro insolito interesse (quello per i fossili, nutrito ai tempi quasi esclusivamente dagli uomini) ma anche il proprio orgoglio e indipendenza di donna. Cosa che, naturalmente, ha un costo: il loro essere strane creature (secondo i canoni dell'epoca) che si interessano di strane creature (ancora sconosciute all'epoca) le vedrà messe in ridicolo, maltrattate ed escluse dalla piccola comunità in cui vivono, ma soprattutto il loro essere donne in un mondo di uomini (quello della geologia e della paleontologia) comporterà il mancato riconoscimento dei loro importantissimi contributi alla ricerca scientifica; i loro ritrovamenti, le loro intuizioni, le loro teorie... verranno "prese in prestito" dagli uomini con cui si relazioneranno e che di queste scoperte e teorie prenderanno tutto il merito. Una traccia dei contributi di queste donne, però, per quanto misera e posta in secondo piano, è rimasta: brevissimi ringraziamenti ed accenni in pubblicazioni scientifiche, il solo cognome (per non far saltare all'occhio che si trattasse di donne!) nelle etichette delle donazioni fatte ai musei... Partendo da queste tracce, la Chevalier ha studiato e indagato e ha ricostruito per noi una bella storia, in cui sì, certo, c'è tanto di romanzato, ma in cui pure la totalità dei personaggi e degli eventi principali fu realmente esistita.
Ho trovato piacevole ogni aspetto di questo romanzo: le descrizioni dei paesaggi e delle atmosfere; le protagoniste e il modo in cui vengono mostrati al lettore i loro sentimenti, i loro timori, la loro passione, la loro amicizia; i personaggi secondari, che riescono quasi tutti a non farsi semplici macchiette; la semplicità con cui vengono trattati argomenti importanti, come il conflitto tra scienza e religione - le prime prove della continua evoluzione del mondo e delle sue creature, che mettono in dubbio l'infallibilità di Dio per come era allora concepita dalla maggioranza delle persone - e lo sconvolgimento ideologico che le nuove teorie portarono con sé; lo stile pulitissimo e scorrevole, senza fronzoli ma anche senza sbavature; l'ironia e il sarcasmo che fanno capolino qua e là; la critica alla società e alle convenzioni del tempo, che non si fanno mai protagoniste ma pure assolutamente presenti; la rivendicazione orgogliosa del fatto che la ricerca scientifica è stata, è e sarà sempre, appannaggio non solo maschile.
Non un capolavoro, forse, ma indubbiamente un mezzo riuscitissimo per scoprire e gustare una storia poco nota.
CATEGORIA A:
A1) L’opera prima di un autore:
Lo scheletro impossibile di James P. Hogan
A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris
A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton
A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce
A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin
📗 A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski - LETTO: 10 punti
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
📗 C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier - LETTO: 5 punti
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
📗 D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk - LETTO: 9 punti
D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
Sarà fatto!
CATEGORIA E (facoltativa):
E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov
📗 E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy - LETTO: 4 punti
E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern

Ho letto, insieme agli altri, La Tregua di Primo Levi (nell'edizione Se questo è un uomo - La tregua, per cui conto solo le 170 pagine effettive che il romanzo occupa in questa edizione), ma lascio un commento unico a entrambi i romanzi.
Difficile, se non quasi impossibile, commentare questo libro. Perché cos'altro c'è da dire che non abbia già scritto Primo Levi stesso?
In Se questo è un uomo si testimonia com'è possibile annientare tutto ciò che di umano c'è in un uomo: sentimenti, empatia, dignità, coraggio, desideri, speranze... Tutto ciò che resta è un guscio pieno solo di paura, che risponde a stimoli e ordini, e che tenta di restare in vita semplicemente perché è l'istinto che glielo impone. Ciò che viene mostrato in questo romanzo sembra impossibile, nel corso della lettura a tratti si ha la tentazione di pensare che sia solo un'incredibile distopia... ma non è così: tutto ciò che è scritto è accaduto, è la brutale e assurda realtà della Storia.
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Ne La tregua, poi, ci viene ricordato che il dolore e la morte non si sono arrestati il 27 gennaio 1945.
La libertà, l’improbabile, impossibile libertà, cosí lontana da Auschwitz che solo nei sogni osavamo sperare era giunta: ma non ci aveva portati alla Terra Promessa. Era intorno a noi, ma sotto forma di una spietata pianura deserta. Ci aspettavano altre prove, altre fatiche, altre fami, altri geli, alte paure.
Dopo l'abbandono dei Lager non c'è stato un semplice e diretto ritorno a casa e alla vita; ci sono state la lotta contro la malattia, la fame, il freddo, e le infinite peripezie del viaggio, complicate all'inverosimile da una ridicola burocrazia e dalle misere condizioni in cui versava l'Europa tutta al termine del conflitto. Ma, insieme al viaggio, assistiamo anche al lento e gradualissimo riappropriarsi della propria umanità: superando un ostacolo alla volta, affrontando un passo dopo l'altro, ritornano le speranze, i desideri, i sentimenti, i rapporti.
E il modo in cui Primo Levi ci racconta tutto questo - senza astio o rancore, senza pietismi o sentimentalismi, ma spinto dalla pura e semplice necessità di raccontare, mostrare, testimoniare - riesce a rendere ancora più incisiva l'esperienza di lettura. E' una prosa - qui come in altre sue opere - che trovo splendida: è pulita, limpida, eppure nulla è lasciato a caso, ogni parola è scelta con cura e attenzione, col risultato che nulla è mai superfluo, ma sempre carico di significato e destinato a lasciare un segno in chi legge. Una scrittura che ho trovato straordinaria già in Se questo un uomo, e che raggiunge l'apice ne La tregua - opera successiva di 12 anni e «più letteraria» per ammissione dell'autore stesso.
