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Le perfezioni
La Sfida dei desideri
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GdL giugno: Le perfezioni di Vincenzo Latronico
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by
MonicaVandina
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rated it 4 stars
Jun 02, 2023 03:33AM

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Tutto è immagine e passa attraverso la rete, i protagonisti guardano queste immagini con un misto di insoddisfazione e nostalgia, dovrebbero raffigurare la realtà e invece....
Mi è piaciuto il funzionamento dei capitoli per tempi verbali. Mi sono decisa a una valutazione molto positiva (ero indecisa se qualcosa meno) perché per quanto non sia un libro che ho amato - e forse non mi ha fatto venire voglia di leggere altro di Latronico - gli riconosco uno sguardo lucido, un'esposizione adeguata e un ritratto di una parte della nostra contemporaneità come ancora non avevo letto.


La narrazione è fatta in forma impersonale e molto asettica, non conosciamo i personaggi, vediamo soltanto i loro nomi e leggiamo di alcune dinamiche di coppia, nulla di più.
Quello che non mi è piaciuto è il riempire le pagine di dettagli, che poco aggiungono e che diventano difficili da seguire. Fare una scelta del genere proprio in un libro di pochissime pagine e per il quale si è scelta una narrazione come quella di cui ho parlato prima, mi ha dato l'impressione di voler allungare un brodo per arrivare a quelle misere 130 pagine che altrimenti non si sarebbero mai toccate.
Per quanto la descrizione del lavoro di Anna e Tom, mi abbia fatto sorridere, essendo in parte il mio, mi rendo conto che, per chi non è del settore, possa essere risultata noiosa e piena di dettagli assolutamente inutili e incomprensibili per molti. Lo stesso è stata per me la descrizione delle serate trascorse a Berlino, in posti che non conosco per niente, o altri passaggi del libro.
Sicuramente condivido il giudizio di Klela: è un libro che apre a tante riflessioni, ma personalmente poteva essere scritto in maniera più coinvolgente o comunque diversa.

L'ho trovato molto interessante per la modalità di scrittura scelta, il narratore onniscente, le descrizioni delle dinamiche di coppia senza dialoghi, ma solo pura descrizione. Conosco Berlino, ci vado speso perché ho delle amiche che vivono li' e per la categoria "italiani all'estero" purtroppo ci si immedesima tantissimo in tutte quelle dinamiche raccontate: la nostalgia, la voglia di ritornare nel tuo paese natio eterna, che non ti abbandona mai, le dinamiche di coppia ai tempi dei social. Persino il costruirsi una giunga in casa piena di piante per rifuggire alla depressione dei luoghi grigi e inanimati. Molto bello, raccontato con una precisione chirurgica.

E domani mi aggrego pure io!

Il punto forte è, senza dubbio il linguaggio secco, privo di dialoghi, freddo, completamente carente di sentimenti e sfumature quasi a ricordare il linguaggio informatico.
Che enorme tristezza mi hanno fatto questi due personaggi plastificati in una bolla fatta di like e social senza i quali non hanno alcuna spinta creativa e cognitiva! Sono dinamici perché si spostano da Berlino, a Lisbona, a Noto con disinvoltura, ma è tutto un artificio perché in realtà sono ingabbiati in corsie mentali standardizzate che mi evocano solo pena.
Libro strano da leggere.
Non male, ma non lo consiglierei a lettori saltuari.
Ora posso, finalmente, sbirciare le vostre impressioni.