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Aspettando Godot
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La Sfida dei desideri > GdL Marzo - Aspettando Godot

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Milluminodimmenso | 1344 comments Ecco aperto il GdL sull'Attesa per eccellenza...


Milluminodimmenso | 1344 comments E' difficile scrivere di questo testo poiché non saprei a cosa appigliarmi per la descrizione. E' chiaro che il testo sia deliberatamente e indubbiamente incomprensibile, i dialoghi rappresentano bene la definizione di teatro dell'assurdo, proprio perché i personaggi dimostrano assurdità in quello che dicono e nelle movenze che assumono. Mi sono figurata mentre leggevo, un gruppo di ospiti di una casa di cura, ognuno alle prese col proprio filo logico che viaggia per conto proprio senza arrivare a nulla. Complicato quindi esprimersi circa lo stile letterario. Allora ho provato a riflettere sulla "prestazione" attoriale che ogni personaggio dovrebbe rivestire: mi sono figurata di vedere quest'opera a teatro e devo dire che è un testo che mette molto in luce le personalità e le prestazioni dei singoli personaggi, il monologo di Lucky è qualcosa che mi ha lasciato senza fiato, ho immaginato che non debba essere facile per un attore metterlo in scena.
Ma, non sono un critico teatrale, né letterario quindi mi sono limitata a riflettere sul senso filosofico di quello che l'Autore ha comunicato a me, e cioè che l'Uomo non è nato per vivere in solitaria, ha sempre bisogno di qualcun altro con cui confrontarsi, con cui battersi, con cui riflettere, nel bene e nel male, anche solo per far passare il tempo. Lo dicono bene i protagonisti, "insieme il tempo passa più in fretta"
E' stato bello leggerlo seppur complicato da classificare, è un testo che lascia molto riflettere.


message 3: by Gaglioz (last edited Mar 14, 2024 10:48AM) (new) - rated it 4 stars

Gaglioz | 3248 comments Assurdo, ma non del tutto incomprensibile, almeno a tratti.
Per me è una rilettura, l'ho letto e ne sto anche guardando la rappresentazione teatrale in cui Giulio Bosetti interpreta Pozzo.
Mi fa stringere il cuore il passaggio in cui Vladimiro ed Estragone dicono di andarsene, ma infine restano sempre, mentre il tempo si sfarina e i ricordi si sfilacciano.

L'impressione che mi lascia è quella del disagio, un po' come mi succede dopo la lettura di quei racconti folgoranti di fantascienza che spiazzano. Disagio perché penso alle tante giornate simili che capita di trascorrere (anche, ma non solo!) aspettando qualche variazione: un incontro, un viaggio, una novità, un progetto, a volte così sovrapponibili le une alle altre da far perdere la cognizione del tempo, nella rassicurante ripetizione. Demandare a Godot (un'entità imprecisa, ma salvatrice), affidargli il futuro.


Milluminodimmenso | 1344 comments Assolutissimamente d'accordo con te, nei gesti ripetuti pedissequamente come fossero espressione di autismo (prendere la vagligia, alzare la vagia, sollevare la valigia, abbassare a valigia) dà realmente l'idea di come i giorni siano tutti uguali, solo le foglie sugli alberi e la loro assenza a significare lo scorrere del tempo.
A me ha impressionato molto anche l'immagine di Lucky tenuto e condotto a guinzaglio, come certe persone che non possono fare a meno l'uno dell'altro in un rapporto che logora, sfianca ma anche sostiene anche solo moralmente


MonicaVandina | 2477 comments Io non l'avevo mai letto ne visto, ora l'ho letto e ho guardato la rappresentazione teatrale che ho trovato su YT con Francesco Montanari (er Libano - scusate ma ho visto la serie Romanzo Criminale non so quante volte) Giorgio Colangeli, Riccardo De Filippis (Scrocchiazeppi, vedi sempre Romanzo Criminale) e Giancarlo Nicoletti, rappresentazione 'modernizzata' non proprio letterale ma che mi è piaciuta molto, e credo che il testo mi sia piaciuto di più proprio perché ho guardato contemporaneamente lo spettacolo. L'attesa, specchio della vita, la paura della solitudine, il potere e il servo (che in quanto tale non deve pensare), tante tematiche su cui riflettere... sono contenta di aver finalmente conosciuto questo classico del teatro del '900.


Maurisia | 1953 comments Eccomi letto anch'io e non ho molto da dire, anch'io ho capito che l'uomo non è fatto per vivere solo, ma che ha bisogno sempre di qualcuno con cui confrontarsi e che i giorni sono tutti uguali, ma io sarò controcorrente, ma mi ha annoiato.


Elisewin (elisewin90) | 1502 comments D'accordo con Gaglioz. Assurdo sì, ma comprensibile.
Il personaggio che interpreta Lucky in scena non ha vita facile. Gli altri parlano mentre lui si agita, cade, avanza e indietreggia. E poi l'unica volta che parla, monologo da first reaction shock che Amleto levate proprio 。゚( ゚^∀^゚)゚。
Ricordo ancora la professoressa che spiegava come questa pièce non avesse avuto granché fortuna all'epoca, tranne in Francia. I francesi, con i territori occupati militarmente durante la seconda guerra mondiale, disse, capivano perfettamente il senso di attesa che l'autore voleva trasmettere.
A mio parere la frase più significativa dell'opera è di Estragone quando Pozzo gli dice che non riesce... a partire, e lui gli risponde "è la vita".


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