In questa seconda opera, in particolare, incontriamo numerosi personaggi che vengono di volta in volta descritti con incredibile sensibilità e vividezza: possono bastare anche poche righe per farceli restare nella mente e nel cuore, nel corso di un racconto che è sempre più corale, pagina dopo pagina - a ricordarci che non è la Storia di un singolo o di pochi, ma destino comune di milioni di individui.
E' un libro che va letto, riletto, meditato e soprattutto... mai dimenticato.
CATEGORIA A:
A1) L’opera prima di un autore:
Lo scheletro impossibile di James P. Hogan
A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris
A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton
A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce
A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin
📗 A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski - LETTO: 10 punti
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
📗 C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier - LETTO: 5 punti
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
📗 D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk - LETTO: 9 punti
📗 D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
La tregua di Primo Levi (letto nell'edizione Se questo è un uomo - La tregua) - LETTO: 3 punti
CATEGORIA E (facoltativa):
E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov
📗 E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy - LETTO: 4 punti
E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern

E, dunque, abbiamo i due piatti della bilancia: su uno c'è un grammo, sull'altro una tonnellata; su uno - 'io', sull'altro - 'Noi', lo Stato Unico. Non è forse chiaro? Ammettere che 'io' possa accampare dei 'diritti' nei confronti dello Stato e ammettere che un grammo possa equivalere a una tonnellata, sono esattamente la stessa cosa. Di qui la seguente ripartizione: alla tonnellata - diritti; al grammo - doveri; e la via naturale che conduce dall'insignificanza alla grandezza sta nel dimenticare di essere grammo e nel sentirsi milionesima parte della tonnellata...
Leggere distopie mi piace perché apre la mente, e con di questo libro - il cui protagonista si trova così spesso a filosofeggiare sulla libertà, la felicità, lo Stato e anche la matematica - è doppiamente il caso.
La società descritta ha qualche tratto in comune con quelle, molto più famose, di Huxley e Orwell, che vedranno la luce, rispettivamente, 8 e 24 anni dopo: il mondo è governato da uno Stato Unico, in cui la vita lavorativa e privata del singolo è rigidamente scandita dall'alto e si svolge all'interno di strutture interamente in vetro, di modo che ognuno sia sempre e comunque osservabile; la repressione, in caso di contravvenzione alle regole, è rigidissima e la segnalazione dei comportamenti scorretti altrui è fortemente invogliata. C'è una differenza, però, che caratterizza "Noi", ed è proprio in quel titolo: il condizionamento che gli individui ricevono sin dall'infanzia fa sì che essi smettano di essere individui, per diventare parte indistinta e ininfluente di un "Noi" più ampio e sacro, che coincide di fatto con lo Stato Unico. All'individuo non è concesso neanche un nome: a distinguere una "unità" dall'altra ci sono solo una lettera e un numero (il protagonista, ad esempio, è D-503).
Qualsiasi segno di individualità viene visto come una malattia: il provare sentimenti esclusivi per un'altra unità, l'avere pensieri diversi da quelli inculcati, immaginare uno stato di cose diverse da quello attuale, provare desideri... tutto questo è visto come malattia. Le più gravi? L'"anima" e l'"immaginazione"...
E cosa succede se un'unità "malata" riesce a far presa e ad avere influenza su altre unità?
Può succedere che persino il più ligio degli individui cominci a nutrire dei dubbi...
Ed è questo a cui assistiamo in Noi: D-503, costruttore dell'Integrale, una nave spaziale destinata a portare i principi dello Stato Unico su altri pianeti, inizia a scrivere il suo diario con lo scopo di imbarcalo e farlo giungere ad altri popoli, per far scoprire loro come vive e pensa una normalissima e felicissima unità. Tuttavia, nel corso dei giorni, verrà in contatto con unità che hanno idee differenti e il dubbio si instillerà gradualmente in lui: il diario diventa sempre meno un documento ufficiale e sempre più una valvola di sfogo e riflessione personale.
Stratagemma, questo, gestito perfettamente da Zamyatin: man mano che la "malattia" incede, D-503 dimentica sempre più spesso qual è lo scopo del suo scritto e per chi lo sta scrivendo, il che si traduce anche in un dare per scontato contesto, persone, avvenimenti, con una narrazione che si fa viavia più confusa, tanto quanto i pensieri della voce narrante.
L'autore sceglie quindi una modalità narrativa originale e coerente, che però ha come effetto collaterale quello di trasformare il romanzo in un testo impegnativo: le continue omissioni, i salti logici e temporali, l'alternarsi costante di fatti e riflessioni, la confusione che nasce dallo scontro tra i pensieri imposti e quelli nuovi che sorgono nel protagonista giorno per giorno, ma soprattutto il linguaggio complesso (che attinge spesso e volentieri a quello filosofico e matematico) costringono il lettore a prestare costantemente una grande attenzione nel corso della lettura. Giusto per fare un esempio, gli altri personaggi sono spesso indicati semplicemente come "lui" o "lei", o tramite tratti somatici o caratteristiche particolari, per cui ci sono casi in cui bisogna prestare attenzione ai dettagli anche solo per capire di chi D-503 stia parlando...
Di conseguenza, la lettura è impegnativa e a tratti stancante, motivo per il quale manca la quinta stella: non è un testo per tutti, e non è un testo che si possa leggere in qualsiasi momento o condizione mentale.
Merita comunque una lettura, in quanto è tra i capostipiti del genere distopico e perché, come ogni buona distopia, offre spunti di riflessione pressoché infiniti.
CATEGORIA A:
A1) L’opera prima di un autore:
Lo scheletro impossibile di James P. Hogan
A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris
A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton
A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce
📗 A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin - LETTO: 5 punti
📗 A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski - LETTO: 10 punti
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
📗 C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier - LETTO: 5 punti
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
📗 D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk - LETTO: 9 punti
📗 D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
La tregua di Primo Levi (letto nell'edizione Se questo è un uomo - La tregua) - LETTO: 3 punti
CATEGORIA E (facoltativa):
E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov
📗 E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy - LETTO: 4 punti
E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern

Ho letto:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu
Walter Moers ha senza dubbio una fantasia incredibile, il continente di Zamonia riserva nuove creature e sorprese ad ogni angolo, le tredici vite e mezzo di Orso Blu sono il trionfo dell'immaginazione e delle trovate narrative originali, e questo è indubbiamente abbastanza per continuare la serie.
Alcune vite o episodi sono da cinque stelle piene, perché mescolano alla perfezione divertimento, suspense e trovate originali, e fanno scorrere le pagine veramente in fretta (indimenticabili il duello di bugie, la fuga dallo stregaragno o tutta la vita all'interno del mega-cervello), ma il ritmo, purtroppo, non resta costante per tutto il romanzo. In molti punti l'esuberanza creativa dell'autore sfocia in puro accumulo (come le 17 pagine per descrivere tutte le forme di vita di Atlantis, che a me sono sembrate 77...), se non addirittura in veri e propri elenchi che, non essendo casi isolati, hanno notevolmente rallentato la mia lettura e raffreddato il mio entusiasmo.
E' un libro sicuramente indicato da leggere insieme ai bambini, e perfetto per la lettura ad alta voce (ma bisogna esser bravi!)... sono sicura che ciò che ha fatto ridere me farebbe scompisciare molti bambini, che riderebbero anche di quegli espedienti (pochi, devo dire) che ho trovato un po' fiacchi (fosse anche solo perché tirati troppo per le lunghe) o che mi hanno fatto solo sorridere. Mi viene però da pensare che la mole del romanzo sia troppo imponente per la pazienza di un bambino. Quando verrà il momento, tenterò di certo l'esperimento, ma ho più di un dubbio. Personalmente, ho trovato necessario diluirlo e alternarlo ad altre letture, così da attutire l'effetto accumulo e far prevalere la meraviglia, però i rimandi tra una vita e l'altra sono così tanti che a diluirlo eccessivamente si rischia di dimenticare il pregresso e perdersi di conseguenza dettagli importanti (e parte del divertimento).
Insomma, personalmente l'avrei sfoltito un po'.
Spero che i romanzi successivi indugino meno nell'elenco e si concentrino maggiormente sugli innegabili e incredibili punti di forza dell'autore!
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane
ono contenta di averlo finito, ma che fatica. Riletto a distanza di più di 15 anni, continuo evidentemente a perdermi qualcosa, non riesco a capire.
E' palese, ormai, che io abbia problemi coi romanzi in cui si lasci ampio spazio ai temi cattolici del peccato, della redenzione, della mortificazione in vita per garantirsi una tranquillità eterna dopo la morte. Che sia perché l'autore ne è un sostenitore o che sia, come in questo caso, per mostrarne le incongruenze e le brutture... io non reggo. E il mio non reggere mi pregiudica anche il completo apprezzamento degli altri aspetti dei libri in questione.
La lettura dei primi capitoli era partita bene: il flusso di coscienza "alla Joyce" mi piace decisamente meno di quello "alla Woolf" ma comunque riuscivo a starci dietro, e soprattutto ad apprezzare il lento evolversi e maturare dei pensieri del protagonista, man mano che cresce di età. Nel momento in cui inizia il ritiro al collegio, però, ho rallentato sempre più. Quelle 50 (credo) pagine sulle pene dell'inferno mi hanno devastata, stavo per gettare il libro dal finestrino del treno. Il romanzo si riprende, per fortuna, sul finale, che è più vivace anche per la presenza di molti dialoghi, ma non è bastato a farmi superare e lasciare alle spalle la pesantezza della parte centrale. Anche perché sì, l'ho vista eccome la crescita del protagonista, ma l'assenza di una trama non mi ha dato soddisfazione in tal senso, perché, anche se Stephen ragiona ormai in modo diverso, non lo si vede far qualcosa, il libro si ferma prima di ottenere la prova tangibile che è riuscito a spezzare le reti che lo incatenano al suolo.
Vedo i pregi del romanzo: il modo magistrale in cui è espressa la maturazione lenta ma costante - e soprattutto realistica - del protagonista, e le interessantissime riflessioni - quasi mai esplicite, ma spalmate nel corso di tutto il romanzo - sull'Irlanda e i difetti della sua società del tempo; ma non riesco ad apprezzare il modo in cui si è scelto di affrontare questi due fondamentali aspetti.
Quando in questo paese è nata l'anima di un uomo, le vengono gettate reti per impedirle di fuggire. Tu mi parli di nazionalità, di lingua, di religione. Io cercherò di sfuggire a queste reti.
Lo scheletro impossibile
La formula del trasformare una ricerca scientifica in un mistero da risolvere, quasi in un giallo, con me funziona sempre. Soprattutto quando, come nella vera ricerca scientifica... non si finisce mai per davvero, ogni nuovo elemento può mettere in discussione tutto il pregresso e/o aprire strade verso altre ricerche correlate o parallele.
Questo romanzo non è un capolavoro, l'autore si dimostra un po' ingenuo nell'immaginare il futuro e nel delineare un protagonista costantemente benedetto da nuove (e naturalmente giuste) intuizioni, e in più l'accumulo continuo di nuove informazioni ad ogni capitolo - per quanto personalmente l'abbia trovato appassionante - può oggettivamente risultare pesante.
Tuttavia, trovo che l'autore abbia mostrato una certa sapienza nel decidere in che momenti della storia introdurre nuove svolte nella ricerca: proprio nel momento in cui sembra che siamo arrivati a una fine, o quando i resoconti delle elucubrazioni di questa o quella fazione iniziano a farsi eccessivi e ridondanti... ecco che un nuovo elemento apre nuove teorie e riaccende la narrazione.
Niente di straordinario, ma sa appassionare e si presta benissimo come punto di partenza per approfondire teorie storico-scientifiche reali, immaginarne di nuove e stupirsi dell'immensità dello Spazio e del Tempo.
Io, Robot
Nove racconti con cui Asimov riflette sulle tre leggi dei robot e tutte le loro possibili sfumature, implicazioni, criticità. Ognuna di queste riflessioni si fa anche, a più ampio raggio, riflessione sull'essere umani, sulla società, sul rapporto tra uomo e macchina e altro ancora.
In questo caso perdono a cuor leggero la (purtroppo) solita monocromaticità dei personaggi - che nella forma del racconto si percepisce forse anche più che nei romanzi - e il modo scialbo in cui vengono affrontati e descritti i sentimenti, perché comunque tutti i racconti sono brillanti e, pur ruotando intorno allo stesso tema comune, offrono di volta in volta spunti di riflessione molto diversi e, soprattutto, incredibilmente ancora attuali. Asimov continua a non sembrarmi troppo in gamba come psicologo, ma è indubbiamente un finissimo sociologo.
In più, il fatto che ogni racconto sia gestito quasi come un piccolo giallo, in cui di volta in volta si indaga sul perché di questo o quel comportamento anomalo del robot di turno, o sul come risolvere la situazione critica che si è generata, rende difficile staccare l'occhio dalla pagina e interrompere un racconto a metà. E, come nei migliori gialli, la soluzione è tutto sommato semplice ma ogni volta ti ritrovi stupito allo scioglimento dell'enigma, e ti chiedi "giusto! come ho fatto a non pensarci!".
Insomma, un testo che sa intrattenere e far riflettere, a cui dunque perdono i difetti, nella speranza che col resto del ciclo dei Robot questi svaniscano o comunque si affievoliscano.
CATEGORIA A:
A1) L’opera prima di un autore:
📗 Lo scheletro impossibile di James P. Hogan - LETTO: 3 punti
A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris
A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton
📗 A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce - LETTO: 5 punti
📗 A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin - LETTO: 5 punti
📗 A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski - LETTO: 10 punti
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
📗 B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers - LETTO: 14 punti
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
📗 C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier - LETTO: 5 punti
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
📗 D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk - LETTO: 9 punti
📗 D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
La tregua di Primo Levi (letto nell'edizione Se questo è un uomo - La tregua) - LETTO: 3 punti
CATEGORIA E (facoltativa):
📗 E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov - LETTO: 5 punti
📗 E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy - LETTO: 4 punti
E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern

Devo ammettere che per il primo centinaio di pagine ero piuttosto perplessa, nel senso che non riuscivo a capire se quello che leggevo mi stava davvero piacendo oppure no. L'inizio è piuttosto oscuro, perché il lettore viene bruscamente messo nei panni di un uomo che ha perso la memoria, e che dunque non sa nulla di quanto gli accade né riconosce i luoghi in cui si muove o le persone con cui interagisce. Se a ciò aggiungiamo il fatto che i personaggi che entrano in scena, già nei primi capitoli, sono tantissimi, la confusione aumenta. Tuttavia, l'espediente narrativo della perdita di memoria e dunque la perfetta coincidenza tra quanto sa il lettore e quanto sa il protagonista mi piace moltissimo, e la curiosità su come le cose sarebbero andate avanti era tanta e continuava a crescere ad ogni nuovo tassello inserito nel puzzle, per farsi poi ancora più grande nel momento in cui, nel romanzo, ci vengono spiegate "le regole del gioco".
Neanche a quel punto, però, ero ancora pienamente convinta del romanzo perché c'era qualcosa che non tornava in queste regole del gioco, e temevo - anche a causa di alcuni pareri non proprio entusiasti letti sul libro - che nel finale i fili non si sarebbero annodati per bene, che l'autore avrebbe sfruttato l'elemento fantastico come mero espediente per far tornare i conti.
E però... non potevo staccarmi dalle pagine, dovevo sapere come continuava, dovevo capire, dovevo assolutamente andare aventi...
Dei timori che avevo, il primo è stato completamente sfatato: i tasselli, sul finale, tornano tutti perfettamente a posto; e l'impresa è davvero mirabile, se si considera quanti altri personaggi e complicazioni entrano in gioco nelle ancora quasi 400 pagine successive a quelle che mi avevano lasciato dei dubbi. E se proprio dovessi cercare il pelo nell'uovo, direi semplicemente che i misteri inseriti l'uno dentro l'altro forse, in definitiva, sono un po' troppi; perché, si sa, il troppo storpia, e i colpi di scena negli ultimi capitoli sono davvero tanti... Ma funzionano, si incastrano per bene e sono coerenti con quanto mostrato fino a quel momento e perciò tanto di cappello all'autore!
Resta però vero che l'elemento fantastico è unicamente strumento narrativo, perché del mondo fuori da Blackheath, e soprattutto dei suoi come e dei suoi perché, viene detto così poco... che vien da credere che forse questo mondo non esista concretamente neppure nella mente dell'autore. Ed è un peccato.
Questi i due motivi per cui manca la quinta stellina, ma le altre quattro ci sono tutte perché, lasciando da parte il contorno e concentrandosi sul piatto principale, quest'ultimo mi ha pienamente soddisfatta. Col passare delle pagine, quella moltitudine di personaggi introdotti sin dall'inizio prende vita, corpo, anima, si fa pienamente tridimensionale e pienamente credibile, ognuno con le sue storie, i suoi motivi, le sue sfaccettature e i suoi segreti. Ma, soprattutto, è un romanzo indubbiamente originale nell'idea di partenza e nella struttura narrativa che inevitabilmente ne consegue, e che viene portata avanti, a mio avviso, senza sbavature e che lo trasforma, man mano che si va avanti, in un romanzo corale. L'ho trovato un libro assolutamente coinvolgente, mai noioso e mai banale... e ultimamente è cosa rara.
CATEGORIA A:
A1) L’opera prima di un autore:
📗 Lo scheletro impossibile di James P. Hogan - LETTO: 3 punti
A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris
📗 A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton - LETTO: 10 punti
📗 A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce - LETTO: 5 punti
📗 A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin - LETTO: 5 punti
📗 A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski - LETTO: 10 punti
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
📗 B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers - LETTO: 14 punti
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
📗 C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier - LETTO: 5 punti
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
📗 D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk - LETTO: 9 punti
📗 D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
La tregua di Primo Levi (letto nell'edizione Se questo è un uomo - La tregua) - LETTO: 3 punti
CATEGORIA E (facoltativa):
📗 E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov - LETTO: 5 punti
📗 E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy - LETTO: 4 punti
E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
📖 E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern

Il circo della notte è un romanzo estremamente piacevole, che mi ha coinvolta e risucchiata sin dalle prime pagine, grazie all'atmosfera unica che l'autrice è riuscita a creare. Con uno stile essenziale ma evocativo, descrive il Circo talmente bene che la voglia di poterlo visitare è inevitabile, e già dopo pochi capitoli ti ci senti a casa. I personaggi che popolano il circo sono affascinanti e gli spettacoli offerti da ogni singola tenda partono da idee molto originali e sono descritti in modo tale che ti sembra di esser lì a viverli. Per una buona metà del libro accade poco, assistiamo semplicemente alla nascita del Circo, alle sue serate e ai suoi spettacoli, conosciamo i personaggi che l'hanno messo insieme e quelli che lo visitano, eppure non mi hanno mai annoiata, perché era tutto talmente bello e magico che mi sono semplicemente lasciata coinvolgere dall'atmosfera, godendomi ogni pagina.
Quando poi la trama ha cominciato a mettersi in moto, per quanto io sia rimasta comunque sempre molto coinvolta e affascinata, e dunque la parte emotiva di me stessa sia stata pienamente appagata... quella razionale ha invece cominciato ad avvertire qualche scricchiolio. Perché la trama, purtroppo, ha diversi buchi, soprattutto a livello dei "perché". Mi è piaciuta l'idea della sfida nella quale i protagonisti vengono lanciati senza conoscerne le regole, e mi è piaciuto anche che, proprio per questo, Marco e Celia l'abbiano affrontata in modo diverso rispetto a quanto si aspettavano i loro mentori (parentesi spoilerina: (view spoiler)). Non mi è piaciuto, però, che alla fine non ci vengano spiegate le reali motivazioni e scopi e intenzioni della sfida, perché un conto è come la vivono i partecipanti ignari delle regole, ma nelle mie aspettative doveva essere ben altro l'atteggiamento di coloro che la sfida l'hanno ideata, e che invece nel finale (view spoiler). Cos'è che volevano dimostrare? Non ci viene spiegato, purtroppo, e personalmente è stata una gran delusione.
Mi è piaciuta e mi ha coinvolto molto la parte romantica, ma anche questa trovo che abbia basi quantomeno scricchiolanti.
Nel complesso mi è piaciuto anche il finale, ma l'ho trovato frettoloso e sono anche rimasta delusa dal ruolo che vi hanno giocato i miei due personaggi perfetiti (Friedrick Thiessen e Bailey), dai quali, per come ci vengono mostrati nel corso della storia, mi sarei aspettata molto di più (soprattutto per quanto riguarda il secondo).
Insomma, forse le stelline dovrebbero essere 3, ma non posso non considerare il fatto che ho cominciato a notare e a riflettere sulle mancanze della trama solo dopo aver concluso il libro: durante la lettura non ci ho badato, perché ero talmente affascinata da quanto mi scorreva davanti agli occhi, e talmente coinvolta dalla vita del Circo e dei suoi abitanti, che non ci avevo badato. E questo è senza dubbio un enorme merito dell'autrice e del suo stile.
Se solo fosse riuscita a inserire nella trama più sostanza e più coerenza, sarebbe potuto essere un capolavoro - e invece resta solo un piacevolissimo romanzo fantasy, adattissimo a chi vuole lasciarsi immergere in atmosfere da sogno, ma sconsigliato a chi nel fantasy cerca trama solida e coerente e un worldbuilding significativo e ben definito.
CATEGORIA A:
A1) L’opera prima di un autore:
📗 Lo scheletro impossibile di James P. Hogan - LETTO: 3 punti
A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris
📗 A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton - LETTO: 10 punti
📗 A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce - LETTO: 5 punti
📗 A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin - LETTO: 5 punti
📗 A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski - LETTO: 10 punti
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
📗 B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers - LETTO: 14 punti
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
📗 C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier - LETTO: 5 punti
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
📗 D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk - LETTO: 9 punti
📗 D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
La tregua di Primo Levi (letto nell'edizione Se questo è un uomo - La tregua) - LETTO: 3 punti
CATEGORIA E (facoltativa):
📗 E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov - LETTO: 5 punti
📗 E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy - LETTO: 4 punti
E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
📗 E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern - LETTO: 9 punti

Le tre stelle vanno al contenuto interessante e alle tante cose che ho potuto imparare sulle geisha (o meglio, sulle geiko, come vengono chiamate specificamente a Kyoto, e sul loro periodo da apprendista, cioè da maiko), sulla danza giapponese e le scuole di danza di Kyoto, ma soprattutto sul quartiere di Gion, la sua storia, le sue usanze, il suo essere un piccolo mondo a sé stante e il modo in cui ciò influenza fortemente chi vi nasce, vive o lavora.
La forma è povera, come spesso accade alle autobiografie di non-scrittori (il che rende la cosa "perdonabile"): è fin troppo asciutta, manca di pathos, e non sa decidersi tra l'essere autobiografia strettamente personale e l'essere racconto di una professione e del mondo che le ruota intorno; personalmente credo che se il libro si fosse limitato al secondo aspetto sarebbe risultato più gradevole e coerente. La narrazione della vita della protagonista risente dell'assenza di pathos ma anche del fatto che Mineko è stata "un'eletta" sin dal momento in cui è entrata nell'okiya Iwasaki (cioè nella "casa di geishe" gestita dalla famiglia Iwasaki, che la adottò e ne fece sua erede): la bambina è praticamente destinata ad essere la migliore della sua generazione e non c'è alcuna sorpresa nel suo diventarlo ma anzi, forse un po' di "spocchia"; lo svolgersi della storia risente anche, e tanto, dell'intento col quale il libro è stato scritto, ovvero quello di rimarcare le differenze rispetto al racconto romanzato che di questa stessa vita fece Arthur Golden ne Memorie di una Geisha, con tutte le controversie anche legali che ne seguirono; sono sgradevoli i commentini acidi che compaiono qua e là nel testo, quando sarebbe semplicemente bastato mostrare le differenze invece che rimbeccarle.
Quel che cercavo in questa lettura, comunque, era una maggiore conoscenza sul mondo e il ruolo delle geisha e in questo sono stata pienamente accontentata; per me l'aspetto autobiografico era decisamente meno importante e dunque non ho risentito più di tanto dei toni, della mancanza di pathos e degli altri aspetti poco convincenti.
(Decisamente criticabile è invece, sotto tutti gli aspetti, la scelta dell'editore italiano di aggiungere quel "proibita" al titolo, che sembra inseguire quella tendenza scandalistica tutta italiana che... lasciamo stare. Il titolo originale è, semplicemente "Geisha, a life", com'è giusto che sia)
CATEGORIA A:
A1) L’opera prima di un autore:
📗 Lo scheletro impossibile di James P. Hogan - LETTO: 3 punti
A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris
📗 A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton - LETTO: 10 punti
📗 A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce - LETTO: 5 punti
📗 A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin - LETTO: 5 punti
📗 A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski - LETTO: 10 punti
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
📗 B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown - LETTO: 6 punti
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
📗 B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers - LETTO: 14 punti
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
📗 C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier - LETTO: 5 punti
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
📗 D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk - LETTO: 9 punti
📗 D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
La tregua di Primo Levi (letto nell'edizione Se questo è un uomo - La tregua) - LETTO: 3 punti
CATEGORIA E (facoltativa):
📗 E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov - LETTO: 5 punti
📗 E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy - LETTO: 4 punti
E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
📗 E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern - LETTO: 9 punti

Per la categoria A2 ho letto Pompeii di Robert Harris:
Fosse stato per me, protagonista del romanzo sarebbe stato Plinio (senza il quale, del resto, non sarebbero esistite le fonti che hanno ispirato il romanzo stesso). Mi è piaciuto molto il modo in cui è stato reso il carattere di questo «Stupido vecchio cocciuto» [...] «Splendido, coraggioso, stupido vecchio cocciuto», quintessenza dell'uomo di scienza, che mette quest'ultima e la necessità di testimoniarla e tramandarla prima di ogni altra cosa, pronto per essa a qualsiasi sacrificio.
Ma ahimè il romanzo non ha come protagonista Plinio, bensì un insopportabile perfettino che saltella da Miseno a Pompei a Miseno a Stabia a Pompei come fosse nulla (del resto Attilio non doveva mica prendere la Circumvesuviana! 🤣), che riesce a sopravvivere e a mantenere intatta la propria integrità morale in una società marcia fino al midollo, e al quale ovviamente tutto viene bene al primo colpo.
Trovo che un protagonista del genere e il desiderio di ficcare a tutti i costi nella vicenda una storia d'amore (che mi è parsa quanto mai forzata) appiattiscano notevolmente un romanzo che altrimenti sarebbe stato estremamente interessante; non quello che mi aspettavo, non quello che ci si aspetta a leggere la sinossi, ma comunque estremamente interessante. Sì, il romanzo si svolge nei soli 4 giorni dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e sì, assistiamo all'eruzione da molto vicino (ma da una quantità di luoghi diversi che boh, era davvero necessario?), eppure.... eppure, stranamente, non è l'eruzione ad essere al centro della vicenda. Per la prima metà del romanzo ci troviamo infatti davanti a una sorta di giallo storico nel quale Attilio cerca di capire perché l'acquedotto non funzioni correttamente, cosa sia accaduto all'acquarius (ingegnere addetto alla manutenzione degli acquedotti romani) di cui ha preso il posto e quale sia la ragione degli strani fenomeni naturali che si stanno verificando negli ultimi giorni. Ho trovato la ricerca davvero appassionante, nonostante i molti dettagli tecnici sul funzionamento degli acquedotti romani e le citazioni da Varrone che sì, potrebbero sembrare noiosi ma no, per me non lo sono stati affatto (soprattutto dal momento in cui entra in scena Plinio). Nel momento in cui si arriva a Pompei, poi, ci viene messo davanti agli occhi un interessante scorcio della corruzione politica romana e pompeiana e della vivacità e della ricchezza della città a quei tempi, cambiando toni e ritmo. Questi ultimi cambiano poi di nuovo nel momento in cui inizia l'eruzione e tutto si fa inevitabilmente confuso (anche perché si comincia a saltellare da un'estremità all'altra del golfo di Napoli manco fosse una pozzanghera), la trama si sfilaccia, sembra che tutto quanto accaduto prima non conti (giustamente) più nulla... e invece... non continuo perché sarebbe spoiler, ma comunque tutti i nodi si riallacciano in un modo che ho trovato forzato e poco realistico.
Assegno comunque tre stelle al romanzo perché la ricostruzione storica è comunque molto buona, perché sono riuscita facilmente ad appassionarmi agli aspetti scientifici e naturalistici della vicenda, e per Plinio. Il problema sono trama e protagonisti, così poco credibili soprattutto nel momento in cui vengono applicati a uno sfondo storico che è invece molto accurato e ben fatto.
Angolino egocentrico delle recensioni di Drilli:
La lettura di questo libro mi ha dato un'altra missione per quando, dopo la pensione, troverò il tempo di mettermi a scrivere: un romanzo storico su Plinio Il Vecchio 🤩 (che si aggiunge a una lista già lunghissima e che dunque probabilmente non verrà mai compiuta, ma l'importante è crederci) Per fortuna lavoro nella biblioteca giusta per raccogliere tutti i materiali necessari e ho già adocchiato un interessantissimo testo di partenza, che mi sono ritrovata tra i nuovi arrivi, manco a farlo apposta, proprio pochi giorni dopo aver concluso la lettura del romanzo... 😜
Per la categoria C1, invece, ho letto Trastulli di animali di Yukio Mishima
Il modo in cui Mishima riesce a scavare nel torbido delle persone è sempre eccezionale, così come straordinaria è la sensibilità con cui descrive paesaggi, ambienti, sentimenti. Non è stato il mio Mishima preferito perché non amo le storie in cui i personaggi si fanno gratuitamente del male, ma al tempo stesso non posso (come ogni volta) non ammirare il modo in cui queste relazioni totalmente disfunzionali vengono messe sulla scena. I tre protagonisti non sanno come sbloccare la situazione in cui si trovano, in parte perché incapaci di comprendere i propri sentimenti, in parte perché vittime di una società che non ha mai spinto al confronto diretto con l'altro, ma anche perché schiacciati da quella stessa società che dà così tanto peso a senso dell'onore e senso di colpa. Il lettore non può che assistere muto e inerme allo svolgersi di una storia "inceppata" che, per quella che è la personalità dei protagonisti, non può risolversi che in un modo. Ho apprezzato moltissimo la narrazione non lineare, che riesce perfettamente a focalizzare l'attenzione del lettore su determinati aspetti del tutto, rafforzando il senso di rassegnazione e ineluttabilità. Mi è piaciuto un po' meno il capitolo finale, che cambia troppo drasticamente tono e si sofferma eccessivamente su dettagli per nulla importanti ai fini della trama, ma le pagine finali sono senza dubbio una degna conclusione per questo tipo di storia.
Una lettura non facile e non per il palato di tutti, ma che mi lascia comunque il desiderio di leggere ancora altro e altro dell'autore (che richiede comunque "il momento giusto" per essere affrontato).
CATEGORIA A: COMPLETATA: 20 punti
A1) L’opera prima di un autore:
📗 Lo scheletro impossibile di James P. Hogan - LETTO: 3 punti
📗 A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris - LETTO: 5 punti
📗 A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton - LETTO: 10 punti
📗 A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce - LETTO: 5 punti
📗 A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin - LETTO: 5 punti
📗 A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski - LETTO: 10 punti
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
📗 B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown - LETTO: 6 punti
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
📗 B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers - LETTO: 14 punti
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
📗 C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima - LETTO: 3 punti
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
📗 C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier - LETTO: 5 punti
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
📗 D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk - LETTO: 9 punti
📗 D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
La tregua di Primo Levi (letto nell'edizione Se questo è un uomo - La tregua) - LETTO: 3 punti
CATEGORIA E (facoltativa):
📗 E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov - LETTO: 5 punti
📗 E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy - LETTO: 4 punti
📖 E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
📗 E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern - LETTO: 9 punti

Le bugie del mare
E' il secondo romanzo della Nashiki che leggo e anche in questo caso la sua scrittura ha avuto su di me l'effetto di una carezza rassicurante; la lettura di questo libro è stato un piccolo e prezioso toccasana che mi ha rasserenato l'animo. Non ho mai partecipato a una sessione di meditazione, ma nel mio immaginario dovrebbe offrire sensazioni simili a quelle che mi ha donato questa lettura. Del resto, allo stesso protagonista, verso la fine del libro, viene suggerito come la sua esperienza nei boschi possa essere paragonabile a un percorso di morte e rinascita secondo la dottrina buddhista dei Dieci stadi dell'esistenza.
"Il cammino in montagna, a seconda dello stato spirituale di chi lo pratica, può essere un modo per affrontare le dieci fasi di cui le ho parlato. Quei dieci mondi si trovano dentro ognuno di noi, noi che siamo ciascuno diverso dall'altro ma che li possediamo nella nostra interiorità"
E questo cammino in montagna noi lettori lo percorriamo insieme con Akino, con un'immersione nella natura rigogliosa dell'isola che, nel mio caso, è stata totale.
A differenza de Un'estate con la strega dell'ovest, Le bugie del mare è un romanzo probabilmente meno affine ai gusti del "palato occidentale", perché è un testo molto "giapponese". Si ambienta nella (immaginaria) isola di Osojima, "l'isola lenta". Lenta com'è lento un cammino in montagna, lenta com'è lenta la raccolta di dati e informazioni per una ricerca, lenta com'è lento il processo di piena conoscenza e consapevolezza di se stessi, lenta com'è lento il tempo a curare le ferite. Questi sono i temi di cui tratta il romanzo e di conseguenza la lentezza permea le sue pagine. Si tratta di una "lentezza positiva", ma che a molti può comunque non piacere.
Una trama esiste, ma è labile e non è affatto l'elemento più importante del libro, anzi è piuttosto un pretesto. Partendo infatti dal "pretesto" della ricerca accademica del protagonista, che indaga sulle tradizioni dell'isola di Osojima e sul suo passato, il romanzo ci offre in realtà un'immersione totale nella Natura - una natura assolutamente benevola, che dà pace, protezione, benessere, ma che noi dobbiamo tutelare e proteggere - ma ci offre anche una riflessione su buddhismo e shintoismo, spiritualità, tolleranza religiosa. Infine, nell'ultimo (bellissimo) capitolo, che si svolge 50 anni dopo, ci porta anche a ragionare sulle conseguenze del tempo che passa, sui mutamenti spesso repentini della società e dell'ambiente che ci circonda, sull'importanza della memoria storica, sullo sfruttamento e la tutela dei beni naturali e archeologici, su quanto talvolta il singolo può o potrebbe fare su tutti questi punti.
E ogni volta che un libro riesce al tempo stesso a rilassarmi (intrattenendomi, in questo caso, non con una trama avvincente ma grazie alla sua capacità di trasportarmi con la mente in una meravigliosa isola che "straborda di un'energia vitale che non cessa mai di esplodere") e offrirmi numerosi spunti di riflessione... lo promuovo. Se poi riesce anche, come in questo caso, a "coccolarmi"... lo promuovo a maggior ragione.
Tuttavia non lo consiglierei - o almeno non a chiunque - perché resta comunque un libro particolare, atipico, e non adatto al palato di tutti, mentre consiglierei un approccio all'autrice. Se in Italia pubblicheranno altro della Nashiki... mi affretterò a procurarmelo.
CATEGORIA A: COMPLETATA: 20 punti
A1) L’opera prima di un autore:
📗 Lo scheletro impossibile di James P. Hogan - LETTO: 3 punti
📗 A2) Libro il cui titolo sia composto da una sola parola:
Pompeii di Robert Harris - LETTO: 5 punti
📗 A3) Libro in cui ci sia l’unità di tempo o di luogo:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle DI Stuart Torton - LETTO: 10 punti
📗 A4) Romanzo nel quale venga utilizzata una di queste tecniche narrative: flusso di coscienza, monologo interiore, discorso indiretto libero oppure un testo teatrale in cui un personaggio pronunci un monologo o un soliloquio:
Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce - LETTO: 5 punti
📗 A5) Libro con la copertina di un unico colore:
Noidi Evgeny Zamyatin - LETTO: 5 punti
📗 A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
Il tempo della guerra di Andrzej Sapkowski - LETTO: 10 punti
CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
Orlando di Virginia Woolf
📗 B2) Libro scritto a quattro mani:
Storia proibita di una geisha: una storia vera di Mineko Iwasaki e Rande Brown - LETTO: 6 punti
B3)
Acquadolce di Akwaeke Emezi
B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
📗 B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers - LETTO: 14 punti
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
📗 C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima - LETTO: 3 punti
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
📗 C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde - LETTO: 5 punti
📗 C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier - LETTO: 5 punti
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
📗 D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk - LETTO: 9 punti
📗 D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
La tregua di Primo Levi (letto nell'edizione Se questo è un uomo - La tregua) - LETTO: 3 punti
CATEGORIA E (facoltativa):
📗 E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov - LETTO: 5 punti
📗 E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy - LETTO: 4 punti
📗 E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki - LETTO: 4 punti
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
📗 E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern - LETTO: 9 punti
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Dedalus: Ritratto dell'artista da giovane di James Joyce
A5) Libro con la copertina di un unico colore:
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A6) Libro (di un autore) con protagonista maschile:
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CATEGORIA B:
B1) Libro in cui ci sia il tema del doppio:
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B4) Libro che abbia come fulcro narrativo la lotta tra il bene e il male:
I guardiani della notte di Sergei Lukyanenko
B5) Libro nel cui titolo ci siano due termini che sono l'uno il contrario dell'altro oppure in cui ci sia un termine omonimo:
Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers
B6) Libro (di un'autrice) con una protagonista femminile:
Perduti nei Quartieri Spagnoli di Heddi Goodrich
CATEGORIA C:
C1) Libro in cui ci sia un triangolo:
Trastulli di animali di Yukio Mishima
C2) Libro di una trilogia:
Ritratto in seppia di Isabel Allende
C3) Romanzo suddiviso in tre parti o testo teatrale composto da tre atti o Trittico di racconti:
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde
C4) Libro in cui si racconti la genesi di un'opera o una scoperta/invenzione:
Strane creature di Tracy Chevalier
CATEGORIA D:
D1) Un libro scelto tra quelli del Pozzo:
L'opera al nero di Marguerite Yourcenar
D2) Un libro scelto tra quelli della Biblioteca:
Il mio nome è Rosso di Ohran Pahmuk
D3) Partecipare a un gruppo di lettura della sfida dei classici:
Sarà fatto!
CATEGORIA E (facoltativa):
E1) Un libro che abbia attinenza con le scienze dure:
Io, Robot di Isaac Asimov
E2) Un libro che abbia attinenza con le scienze molli:
Épépé di Ferenc Karinthy
E3) Un libro che abbia attinenza con una dottrina spirituale o con una pseudoscienza:
Le bugie del mare di Kaho Nashiki
E4) Libro che rientri nella letteratura Yiddish:
La famiglia Karnowski di Isaac Basevish Singer
E5) Libro ambientato (o su) in una "setta", una comunità chiusa e ristretta, una tribù:
Il circo della notte di Erin Morgenstern